CASA D'ABITAZIONE COOPERATIVA UN TETTO
Scheda Opera
- Comune: Milano
- Denominazione: CASA D'ABITAZIONE COOPERATIVA UN TETTO
- Indirizzo: Via Desiderio da Settignano N. 12
- Data: 1964 - 1968
- Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
- Autori principali: Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino
Descrizione
L'edificio fa parte di una serie di tre interventi residenziali - tutti progettati negli anni Sessanta dagli Architetti Associati Gregotti, Meneghetti e Stoppino - realizzati in diverse zone della città per una cooperativa di dipendenti comunali facente capo alle ACLI (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani); si distingue dal contesto urbano e dalla produzione architettonica dell'epoca per la sorprendente modernità dei materiali e per le innovative soluzioni di facciata, espressioni di una nuova cultura del costruire. Una sequenza verticale di volumi prismatici in metallo bianco, con funzione alternativamente di bow-window o logge, sporgono e rientrano rispetto alla superficie principale - realizzata in pannelli prefabbricati rosso bruno - dando una forte identità alla facciata. Le partiture verticali si estendono fino a definire il coronamento dell'edificio e, con le loro forti angolature, sembrano dilatare le visuali sull'esterno, assemblandosi tra loro nel disegno del fronte mistilineo. Il contrappunto cromatico e la raffinatezza dei dettagli architettonici contribuiscono a rendere ancora più espressivi i partiti compositivi dei prospetti.
Dal punto di vista planivolumetrico l'edificio è un corpo a T con un unico vano scala centrale più ascensore che distribuisce tre appartamenti per piano, ciascuno dotato di logge a servizio delle cucine verso il cortile. Le due unità residenziali nel volume principale, con superfici dai 111 ai 146 metri quadri, hanno i soggiorni e due camere da letto affacciati su strada, mentre la terza camera da letto e i locali di servizio sono rivolti sul lato interno. L'appartamento disposto verso il cortile, di soli 79 metri quadri, presenta un triplo affaccio con un grande balcone ad uso del soggiorno. Le piante sono progettate con rigore e razionalità, abbinando la semplicità e la regolarità della maglia strutturale alla libertà nella disposizione dei pannelli prefabbricati di tamponamento. Sul lato sinistro del fronte una doppia fila verticale di bow-windows si estende fino a terra dando origine a un unico ingresso carrabile e pedonale; l'atrio, posto al piano rialzato, è raggiungibile attraverso una piccola rampa sul lato destro dell'ingresso.
Il progetto è disegnato fin nei minimi particolari: come espressamente richiesto nella convenzione di cessione dell'area, le tavole riportano con estrema precisione anche le informazioni relative al numero dei componenti delle famiglie che dovranno essere ospitati negli alloggi, le superfici di calpestìo, quelle dei terrazzi, i rapporti illuminanti e molte altre informazioni tecniche. Ciò ha peraltro consentito di avere pochi margini di errore nelle fasi di costruzione e una maggior chiarezza nei confronti degli assegnatari. Inoltre il disegno dei pannelli prefabbricati - in questo caso come in ciascuno degli altri due lotti residenziali realizzati a Milano per la cooperativa - è interamente frutto del lavoro dello studio; le economie di scala del progetto si sono potute quindi inserire in un quadro di soluzioni architettoniche e funzionali che hanno consentito la medesima qualità di dettaglio rispetto a esigenze abitative molto diverse tra loro.
Info
- Progetto: 1964 - 1968
- Esecuzione: 1964 - 1968
- Committente: Società Cooperativa Un tetto
- Proprietà: Proprietà privata
Autori
- Strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: pannelli prefabbricati in cemento e graniglia levigata di colore rosso bruno; bow-windows in metallo verniciato di bianco
- Coperture: a falde, con rivestimento metallico
- Serramenti: in metallo verniciato, con avvolgibili
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Dei tre interventi commissionati dalla Cooperativa “Un tetto“ agli Architetti Associati Gregotti Meneghetti Stoppino, quello di via Desiderio da Settignano è in ordine di tempo l'ultimo ad essere progettato ma il secondo ad essere realizzato; la costruzione del primo lotto, in via Palmanova, era terminata nel 1967 mentre il complesso di via Cassoni, a causa delle lungaggini burocratiche e delle più ampie dimensioni - 78 alloggi contro i 34 di Palmanova e i 20 di Desiderio da Settignano - venne concluso solamente nel 1972, quando Gregotti, Meneghetti e Stoppino avevano già interrotto il loro sodalizio professionale, continuando le loro carriere separatamente. La convenzione stipulata tra il Comune e la Società Cooperativa stabiliva la cessione di aree comunali per la costruzione di alloggi di tipo economico e popolare; la società acquirente si impegnava “a costruire un fabbricato da adibire esclusivamente ad uso di abitazione dei soci, con divieto di ricavare negozi, laboratori, depositi e di altre utilizzazioni per attività commerciali e industriali“. Per ragioni legate alla rendita di posizione la casa di via Desiderio da Settignano - situata nella zona della ex Fiera Campionaria, in un settore meno periferico rispetto agli altri due lotti di intervento - ha avuto una maggior incidenza dell'area sul costo complessivo dell'operazione, ma il principio generale che ha informato i tre interventi è stato quello di avere la medesima qualità e gli stessi costi degli elementi tipici di finitura.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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1969 | Ottagono n. 13 | No | ||||
Meneghetti Lodovico | 1972 | Civile abitazione | Casabella n. 364 | 20-25 | Si | |
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio | 1980 | Milano. Guida all'architettura moderna | Zanichelli | Bologna | 339 | No |
Tafuri Manfredo | 1982 | Vittorio Gregotti | Electa | Milano | Si | |
Baroni Daniele | 1983 | Giotto Stoppino. Dall'architettura al design | Electa | Milano | Si | |
Crotti Sergio (a cura di) | 1986 | Vittorio Gregotti | Zanichelli | Bologna | 29 | No |
Conti Flavio | 1992 | I progettisti italiani. Giotto Stoppino | Rimaeditrice | Roma | No | |
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio | 2001 | Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca | Hoepli | Milano | 396-397 | No |
Morpurgo Guido | 2004 | Gregotti Associati. 1953-2003 | Rizzoli | Milano | Si | |
Morpurgo Guido | 2008 | Gregotti & Associati. L’ architettura del disegno urbano | Rizzoli | Milano | 40-43 | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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Fondo Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino | Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino | CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, Milano | ||
Archivio Civico di Milano | Comune di Milano |
Allegati
Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Enciclopedia Treccani - Vittorio Gregotti | Visualizza |
CASVA Milano - Vittorio Gregotti | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARCTitolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 24/05/2024
Revisori:
Alberto Coppo 2022