Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ASILO NIDO E SCUOLA MATERNA

Scheda Opera

  • Planimetria generale (da Pavan 2004, 58)
  • Prospetto est e sezione longitudinale (da Pavan 2004, 59)
  • Vista da sud-est (da Pavan 2004, 59)
  • Il percorso pedonale sopraelevato (da Pavan 2004, 58)
  • Il cortile ovest (da Longhi 2012, 415)
  • Teatrino all'aperto, dettaglio delle gradinate (da Longhi 2012, 415)
  • Comune: Feltre
  • Località: Pasquer
  • Denominazione: ASILO NIDO E SCUOLA MATERNA
  • Indirizzo: Via Cismon N. 3
  • Data: 1974 - 1979
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Iginio Cappai, Pietro Mainardis
Descrizione

Ubicato nell'area prevista dal P.R.G. del comune di Feltre in località Pasquer, l'edificio confina a nord-ovest con un'area destinata a verde pubblico e a sud-est con zone urbanizzate. Il suolo del lotto si trova a circa 4 metri più in basso rispetto all'insediamento e alle strade circostanti, cosicché l'area scolastica risulta isolata rispetto al paesaggio urbano. Anche grazie a questo dislivello, tra i tetti a falde del complesso scolastico è stato ricavato un percorso pedonale sopraelevato che lo attraversa interamente, con l'intento di porre in comunicazione l'insediamento urbano a sud e le aree verdi a nord.
In ossequio alle indicazioni pedagogiche e legislative emerse tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, i progettisti riunirono in un unico complesso edilizio le quattro sezioni dell'asilo nido (0-9; 10-16; 17-24 e 25-35 mesi) e le tre sezioni della scuola materna (3-4; 4-5 e 5-6 anni). L'obiettivo di questa scelta, oltre ad un'economia di gestione in vista di una futura unificazione, era quello di attenuare il più possibile le soluzioni di continuità tra una classe e l'altra e favorire i rapporti tra i bambini delle diverse sezioni. Non solo asilo nido e scuola materna sono comunicanti, ma anche le diverse sezione dell'asilo nido sono dislocate all'interno di un ambiente unico privo di effettive delimitazioni. Nonostante questa continuità degli spazi, ogni sezione del complesso è provvista di un ingresso autonomo, di un'uscita con doppia porta verso il giardino, di propri servizi igienici e di propri spazi pedagogici suddivisi tra attività ordinate, pratiche, libere e speciali. Nelle sezioni dell'asilo nido sono inoltre presenti banchi di ricevimento e pulizia, stanze per il riposo e uno spazio per l'allattamento con attigua cucina limitatamente alla sezione dei lattanti.
Tale idea sperimentale di un percorso educativo aperto e continuo da zero a sei anni ha però avuto vita breve e tutt'oggi l'asilo nido e la scuola materna sono definitivamente separati e non più comunicanti. Del resto, già i progettisti avevano previsto, anche a fini igienici, la possibilità di separare le diverse sezioni dotandole di spazi e servizi comunque potenzialmente autonomi.
L'edificio, a un unico piano, è disposto longitudinalmente lungo l'asse eliotermico. Gli spazi sono articolati dunque lungo due assi paralleli con andamento nord-sud, tra loro sfalsati in modo da individuare una zona centrale tra essi compresa. Le sezioni dell'asilo nido si susseguono a sud lungo l'asse orientale, quelle della scuola materna sono invece disposte più a nord lungo l'asse occidentale.
Al centro, nello spazio compreso tra i due assi paralleli, si trovano i servizi generali e gli spazi collettivi. Affacciati verso est ci sono spazi riservati al personale, direzione, sala per gli insegnanti e deposito didattico. Da questo lato si diparte poi un volume con andamento ortogonale ai precedenti contenente la centrale termica e l'abitazione del custode.
Ancora al centro, nella zona compresa tra i due assi paralleli, si trovano altri servizi comuni a tutta la struttura: la lavanderia, il pronto soccorso, la cucina con la dispensa e le distinte zone della mensa per l'asilo nido e per la scuola materna. In quest'area è stato ricavato un dislivello di 60 cm tra i piani di calpestio destinati ai bambini e i percorsi del personale, in modo da stabilire un rapporto di comunicazione ideale tra adulto e bambino grazie a una medesima altezza degli occhi.
Sempre nell'area compresa tra i due assi paralleli, affacciato verso sud, si trova un giardino d'inverno con spazio per giochi di sabbia destinato alla quarta sezione dell'asilo nido. Al di sopra di questo, imitando l'andamento delle falde dei tetti, è stato ricavato un teatrino all'aperto accessibile sia dall'interno del complesso che dal percorso pedonale sopraelevato. Le gradinate di questo teatrino sono costruite con una gettata di calcestruzzo con blocchi di vetrocemento per dar luce al giardino d'inverno sottostante.
La struttura portante dell'edificio è in calcestruzzo armato a vista, i tamponamento sono in mattoni pieni verniciati di giallo e la copertura a falde è in lamiera verniciata di verde. Le finestre delle aule sono poste a 60 cm da terra per consentire la visione dell'esterno ai bambini. Fino all'altezza di 1,20 m sono costituite da vetro fisso e solo al di sopra sono apribili. Per garantire un efficace sistema di areazione naturale e diretto è stata creata una ventilazione trasversale per mezzo di aperture vasistas nella parte alta delle finestre principali lungo le pareti esterne e di analoghe aperture di riscontro poste nello sfalsamento del tetto di copertura, giusto lungo il percorso pedonale e gli spazi sopraelevati.
All'inizio degli anni '90 delle infiltrazioni d'acqua hanno reso necessario il rifacimento del teatrino e della copertura. Secondo i progettisti, ciò fu dovuto all'esecuzione che non rispettò le prescrizioni del progetto. In particolare, fu utilizzata lamiera non zincata per la copertura e calcestruzzo gettato in opere per le gradinate del teatrino, anziché elementi prefabbricati come previsto dal progetto originale.

