Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO CIVICO CON MUNICIPIO, SCUOLA MEDIA E CAMPO SPORTIVO

Scheda Opera

  • 1. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971
  • 2. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971
  • 3. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971
  • 4. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio e modello, 1971
  • 5. Planivolumetria generale
  • 6. Piante del piano terreno e del piano secondo/terzo. Vista est del municipio e della palestra
  • 7. Sezione trasversale
  • 8. Prospetti ovest, nord-est, nord del municipio e della palestra
  • 9. Spaccato assonometrico
  • 10. Vista generale del complesso
  • 11. Vista da nord del municipio
  • 12. Vista sud della piazza sopraelevata. Pavimento di Bobo Piccoli
  • 13. Vista sud ovest del municipio e della palestra
  • 14. Vista est del municipio e della palestra. Sul fondo la scuola media
  • 15. Vista ovest del municipio, della palestra e dell’edifico scolastico
  • 16. Vista della palestra in primo piano e del municipio
  • 17. Particolare del fronte ovest
  • 18. Particolare degli uffici e della biblioteca
  • 19. Particolare degli uffici e della biblioteca
  • 20. Particolare fronte nord
  • 21. Il passaggio sopraelevato che congiunge il centro civico alla scuola media
  • 22. Percorso in rampa alla piazza sopraelevata
  • 23. Vista della palestra con le balconate sul fondo
  • 24. Balconate-sale d’attesa degli uffici comunali sulla palestra
  • 25. Particolare delle gradonate della palestra
  • 26. Interno dell’atrio centrale della scuola media
  • 27. Il corridoio di disimpegno delle aule scuola media
  • 28. Vista del municipio dalla piazza antistante, 2014
  • Comune: Pieve Emanuele
  • Denominazione: CENTRO CIVICO CON MUNICIPIO, SCUOLA MEDIA E CAMPO SPORTIVO
  • Indirizzo: Via Viquarterio N. 1
  • Data: 1971 - 1990
  • Tipologia: Municipi
  • Autori principali: Guido Canella, Michele Achilli, Daniele Brigidini
Descrizione

Il disegno originario
Dopo la piazza al villaggio Incis, iniziata nel 1968, il nuovo Centro civico, ubicato in prossimità del nucleo storico di Pieve Emanuele, profitta delle sinergie ottenibili dall’integrazione e dal consolidamento funzionali e figurativi per conferire identità specifica al paesaggio del sud milanese ormai conteso tra città e campagna.
La connessione a ponte delle due ali degli uffici amministrativi alle due ali delle aule scolastiche (24 su tre piani) enuclea in contrappunto i corpi delle funzioni indotte (palestra e auditorium) in uso anche ad attività del tempo libero nell’orario extrascolastico ed extralavorativo. Alternandosi così in essi le attività
scolastiche e giovanili a quelle ricreative degli adulti, ne risulta un uso a tempo pieno che consente notevoli economie di gestione (aula magna-aula consiliare-auditorium per 500 spettatori; biblioteca scolastica e comunale; palestra-impianto polisportivo per 600 spettatori; refezione scolastica-mensa per 450 coperti). L’insieme ambientale assume pertanto il ruolo di dispositivo di formazione civica permanente, instaurando, all’esterno e anche dall’alto, la visione panoramica della campagna circostante (per esempio, con la rampa pedonale e ciclabile che dal campo sportivo raggiunge la piazza sopraelevata che copre la palestra) e, all’interno, reciproche prospettazioni tra le attività della cittadinanza (per esempio, la pratica sportiva scolastica da parte di chi frequenta gli uffici comunali).

L’idea generale è stata quella di riconquistare territorio all’architettura, dacché questa in Lombardia l’ha sempre giustificato non con residenza e consumi casualmente diffusi, come oggi, ma con agglomerati anche produttivi e monumenti-caposaldi altrettanto eminenti di quelli urbani.
Fin dall’impostazione iniziale (come si può intuire anche da qualche schizzo del 1971) il progetto ha cercato di fissare alcuni principi generali di costituzione tipologica: lo spazio pubblico protratto dal piano di campagna alla sommità del costruito, così da garantire da una piazza elevata (come dall’acropoli o dalla cittadella) un più esteso orizzonte (reale e simbolico) al dominio collettivo; l’addensamento e il disassamento (come da una primitiva simmetria di impianto) di autonome masse architettoniche, quasi ad assecondare una più complessa geometria di percorsi e affacci, ma anche a riproporre il tipo rinascimentale della cascina milanese della fascia irrigua, dove ricorre l’identificazione tra corte rurale e corte padronale (come dimora e chiesa) e dove – è il caso del complesso di Tolcinasco, situato proprio in vista del nuovo centro civico di Pieve Emanuele – l’insieme si trova riquadrato a difesa; la contaminazione, dunque, tra fabbricati rappresentativi, sviluppati in altezza con salienti angolari di contrafforti e fabbricati strumentali, allungati a campate regolari (talora a ballatoi) e sormontati da timpani di coronamento; tra tessitura in mattone faccia a vista e superfici omogenee ritmicamente traforate a chiaroscuro.

