Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER ABITAZIONI E NEGOZI IN PIAZZA VELASCA

Scheda Opera

  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Il fronte su piazza Velasca
  • Scorcio su corso di Porta Romana: il rapporto tra l'edificio e la vicina Torre Velasca
  • Il fronte su corso di Porta Romana
  • Comune: Milano
  • Denominazione: EDIFICIO PER ABITAZIONI E NEGOZI IN PIAZZA VELASCA
  • Indirizzo: Piazza Velasca N. 8-10
  • Data: 1955 - 1955
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Gian Carlo Malchiodi, Ugo Zanchetta
Descrizione

L'edificio, progettato per uso residenziale ma in seguito prevalentemente adibito a uffici, è situato lungo il Corso di Porta Romana e costituisce la chiusura verso sud del sistema spaziale di piazza Velasca. L'area su cui insiste era stata quasi completamente rasa al suolo dai pesanti bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale e il Comune aveva predisposto un primo Piano di Ricostruzione, poi superato e semplificato nella proposta definitiva con al centro la torre Velasca.
Il fabbricato è un corpo doppio costituito da due blocchi contigui, ciascuno con un vano scala e due ascensori che in origine distribuiscono due grandi appartamenti per piano. Ogni alloggio è impostato a partire da un ampio corridoio centrale che consente l'accesso a ulteriori disimpegni per la zona notte e per i servizi; due delle quattro unità residenziali di ogni piano dell'edificio si distinguono per un enorme soggiorno passante da cui è possibile accedere sia alle grandi balconate affacciate su Corso di Porta Romana che ai loggiati continui aperti verso piazza Velasca.
Il prospetto sul Corso è scandito da una sequenza di quattro setti murari rivestiti in ceppo gentile che inquadrano altrettanti sfondati verticali con lunghi balconi mistilinei. In corrispondenza della grande portafinestra che si apre sul soggiorno - posizionata in diagonale rispetto al piano della facciata - ogni balcone esibisce una parte di parapetto in muratura, a contrasto con la leggerezza della rimanente superficie, in ferro. Il basamento, che ospita esercizi commerciali, è costituito da una sequenza continua di aperture su strada ritmata da pilastri che mettono in evidenza la regolarità della struttura. Le proporzioni delle aperture e degli eleganti sopraluce rettangolari, che riprendono la scansione delle parti superiori della facciata, esprimono una profonda continuità e un'assoluta coerenza con la cultura architettonica razionalista italiana. Allo stesso tempo il movimento creato dalle balconature in facciata risponde a un clima culturale che è già interamente rivolto alle sperimentazioni degli anni Cinquanta. Sul prospetto interno le aperture nel basamento sono a gruppi di tre e lasciano spazio ai due ingressi all'edificio; l'intera facciata è caratterizzata da loggiati continui con lunghi parapetti in muratura che si interrompono in alcuni tratti secondo un modulo stabilito, creando un motivo lineare che diviene tema compositivo di tutto il fronte. Attraverso l'uso reiterato del loggiato l'architettura di Malchiodi cerca di risolvere il difficile rapporto con lo spazio della piazza che, con la costruzione della Torre Velasca (1956-1957), sarà svuotato di ogni prerogativa di urbanità rimanendo un luogo marginale e ancora oggi irrisolto.

