Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZINE IN VIA ASPERTINI E VIA BALBIANI

Scheda Opera

  • Vista esterna palazzine in via Aspertini
  • Particolare facciate palazzine in via Aspertini
  • Prospetto nord-ovest palazzine in via Aspertini
  • Pianta piano tipo palazzine in via Aspertini
  • Vista aerea
  • Vista esterna da sud
  • Comune: Roma
  • Località:
  • Denominazione: PALAZZINE IN VIA ASPERTINI E VIA BALBIANI
  • Indirizzo: via Amico Aspertini N. 343 (A), via Natale Balbiani N. 20 (B)
  • Data: 1999 - 2007
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Stefano Cordeschi
Descrizione

L’intervento è delimitato a nord da Via di Tor Bella Monaca, a sud da Via Aspertini e ad ovest da un'area di verde pubblico attrezzato: si tratta di una zona centrale rispetto al piano di zona n. 22 - Tor Bella Monaca, collocata tra un edificio scolastico e la chiesa di Santa Maria Madre del Redentore, progettata nel 1977 da Pierluigi Spadolini. Esso si presenta piuttosto isolato rispetto agli edifici circostanti ed è caratterizzato da quattro blocchi di sei piani, disposti in sequenza lineare a ridosso di un leggero pendio, lungo il bordo nord occidentale del grande sistema di spazi d’uso pubblico, un vuoto urbano slabbrato e sovradimensionato che costituisce il centro di Tor Bella Monaca.

Il progetto interpreta il modello della palazzina sviluppando, con un gioco di piegature e fuori piano, il tema della combinazione di due materiali: la cortina in mattoni e la superficie intonacata. Gli edifici presentano una sorta di “L” che crea una copertura per la terrazza e individua il corpo scala. Secondo quanto affermato dallo stesso Cordeschi riguardo all'evoluzione tipologica della palazzina romana “L'idea è quella di un'architettura dentro un'architettura, di una preesistenza che contiene un altro oggetto: il riferimento è al rudere, all'emergenza nella campagna romana, ad un paesaggio cioè a cui questi organismi isolati appartengono“. Tutti gli edifici si impostano su un piano seminterrato adibito a parcheggi. Il complesso, realizzato in due blocchi (il primo tra il 1999 ed il 2002, il secondo tra il 2003 ed il 2007 secondo un iter progettuale relativamente breve durato tre anni), non ha subito trasformazioni di rilievo dopo la sua costruzione.

Gli edifici sono frutto di interventi privati in regime di edilizia convenzionata e costituiscono un segnale del processo di rigenerazione che ha investito l'idea stessa di città d'iniziativa pubblica, a trent'anni di distanza dal completamento del quartiere di Tor Bella Monaca. Il piano di zona n. 22 è uno degli ultimi quartieri di espansione in zona 167, realizzato da un gruppo di progettisti guidati da Pietro Barucci nei primi anni '80. Costruito in tempi rapidissimi, è chiaramente riconoscibile all'interno di un tessuto abusivo di case spontanee cresciute tutte intorno, risentendo infatti dei criteri d'impostazione del Piano allora vigente: disegno per elementi discreti e forme discontinue, sezioni stradali molto ampie, grandi edifici posti a notevole distanza l'uno dall'altro con prevalenza di tipi edilizia a sviluppo verticale. Si tratta di uno dei quartieri considerati a lungo tra i più problematici della città per quanto riguarda le tensioni sociali e il disagio urbano, in uno dei Municipi (l'attuale VI, 113,15 kmq) più grandi della capitale. Risultano evidenti le inefficienze delle diverse istituzioni operanti che, per mancanza di coordinamento, hanno realizzato nell'area una rete di interventi a cui mancano alcune importanti maglie.

La costruzione delle abitazioni in oggetto si inserisce all'interno dell'iniziativa URBAN promossa dalla Comunità Europea per lo sviluppo economico-sociale delle periferie e delle aree critiche delle città. In seno a questa iniziativa, il comune di Roma ha redatto il progetto “La città muove le torri“ con il quale ha ottenuto finanziamenti per 21,6 milioni di euro. Il progetto comunitario prendeva in considerazione una molteplicità di interventi di natura socio-economica, pubblici e privati, tra cui anche la realizzazione di alcune opere architettoniche tese a ricucire i vuoti urbani individuati dalla parziale realizzazione del piano di zona, secondo una strategia possibile per l'intera città a partire dal caso pilota di Tor Bella Monaca. In questo contesto si inserisce il progetto dell'architetto Cordeschi, teso a ricucire un tessuto urbano disunito con un'operazione di diradamento e densificazione e con un carattere architettonico forte, teso a contrastare la monotonia dell'impianto urbano circostante, connotato da un'immagine pervasivamente omogenea e tutt'altro che urbana, in cui mancano la stratificazione e la differenza.

