CENTRO DIREZIONALE BENETTON GROUP
Scheda Opera
- Comune: Ponzano Veneto
- Località: Paderno
- Denominazione: CENTRO DIREZIONALE BENETTON GROUP
- Indirizzo: Via Villa Minelli
- Data: 1964 - 1990
- Tipologia: Centri direzionali
- Autori principali: Afra Bianchin, Tobia Scarpa
Descrizione
Gli interventi di Afra e Tobia Scarpa per Benetton sull'area di Paderno a Ponzano Veneto si svolgono a più riprese nell'arco di ventisei anni, tra il 1964 a il 1990, con nuove costruzioni, ristrutturazioni di edifici storici e riconversioni di strutture recenti. La rapida e forte espansione subita dall'azienda in questo torno di tempo ha condotto, dopo lo spostamento della produzione nell'area di Castrette di Villorba, alla trasformazione di quello che fu il primo maglificio di Benetton nel centro direzionale dell'azienda. Di seguito, le tappe di questo processo:
1. costruzione della Fabbrica di maglieria con uffici sull'angolo ovest dell'area (progetto 1964, realizzazione 1965-66);
2. restauro di Villa Minelli, delle barchesse e delle adiacenze, sull'angolo sud dell'area (progetto e realizzazione in due fasi: 1971-79, 1989-90), e costruzione della mensa accanto alla Fabbrica di maglieria (1971);
3. trasformazione della Fabbrica di maglieria in edificio per uffici, ampliamento della stessa e costruzione di nuovi spazi sotterranei (progetto 1986, realizzazione 1987-90).
Il primo nucleo della Fabbrica di maglieria si imposta, sulla scorta dei complessi contadini veneti, attorno ad una corte centrale parzialmente aperta sulla campagna nell'angolo est. La fabbrica si articola in due edifici contigui, l'uno per le attività produttive, l'altro per gli uffici.
Per lo stabilimento produttivo si ricorse all'uso di elementi prefabbricati con l'intento di economizzare costi e tempi di realizzazione. Le travi di copertura dei capannoni, in calcestruzzo armato precompresso, hanno una sezione a "X" asimmetrica composta da due elementi imbullonati al centro che ne garantiscono una luce fino a 24 m. Questa particolare sezione offre numerosi vantaggi. L'incavo maggiore all'estradosso funziona da canale di deflusso delle acque piovane, evocando dall'alto l'immagine dei terreni arati circostanti; quello minore all'intradosso può invece accogliere cavi e tubature degli impianti. Gli spazi tra le travi a "X" sono coperti da lastre di vetro retinato per l'illuminazione zenitale, che risulta aumentata dalle superfici inclinate delle travi che sono riflettenti. Infine, la successine delle travi sporgenti nei prospetti crea un fregio che, oltre a concludere la composizione dei fronti, istituisce un collegamento con il logotipo dell'azienda.
Le pareti laterali dei capannoni sono composte da altri elementi prefabbricati, sempre in calcestruzzo armato precompresso, che riprendono la sezione delle palancole creando superfici movimentate dalla successione di parti concave e convesse. Si tratta di elementi che funzionano sia da sostegno per le travi a "X", sia da tamponamenti perimetrali.
Il capannone non ha alcuna divisione interna ma l'adozione di pavimenti a quote diverse e la variazione nelle altezze e nell'andamento delle travi a "X" individua diversi spazi. Questi si articolano tutti attorno ad una trave centrale dalla sezione cava (2,30 x 1,90 metri) accogliente anch'essa gli impianti tecnici. Tale trave, lunga 85 metri con quattro appoggi, solca l'intero capannone divenendo, a seconda delle situazioni, il supporto centrale per le travi ma fungendo anche da parete esterna nella corte centrale.
Sui lati sud-ovest e sud-est della corte centrale si estende, sempre connesso allo stabilimento, l'edificio per gli uffici, consistente in un aggregato dalla pianta libera di volumi cubici modulari ciascuno sormontato da un tetto a piramide asimmetrica tronca. Anche questi corpi, che richiamano le casette di un villaggio, sono costruiti con elementi prefabbricati in calcestruzzo a vista sia nelle pareti, sia nei tetti piramidali, composti da tre elementi sovrapposti assemblati come scatole. Quasi del tutto privi di finestre lungo le pareti, gli uffici prendono luce principalmente dai lucernari, ricavati chiudendo con una lastra di vetro la faccia superiore dei tetti a piramide tronca.
