Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA-ALBERGO PER ANZIANI

Scheda Opera

  • Blocco A, soggiorno, interno verso est
  • Blocco A, soggiorno, il soffitto
  • Blocco A, soggiorno, dettaglio del soffitto
  • Blocco A, sala da pranzo, interno
  • Blocco A, il bar, esterno
  • Blocco A, galleria vetrata e soggiorno viste dalla terrazza del blocco D
  • Blocco A, bar e sala da pranzo, esterno
  • Blocco A, galleria vetrata e soggiorno visti dalla terrazza sul blocco C
  • Blocco B, prospetto sud
  • Blocco B, testata ovest con la cappa della cucina
  • Blocco B, prospetto sud visto dal blocco C
  • Blocco B, cucina, interno
  • Blocco B, cucina, dettaglio delle finestre
  • Blocco B, galleria vetrata che affaccia sulla cucina
  • Blocco B, prospetto nord, in primo piano il locale caldaie
  • Blocco B, corridoio dopo il riadattamento a residenza con camere singole e doppie
  • Blocco B, terrazza
  • Blocco B, bagno di servizio con elementi originali
  • Blocco B, galleria vetrata di collegamento al blocco C
  • Blocco C, interno di una stanza
  • Blocco C, interno di una stanza, la cucina
  • Blocco C, la composizione scalare dei piani
  • Blocco C, galleria vetrata di collegamento al blocco D
  • Blocco C, blocco scale, dettaglio della finestra
  • Blocco D, prospetto est, sullo sfondo il blocco C, prospetto sud
  • Blocco D, prospetto sud, dettaglio di un modulo
  • Blocco D, terminazione dei corpi scala
  • Blocco D, vista dalla terrazza del blocco B
  • Blocco D, il cortile interno
  • Blocco D, dettaglio delle finestre prospettanti sulla terrazza
  • Blocco C, scala
  • Planimetria generale, primo progetto (da Antico 2005, 61)
  • Gli spazi comuni del blocco D, spaccato assonometrico (da Antico 2005, 63)
  • Planimetria generale, primo progetto (da Archivio Centro residenziale per anziani
  • Blocco A, ingresso principale
  • Blocco A, soggiorno, prospetto sud
  • Blocco D, dettaglio dell'elemento di copertura
  • Blocco A, soggiorno, prospetto nord
  • Comune: Castelfranco Veneto
  • Denominazione: CASA-ALBERGO PER ANZIANI
  • Indirizzo: Via Ospedale
  • Data: 1968 - 1986
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Giuseppe Davanzo
Descrizione

Il complesso della casa-albergo si snoda in un esteso parco alberato trapezioidale di circa 300 x 130 metri. Il sito è strategico: a 200 metri dalle mura e dal nucleo storico di Castelfranco, cui è collegato da un percorso pedonale, posizionato tra gli antichi palazzi che affacciano sul lato nord di Borgo Treviso e il nuovo ospedale.
All'interno del lotto, il complesso si dispiega in diversi distinti blocchi edilizi - comunque collegati tra loro da gallerie vetrate - fortemente articolati sia in pianta che in alzato. Tale articolazione persegue l'obiettivo da un lato di rispettare le alberature esistenti, dall'altro di creare un ambiente non monotono ma diversificato.
Come testimoniano i numerosi disegni conservati nell'archivio del Centro residenziale per anziano "Domenico Sartor", la configurazione spaziale e planimetrica dei blocchi ha conosciuto diverse soluzioni in fase progettuale (1968-71) e varianti in fase esecutiva (1972-1986). La lunga fase esecutiva è stata causata da ripetute interruzioni dei lavori dovute dell'esaurimento dei fondi.
Concepito come casa-albergo, dunque come residenza per anziani totalmente o parzialmente autonomi, il complesso ha subito molte modifiche già in fase esecutiva per venire incontro al progressivo aumento degli anziani non più autosufficienti. Nella mente del progettista, la struttura si sarebbe dovuta configurare come una "casa-albergo-centro", un "centro dei servizi sociali di assistenza globale per la comunità, fornita cioè senza distinzioni a chi ne ha bisogno, sia vecchio, bambino, puerpera, ex detenuto, disoccupato ecc." (Cosulich 1975, 32). L'intento era quello di eliminare la segregazione dell'anziano e creare attorno a lui un ambiente in cui fruire di un rapporto umano più vario.