(Scheda a cura di Gentucca Canella - Responsabile scientifico Andrea Costa)

Info
  • Progetto: 1971 - 1990
  • Esecuzione: 1971 - 1990
  • Committente: Comune di Pieve Emanuele
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Michele Achilli Progetto architettonico Progetto SI
Giorgio Binelli Progetto strutturale Progetto NO
Daniele Brigidini Progetto architettonico Progetto SI
Guido Canella Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=53530 SI
Giorgio Fiorese Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: mattoni a vista; cemento armato a vista (poi intonacato)
  • Coperture: piana praticabile, trattata a terrazza
  • Serramenti: in alluminio anodizzato
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La connessione a ponte delle due ali degli uffici amministrativi alle due ali delle aule scolastiche (24 su tre piani) enuclea in contrappunto i corpi delle funzioni indotte (palestra e auditorium) in uso anche ad attività del tempo libero nell’orario extrascolastico ed extralavorativo. Alternandosi così in essi le attività
scolastiche e giovanili a quelle ricreative degli adulti, ne risulta un uso a tempo pieno che consente notevoli economie di gestione (aula magna-aula consiliare-auditorium per 500 spettatori; biblioteca scolastica e comunale; palestra-impianto polisportivo per 600 spettatori; refezione scolastica-mensa per 450 coperti). L’insieme ambientale assume pertanto il ruolo di dispositivo di formazione civica permanente, instaurando, all’esterno e anche dall’alto, la visione panoramica della campagna circostante (per esempio, con la rampa pedonale e ciclabile che dal campo sportivo raggiunge la piazza sopraelevata che copre la palestra) e, all’interno, reciproche prospettazioni tra le attività della cittadinanza (per esempio, la pratica sportiva scolastica da parte di chi frequenta gli uffici comunali).

L’idea generale è stata quella di riconquistare territorio all’architettura, dacché questa in Lombardia l’ha sempre giustificato non con residenza e consumi casualmente diffusi, come oggi, ma con agglomerati anche produttivi e monumenti-caposaldi altrettanto eminenti di quelli urbani. 
Fin dall’impostazione iniziale (come si può intuire anche da qualche schizzo del 1971) il progetto ha cercato di fissare alcuni principi generali di costituzione tipologica: lo spazio pubblico protratto dal piano di campagna alla sommità del costruito, così da garantire da una piazza elevata (come dall’acropoli o dalla cittadella) un più esteso orizzonte (reale e simbolico) al dominio collettivo; l’addensamento e il disassamento (come da una primitiva simmetria di impianto) di autonome masse architettoniche, quasi ad assecondare una più complessa geometria di percorsi e affacci, ma anche a riproporre il tipo rinascimentale della cascina milanese della fascia irrigua, dove ricorre l’identificazione tra corte rurale e corte padronale (come dimora e chiesa) e dove – è il caso del complesso di Tolcinasco, situato proprio in vista del nuovo centro civico di Pieve Emanuele – l’insieme si trova riquadrato a difesa; la contaminazione, dunque, tra fabbricati rappresentativi, sviluppati in altezza con salienti angolari di contrafforti e fabbricati strumentali, allungati a campate regolari (talora a ballatoi) e sormontati da timpani di coronamento; tra tessitura in mattone faccia a vista e superfici omogenee  ritmicamente traforate a chiaroscuro.

(Scheda a cura di Gentucca Canella - Responsabile scientifico Andrea Costa)
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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 6
  • Particella: 70
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Pavimento a mosaico Piccoli Bobo Mediocre