Info
  • Progetto: 1999 - 2002
  • Esecuzione: 2003 - 2007
  • Tipologia Specifica: Palazzine
  • Committente: Primus 2000
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Alimonti Progetto strutturale Progetto NO
Carlo Berardelli Progetto strutturale Progetto NO
Anne Claire Beuchat Collaboratore Progetto NO
Giacomo Cordeschi Collaboratore Progetto NO
Stefano Cordeschi Progetto architettonico Progetto SI
Beniamino Nutile Progetto Impianti Progetto NO
Simone Orsi Collaboratore Progetto NO
Gruppo Provera e Carrasso Impresa esecutrice Esecuzione NO
Nuova Sila Sila Immobiliare Costruzioni Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco, cortina di mattoni
  • Coperture: piana, a terrazza
  • Serramenti: alluminio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Il progetto interpreta il modello della palazzina sviluppando, con un gioco di piegature e fuori piano, il tema della combinazione di due materiali: la cortina in mattoni e la superficie intonacata. Gli edifici presentano una sorta di “L” che crea una copertura per la terrazza e individua il corpo scala. Secondo quanto affermato dallo stesso Cordeschi riguardo all'evoluzione tipologica della palazzina romana “L'idea è quella di un'architettura dentro un'architettura, di una preesistenza che contiene un altro oggetto: il riferimento è al rudere, all'emergenza nella campagna romana, ad un paesaggio cioè a cui questi organismi isolati appartengono“.  Tutti gli edifici si impostano su un piano seminterrato adibito a parcheggi. Il complesso, realizzato in due blocchi (il primo tra il 1999 ed il 2002, il secondo tra il 2003 ed il 2007 secondo un iter progettuale relativamente breve durato tre anni), non ha subito trasformazioni di rilievo dopo la sua costruzione. 

Gli edifici sono frutto di interventi privati in regime di edilizia convenzionata e costituiscono un segnale del processo di rigenerazione che ha investito l'idea stessa di città d'iniziativa pubblica, a trent'anni di distanza dal completamento del quartiere di Tor Bella Monaca. Il piano di zona n. 22 è uno degli ultimi quartieri di espansione in zona 167, realizzato da un gruppo di progettisti guidati da Pietro Barucci nei primi anni '80. Costruito in tempi rapidissimi, è chiaramente riconoscibile all'interno di un tessuto abusivo di case spontanee cresciute tutte intorno, risentendo infatti dei criteri d'impostazione del Piano allora vigente: disegno per elementi discreti e forme discontinue, sezioni stradali molto ampie, grandi edifici posti a notevole distanza l'uno dall'altro con prevalenza di tipi edilizia a sviluppo verticale. Si tratta di uno dei quartieri considerati a lungo tra i più problematici della città per quanto riguarda le tensioni sociali e il disagio urbano, in uno dei Municipi (l'attuale VI, 113,15 kmq) più grandi della capitale. Risultano evidenti le inefficienze delle diverse istituzioni operanti che, per mancanza di coordinamento, hanno realizzato nell'area una rete di interventi a cui mancano alcune importanti maglie.

La costruzione delle abitazioni in oggetto si inserisce all'interno dell'iniziativa URBAN promossa dalla Comunità Europea per lo sviluppo economico-sociale delle periferie e delle aree critiche delle città. In seno a questa iniziativa, il comune di Roma ha redatto il progetto “La città muove le torri“ con il quale ha ottenuto finanziamenti per 21,6 milioni di euro. Il progetto comunitario prendeva in considerazione una molteplicità di interventi di natura socio-economica, pubblici e privati, tra cui anche la realizzazione di alcune opere architettoniche tese a ricucire i vuoti urbani individuati dalla parziale realizzazione del piano di zona, secondo una strategia possibile per l'intera città a partire dal caso pilota di Tor Bella Monaca. In questo contesto si inserisce il progetto dell'architetto Cordeschi, teso a ricucire un tessuto urbano disunito con un'operazione di diradamento e densificazione e con un carattere architettonico forte, teso a contrastare la monotonia dell'impianto urbano circostante, connotato da un'immagine pervasivamente omogenea e tutt'altro che urbana, in cui mancano la stratificazione e la differenza.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri


Note

Dati tecnici: Abitanti insediabili: 290 Costo: circa 1.300 €/mq Volumetria totale: 25769,80 mc Costo totale di costruzione: 12,5 miliardi di lire (circa 6.500.000 €)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
2003 Stefano Cordeschi. Case Tor Bella Monaca Casabella n. 715 40-43 Si
Labalestra Antonio 2004 Complesso residenziale a Tor Bella Monaca, Roma L'Industria delle Costruzioni n. 375 46-53 Si
2004 Itinerario contemporaneo. Roma Area n. 76 188-197; Scheda n. 49 No
Ciucci Giorgio, Ghio Francesco, Rossi Piero Ostilio 2006 Roma. La nuova architettura Electa Milano 260-263 Si
Saccone Mauro 2007 Abitazioni a Tor Bella Monaca, in Merletti Mirko, Vartellini Oreste (a cura di), XX percorsi estimativi. XX architetture degli ultimi XX anni del XX secolo a Roma Aracne Roma 139-147 Si
2007 L'architetto italiano n. 17 260-263 Si
Bliek Françoise, Del Gallo Paola, De Simoni Pietro (a cura di) 2012 Roma. III Millennio. 32 progetti di architettura Hoepli Milano 104-105 Si
Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 221 Si
2013 Italia en México 2013 AR Magazine n. 108 27 No
Cordeschi Stefano, Pietropaolo Lorenzo 2016 Diradamento e densificazione nel corpo della metropoli, in Moschini Francesco (a cura di), Gallipoli. Laboratorio di progettazione Gangemi Roma 132-137 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna palazzine in via Aspertini Vista esterna palazzine in via Aspertini
Particolare facciate palazzine in via Aspertini Particolare facciate palazzine in via Aspertini
Prospetto nord-ovest palazzine in via Aspertini Prospetto nord-ovest palazzine in via Aspertini
Pianta piano tipo palazzine in via Aspertini Pianta piano tipo palazzine in via Aspertini
Vista aerea Vista aerea Andrea Jemolo
Vista esterna da sud Vista esterna da sud Andrea Jemolo

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/02/2023

Revisori:

Alberto Coppo 2021