Il progetto originale di Davanzo prevedeva la realizzazione di quattro blocchi edilizi (A, B, C, D) e di un gruppo di villette autonome, poi non realizzate. Si individuavano così due distinte tipologie di residenza: la villetta, destinata a coppie di anziani autosufficienti, ma che potessero comunque usufruire dei servizi del centro, e le camere da letto (singole o doppie) all'interno della struttura ma comunque concepite come cellule autosufficienti. Queste ultime erano munite di servizi igienici propri, predisposte per l'inserimento di una cucina e dotate di zona lettura e soggiorno, terrazzino privato con fioriera e, limitatamente a quella al piano terreno, uscita diretta all'esterno e al giardino. Nei seminterrati dell'intero complesso avrebbero trovato posto gli spazi per il centro di assistenza del circondario - ma oggi sono utilizzati dalla casa di riposo - e a questo livello era previsto anche un collegamento sotterraneo con l'ospedale.
L'ingresso pedonale si trova a ovest, da dove si accede al soggiorno del blocco A, una grande sala quadrata movimentata da un soffitto scalare caratterizzato da un complesso ordito di travi in calcestruzzo armato ortogonali su diversi livelli. Lungo gli assi del quadrato il soffitto è tagliato da grandi travi in calcestruzzo armato dal profilo a "U" rovesciata. Il pavimento il linoleum sottolinea con linee colorate il disegno del soffitto. Questa sala, in origine pensata come soggiorno comune, sala spettacoli e punto vendita per gli oggetti prodotti dagli anziani, è oggi adibita alla celebrazione della messa: un altare è stato posto sul lato sud. Il blocco A si completa con lo spazio del bar e della sala da pranzo, a nord del soggiorno, e con un padiglione - non realizzato - che avrebbe dovuto contenere i laboratori di ergoterapia, sul lato opposto.
Dal soggiorno si diparte un percorso ad anello che, attraverso gallerie vetrate e altri spazi comuni, distribuisce su di un unico livello le camere dell'intero complesso. Oltre a essere priva di barriere architettoniche, questa "strada interna" rifiuta il concetto di corridoio per proporre una continua successione di soggiorni per attività di svago e domestiche tangenti al percorso. Questi ambienti, sempre variati per forme, dimensioni e orientamento contribuiscono a rendere riconoscibili le varie parti del complesso. Il tentativo di dare continui riferimenti visivi che aiutino l'orientamento all'anziano si compie anche all'esterno grazie all'emergenza in altezza dei volumi dei corpi scala, alla grande cappa esterna della cucina e all'anemoscopio.
Il blocco B, a nord del complesso, meno variato nella sua pianta rettangolare e provvisto di corridoio centrale, doveva essere destinato ai locali di cura, di servizio, all'assistenza sociale e alla direzione amministrativa. Oggi però queste funzioni sono state trasferite nei seminterrati del blocco D e il blocco B è stato riadattato con nuove stanze per la casa di riposo. Anche la grande cucina, provvista di vetrate affinché gli anziani potessero seguire la preparazione dei pasti, è oggi parzialmente dismessa poiché il centro usufruisce di un servizio di catering.
Infine i blocchi C e D, quelli destinati a contenere le stanze degli ospiti, si sviluppano su più piani, ciascuno provvisto di propri ambienti comuni. Dalle stanze del piano terra si accede direttamente al giardino, mentre ai piani superiori gli spazi comuni si completano con diverse terrazze ricavate sui piani sottostanti. Il blocco D contiene al suo interno un piccolo cortile con alberi.
Dopo il suo completamente il complesso è stato ulteriormente ampliato con la costruzione (progetto esecutivo del 1995), su progetto dell'ingegnere Ezio Andreatta e del suo studio, del blocco E, già previsto in alcuni disegni di Davanzo sul lato est del lotto.