Tra il 1986 e il 1989 si attua una riconversione della Fabbrica di maglieria in centro direzionale dell'azienda. Questo processo ha radici lontane nel progressivo ampliamento, iniziato nel 1971, dello stabilimento con l'aggiunta verso nord-est di un capannone per lo sviluppo dei prototipi, dell'edificio della mensa e del sistema informatico. I vecchi spazi produttivi della Fabbrica di maglieria vengono articolati in nuovi ambienti di lavoro da divisori in muratura di argilla espansa rosa e grigia, fonoassorbenti e semovibili grazie a martinetti su ruote per conservare la flessibilità nell'organizzazione degli uffici. Gli impianti sfruttano ancora gli incavi inferiori delle travi a "X" e calano così dall'alto sulle singole postazioni.
Le casette cubiche vengono raddoppiate lungo il lato sud-ovest. Le nuove casette, affiancate a quelle vecchie dipinte, come il resto dello stabilimento, di bianco, ne riprendono la geometria e la composizione differenziandosi però nelle finiture. Esse sono provviste di vetrate continue impostate su di un basamento in muratura di argilla espansa a fasce alternate rosa e grige - che dunque riprende i divisori interni degli uffici - mentre nei tetti a piramide tronca le scandole sono rivestite da lastre di acciaio inox elettrocolorato che conferisce loro un colore cangiante secondo la luce e il tempo. Attorno alle casette sono state scavate ampie vasche che delimitano i percorsi pedonali, i quali attraversano gli specchi d'acqua con ponticelli in calcestruzzo armato dalla leggera curvatura.
Lo sviluppo in superficie con nuovi volumi per 15.000 mc è solo una piccola parte dell'ampliamento attuato in questa fase che è per lo più sotterraneo, ben 25.000 mc. Oltre a un parcheggio a due piani per 700 posti auto, al di sotto della corte centrale è stata ricavata la cosiddetta "via dei negozi", un ambiente polifunzionale accessibile attraverso una cascata d'acqua che, come in un giardino di barocco, lascia passare i visitatori grazie a un sistema di fotocellule. Nei 3000 mq di spazio, sotto una volta stellata di luci, si trovano ai lati di una strada sotterranea serie di vetrine che riproducono l'immagine dei negozi Benetton nel mondo. All'occorrenza il luogo più essere utilizzato anche per riunioni o eventi pubblici come sfilate: le vetrine sono oscurabili con pannelli, le porzioni laterali della strada sono asportabili e contengono sedute al loro interno e dalla volta stellata sbucano sistemi di illuminazione con faretti.
Conclude il lungo ciclo di interventi sull'area di Paderno a Ponzano, il restauro conservativo di Villa Minelli, oggi adibita a sede degli uffici dirigenziali e a spazio di rappresentanza. La villa seicentesca, impostata su di una pianta quadrata con tipici saloni passanti e sale laterali, è completata da due barchesse a nord-ovest, l'una con foresteria e scuderia, l'altra con il salone per le feste, e da altri edifici satelliti verso nord-est. Oltre a recuperare gli antichi camini e a riportare alla luce cicli di affreschi celati, il recupero di Villa Minelli ha comportato l'istituzione di un nuovo ordine gerarchico con gli edifici dell'area direzionale, separati da un prato e da una vigna ma in contatto visivo. Con esso si è recuperato anche un forte elemento identitario del territorio veneto che la sensibilità dell'imprenditore e degli architetti ha saputo valorizzare. Così ultimato, il complesso dirigenziale di Benetton Group assume la fisionomia di un villaggio produttivo al contempo ipertecnologico e radicato nel passato, un'immagine eterodossa e originale per un insediamento produttivo.
