CASA-ALBERGO PER ANZIANI
Scheda Opera
- Comune: Castelfranco Veneto
- Denominazione: CASA-ALBERGO PER ANZIANI
- Indirizzo: Via Ospedale
- Data: 1968 - 1986
- Tipologia: Strutture sanitarie
- Autori principali: Giuseppe Davanzo
Descrizione
Il complesso della casa-albergo si snoda in un esteso parco alberato trapezioidale di circa 300 x 130 metri. Il sito è strategico: a 200 metri dalle mura e dal nucleo storico di Castelfranco, cui è collegato da un percorso pedonale, posizionato tra gli antichi palazzi che affacciano sul lato nord di Borgo Treviso e il nuovo ospedale.
All'interno del lotto, il complesso si dispiega in diversi distinti blocchi edilizi - comunque collegati tra loro da gallerie vetrate - fortemente articolati sia in pianta che in alzato. Tale articolazione persegue l'obiettivo da un lato di rispettare le alberature esistenti, dall'altro di creare un ambiente non monotono ma diversificato.
Come testimoniano i numerosi disegni conservati nell'archivio del Centro residenziale per anziano "Domenico Sartor", la configurazione spaziale e planimetrica dei blocchi ha conosciuto diverse soluzioni in fase progettuale (1968-71) e varianti in fase esecutiva (1972-1986). La lunga fase esecutiva è stata causata da ripetute interruzioni dei lavori dovute dell'esaurimento dei fondi.
Concepito come casa-albergo, dunque come residenza per anziani totalmente o parzialmente autonomi, il complesso ha subito molte modifiche già in fase esecutiva per venire incontro al progressivo aumento degli anziani non più autosufficienti. Nella mente del progettista, la struttura si sarebbe dovuta configurare come una "casa-albergo-centro", un "centro dei servizi sociali di assistenza globale per la comunità, fornita cioè senza distinzioni a chi ne ha bisogno, sia vecchio, bambino, puerpera, ex detenuto, disoccupato ecc." (Cosulich 1975, 32). L'intento era quello di eliminare la segregazione dell'anziano e creare attorno a lui un ambiente in cui fruire di un rapporto umano più vario.
Il progetto originale di Davanzo prevedeva la realizzazione di quattro blocchi edilizi (A, B, C, D) e di un gruppo di villette autonome, poi non realizzate. Si individuavano così due distinte tipologie di residenza: la villetta, destinata a coppie di anziani autosufficienti, ma che potessero comunque usufruire dei servizi del centro, e le camere da letto (singole o doppie) all'interno della struttura ma comunque concepite come cellule autosufficienti. Queste ultime erano munite di servizi igienici propri, predisposte per l'inserimento di una cucina e dotate di zona lettura e soggiorno, terrazzino privato con fioriera e, limitatamente a quella al piano terreno, uscita diretta all'esterno e al giardino. Nei seminterrati dell'intero complesso avrebbero trovato posto gli spazi per il centro di assistenza del circondario - ma oggi sono utilizzati dalla casa di riposo - e a questo livello era previsto anche un collegamento sotterraneo con l'ospedale.
L'ingresso pedonale si trova a ovest, da dove si accede al soggiorno del blocco A, una grande sala quadrata movimentata da un soffitto scalare caratterizzato da un complesso ordito di travi in calcestruzzo armato ortogonali su diversi livelli. Lungo gli assi del quadrato il soffitto è tagliato da grandi travi in calcestruzzo armato dal profilo a "U" rovesciata. Il pavimento il linoleum sottolinea con linee colorate il disegno del soffitto. Questa sala, in origine pensata come soggiorno comune, sala spettacoli e punto vendita per gli oggetti prodotti dagli anziani, è oggi adibita alla celebrazione della messa: un altare è stato posto sul lato sud. Il blocco A si completa con lo spazio del bar e della sala da pranzo, a nord del soggiorno, e con un padiglione - non realizzato - che avrebbe dovuto contenere i laboratori di ergoterapia, sul lato opposto.
Dal soggiorno si diparte un percorso ad anello che, attraverso gallerie vetrate e altri spazi comuni, distribuisce su di un unico livello le camere dell'intero complesso. Oltre a essere priva di barriere architettoniche, questa "strada interna" rifiuta il concetto di corridoio per proporre una continua successione di soggiorni per attività di svago e domestiche tangenti al percorso. Questi ambienti, sempre variati per forme, dimensioni e orientamento contribuiscono a rendere riconoscibili le varie parti del complesso. Il tentativo di dare continui riferimenti visivi che aiutino l'orientamento all'anziano si compie anche all'esterno grazie all'emergenza in altezza dei volumi dei corpi scala, alla grande cappa esterna della cucina e all'anemoscopio.
