Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RISTRUTTURAZIONE DEL MUNICIPIO

Scheda Opera

  • Il soppalco vista dal mezzanino
  • Il volume tra la villa e la torre con le passerelle di collegamento
  • Il soppalco, dettaglio del nodo centrale
  • Il soppalco, dettaglio dell'ancoraggi al muro
  • Il soppalco
  • La parete ovest vista dal soppalco
  • Il soppalco, dettaglio della struttura centrale
  • Il soppalco, gli ancoraggi al muro
  • Il soppalco, dettaglio della connessione tra reticolare e tirante
  • La scala e la passerella di accesso al soppalco
  • Il soppalco visto dal salone sottostante
  • Prospetti sud e ovest
  • Comune: Nervesa della Battaglia
  • Denominazione: RISTRUTTURAZIONE DEL MUNICIPIO
  • Indirizzo: Piazza la Piave N.1
  • Data: 1983 - 1998
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Toni Follina
Descrizione

La villa Volpato Panigai fu costruita dall'architetto Pietro Simoni tra la fine del secolo XVII e l'inizio del XVIII e decorata nel 1754 da affreschi, poi strappati e venduti, di Giambattista Tiepolo. Quasi interamente distrutta durante la Prima Guerra Mondiale, la villa fu ricostruita con alcune alterazioni nel 1923 e a partire dal 1983 è stata oggetto di un importante intervento di restauro da parte dell'architetto Toni Follina.
L'intervento di restauro sull'edificio comunale è stato preceduto dalla sistemazione della piazzetta e della scalinata antistanti, attuata tra il 1981 e il 1982. Si tratta di un insieme che pone in collegamento la più grande piazza la Piave con il municipio, sopraelevato su di un terrapieno naturale. Per la piazzetta, uno spazio di 9 metri tra il municipio e la scalinata, Follina ha disegnato una composizione che attraverso l'uso di materiali diversi, quali lastre di pietra Piasentina dalle diverse cromie e ciotoli del Piave, riprende la facciata settecentesca della villa. Ai pieni della facciata corrispondono le riquadrature in ciotoli della pavimentazione, viceversa il disegno delle lastre in pietra Piasentina riprende quello dei vuoti del prospetto.
La pavimentazione in lastre rettangolari di pietra Piasentina, di diverse dimensioni e cromie, prosegue anche al di sotto del portico e nell'atrio del municipio, ma qui la pietra è lucidata. Sul soffitto del portico, Paolo Scarpa ha affrescato in tre grandi tondi delle allegorie del passato, del presente e del futuro di Nervesa della Battaglia.
Sin dagli anni settanta l'edificio municipale cominciò a mostrare segni di degrado sino a quando nel 1981, in seguito a una forte nevicata, la copertura crollò rendendo improrogabili i lavori di restauro. Oltre a ciò, è stato necessario adeguare le strutture da un punto di vista sismico e, poiché la ricostruzione postbellica fu condotta con materiali scadenti o di recupero, l'entità delle demolizione è stata cospicua.
L'intervento di restauro ha comportato inoltre la modifica dei rivestimenti nei prospetti esterni sud, nord e ovest dell'edificio, la creazione di un volume di collegamento tra la villa e la torre sull'angolo nord-ovest, infine la messa in opera di una nuova copertura e di un soppalco nel salone principale al primo piano adibito a sala consigliare.
La scelta di intervenire sull'aspetto esterno dei soli prospetti sud, nord e ovest ha permesso di mantenere l'immagine originaria dell'edificio - oramai storicizzata benché frutto di una ricostruzione novecentesca - sulla piazza principale a est. I nuovi prospetti rimangono dunque celati per non alterare l'aspetto dei luoghi e dei percorsi principali del paese; essi sono visibili unicamente da una via secondaria (via Bombardieri del Re) in una zona dove già insistono altri edifici moderni. Per i nuovi fronti Follina ha disegnato una muratura in pietra a corsi alternati lisci e a cunei - in cui, cioè, i blocchi di pietra sono posti inclinati rispetto al piano della facciata in modo da formare un'alternanza di superfici concave e convesse. Questa soluzione ricorda le superfici bugnate delle facciate di molti palazzi rinascimentali.
La parte più significativa dell'intervento di restauro di Follina è l'inserimento del soppalco nel salone del primo piano. Si tratta di una struttura complessa dalla pianta poligonale, costituita da travi reticolari in tubolari di acciaio bianco disposte radialmente, il cui nodo strutturale centrale è costituito da un elemento a forma di diamante che si protende al di sotto del soppalco verso il centro del salone. Questa struttura è ancorata alle pareti del salone per mezzo di cavi in acciaio, nonché imperniata al centro del sistema di puntoni, sempre in travi a sezione circolare di acciaio bianco, che sostengono le travi lignee della copertura. Il soppalco è concepito unitamente alla copertura ma, all'apparenza, non è chiaro se da un punto di vista strutturale sia l'uno a sostenere l'altra o vice versa. L'effetto per chi stando nel salone guardi il soppalco dal basso è quello di una struttura sospesa.
Follina ha progettato anche nuovi percorsi all'interno del municipio, come scale e passerelle, per raggiungere il nuovo soppalco e per meglio distribuire gli spazi esistenti nella villa e nella torre.

