Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO INA-CASA MULTIPIANO AL QT8

Scheda Opera

  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Scorcio della facciata rivolta ad ovest
  • Scorcio della facciata rivolta ad est
  • Dettaglio sui ballatoi della facciata ovest
  • Il ballatoio di distribuzione agli alloggi con l'ingresso ad un alloggio
  • Il ballatoio di distribuzione agli alloggi
  • Scorcio della facciata rivolta ad est, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Il ballatoio di distribuzione agli alloggi, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Veduta generale dell'edificio dal Monte Stella, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Scorcio della facciata rivolta ad ovest, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • La facciata rivolta a nord, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Comune: Milano
  • Denominazione: EDIFICIO INA-CASA MULTIPIANO AL QT8
  • Indirizzo: Via Giuseppe Pogatschnig N. 40
  • Data: 1949 - 1951
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Pietro Lingeri, Luigi Zuccoli
Descrizione

L'edificio progettato da Pietro Lingeri e Luigi Zuccoli tra il 1949 e il 1951 è considerato tra gli episodi più significativi nel panorama dell'edilizia popolare milanese del dopoguerra in virtù delle sue particolari soluzioni distributive e tipologiche. Inserito nel contesto del Quartiere dell'Ottava Triennale (QT8) - concepito dal suo ideatore Piero Bottoni come “una mostra permanente, sperimentale, vivente dell'architettura moderna“ - l'edificio è una delle diverse “case alte“ previste dal piano urbanistico, svettanti nel verde. Il progetto si sviluppa a partire dal disegno di unità abitative composte da salotto, cucina, bagno e camere da letto (da una a tre). I singoli alloggi vengono aggregati l'uno al fianco dell'altro e distribuiti da un sistema a ballatoio con due vani scala, dando origine ad un grande corpo in linea alto undici piani e lungo circa ottanta metri, orientato sull'asse eliotermico. Sul fronte est affacciano i salotti e le camere da letto, entrambi con accesso alla loggia, mentre gli ingressi e i locali di servizio sono rivolti ad ovest. Un dislivello di 50 cm, colmato dai tre gradini che precedono le porte d'entrata agli alloggi, è concepito per risolvere il problema dell'introspezione visiva dal ballatoio. All'ultimo piano, al posto delle abitazioni, vengono ricavati degli studi d'artista caratterizzati da più ampi spazi all'aperto e dal profilo spiovente della copertura a doppie falde asimmetriche invertite; al livello terra, in corrispondenza dei vani scala vengono ricavati degli spazi porticati che interrompono la sequenza delle unità abitative e consentono di traguardare l'edificio. La razionalità e la chiarezza dell'impianto distributivo si ricollegano ai migliori esempi sviluppati dal Movimento Moderno sul tema - caro a Le Corbusier - della casa alta immersa nel verde: non a caso l'architettura di Lingeri e Zuccoli riceverà gli apprezzamenti di Walter Gropius e il Gran Premio di Architettura alla IX Triennale. Lo stesso Bottoni, infine, la definirà nel 1954 come “uno dei più interessanti e riusciti esempi di grande complesso d'abitazioni Ina Casa“.
Il prospetto est è caratterizzato dal ritmo alternato e regolare tra le fasce verticali delle logge e delle finestre, che genera un deciso effetto chiaroscurale; il fronte opposto è invece connotato dall'andamento orizzontale dei ballatoi interrotto dal contrappunto perpendicolare dei due vani scala con ascensori, staccati dal profilo dell'edificio. Le eleganti fenditure verticali che disegnano prospetti sui lati corti, il lieve brise soleil posto sulla sommità del fronte est e il profilo spezzato della copertura dell'ultimo piano concorrono a movimentare il volume compatto dell'edificio. Al piano terra, arretrato per lasciare in evidenza il telaio strutturale dei pilastri, si trovano le composizioni a mosaico realizzate dagli artisti Roberto Crippa, Gianni Dova e Atanasio Soldati.

