RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA
Scheda Opera
- Comune: Ancona
- Località: Ancona
- Denominazione: RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA
- Indirizzo: Corso Giuseppe Mazzini N. 95
- Data: 1975 - 1989
- Tipologia: Palazzi di Giustizia e Tribunali
- Autori principali: Guido Canella
Descrizione
«Inizialmente l'incarico di progetto contemplava la demolizione del Palazzo di Giustizia (costruito tra il 1878 e il 1884 nei modi di un umbratile revival neorinascimentale dall'ingegnere primario della Provincia Alessandro Benedetti) e la sua sostituzione in luogo, dopo le lesioni riportate nel terremoto del 1972, con edificio nuovo di aumentata capacità.
Dopo le obiezioni da parte dei progettisti (spintesi fino a provocare una temporanea revoca d'incarico), e anche per diretto interessamento dell'ente locale, venne accolta la loro proposta tesa a mantenere e restaurare l'involucro esterno originale come testimonianza di esclusivo rilievo storico-ambientale (dato lo scarso valore tipologico-architettonico) nel paesaggio composito risultato dall'espansione postunitaria della Spina dei corsi, e a inserire la piazza coperta ricavata al centro dell'edificio radicalmente ristrutturato nell'intrico dei flussi pedonali alternativi a quelli stradali.
L'impostazione di progetto, concettualmente unitaria, ha dato luogo così a due espressioni architettoniche: del passato e del presente, percepibili separatamente dall'esterno e dall'interno, evitando la contaminazione di cui spesso si fanno portatori gli adattamenti a rinnovate funzioni di edifici del passato.
La soluzione adottata, minimizzando gli ingombri fissi, si articola a partire da quattro torri angolari dislocate alle intersezioni interne dei quattro corpi di fabbrica. Da esse si estende ad albero un sistema di impalcati i cui terminali perimetrali sono sostenuti da una struttura verticale a diedri, che trapunta la muratura superstite consolidandola. Resa così indipendente, la struttura primaria consente una ripartizione di piani praticabili diversa da quella preesistente. Pertanto i vari piani, agganciati ma arretrati a risega dalla muratura di bordo, danno luogo all'intercapedine che circonda l'edificio per tutta l’altezza, mentre verso l’interno si estendono fino alle balconate sostenute da un sistema di quattro travi a traliccio alle quali sono appesi gli sbalzi protesi fino a delimitare l'invaso della piazza coperta interna.
Il sistema delle quattro travi a traliccio sostiene anche l’ombrello centrale di copertura, dotato di tamburo aerabile, dove il lucernario risulta da lastre e da cupole in policarbonato, a doppia parete (interna trasparente, esterna in opalino traslucido). La pavimentazione in porfido della piazza interna riproduce, per proiezione verticale, il disegno a cerchi dcl lucernario. Le torri svolgono funzioni multiple, contenendo le colonne verticali dei disimpegni, impianti, servizi e assolvendo alla funzione statica antisismica primaria.
Si è ottenuta così una serie di piani pressoché liberi (con i soli vincoli delle torri angolari, delle quattro coppie dei pilastri rompitratta e dei tiranti di bordo di sostegno degli sbalzi), che consente una larga adattabilità distributiva. Mentre al piano seminterrato si trovano archivio e depositi, al piano terreno sono dislocate quelle funzioni a più diretto contatto col pubblico disimpegnate dalla piazza coperta interna accessibile dai quattro lati dell'edificio. I piani intermedi (dal primo al quarto), prolungando gli sbalzi delle balconate fino ad allinearli ai lati interni delle torri angolari, costruiscono quell'alternanza di pieni e vuoti che si affaccia sull'invaso centrale. Dal piano della piazza ai parapetti delle balconate si protende la sistemazione a verde. All'ultimo piano, dove sono dislocate le principali aule di udienza, tanto i tralicci perimetrali esistenti quanto quelli interni filtrano una ricca e articolata immissione di luce. A questo livello lo sbalzo aggetta ulteriormente per offrire più profondità ai disimpegni delle aule» (Guido Canella, Relazione di progetto, in E. Bordogna, "Guido Canella. Opere e progetti", Electa, 2001, pp. 66-71).