Nel 2016, nella zona dove avrebbero dovuto sorgere le villette pensate in origine dal Giuseppe Davanzo, è stato realizzato il nuovo centro diurno per i malati di Alzheimer, progettato dalla figlia Martina Davanzo con lo Studio CeZ.

Info
  • Progetto: 1968 - 1971
  • Esecuzione: 1972 - 1986
  • Tipologia Specifica: Casa-albergo per anziani
  • Committente: Domenico Sartor
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Casa-albergo per anziani autosufficienti
  • Destinazione attuale: Casa di riposo per anziani non autosufficienti
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Studio Andreatta - Ingegneria Civile Progetto architettonico Esecuzione NO
CeZ Calderan Zanovello Architetti Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Davanzo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58232 SI
Martina Davanzo Progetto architettonico Progetto NO
Mario Donà Progetto strutturale Progetto NO
Livia Musini Collaboratore Progetto NO
Aldo Rampazzo Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo armato
  • Coperture: Guaina isolante
  • Serramenti: Legno massiccio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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All'interno del lotto, il complesso si dispiega in diversi distinti blocchi edilizi - comunque collegati tra loro da gallerie vetrate - fortemente articolati sia in pianta che in alzato. Tale articolazione persegue l'obiettivo da un lato di rispettare le alberature esistenti, dall'altro di creare un ambiente non monotono ma diversificato.
Come testimoniano i numerosi disegni conservati nell'archivio del Centro residenziale per anziano "Domenico Sartor", la configurazione spaziale e planimetrica dei blocchi ha conosciuto diverse soluzioni in fase progettuale (1968-71) e varianti in fase esecutiva (1972-1986). La lunga fase esecutiva è stata causata da ripetute interruzioni dei lavori dovute dell'esaurimento dei fondi.
Concepito come casa-albergo, dunque come residenza per anziani totalmente o parzialmente autonomi, il complesso ha subito molte modifiche già in fase esecutiva per venire incontro al progressivo aumento degli anziani non più autosufficienti. Nella mente del progettista, la struttura si sarebbe dovuta configurare come una "casa-albergo-centro", un "centro dei servizi sociali di assistenza globale per la comunità, fornita cioè senza distinzioni a chi ne ha bisogno, sia vecchio, bambino, puerpera, ex detenuto, disoccupato ecc." (Cosulich 1975, 32). L'intento era quello di eliminare la segregazione dell'anziano e creare attorno a lui un ambiente in cui fruire di un rapporto umano più vario.
Il progetto originale di Davanzo prevedeva la realizzazione di quattro blocchi edilizi (A, B, C, D) e di un gruppo di villette autonome, poi non realizzate. Si individuavano così due distinte tipologie di residenza: la villetta, destinata a coppie di anziani autosufficienti, ma che potessero comunque usufruire dei servizi del centro, e le camere da letto (singole o doppie) all'interno della struttura ma comunque concepite come cellule autosufficienti. Queste ultime erano munite di servizi igienici propri, predisposte per l'inserimento di una cucina e dotate di zona lettura e soggiorno, terrazzino privato con fioriera e, limitatamente a quella al piano terreno, uscita diretta all'esterno e al giardino. Nei seminterrati dell'intero complesso avrebbero trovato posto gli spazi per il centro di assistenza del circondario - ma oggi sono utilizzati dalla casa di riposo - e a questo livello era previsto anche un collegamento sotterraneo con l'ospedale.
L'ingresso pedonale si trova a ovest, da dove si accede al soggiorno del blocco A, una grande sala quadrata movimentata da un soffitto scalare caratterizzato da un complesso ordito di travi in calcestruzzo armato ortogonali su diversi livelli. Lungo gli assi del quadrato il soffitto è tagliato da grandi travi in calcestruzzo armato dal profilo a "U" rovesciata. Il pavimento il linoleum sottolinea con linee colorate il disegno del soffitto. Questa sala, in origine pensata come soggiorno comune, sala spettacoli e punto vendita per gli oggetti prodotti dagli anziani, è oggi adibita alla celebrazione della messa: un altare è stato posto sul lato sud. Il blocco A si completa con lo spazio del bar e della sala da pranzo, a nord del soggiorno, e con un padiglione - non realizzato - che avrebbe dovuto contenere i laboratori di ergoterapia, sul lato opposto.