Info
  • Progetto: 1983 - 1998
  • Esecuzione: 1983 - 1998
  • Tipologia Specifica: Sede municipale
  • Committente: Comune di Nervesa della Battaglia
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Sede municipale
  • Destinazione attuale: Sede municipale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Francesco Cappellotto Collaboratore Progetto NO
Marcello Cremonese Collaboratore Progetto NO
Mario Donà Progetto strutturale Progetto NO
Mario Facchinetto Collaboratore Progetto NO
Giuseppe Fantin Collaboratore Progetto NO
Toni Follina Progetto di restauro Progetto Visualizza Profilo http://www.tonifollina.com/siteon/ SI
Piero Greggio Progetto strutturale Progetto NO
Adriano Lagrecacolonna Progetto Impianti Progetto NO
Rocco Pezzano Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: Laterizi, pietra, reticolari in acciaio
  • Materiale di facciata: Intonaco, pietra
  • Coperture: Travi lignee, tubolari in acciaio
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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L'intervento di restauro sull'edificio comunale è stato preceduto dalla sistemazione della piazzetta e della scalinata antistanti, attuata tra il 1981 e il 1982. Si tratta di un insieme che pone in collegamento la più grande piazza la Piave con il municipio, sopraelevato su di un terrapieno naturale. Per la piazzetta, uno spazio di 9 metri tra il municipio e la scalinata, Follina ha disegnato una composizione che attraverso l'uso di materiali diversi, quali lastre di pietra Piasentina dalle diverse cromie e ciotoli del Piave, riprende la facciata settecentesca della villa. Ai pieni della facciata corrispondono le riquadrature in ciotoli della pavimentazione, viceversa il disegno delle lastre in pietra Piasentina riprende quello dei vuoti del prospetto. 
La pavimentazione in lastre rettangolari di pietra Piasentina, di diverse dimensioni e cromie, prosegue anche al di sotto del portico e nell'atrio del municipio, ma qui la pietra è lucidata. Sul soffitto del portico, Paolo Scarpa ha affrescato in tre grandi tondi delle allegorie del passato, del presente e del futuro di Nervesa della Battaglia.
Sin dagli anni settanta l'edificio municipale cominciò a mostrare segni di degrado sino a quando nel 1981, in seguito a una forte nevicata, la copertura crollò rendendo improrogabili i lavori di restauro. Oltre a ciò, è stato necessario adeguare le strutture da un punto di vista sismico e, poiché la ricostruzione postbellica fu condotta con materiali scadenti o di recupero, l'entità delle demolizione è stata cospicua.
L'intervento di restauro ha comportato inoltre la modifica dei rivestimenti nei prospetti esterni sud, nord e ovest dell'edificio, la creazione di un volume di collegamento tra la villa e la torre sull'angolo nord-ovest, infine la messa in opera di una nuova copertura e di un soppalco nel salone principale al primo piano adibito a sala consigliare.
La scelta di intervenire sull'aspetto esterno dei soli prospetti sud, nord e ovest ha permesso di mantenere l'immagine originaria dell'edificio - oramai storicizzata benché frutto di una ricostruzione novecentesca - sulla piazza principale a est. I nuovi prospetti rimangono dunque celati per non alterare l'aspetto dei luoghi e dei percorsi principali del paese; essi sono visibili unicamente da una via secondaria (via Bombardieri del Re) in una zona dove già insistono altri edifici moderni. Per i nuovi fronti Follina ha disegnato una muratura in pietra a corsi alternati lisci e a cunei - in cui, cioè, i blocchi di pietra sono posti inclinati rispetto al piano della facciata in modo da formare un'alternanza di superfici concave e convesse. Questa soluzione ricorda le superfici bugnate delle facciate di molti palazzi rinascimentali.
La parte più significativa dell'intervento di restauro di Follina è l'inserimento del soppalco nel salone del primo piano. Si tratta di una struttura complessa dalla pianta poligonale, costituita da travi reticolari in tubolari di acciaio bianco disposte radialmente, il cui nodo strutturale centrale è costituito da un elemento a forma di diamante che si protende al di sotto del soppalco verso il centro del salone. Questa struttura è ancorata alle pareti del salone per mezzo di cavi in acciaio, nonché imperniata al centro del sistema di puntoni, sempre in travi a sezione circolare di acciaio bianco, che sostengono le travi lignee della copertura. Il soppalco è concepito unitamente alla copertura ma, all'apparenza, non è chiaro se da un punto di vista strutturale sia l'uno a sostenere l'altra o vice versa. L'effetto per chi stando nel salone guardi il soppalco dal basso è quello di una struttura sospesa.
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L'immobile è classificato come "bene architettonico di interesse culturale non verificato", gli estremi del vincolo (tipologie, data, ecc.) non sono reperibili in vinvoliinrete.beniculturali.it.

