Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER ABITAZIONI E UFFICI IN VIA LEOPARDI 1

Scheda Opera

  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Scorcio su via Carducci
  • Fotopiano di dettaglio della facciata su via Carducci con in evidenza l'attacco a terra e il sistema dei frangisole metallici sulla nuova controfacciata
  • Vista generale
  • Vista della facciata su via Carducci
  • Scorcio del rapporto tra il nuovo fronte e l'involucro storico preesistene
  • Il passaggio coperto che attraversa il giardino
  • I fronti rivolti verso il cortile
  • Comune: Milano
  • Denominazione: EDIFICIO PER ABITAZIONI E UFFICI IN VIA LEOPARDI 1
  • Indirizzo: Via Giacomo Leopardi N. 1
  • Data: 1966 - 1967
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Marco Bacigalupo, Ugo Ratti
Descrizione

Il progetto dello Studio BR, realizzato tra il 1966 e il 1967, consiste nella ristrutturazione e nell'ampliamento di un edificio preesistente situato all'angolo tra le vie Leopardi e Carducci. L'esito, per la peculiarità della soluzione formale, i materiali utilizzati e l'audace accostamento tra vecchio e nuovo, costituisce un singolare esempio di innesto moderno nella città storica: un caso da considerarsi ancor più significativo perché lontano dai principi di “ambientamento“ che hanno caratterizzato la parte più avanzata della cultura professionale milanese negli anni del dopoguerra, ma legato piuttosto ad un'attenta e originale riformulazione dei principi formali dell'International Style. Un'ulteriore metodologia progettuale - di carattere più marcatamente funzionalista e tecnicista - che testimonia la ricchezza e la varietà di approcci sviluppati dalla cultura architettonica italiana nel dopoguerra.
Dal punto di vista urbano, l'intervento viene suddiviso in due parti: su via Leopardi viene mantenuto l'involucro dell'edificio ottocentesco, con l'androne al civico 1 chiuso da una porta vetrata che conduce all'atrio d'ingresso. Il fronte su via Carducci, invece, esibisce un carattere tipicamente moderno dettato dal reticolo in alluminio anodizzato dalla cromia scura, con riflessi bruniti, composto da montanti verticali ed elementi ciechi arricchiti da lamelle frangisole che conferiscono vibrante espressività al prospetto. Ne deriva una severa ed elegante facciata dalla consistenza metallica - del tutto inusuale nel contesto milanese - che si sovrappone al disegno regolare delle aperture retrostanti e alle parti in muratura rivestite di tesserine in litoceramica marrone dalla superficie scabra. All'estremità sinistra di questo fronte viene collocato l'androne per l'accesso carrabile che conduce al cortile dove si trova la rampa dei parcheggi interrati. La maggiore altezza di questo corpo edilizio - sette piani fuori terra - consente di ricavare un sopralzo con terrazzo al di sopra della ripida falda di copertura, ricostruita in materiale metallico, dell'edificio storico su via Leopardi, alto invece soli quattro piani. I progettisti, nell'affrontare il tema del rapporto con la città, manifestano una loro personale sensibilità urbana: da un lato confermano la sostanziale continuità formale che caratterizza la cortina stradale ottocentesca su via Leopardi - denunciando però la valenza di pura “scenografia urbana“ del fronte conservato esibendone la ridotta profondità nel risvolto d'angolo - dall'altro scelgono l'impiego di un linguaggio contemporaneo autonomo in analogia al carattere più disomogeneo degli edifici su via Carducci. Una soluzione progettuale dove la netta contrapposizione tra i due registri architettonici sottintende una disinvolta fiducia - tipica degli anni del boom economico - nelle capacità dell'uomo moderno di risolvere le problematiche della città contemporanea.
L'atrio su strada conduce alla hall d'ingresso dalla quale, tramite un corridoio centrale, si accede agli uffici del piano terra e ai due vani scala e ascensori che conducono alle abitazioni. Un terzo corpo edilizio è costruito all'interno del lotto e posto in fondo al cortile, accessibile tramite un passaggio coperto che attraversa il giardino in obliquo. I fronti rivolti verso il cortile sono caratterizzati dal medesimo sistema costruttivo a maglie ortogonali in alluminio impiegato su via Carducci, ulteriormente sviluppato a racchiudere una serie di eleganti balconature.