Info
  • Progetto: 1949 - 1951
  • Esecuzione: 1949 - 1951
  • Committente: INA-Casa, IACP - Istituto Autonomo Case Popolari di Milano
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pietro Lingeri Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19782 SI
Luigi Zuccoli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=103336 SI
  • Strutture: fondazioni a platea su travi rovesce; travi e pilastri in cemento armato; solai misti in cotto e cemento armato; tamponamenti in forati con camere d'aria
  • Materiale di facciata: intonaco, corpi ascensore e pilastri rivestiti in gres (non originale)
  • Coperture: piana praticabile e a falde asimmetriche invertite
  • Serramenti: in legno (in parte sostituiti)
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 2518
    [codice] => MI221
    [denominazione] => EDIFICIO INA-CASA MULTIPIANO AL QT8
    [regione] => Lombardia
    [provincia] => Milano
    [comune] => Milano
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Giuseppe Pogatschnig N. 40
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 59
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1949
    [anno_fine_progetto] => 1951
    [anno_inizio_esecuzione] => 1949
    [anno_fine_esecuzione] => 1951
    [classificazione] => architettura per la residenza, il terziario e i servizi
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L'edificio progettato da Pietro Lingeri e Luigi Zuccoli tra il 1949 e il 1951 è considerato tra gli episodi più significativi nel panorama dell'edilizia popolare milanese del dopoguerra in virtù delle sue particolari soluzioni distributive e tipologiche. Inserito nel contesto del Quartiere dell'Ottava Triennale (QT8) - concepito dal suo ideatore Piero Bottoni come “una mostra permanente, sperimentale, vivente dell'architettura moderna“ - l'edificio è una delle diverse “case alte“ previste dal piano urbanistico, svettanti nel verde. Il progetto si sviluppa a partire dal disegno di unità abitative composte da salotto, cucina, bagno e camere da letto (da una a tre). I singoli alloggi vengono aggregati l'uno al fianco dell'altro e distribuiti da un sistema a ballatoio con due vani scala, dando origine ad un grande corpo in linea alto undici piani e lungo circa ottanta metri, orientato sull'asse eliotermico. Sul fronte est affacciano i salotti e le camere da letto, entrambi con accesso alla loggia, mentre gli ingressi e i locali di servizio sono rivolti ad ovest. Un dislivello di 50 cm, colmato dai tre gradini che precedono le porte d'entrata agli alloggi, è concepito per risolvere il problema dell'introspezione visiva dal ballatoio. All'ultimo piano, al posto delle abitazioni, vengono ricavati degli studi d'artista caratterizzati da più ampi spazi all'aperto e dal profilo spiovente della copertura a doppie falde asimmetriche invertite; al livello terra, in corrispondenza dei vani scala vengono ricavati degli spazi porticati che interrompono la sequenza delle unità abitative e consentono di traguardare l'edificio. La razionalità e la chiarezza dell'impianto distributivo si ricollegano ai migliori esempi sviluppati dal Movimento Moderno sul tema - caro a Le Corbusier - della casa alta immersa nel verde: non a caso l'architettura di Lingeri e Zuccoli riceverà gli apprezzamenti di Walter Gropius e il Gran Premio di Architettura alla IX Triennale. Lo stesso Bottoni, infine, la definirà nel 1954 come “uno dei più interessanti e riusciti esempi di grande complesso d'abitazioni Ina Casa“.