Dal soggiorno si diparte un percorso ad anello che, attraverso gallerie vetrate e altri spazi comuni, distribuisce su di un unico livello le camere dell'intero complesso. Oltre a essere priva di barriere architettoniche, questa "strada interna" rifiuta il concetto di corridoio per proporre una continua successione di soggiorni per attività di svago e domestiche tangenti al percorso. Questi ambienti, sempre variati per forme, dimensioni e orientamento contribuiscono a rendere riconoscibili le varie parti del complesso. Il tentativo di dare continui riferimenti visivi che aiutino l'orientamento all'anziano si compie anche all'esterno grazie all'emergenza in altezza dei volumi dei corpi scala, alla grande cappa esterna della cucina e all'anemoscopio.
Il blocco B, a nord del complesso, meno variato nella sua pianta rettangolare e provvisto di corridoio centrale, doveva essere destinato ai locali di cura, di servizio, all'assistenza sociale e alla direzione amministrativa. Oggi però queste funzioni sono state trasferite nei seminterrati del blocco D e il blocco B è stato riadattato con nuove stanze per la casa di riposo. Anche la grande cucina, provvista di vetrate affinché gli anziani potessero seguire la preparazione dei pasti, è oggi parzialmente dismessa poiché il centro usufruisce di un servizio di catering.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Premi: Premio regionale In/Arch 1990 per il Veneto e Trentino Alto Adige. Sulla struttura gravano un vincolo di rispetto, per la vicinanza con il centro storico di Castelfranco, e un vincolo paesaggistico, poiché parte dell'edificio si trova a meno di 150 m da un ramo del fiume Musone. E' inoltre definito come bene di interesse culturale non verificato. Schedatore: Cristiano Guarneri Immagini: Cristiano Guarneri (salvo ove indicato diversamente)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Santini Pier Carlo 1972 Architetture di Giuseppe Davanzo Ottagono n. 24 Bologna 64-73 No
Cosulich Piero 1975 Progettazione aperta: gli anziani a Calstelfranco Veneto Edilizia Popolare n. 126 Roma 29-35 No
1975 Casa di riposo di Castelfranco Vento Abitare n. 135 Milano Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Galofaro Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia gli ultimi trent'anni: guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 198 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 208 No
Pedio Renato 1991 I premi regionali in/arch 1990 L'architettura n. 246 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 208-209 No
2001 Rassegna di architettura, catalogo della mostra, Palazzo del Podestà, Treviso, marzo-dicembre 2001 Grafiche Vianello Ponzano Veneto 23 Si
Antico Maria (a cura di) 2005 Giuseppe Davanzo: il mestiere dell'architetto Skira Milano 60-65 No
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città nel Veneto Il Poligrafo Padova 782-783 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Blocco A, soggiorno, interno verso est Blocco A, soggiorno, interno verso est Cristiano Guarneri
Blocco A, soggiorno, il soffitto Blocco A, soggiorno, il soffitto Cristiano Guarneri
Blocco A, soggiorno, dettaglio del soffitto Blocco A, soggiorno, dettaglio del soffitto Cristiano Guarneri
Blocco A, sala da pranzo, interno Blocco A, sala da pranzo, interno Cristiano Guarneri
Blocco A, il bar, esterno Blocco A, il bar, esterno Cristiano Guarneri
Blocco A, galleria vetrata e soggiorno viste dalla terrazza del blocco D Blocco A, galleria vetrata e soggiorno viste dalla terrazza del blocco D Cristiano Guarneri
Blocco A, bar e sala da pranzo, esterno Blocco A, bar e sala da pranzo, esterno Cristiano Guarneri