Il Palazzo di Giustizia di Ancona, opera di Alessandro Benedetti realizzata nel 1878-1884, ha subito gravi lesioni nel terremoto del 1972. Ritenuto di scarso valore architettonico, l'edificio era destinato alla demolizione per essere sostituito da un nuovo complesso più adeguato alle nuove richieste.
A tale soluzione si sono opposti i progettisti incaricati, Guido Canella con Fernando Clemente e Alberto Sandroni, che hanno proposto la conservazione dell'involucro esterno come documento dei caratteri della spina dei corsi dell'espansione ottocentesca del capoluogo dorico.
Il nuovo edificio è quindi sorto staccato e indipendente all’interno delle quattro pareti esterne che sono collegate ad esso solo puntualmente per motivi strutturali antisismici. Si è dunque realizzato un edificio dal duplice volto, una parte esterna neorinascimentale integrata con il contesto e testimone del passato, e una parte interna spiccatamente moderna volta al presente. Quattro torri con funzione strutturale antisismica, destinate a ospitare scale e servizi, sorreggono travi reticolari a vista all’ultimo livello a cui sono appesi tutti i vari piani; questi rimangono aperti verso la corte-piazza centrale coperta con un sistema di lucernari. Se l’edificio dal basso risulta classico, nel suo interno e visto dall’alto denuncia la sua modernità con la serie di cupolini bianchi le falde dalle finestrature triangolari quasi ad imitare una base spaziale. (Francesco Paci)
Info
- Progetto: 1975 - 1980
- Esecuzione: 1982 - 1989
- Tipologia Specifica: Palazzo di Giustizia
- Committente: Provincia di Ancona
- Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
- Destinazione originaria: Palazzo di Giustizia
- Destinazione attuale: Palazzo di Giustizia
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Guido | Canella | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=53530 | SI |
Andrea | Castiglioni | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Fernando | Clemente | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Maurizio | Ferrari | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Giuseppe | Grandori | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Alberto | Sandroni | Progetto architettonico | Progetto | NO |
- Strutture: Muratura portante, acciaio e calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: Muratura faccia-vista
- Coperture: Rame
- Serramenti: Metallo
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 4
- Particella: 650
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Stagni Giovanni e Giovannini Paolo | 1986 | Ristrutturazione con adeguamento antisismico del Palazzo di Giustizia di Ancona | Acciaio. Forma e funzione n. 9 | 363-369 | No | |
Bordogna Enrico | 1987 | Guido Canella. Architetture 1957-1987 | Electa | Milano | No | |
Simonelli G. | 1988 | Il Palazzo di giustizia di Ancona | Modulo n. 144 | 1066-1073 | No | |
AA.VV. | 1991 | Almanacco Electa dell’architettura italiana 1991 | Electa | Milano | 33-36 | No |
Monica Luca | 1992 | Due architetture non milanesi ad Ancona e Fidenza di Guido Canella | d’Architettura n. 6 | 30-35 | No | |
Canella Guido | 1995 | Palazzo di Giustizia di Ancona | Zodiac, nuova serie n. 14 | 144-151 | No | |
Vitale Daniele | 2000 | Guido Canella, in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, vol. 2 | Allemandi | Torino | 17-22 | No |
Bordogna Enrico | 2001 | Guido Canella. Opere e progetti | Electa | Milano | 66-71 | No |
Chilton J., Volpe A., Prandoni F. | 2002 | Atlante delle strutture reticolari | Utet | Torino | 197-200 | No |
Bordogna Enrico, Canella Gentucca, Manganaro Elvio (a cura di) | 2014 | Guido Canella 1931-2009 | FrancoAngeli | Milano | No | |
Ciccarelli Lorenzo | 2016 | Guida all'architettura nelle Marche 1900-2015 | Quodlibet | Macerata | 144-145 | No |
Bordogna Enrico | 2019 | Costruire la tutela del secondo Novecento. Una questione generazionale, in Gentucca Canella e Paolo Mellano Paolo (a cura di), Il diritto alla tutela. Architettura d’autore del secondo Novecento | FrancoAngeli | Milano | 44-53 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Dizionario biografico degli Italiani - Guido Canella | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per le MarcheTitolare della ricerca: Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e di Architettura
Responsabile scientifico: Antonello Alici
Scheda redatta da Francesco Paci, Gentucca Canella
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 03/04/2024
Revisori:
Menzietti Giulia 2021