Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TORRE VELASCA

Scheda Opera

  • La torre nel contesto urbano
  • Vista esterna
  • Particolare facciata
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Comune: Milano
  • Denominazione: TORRE VELASCA
  • Indirizzo: Piazza Velasca N. 5
  • Data: 1950 - 1958
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Studio BBPR
Descrizione

L'edificio si articola in un alto fusto destinato ad uffici e in un coronamento, corrispondente agli ultimi sette piani, in cui sono collocati gli appartamenti. Due livelli interrati accolgono impianti, magazzini e garage, mentre piano terra e primo sono destinati al commercio.
Entro questo schema di distribuzione funzionale, si segnala la presenza di una galleria a livello della piazza che fu concepita come parte integrante del progetto e arredata con elementi appositamente disegnati dai BBPR, quali le panche in trachite che integrano l'illuminazione pubblica fornita dai lampioni in profilato metallico color amaranto scuro (ancor oggi presenti in loco). Elemento di mediazione tra spazio pubblico ed edificio è un avancorpo in aggetto, che accoglie la lobby d'ingresso.
A livello strutturale la torre si compone di un nucleo centrale dominato da due vani scala-ascensore, posti in posizione baricentrica, che funzionano staticamente come piloni cavi. A questi si affiancano i pilastri trilobati esibiti in facciata che si piegano a mensola in corrispondenza dell'aggetto delle abitazioni, ingentiliti da un intonaco cementizio misto a graniglia di marmi veronesi.
Il tamponamento è costituito da pannelli prefabbricati, di nuovo in graniglia di marmo abbinata a clinker, che attraverso un sottile gioco tra i pieni e i vuoti delle finestre animano le facciate della torre.
Ai BBPR si deve anche la progettazione di finiture e arredi fissi e semi-fissi, ancora in larga parte conservati nelle unità abitative e negli uffici.
La fama della torre è principalmente legata alle polemiche scaturite, in seno al CIAM di Otterlo nel 1959, dalla presentazione di questo ed altri progetti (tra i quali la Casa Arosio di Vico Magistretti) che sancirono la definitiva rottura tra la nuova generazione di razionalisti europei, guidata da Bakema e Peter Smithson, e la corrente italiana che aveva sposato la ben nota teoria di Ernesto Nathan Rogers sulle “preesistenze ambientali“.

Info
  • Progetto: 1950 - 1955
  • Esecuzione: 1956 - 1958
  • Committente: Rice - Ricostruzione Comparti Edilizi S.p.A.
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Lodovico Barbiano di Belgiojoso Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/barbiano-di-belgiojoso-lodovico_(Dizionario-Biografico)/ NO
Studio BBPR Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=19458 SI
Arturo Danusso Progetto strutturale Progetto NO
Enrico Peressutti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52883 NO
Studio Rivolta e Orlandini Direzione lavori Esecuzione NO
Ernesto Nathan Rogers Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/ernesto-nathan-rogers/ NO
Sogene - Società Generale Immobiliare Direzione lavori Esecuzione NO
Sogene - Società Generale Immobiliare Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato; solai in laterizio armato a nervatura parallela e incrociata
  • Materiale di facciata: intonaco a base di un impasto di graniglia di cotto e pietrame (muri a vista); elementi in clinker rosso e giallo con graniglia di marmi veronesi (pannelli prefabbricati)
  • Coperture: a falde, con manto in rame
  • Serramenti: a saliscendi, in alluminio anodizzato brunito; in legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Entro questo schema di distribuzione funzionale, si segnala la presenza di una galleria a livello della piazza che fu concepita come parte integrante del progetto e arredata con elementi appositamente disegnati dai BBPR, quali le panche in trachite che integrano l'illuminazione pubblica fornita dai lampioni in profilato metallico color amaranto scuro (ancor oggi presenti in loco). Elemento di mediazione tra spazio pubblico ed edificio è un avancorpo in aggetto, che accoglie la lobby d'ingresso.
A livello strutturale la torre si compone di un nucleo centrale dominato da due vani scala-ascensore, posti in posizione baricentrica, che funzionano staticamente come piloni cavi. A questi si affiancano i pilastri trilobati esibiti in facciata che si piegano a mensola in corrispondenza dell'aggetto delle abitazioni, ingentiliti da un intonaco cementizio misto a graniglia di marmi veronesi.
Il tamponamento è costituito da pannelli prefabbricati, di nuovo in graniglia di marmo abbinata a clinker, che attraverso un sottile gioco tra i pieni e i vuoti delle finestre animano le facciate della torre.
Ai BBPR si deve anche la progettazione di finiture e arredi fissi e semi-fissi, ancora in larga parte conservati nelle unità abitative e negli uffici. 
La fama della torre è principalmente legata alle polemiche scaturite, in seno al CIAM di Otterlo nel 1959, dalla presentazione di questo ed altri progetti (tra i quali la Casa Arosio di Vico Magistretti) che sancirono la definitiva rottura tra la nuova generazione di razionalisti europei, guidata da Bakema e Peter Smithson, e la corrente italiana che aveva sposato la ben nota teoria di Ernesto Nathan Rogers sulle “preesistenze ambientali“.
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  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
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  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse (25/01/2012) - zona di via Francesco Sforza e largo Richini
  • Foglio Catastale: 437
  • Particella: 161