Info
- Progetto: 1964 - 1990
- Esecuzione: 1965 - 1990
- Committente: Benetton Group
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Fabbrica per la produzione di maglieria
- Destinazione attuale: Centro direzionale
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Greggio | & C. Studio di ingegneria | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Veneta | Asfalti | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Afra | Bianchin | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257908&force=1 | SI |
Bianchin Afra | Direzione lavori | Esecuzione | https://www.csacparma.it/fondo-archivistico-afra-e-tobia-scarpa-1956-1982/ | NO | ||
Dottor | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | |||
Ivone | Garbuio | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Cristiano | Gasparetto | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Gei | impianti elettrici, telefonia, trasmissione dati | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Adriano | Lagrecacolonna | Progetto Impianti | Progetto | NO | ||
Carlo | Maschietto | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Carlo | Maschietto | Progetto strutturale | Progetto | Visualizza Profilo | http://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Maschietto/index.htm | NO |
Laura | Mora | Progetto di restauro | Progetto | NO | ||
Paolo | Mora | Progetto di restauro | Progetto | NO | ||
Tobia | Scarpa | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257907&force=1 | SI |
Rino | Simonetti | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Pascotto | Termotecnica | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Eugenio | Tranquilli, Benetton Group | Direzione lavori | Esecuzione | NO |
- Strutture: Calcestruzzo armato precompresso, mattoni di argilla espansa
- Materiale di facciata: Calcestruzzo armato precompresso, mattoni di argilla espansa
- Coperture: Calcestruzzo armato precompresso, acciaio inox elettrocolorato
- Serramenti: Lignei e metallici
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Schedatore: Cristiano Guarneri
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
1966 | Stabilimento in pianura | Domus n. 438 | 12 | No | ||
Santini Pier Carlo, Marini Giuseppe Luigi (a cura di) | 1966 | Catalog Bolaffi dell'architettura italiana 1963-1966 | Giulio Bolaffi Editore | Torino | 530-533 | No |
1970 | Tobia Scarpa (intervista) | Zodiac n. 20 | Milano | 58-81 | No | |
1978 | Afra e Tobia Scarpa. The Scarpa father and son: inheritance and affection | Space Design n. 5 | Tokyo | 15-56 | No | |
1982 | One of Italy's foremost fashion companies transforms a Venetian villa | Interiors | 148 | No | ||
1982 | Dall'ago al miliardo | Linea Capital n. 5 | 110 | No | ||
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Galofaro Francesco, Pellegrini Ettore | 1988 | Italia. Gli ultimi trent'anni. Guida all'architettura moderna | Zanichelli | Bologna | 206 | No |
1990 | Ponzano Veneto, Italia: Benetton | Abitare n. 289 | Milano | 230-243, 275 | Si | |
1990 | Mensa Benetton a Ponzano | Domus n. 722 | Milano | Si | ||
1990 | Uffici Benetton a Ponzano | Eciffo n. 8 | 11536 | Si | ||
1991 | Progetto di Marca | Casa Vogue n. 235 | Milano | 188-195 | No | |
1991 | L'ufficio secondo Afra e Tobia Scarpa | Modo n. 134 | Milano | 32-35 | No | |
Masiero Roberto | 1996 | Afra e Tobia Scarpa. Architetture | Electa | Milano | 50-51, 104-107 | No |
Mulazzani Marco | 2004 | Architettura per Benetton: Opere di Afra e Tobia Scarpa e di Tadao Ando | Skira | Milano | 30-57, 82-93 | No |
Masiero Roberto, Maguolo Michela (a cura di) | 2009 | Afra e Tobia Scarpa architetti 1959-1999. Tobia Scarpa architetto 2000-2009 | Electa | Milano | 83-89, 153-155, 279-281 | No |
Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella, Micheli Silvia, Viganò Mario (a cura di) | 2010 | Italia 60/70. Una stagione dell'architettura | Il Poligrafo | Padova | 357 | No |
Longhi Davide | 2012 | Novecento: architetture e città del Veneto | Il Poligrafo | Padova | 841 | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Fondo archivistico Scarpa, Afra e Tobia (1956-1982) | Tobia e Afra Scarpa | Centro Studi e Archivi della Comunicazione, CSAC Parla | Stabilimento maglificio Benetton a Paderno di Ponzano (Treviso) |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Fondo archivistico Afra e Tobia Scarpa | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Tobia Scarpa | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il VenetoTitolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz
Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 13/03/2024
Revisori:
Menzietti Giulia 2021