Info
  • Progetto: 1966 - 1967
  • Esecuzione: 1966 - 1967
  • Tipologia Specifica: Edificio polifunzionale
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Marco Bacigalupo Progetto architettonico Progetto SI
Ugo Ratti Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: tessere di gres color marrone scuro; sistema di elementi in alluminio anodizzato verniciato in color nero-brunito con lamelle frangisole
  • Coperture: a falde e piana praticabile
  • Serramenti: in alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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Dal punto di vista urbano, l'intervento viene suddiviso in due parti: su via Leopardi viene mantenuto l'involucro dell'edificio ottocentesco, con l'androne al civico 1 chiuso da una porta vetrata che conduce all'atrio d'ingresso. Il fronte su via Carducci, invece, esibisce un carattere tipicamente moderno dettato dal reticolo in alluminio anodizzato dalla cromia scura, con riflessi bruniti, composto da montanti verticali ed elementi ciechi arricchiti da lamelle frangisole che conferiscono vibrante espressività al prospetto. Ne deriva una severa ed elegante facciata dalla consistenza metallica - del tutto inusuale nel contesto milanese - che si sovrappone al disegno regolare delle aperture retrostanti e alle parti in muratura rivestite di tesserine in litoceramica marrone dalla superficie scabra. All'estremità sinistra di questo fronte viene collocato l'androne per l'accesso carrabile che conduce al cortile dove si trova la rampa dei parcheggi interrati. La maggiore altezza di questo corpo edilizio - sette piani fuori terra - consente di ricavare un sopralzo con terrazzo al di sopra della ripida falda di copertura, ricostruita in materiale metallico, dell'edificio storico su via Leopardi, alto invece soli quattro piani. I progettisti, nell'affrontare il tema del rapporto con la città, manifestano una loro personale sensibilità urbana: da un lato confermano la sostanziale continuità formale che caratterizza la cortina stradale ottocentesca su via Leopardi - denunciando però la valenza di pura “scenografia urbana“ del fronte conservato esibendone la ridotta profondità nel risvolto d'angolo - dall'altro scelgono l'impiego di un linguaggio contemporaneo autonomo in analogia al carattere più disomogeneo degli edifici su via Carducci. Una soluzione progettuale dove la netta contrapposizione tra i due registri architettonici sottintende una disinvolta fiducia - tipica degli anni del boom economico - nelle capacità dell'uomo moderno di risolvere le problematiche della città contemporanea.
L'atrio su strada conduce alla hall d'ingresso dalla quale, tramite un corridoio centrale, si accede agli uffici del piano terra e ai due vani scala e ascensori che conducono alle abitazioni. Un terzo corpo edilizio è costruito all'interno del lotto e posto in fondo al cortile, accessibile tramite un passaggio coperto che attraversa il giardino in obliquo. I fronti rivolti verso il cortile sono caratterizzati dal medesimo sistema costruttivo a maglie ortogonali in alluminio impiegato su via Carducci, ulteriormente sviluppato a racchiudere una serie di eleganti balconature.
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Lo Studio BR fu fondato dagli architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti nel 1948. Tra i sodalizi professionali più importanti ci fu quello con l'ENI del dirigente-imprenditore Enrico Mattei, grazie al quale lo studio progettò, tra le varie commesse, le importanti sedi del quartiere Eur di Roma (1959-1962) e del Secondo Palazzo di Metanopoli (1962-1963). All'interno della loro vasta produzione progettuale Bacigalupo e Ratti hanno avuto il merito di essere tra i primi a sviluppare un'idea di professione vicina alle moderne società di progettazione, dove alla cultura e alla sapienza artigianale del singolo architetto, in rapporto fiduciario con il committente, si sostituisce una struttura di servizi formata da tecnici specializzati in ciascun settore disciplinare.
Lungo la vicina via Mellerio, al civico numero 2, esiste un edificio che utilizza il medesimo sistema di facciata in alluminio verniciato di nero brunito del fronte su via Carducci.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

L'attuale via Carducci si trova sul tracciato dell'antica cerchia dei navigli di Milano: l'edificio di via Leopardi 1 affaccia sul tratto della strada che conduceva al grande spiazzo aperto attorno al sistema di fortificazioni del Castello Visconteo-Sforzesco. L'area, in origine caratterizzata dalla presenza di orti e aree verdi, è stata edificata a partire dalla fine dell'Ottocento con l'entrata in vigore del primo Piano Regolatore della città di Milano - il piano Beruto (1889) - che ha definito l'assetto attuale del sistema urbano di Foro Bonaparte. Lo Studio BR fu fondato dagli architetti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti nel 1948. Tra i sodalizi professionali più importanti ci fu quello con l'ENI del dirigente-imprenditore Enrico Mattei, grazie al quale lo studio progettò, tra le varie commesse, le importanti sedi del quartiere Eur di Roma (1959-1962) e del Secondo Palazzo di Metanopoli (1962-1963). All'interno della loro vasta produzione progettuale Bacigalupo e Ratti hanno avuto il merito di essere tra i primi a sviluppare un'idea di professione vicina alle moderne società di progettazione, dove alla cultura e alla sapienza artigianale del singolo architetto, in rapporto fiduciario con il committente, si sostituisce una struttura di servizi formata da tecnici specializzati in ciascun settore disciplinare. Lungo la vicina via Mellerio, al civico numero 2, esiste un edificio che utilizza il medesimo sistema di facciata in alluminio verniciato di nero brunito del fronte su via Carducci.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Alberti F. 1968 Cronache di architettura italiana Casabella n. 327 36-37 No
Bacigalupo Marco, Ratti Ugo (a cura di) 1976 Studio BR. Note sull'attività di progettazione architettonica ed urbanistica del gruppo professionale Milano No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 339 No
1991 I premi regionali In/Arch 1990 L'Architettura. Cronache e Storia n. 426 255 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 390 No
Pierini Orsina Simona 2017 Tre case milanesi Abitare n. 563 129-199 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Bacigalupo e Ratti Marco Bacigalupo e Ugo Ratti CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma Edificio in via Leopardi, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Scorcio su via Carducci Scorcio su via Carducci Alessandro Sartori - 2013
Fotopiano di dettaglio della facciata su via Carducci con in evidenza l'attacco a terra e il sistema dei frangisole metallici sulla nuova controfacciata Fotopiano di dettaglio della facciata su via Carducci con in evidenza l'attacco a terra e il sistema dei frangisole metallici sulla nuova controfacciata Alessandro Sartori - 2013
Vista generale Vista generale Alessandro Sartori - 2004
Vista della facciata su via Carducci Vista della facciata su via Carducci Alessandro Sartori - 2004
Scorcio del rapporto tra il nuovo fronte e l'involucro storico preesistene Scorcio del rapporto tra il nuovo fronte e l'involucro storico preesistene Alessandro Sartori - 2004
Il passaggio coperto che attraversa il giardino Il passaggio coperto che attraversa il giardino Alessandro Sartori - 2004
I fronti rivolti verso il cortile I fronti rivolti verso il cortile Alessandro Sartori - 2016

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/02/2023

Revisori:

Alberto Coppo 2022