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Canella Guido 1974 Per una drammaturgia dell'Hinterland. Guido Canella. La piazza del Villaggio INCIS a Pieve Emanuele Casabella n. 395 20-35 No
1976 Pieve Emanuele The Architectural Review n. 949 Si
Christofellis Alessandro 1978 Guido Canella. Towards an Archaeology for the City of the Future A+U n. 91 10-46 No
Guenzi Carlo 1979 Architettura scolastica e contesto ambientale Casabella n. 447-448 26-29 Si
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 384 No
Bordogna Enrico 1981 Radici tipiche dell'architettura scolastica a Milano Hinterland n. 7 No
Glancey Jonathan, Knobel Lance 1982 Canella. Concrete constructor The Architectural Review n. 1028 94-97 No
Testi Giovanni (a cura di) 1982 L'edificio pubblico per la città Marsilio Venezia 67-160 No
Suzuki Katuyuki (a cura di) 1983 Guido Canella Zanichelli Bologna 83-101 Si
Dezzi Bardeschi Marco 1983 Monumenti alla periferia Domus, n. 635 12-27 No
Fiori Leonardo, Boidi Sergio (a cura di) 1984 Guido Canella. Centro Civico di Pieve Emanuele Abitare Segesta Milano Si
Savi Vittorio (a cura di) 1984 Guido Canella. Opere recenti Panini Modena 53-64 Si
Belluzzi Amedeo, Conforti Claudia 1985 Architettura italiana 1944-84 Laterza Bari 130-135 No
Bordogna Enrico 1986 Aggiornamento sull’opera di Guido Canella. Centro civico, municipio, scuola media e campo sportivo a Pieve Emanuele L'Architettura. Cronache e Storia n. 363 30-35 Si
Tafuri Manfredo 1986 Storia dell'architettura italiana 1944-1985 Einaudi Torino 163-164; 214-216 No
Bordogna Enrico 1987 Guido Canella. Architetture 1957-1987 Electa Milano 64-71 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 181; Scheda n. 175 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 160-161 No
Irace Fulvio 1995 I municipi in Italia dal dopoguerra a oggi Abitare n. 344 Milano 166-170 No
Bordogna Enrico 2001 Guido Canella. Opere e progetti Electa Milano 18-19 No
Chizzoniti Domenico, Monica Luca (a cura di) 2003 Guido Canella. Sulla composizione architettonica e sui progetti Leonardo International Milano 32-35 No
Canella Tito (a cura di) 2005 Guido Canella. Disegni 1955-2005 Motta Milano 26-31 No
Bordogna Enrico, Canella Gentucca, Manganaro Elvio (a cura di) 2014 Guido Canella. 1931-2009 Franco Angeli Milano 190-196 No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 288-289 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Guido Canella Guido Canella Fondo privato, Milano Centro civico di Pieve Emanuele

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
1. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 1. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 Archivio Guido Canella
2. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 2. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 Archivio Guido Canella
3. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 3. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio, 1971 Archivio Guido Canella
4. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio e modello, 1971 4. Guido Canella, Centro civico di Pieve Emanuele, disegno di studio e modello, 1971 Archivio Guido Canella
5. Planivolumetria generale 5. Planivolumetria generale Archivio Guido Canella
6. Piante del piano terreno e del piano secondo/terzo. Vista est del municipio e della palestra 6. Piante del piano terreno e del piano secondo/terzo. Vista est del municipio e della palestra Archivio Guido Canella
7. Sezione trasversale 7. Sezione trasversale Archivio Guido Canella
8. Prospetti ovest, nord-est, nord del municipio e della palestra 8. Prospetti ovest, nord-est, nord del municipio e della palestra Archivio Guido Canella
9. Spaccato assonometrico 9. Spaccato assonometrico Archivio Guido Canella
10. Vista generale del complesso 10. Vista generale del complesso Katuyuki Suzuki. Archivio Guido Canella
11. Vista da nord del municipio 11. Vista da nord del municipio Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
12. Vista sud della piazza sopraelevata. Pavimento di Bobo Piccoli 12. Vista sud della piazza sopraelevata. Pavimento di Bobo Piccoli Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
13. Vista sud ovest del municipio e della palestra 13. Vista sud ovest del municipio e della palestra Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
14. Vista est del municipio e della palestra. Sul fondo la scuola media 14. Vista est del municipio e della palestra. Sul fondo la scuola media Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
15. Vista ovest del municipio, della palestra e dell’edifico scolastico 15. Vista ovest del municipio, della palestra e dell’edifico scolastico Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
16. Vista della palestra in primo piano e del municipio 16. Vista della palestra in primo piano e del municipio Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
17. Particolare del fronte ovest 17. Particolare del fronte ovest Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
18. Particolare degli uffici e della biblioteca 18. Particolare degli uffici e della biblioteca Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
19. Particolare degli uffici e della biblioteca 19. Particolare degli uffici e della biblioteca Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
20. Particolare fronte nord 20. Particolare fronte nord Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
21. Il passaggio sopraelevato che congiunge il centro civico alla scuola media 21. Il passaggio sopraelevato che congiunge il centro civico alla scuola media Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
22. Percorso in rampa alla piazza sopraelevata 22. Percorso in rampa alla piazza sopraelevata Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
23. Vista della palestra con le balconate sul fondo 23. Vista della palestra con le balconate sul fondo Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
24. Balconate-sale d’attesa degli uffici comunali sulla palestra 24. Balconate-sale d’attesa degli uffici comunali sulla palestra Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
25. Particolare delle gradonate della palestra 25. Particolare delle gradonate della palestra Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
26. Interno dell’atrio centrale della scuola media 26. Interno dell’atrio centrale della scuola media Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
27. Il corridoio di disimpegno delle aule scuola media 27. Il corridoio di disimpegno delle aule scuola media Carla De Benedetti. Archivio Guido Canella
28. Vista del municipio dalla piazza antistante, 2014 28. Vista del municipio dalla piazza antistante, 2014 Maria Manuela Leoni - 2014

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da Andrea Costa e Gentucca Canella
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 03/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022