Info
  • Progetto: 1974 - 1974
  • Esecuzione: 1975 - 1979
  • Tipologia Specifica: Asilo nido e scuola materna
  • Committente: Comune di Feltre
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Asilo nido e scuola materna
  • Destinazione attuale: Asilo nido e scuola materna
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Iginio Cappai Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=54795&RicProgetto=architetti SI
Graziano Chiodini Collaboratore Progetto NO
Sandro Dalla Corte Collaboratore Progetto NO
Pietro Mainardis Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=54795&RicProgetto=architetti SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato a vista
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo armato a vista, mattoni pieni
  • Coperture: Lamiera verniciata
  • Serramenti: legno a doppio vetro con interposta veneziana
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Buono

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In ossequio alle indicazioni pedagogiche e legislative emerse tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, i progettisti riunirono in un unico complesso edilizio le quattro sezioni dell'asilo nido (0-9; 10-16; 17-24 e 25-35 mesi) e le tre sezioni della scuola materna (3-4; 4-5 e 5-6 anni). L'obiettivo di questa scelta, oltre ad un'economia di gestione in vista di una futura unificazione, era quello di attenuare il più possibile le soluzioni di continuità tra una classe e l'altra e favorire i rapporti tra i bambini delle diverse sezioni. Non solo asilo nido e scuola materna sono comunicanti, ma anche le diverse sezione dell'asilo nido sono dislocate all'interno di un ambiente unico privo di effettive delimitazioni. Nonostante questa continuità degli spazi, ogni sezione del complesso è provvista di un ingresso autonomo, di un'uscita con doppia porta verso il giardino, di propri servizi igienici e di propri spazi pedagogici suddivisi tra attività ordinate, pratiche, libere e speciali. Nelle sezioni dell'asilo nido sono inoltre presenti banchi di ricevimento e pulizia, stanze per il riposo e uno spazio per l'allattamento con attigua cucina limitatamente alla sezione dei lattanti.
Tale idea sperimentale di un percorso educativo aperto e continuo da zero a sei anni ha però avuto vita breve e tutt'oggi l'asilo nido e la scuola materna sono definitivamente separati e non più comunicanti. Del resto, già i progettisti avevano previsto, anche a fini igienici, la possibilità di separare le diverse sezioni dotandole di spazi e servizi comunque potenzialmente autonomi.
L'edificio, a un unico piano, è disposto longitudinalmente lungo l'asse eliotermico. Gli spazi sono articolati dunque lungo due assi paralleli con andamento nord-sud, tra loro sfalsati in modo da individuare una zona centrale tra essi compresa. Le sezioni dell'asilo nido si susseguono a sud lungo l'asse orientale, quelle della scuola materna sono invece disposte più a nord lungo l'asse occidentale. 
Al centro, nello spazio compreso tra i due assi paralleli, si trovano i servizi generali e gli spazi collettivi. Affacciati verso est ci sono spazi riservati al personale, direzione, sala per gli insegnanti e deposito didattico. Da questo lato si diparte poi un volume con andamento ortogonale ai precedenti contenente la centrale termica e l'abitazione del custode. 
Ancora al centro, nella zona compresa tra i due assi paralleli, si trovano altri servizi comuni a tutta la struttura: la lavanderia, il pronto soccorso, la cucina con la dispensa e le distinte zone della mensa per l'asilo nido e per la scuola materna. In quest'area è stato ricavato un dislivello di 60 cm tra i piani di calpestio destinati ai bambini e i percorsi del personale, in modo da stabilire un rapporto di comunicazione ideale tra adulto e bambino grazie a una medesima altezza degli occhi.