Il prospetto est è caratterizzato dal ritmo alternato e regolare tra le fasce verticali delle logge e delle finestre, che genera un deciso effetto chiaroscurale; il fronte opposto è invece connotato dall'andamento orizzontale dei ballatoi interrotto dal contrappunto perpendicolare dei due vani scala con ascensori, staccati dal profilo dell'edificio. Le eleganti fenditure verticali che disegnano prospetti sui lati corti, il lieve brise soleil posto sulla sommità del fronte est e il profilo spezzato della copertura dell'ultimo piano concorrono a movimentare il volume compatto dell'edificio. Al piano terra, arretrato per lasciare in evidenza il telaio strutturale dei pilastri, si trovano le composizioni a mosaico realizzate dagli artisti Roberto Crippa, Gianni Dova e Atanasio Soldati.
    [committente] => INA-Casa, IACP - Istituto Autonomo Case Popolari di Milano
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => fondazioni a platea su travi rovesce; travi e pilastri in cemento armato; solai misti in cotto e cemento armato; tamponamenti in forati con camere d'aria
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => intonaco, corpi ascensore e pilastri rivestiti in gres (non originale)
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => piana praticabile e a falde asimmetriche invertite
    [id_stato_coperture] => 4
    [serramenti] => in legno (in parte sostituiti)
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => 
    [destinazione_attuale] => 
    [trasformazioni] => sostituzione serramenti 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3, lett. d) e c. 4 lett. g)
    [altri_provvedimenti] => Annullato il provvedimento sul quartiere QT8, DDG 03/06/2019, n.566
    [vincolo] => 0
    [note] => Il progetto per il QT8 nasce da un'idea di Piero Bottoni che, nominato nel 1945 Commissario Straordinario dell'Ente Autonomo Triennale, decide di dedicare l'intera ottava edizione del 1947 al tema dell'abitare, impegnando molti tra i migliori architetti italiani dell'epoca nella realizzazione di un quartiere sperimentale che potesse illustrare lo stato dell'arte dell'architettura e dell'urbanistica moderne. L'edificio di Lingeri e Zuccoli si inserisce in questo straordinario contesto - tra i più riusciti esperimenti messi in opera dalla cultura architettonica milanese del dopoguerra - e, se si esclude l'eccezionale invenzione del Monte Stella, costituisce uno degli episodi tipologicamente più interessanti del quartiere. I due progettisti si erano già occupati del tema affrontando, il primo nel 1947 su incarico dello IACP di Como e il secondo come disegnatore di prospettive, il progetto per un Quartiere Satellite a Rebbio (1938) di Giuseppe Terragni e Alberto Sartoris, all'interno del quale compariva un sistema distributivo a ballatoio analogo.
Una prima versione dell'edificio, presentata in Comune nel 1949, era costituita da un livello terra interamente occupato dagli alloggi e dieci piani composti dall'alternanza di due differenti piani tipo. La soluzione successiva, realizzata, è dotata di un piano in più, originato dalla necessità di recuperare la volumetria perduta dallo svuotamento parziale del piano terra.
Il vincolo comprende anche l'edificio in esame
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.485104
    [longitude] => 9.136341
    [score] => 3
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2012-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-06-20 08:33:18
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Edilizia residenziale pubblica
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Pietro Lingeri,Luigi Zuccoli
    [id_regione] => 2
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3, lett. d) e c. 4 lett. g)
  • Altri Provvedimenti: Annullato il provvedimento sul quartiere QT8, DDG 03/06/2019, n.566
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Piano terra, portico Mosaico Astratto Crippa Roberto, Dova Giovanni, Soldati Atanasio Ceramica