Blocco A, galleria vetrata e soggiorno visti dalla terrazza sul blocco C Blocco A, galleria vetrata e soggiorno visti dalla terrazza sul blocco C Cristiano Guarneri
Blocco B, prospetto sud Blocco B, prospetto sud Cristiano Guarneri
Blocco B, testata ovest con la cappa della cucina Blocco B, testata ovest con la cappa della cucina Cristiano Guarneri
Blocco B, prospetto sud visto dal blocco C Blocco B, prospetto sud visto dal blocco C Cristiano Guarneri
Blocco B, cucina, interno Blocco B, cucina, interno Cristiano Guarneri
Blocco B, cucina, dettaglio delle finestre Blocco B, cucina, dettaglio delle finestre Cristiano Guarneri
Blocco B, galleria vetrata che affaccia sulla cucina Blocco B, galleria vetrata che affaccia sulla cucina Cristiano Guarneri
Blocco B, prospetto nord, in primo piano il locale caldaie Blocco B, prospetto nord, in primo piano il locale caldaie Cristiano Guarneri
Blocco B, corridoio dopo il riadattamento a residenza con camere singole e doppie Blocco B, corridoio dopo il riadattamento a residenza con camere singole e doppie Cristiano Guarneri
Blocco B, terrazza Blocco B, terrazza Cristiano Guarneri
Blocco B, bagno di servizio con elementi originali Blocco B, bagno di servizio con elementi originali Cristiano Guarneri
Blocco B, galleria vetrata di collegamento al blocco C Blocco B, galleria vetrata di collegamento al blocco C Cristiano Guarneri
Blocco C, interno di una stanza Blocco C, interno di una stanza Cristiano Guarneri
Blocco C, interno di una stanza, la cucina Blocco C, interno di una stanza, la cucina Cristiano Guarneri
Blocco C, la composizione scalare dei piani Blocco C, la composizione scalare dei piani Cristiano Guarneri
Blocco C, galleria vetrata di collegamento al blocco D Blocco C, galleria vetrata di collegamento al blocco D Cristiano Guarneri
Blocco C, blocco scale, dettaglio della finestra Blocco C, blocco scale, dettaglio della finestra Cristiano Guarneri
Blocco D, prospetto est, sullo sfondo il blocco C, prospetto sud Blocco D, prospetto est, sullo sfondo il blocco C, prospetto sud Cristiano Guarneri
Blocco D, prospetto sud, dettaglio di un modulo Blocco D, prospetto sud, dettaglio di un modulo Cristiano Guarneri
Blocco D, terminazione dei corpi scala Blocco D, terminazione dei corpi scala Cristiano Guarneri
Blocco D, vista dalla terrazza del blocco B Blocco D, vista dalla terrazza del blocco B Cristiano Guarneri
Blocco D, il cortile interno Blocco D, il cortile interno Cristiano Guarneri
Blocco D, dettaglio delle finestre prospettanti sulla terrazza Blocco D, dettaglio delle finestre prospettanti sulla terrazza Cristiano Guarneri
Blocco C, scala Blocco C, scala Cristiano Guarneri
Planimetria generale, primo progetto (da Antico 2005, 61) Planimetria generale, primo progetto (da Antico 2005, 61) Cristiano Guarneri
Gli spazi comuni del blocco D, spaccato assonometrico (da Antico 2005, 63) Gli spazi comuni del blocco D, spaccato assonometrico (da Antico 2005, 63) Cristiano Guarneri
Planimetria generale, primo progetto (da Archivio Centro residenziale per anziani Planimetria generale, primo progetto (da Archivio Centro residenziale per anziani Cristiano Guarneri
Blocco A, ingresso principale Blocco A, ingresso principale Cristiano Guarneri
Blocco A, soggiorno, prospetto sud Blocco A, soggiorno, prospetto sud Cristiano Guarneri
Blocco D, dettaglio dell'elemento di copertura Blocco D, dettaglio dell'elemento di copertura Cristiano Guarneri
Blocco A, soggiorno, prospetto nord Blocco A, soggiorno, prospetto nord Cristiano Guarneri

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021