Note

La torre sorge al centro di un vasto comparto edilizio che inglobava un'area - interamente posseduta dalla Società Generale Immobiliare, committente del progetto - precedentemente occupata da vecchie case, quasi completamente distrutte dai bombardamenti del 1943 e per la quale era in corso di definizione, all'epoca della sua costruzione, un piano urbanistico in parte già approvato dal Comune. Il progetto prevedeva la costruzione di una serie di isolati chiusi con cortile, ad altissima densità che, su suggerimento dei BBPR vennero sostituiti da una cortina edilizia semiaperta al centro della quale collocare la nuova piazza, dominata dal nuovo grattacielo. La proposta progettuale, al centro di una lunga trattativa con la Municipalità, poté essere però approvata solo quando la proprietà si dimostrò disponibile a rinunciare a una considerevole quota del volume edificabile, in cambio della possibilità di raggiungere l'altezza di circa 106 metri fuori terra.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Santini Pier Carlo 1957 Deux gratte-ciel à Milan. La tour Velasca Zodiac n. 1 Si
Gardner-Medwin R. 1958 A flight from Functionalism Riba Journal n. 12 Si
Kallmann G. M. 1958 Modern Tower in Old Milan Architectural Forum n. 2 109-111 Si
Banham Reyner 1959 Neoliberty. The Italian Retreat from Modern Architecture The Architectural Review n. 747 231-235 No
1959 Zodiac n. 4 No
1959 Tre problemi di ambientamento. La torre Velasca a Milano, un edificio per uffici per uffici e appartamenti a Torino, Casa Lurani a Milano Casabella n. 232 5-17 Si
Samonà Giuseppe 1959 Il grattacielo più discusso d'Europa. La Torre Velasca a Milano L'Architettura. Cronache e Storia n. 40 658-675; 713-714 Si
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli Milano 27-36 No
Ponti Gio 1961 La Torre Velasca Domus n. 378 1-2 Si
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 19 No
Tafuri Manfredo 1968 Teorie e Storia dell'Architettura Laterza Bari 85 No
Bonfanti Ezio, Porta Mario 1973 Città Museo e Architettura. Il gruppo BBPR nella cultura architettonica italiana 1932-1970 Vallecchi Firenze A84-A86 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 313 No
Piva Antonio (a cura di) 1982 BBPR a Milano Electa Milano 107-112 No
Fiori Leonardo (a cura di) 1982 BBPR. La Torre Velasca. Disegni e progetto della Torre Velasca Abitare Segesta Milano Si
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Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 142-143 No
Maffioletti Serena (a cura di) 1994 BBPR Zanichelli Bologna 136-141 No
Guidarini Stefano, Molinari Luca 1997 Itinerario n. 138. Lo studio BBPR e Milano Domus n. 797 No
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Banham Reyner 2003 Quando il grattacielo arrivò a Milano Domus n. 865 4-11 No
Avvedimento Sarah 2005 Orizzonti della teoria e costruzione del progetto. Il caso della Torre Velasca Rassegna di architettura e urbanistica n. 115-116 132-147 Si
Molinari Luca 2006 Verticali italiane Area No
Grecchi Manuela 2010 Torre Velasca a Milano Arketipo Si
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 52-53 No
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Bordogna Enrico 2017 La torre Velasca dei BBPR a Milano. Simbolo e monumento dell’architettura italiana del dopoguerra Clean Napoli No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 38-39 No
Banti Sara (a cura di) 2020 SOS 900 Abitare No
Capurso Gianluca 2021 La struttura di cemento armato nei modernismi italiani del dopoguerra Arketipo No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo BBPR Studio BBPR Fondo privato, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La torre nel contesto urbano La torre nel contesto urbano Marco Introini - 2011
Vista esterna Vista esterna Marco Introini - 2006
Particolare facciata Particolare facciata Marco Introini - 2011
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
MAXXI Patrimonio - Studio BBPR Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022