Info
  • Progetto: 1955 - 1955
  • Esecuzione: 1955 - 1955
  • Committente: Rice - Ricostruzione Comparti Edilizi
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gian Carlo Malchiodi Progetto architettonico Progetto SI
Ugo Zanchetta Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: lastre di ceppo gentile, con parapetti dei balconi parte in muratura rivestita in tesserine ceramiche color avorio parte in ferro; intonaco Fulget avorio e chiaro; tessere di mosaico marmoreo; granito lucidato nel basamento
  • Coperture: piana a terrazze praticabili
  • Serramenti: in legno verniciato, con avvolgibili
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il fabbricato è un corpo doppio costituito da due blocchi contigui, ciascuno con un vano scala e due ascensori che in origine distribuiscono due grandi appartamenti per piano. Ogni alloggio è impostato a partire da un ampio corridoio centrale che consente l'accesso a ulteriori disimpegni per la zona notte e per i servizi; due delle quattro unità residenziali di ogni piano dell'edificio si distinguono per un enorme soggiorno passante da cui è possibile accedere sia alle grandi balconate affacciate su Corso di Porta Romana che ai loggiati continui aperti verso piazza Velasca.
Il prospetto sul Corso è scandito da una sequenza di quattro setti murari rivestiti in ceppo gentile che inquadrano altrettanti sfondati verticali con lunghi balconi mistilinei. In corrispondenza della grande portafinestra che si apre sul soggiorno - posizionata in diagonale rispetto al piano della facciata - ogni balcone esibisce una parte di parapetto in muratura, a contrasto con la leggerezza della rimanente superficie, in ferro. Il basamento, che ospita esercizi commerciali, è costituito da una sequenza continua di aperture su strada ritmata da pilastri che mettono in evidenza la regolarità della struttura. Le proporzioni delle aperture e degli eleganti sopraluce rettangolari, che riprendono la scansione delle parti superiori della facciata, esprimono una profonda continuità e un'assoluta coerenza con la cultura architettonica razionalista italiana. Allo stesso tempo il movimento creato dalle balconature in facciata risponde a un clima culturale che è già interamente rivolto alle sperimentazioni degli anni Cinquanta. Sul prospetto interno le aperture nel basamento sono a gruppi di tre e lasciano spazio ai due ingressi all'edificio; l'intera facciata è caratterizzata da loggiati continui con lunghi parapetti in muratura che si interrompono in alcuni tratti secondo un modulo stabilito, creando un motivo lineare che diviene tema compositivo di tutto il fronte. Attraverso l'uso reiterato del loggiato l'architettura di Malchiodi cerca di risolvere il difficile rapporto con lo spazio della piazza che, con la costruzione della Torre Velasca (1956-1957), sarà svuotato di ogni prerogativa di urbanità rimanendo un luogo marginale e ancora oggi irrisolto.
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All'inizio degli anni Cinquanta una proposta planimetrica del Comune prevedeva per tutta l'area compresa tra via Pantano e Corso di Porta Romana un impianto a cortile chiuso, con un modesto allargamento della sezione stradale su via Velasca e una serie di spazi irrisolti all'interno dell'isolato. La variante proposta e poi realizzata dallo studio BBPR concentrava il volume dell'intervento sulla torre Velasca e liberava tutto lo spazio dell'attuale piazza che veniva delimitata ai bordi da due grandi edifici in linea, entrambi progettati da Gian Carlo Malchiodi nello studio di Ugo Zanchetta. Malchiodi comprende a pieno come l'urgenza della ricostruzione, con l'esigenza di dare nuovamente un volto a molte parti centrali della città, rischi di mettere in secondo piano la qualità del costruito, adoperandosi per riscattare la superficialità del disegno urbanistico con l'esattezza razionale della proposta architettonica.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (art. 136)
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse (30/11/2009)
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Fino all'inizio degli anni Trenta la zona dell'attuale piazza Velasca era caratterizzata da un tessuto urbano compatto in cui le residenze si integravano armoniosamente con le funzioni commerciali. Già nel 1934 il Piano Regolatore Albertini aveva previsto in quella parte del centro storico una serie di sventramenti in nome del risanamento e di un assetto più funzionale della rete stradale. Le demolizioni interessarono soprattutto la zona del cosiddetto Bottonuto, che si estendeva tra le attuali piazza Diaz e piazza Velasca. Successivamente gli estesi danneggiamenti del secondo conflitto mondiale hanno reso disponibile l'intera area per un vasto piano di ricostruzione, dando inizio al radicale cambiamento dell'assetto urbano del centro di Milano che di lì a poco, nel 1953, verrà sancito dal nuovo piano regolatore. All'inizio degli anni Cinquanta una proposta planimetrica del Comune prevedeva per tutta l'area compresa tra via Pantano e Corso di Porta Romana un impianto a cortile chiuso, con un modesto allargamento della sezione stradale su via Velasca e una serie di spazi irrisolti all'interno dell'isolato. La variante proposta e poi realizzata dallo studio BBPR concentrava il volume dell'intervento sulla torre Velasca e liberava tutto lo spazio dell'attuale piazza che veniva delimitata ai bordi da due grandi edifici in linea, entrambi progettati da Gian Carlo Malchiodi nello studio di Ugo Zanchetta. Malchiodi comprende a pieno come l'urgenza della ricostruzione, con l'esigenza di dare nuovamente un volto a molte parti centrali della città, rischi di mettere in secondo piano la qualità del costruito, adoperandosi per riscattare la superficialità del disegno urbanistico con l'esattezza razionale della proposta architettonica.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bonfanti Ezio, Porta Mario 1973 Città, museo e architettura. Il gruppo BBPR nella cultura architettonica italiana. 1932-1970 Hoepli Milano A84-A86 No
La Pietra Ugo (a cura di) 2007 Gian Carlo Malchiodi Architetto Prearo Milano 84-87 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Il fronte su piazza Velasca Il fronte su piazza Velasca Stefano Suriano - 2016
Scorcio su corso di Porta Romana: il rapporto tra l'edificio e la vicina Torre Velasca Scorcio su corso di Porta Romana: il rapporto tra l'edificio e la vicina Torre Velasca Stefano Suriano - 2016
Il fronte su corso di Porta Romana Il fronte su corso di Porta Romana Stefano Suriano - 2016

Criteri
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/02/2023

Revisori:

Alberto Coppo 2022