Sempre nell'area compresa tra i due assi paralleli, affacciato verso sud, si trova un giardino d'inverno con spazio per giochi di sabbia destinato alla quarta sezione dell'asilo nido. Al di sopra di questo, imitando l'andamento delle falde dei tetti, è stato ricavato un teatrino all'aperto accessibile sia dall'interno del complesso che dal percorso pedonale sopraelevato. Le gradinate di questo teatrino sono costruite con una gettata di calcestruzzo con blocchi di vetrocemento per dar luce al giardino d'inverno sottostante.
La struttura portante dell'edificio è in calcestruzzo armato a vista, i tamponamento sono in mattoni pieni verniciati di giallo e la copertura a falde è in lamiera verniciata di verde. Le finestre delle aule sono poste a 60 cm da terra per consentire la visione dell'esterno ai bambini. Fino all'altezza di 1,20 m sono costituite da vetro fisso e solo al di sopra sono apribili. Per garantire un efficace sistema di areazione naturale e diretto è stata creata una ventilazione trasversale per mezzo di aperture vasistas nella parte alta delle finestre principali lungo le pareti esterne e di analoghe aperture di riscontro poste nello sfalsamento del tetto di copertura, giusto lungo il percorso pedonale e gli spazi sopraelevati.
All'inizio degli anni '90 delle infiltrazioni d'acqua hanno reso necessario il rifacimento del teatrino e della copertura. Secondo i progettisti, ciò fu dovuto all'esecuzione che non rispettò le prescrizioni del progetto. In particolare, fu utilizzata lamiera non zincata per la copertura e calcestruzzo gettato in opere per le gradinate del teatrino, anziché elementi prefabbricati come previsto dal progetto originale.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

A nord del complesso, innestato sul corpo di fabbrica che a est contiene la centrale termica e la casa del custode, è sorto in data indefinita un nuovo edificio. L'orientamento nord-sud, i caratteri architettonici e i colori riprendono, con alcune varianti, le caratteristiche del complesso di Cappai e Mainardis. Schedatore: Cristiano Guarneri

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Cappai Iginio, Mainardis Piero 1983 Progetto come dialogo Spazio e società n. 21 Milano No
Benedetti A. 1986 Edifici per l'istruzione ed il tempo libero nel Veneto L'industria delle costruzioni n.171 Roma Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Galofaro Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 199 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 194-195 No
Pavan Luigi 2004 Cappai e Mainardis: laboratorio veneziano Testo & Immagine Torino 54, 58-59 Si
Longhi Davide 2012 Novecento: architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 415 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale (da Pavan 2004, 58) Planimetria generale (da Pavan 2004, 58)
Prospetto est e sezione longitudinale (da Pavan 2004, 59) Prospetto est e sezione longitudinale (da Pavan 2004, 59)
Vista da sud-est (da Pavan 2004, 59) Vista da sud-est (da Pavan 2004, 59)
Il percorso pedonale sopraelevato (da Pavan 2004, 58) Il percorso pedonale sopraelevato (da Pavan 2004, 58)
Il cortile ovest (da Longhi 2012, 415) Il cortile ovest (da Longhi 2012, 415)
Teatrino all'aperto, dettaglio delle gradinate (da Longhi 2012, 415) Teatrino all'aperto, dettaglio delle gradinate (da Longhi 2012, 415)

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 15/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021