Schedatore: Cristiano Guarneri
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1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
OAC Dipinto Allegorie del passato, del presente e del futuro di Nervesa Paolo Scarpa Cattivo


Note

Gli affreschi di Giambattista Tiepolo, forse con interventi del figlio Giandomenico, 22 monocromi a soggetto mitologico provenienti dalla sala dei Satiri, furono strappati e venduti nel 1900 all'antiquario veneziano Carrer. Questi li vendette al Kaiser Friedrich Museum di Berlino dove furono collocati in una stanza che riproponeva la loro sistemazione originaria. Durante l'invasione sovietica di Berlino del 1945 alcuni degli affreschi andarono dispersi. Ad oggi l'unico frammento superstite è "Pan e Siringa", conservato al Dahlem Museen di Berlino. Il nucleo più consistente dovrebbe comunque trovarsi alla Gamaeldegalerie. L'immobile è classificato come "bene architettonico di interesse culturale non verificato", gli estremi del vincolo (tipologie, data, ecc.) non sono reperibili in vinvoliinrete.beniculturali.it. Schedatore: Cristiano Guarneri Immagini: Cristiano Guarneri (salvo ove indicato diversamente)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mantese Eleonora (a cura di) 1988 Toni Follina: progetti e arcitetture 1965-1988 Electa Milano 142-147, 162-165 No
Alberti Rosanna, Follina Toni 1998 La rinata sede municipale di Nervesa della Battaglia Comune di Nervesa della Battaglia Nervesa della Battaglia Si
Sala Carlo, Stringa Nico (a cura di) 2010 Toni Follina: (un)changing community Biennale di Venezia-Regione del Veneto Venezia No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Il soppalco vista dal mezzanino Il soppalco vista dal mezzanino
Il volume tra la villa e la torre con le passerelle di collegamento Il volume tra la villa e la torre con le passerelle di collegamento
Il soppalco, dettaglio del nodo centrale Il soppalco, dettaglio del nodo centrale
Il soppalco, dettaglio dell'ancoraggi al muro Il soppalco, dettaglio dell'ancoraggi al muro
Il soppalco Il soppalco
La parete ovest vista dal soppalco La parete ovest vista dal soppalco
Il soppalco, dettaglio della struttura centrale Il soppalco, dettaglio della struttura centrale
Il soppalco, gli ancoraggi al muro Il soppalco, gli ancoraggi al muro
Il soppalco, dettaglio della connessione tra reticolare e tirante Il soppalco, dettaglio della connessione tra reticolare e tirante
La scala e la passerella di accesso al soppalco La scala e la passerella di accesso al soppalco
Il soppalco visto dal salone sottostante Il soppalco visto dal salone sottostante
Prospetti sud e ovest Prospetti sud e ovest

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 18/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021