Il blocco B, a nord del complesso, meno variato nella sua pianta rettangolare e provvisto di corridoio centrale, doveva essere destinato ai locali di cura, di servizio, all'assistenza sociale e alla direzione amministrativa. Oggi però queste funzioni sono state trasferite nei seminterrati del blocco D e il blocco B è stato riadattato con nuove stanze per la casa di riposo. Anche la grande cucina, provvista di vetrate affinché gli anziani potessero seguire la preparazione dei pasti, è oggi parzialmente dismessa poiché il centro usufruisce di un servizio di catering.
Infine i blocchi C e D, quelli destinati a contenere le stanze degli ospiti, si sviluppano su più piani, ciascuno provvisto di propri ambienti comuni. Dalle stanze del piano terra si accede direttamente al giardino, mentre ai piani superiori gli spazi comuni si completano con diverse terrazze ricavate sui piani sottostanti. Il blocco D contiene al suo interno un piccolo cortile con alberi.
Dopo il suo completamente il complesso è stato ulteriormente ampliato con la costruzione (progetto esecutivo del 1995), su progetto dell'ingegnere Ezio Andreatta e del suo studio, del blocco E, già previsto in alcuni disegni di Davanzo sul lato est del lotto.
Nel 2016, nella zona dove avrebbero dovuto sorgere le villette pensate in origine dal Giuseppe Davanzo, è stato realizzato il nuovo centro diurno per i malati di Alzheimer, progettato dalla figlia Martina Davanzo con lo Studio CeZ.
Info
- Progetto: 1968 - 1971
- Esecuzione: 1972 - 1986
- Tipologia Specifica: Casa-albergo per anziani
- Committente: Domenico Sartor
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Casa-albergo per anziani autosufficienti
- Destinazione attuale: Casa di riposo per anziani non autosufficienti
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Studio | Andreatta - Ingegneria Civile | Progetto architettonico | Esecuzione | NO | ||
CeZ | Calderan Zanovello Architetti | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Giuseppe | Davanzo | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58232 | SI |
Martina | Davanzo | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Mario | Donà | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Livia | Musini | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Aldo | Rampazzo | Progetto strutturale | Progetto | NO |
- Strutture: Calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: Calcestruzzo armato
- Coperture: Guaina isolante
- Serramenti: Legno massiccio
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Premi: Premio regionale In/Arch 1990 per il Veneto e Trentino Alto Adige. Sulla struttura gravano un vincolo di rispetto, per la vicinanza con il centro storico di Castelfranco, e un vincolo paesaggistico, poiché parte dell'edificio si trova a meno di 150 m da un ramo del fiume Musone. E' inoltre definito come bene di interesse culturale non verificato. Schedatore: Cristiano Guarneri Immagini: Cristiano Guarneri (salvo ove indicato diversamente)
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Santini Pier Carlo | 1972 | Architetture di Giuseppe Davanzo | Ottagono n. 24 | Bologna | 64-73 | No |
Cosulich Piero | 1975 | Progettazione aperta: gli anziani a Calstelfranco Veneto | Edilizia Popolare n. 126 | Roma | 29-35 | No |
1975 | Casa di riposo di Castelfranco Vento | Abitare n. 135 | Milano | Si | ||
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Galofaro Francesco, Pellegrini Ettore | 1988 | Italia gli ultimi trent'anni: guida all'architettura moderna | Zanichelli | Bologna | 198 | No |
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) | 1991 | Guida all'architettura italiana del Novecento | Electa | Milano | 208 | No |
Pedio Renato | 1991 | I premi regionali in/arch 1990 | L'architettura n. 246 | No | ||
Polano Sergio | 1991 | Guida all'architettura italiana del Novecento | Electa | Milano | 208-209 | No |
2001 | Rassegna di architettura, catalogo della mostra, Palazzo del Podestà, Treviso, marzo-dicembre 2001 | Grafiche Vianello | Ponzano Veneto | 23 | Si | |
Antico Maria (a cura di) | 2005 | Giuseppe Davanzo: il mestiere dell'architetto | Skira | Milano | 60-65 | No |
Longhi Davide | 2012 | Novecento: architetture e città nel Veneto | Il Poligrafo | Padova | 782-783 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il VenetoTitolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz
Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 16/04/2024
Revisori:
Menzietti Giulia 2021