Note

Il progetto per il QT8 nasce da un'idea di Piero Bottoni che, nominato nel 1945 Commissario Straordinario dell'Ente Autonomo Triennale, decide di dedicare l'intera ottava edizione del 1947 al tema dell'abitare, impegnando molti tra i migliori architetti italiani dell'epoca nella realizzazione di un quartiere sperimentale che potesse illustrare lo stato dell'arte dell'architettura e dell'urbanistica moderne. L'edificio di Lingeri e Zuccoli si inserisce in questo straordinario contesto - tra i più riusciti esperimenti messi in opera dalla cultura architettonica milanese del dopoguerra - e, se si esclude l'eccezionale invenzione del Monte Stella, costituisce uno degli episodi tipologicamente più interessanti del quartiere. I due progettisti si erano già occupati del tema affrontando, il primo nel 1947 su incarico dello IACP di Como e il secondo come disegnatore di prospettive, il progetto per un Quartiere Satellite a Rebbio (1938) di Giuseppe Terragni e Alberto Sartoris, all'interno del quale compariva un sistema distributivo a ballatoio analogo. Una prima versione dell'edificio, presentata in Comune nel 1949, era costituita da un livello terra interamente occupato dagli alloggi e dieci piani composti dall'alternanza di due differenti piani tipo. La soluzione successiva, realizzata, è dotata di un piano in più, originato dalla necessità di recuperare la volumetria perduta dallo svuotamento parziale del piano terra. Il vincolo comprende anche l'edificio in esame

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bottoni Piero 1954 Antologia di edifici moderni in Milano. Guida Editoriale Domus Domus 211-215 No
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 60 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 247 No
Boriani Maurizio, Morandi Corinna, Rossari Augusto 1986 Milano contemporanea. Itinerari di architettura e urbanistica Designers Riuniti Torino No
Consonni Giancarlo, Meneghetti Lodovico, Tonon Graziella (a cura di) 1990 Piero Bottoni. Opera completa Fabbri Milano No
Collotti Francesco Valerio 1992 Pietro Lingeri. Case alte, medie, basse a Milano Domus n. 741 100-106 No
Alè Francesca, Lingeri Tommaso 1992 Itinerario n. 82. Lingeri e Milano Domus n. 741 No
Lingeri Elena (a cura di) 1995 Pietro Lingeri 1894-1968. La figura e l'opera Arti grafiche G.M.C. Milano Si
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 208-209 No
Baglione Chiara, Susani Elisabetta (a cura di) 2004 Pietro Lingeri. 1894-1968 Electa Milano Si
Pugliese Raffaele (a cura di) 2005 La casa popolare in Lombardia. 1903-2003 Unicopli Milano No
Ciagà Graziella Leyla, Tonon Graziella (a cura di) 2005 Le case nella Triennale. Dal parco al QT8 Electa Milano No
Berizzi Carlo 2015 Guida all'architettura. Milano. Realizzazioni e progetti dal 1919 gta-Verl. Berlin 164 No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 84-85 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Pietro Lingeri Pietro Lingeri Fondo privato, Milano Edificio Ina-Casa al quartiere QT8 a Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Scorcio della facciata rivolta ad ovest Scorcio della facciata rivolta ad ovest Alessandro Sartori - 2016
Scorcio della facciata rivolta ad est Scorcio della facciata rivolta ad est Alessandro Sartori - 2016
Dettaglio sui ballatoi della facciata ovest Dettaglio sui ballatoi della facciata ovest Alessandro Sartori - 2016
Il ballatoio di distribuzione agli alloggi con l'ingresso ad un alloggio Il ballatoio di distribuzione agli alloggi con l'ingresso ad un alloggio Alessandro Sartori - 2016
Il ballatoio di distribuzione agli alloggi Il ballatoio di distribuzione agli alloggi Alessandro Sartori - 2016
Scorcio della facciata rivolta ad est, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Scorcio della facciata rivolta ad est, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Fondo Pietro Lingeri
Il ballatoio di distribuzione agli alloggi, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Il ballatoio di distribuzione agli alloggi, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Fondo Pietro Lingeri
Veduta generale dell'edificio dal Monte Stella, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Veduta generale dell'edificio dal Monte Stella, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Fondo Pietro Lingeri
Scorcio della facciata rivolta ad ovest, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Scorcio della facciata rivolta ad ovest, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Fondo Pietro Lingeri
La facciata rivolta a nord, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n La facciata rivolta a nord, foto d'epoca. Stampa fotografica b/n Fondo Pietro Lingeri

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Pietro Lingeri Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Luigi Zuccoli Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 20/06/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022