CIMITERO MILITARE GERMANICO
Scheda Opera
- Comune: Costermano sul Garda
- Denominazione: CIMITERO MILITARE GERMANICO
- Indirizzo: Via Baesse N. 12
- Data: 1955 - 1964
- Tipologia: Cimiteri
- Autori principali: Robert Tischler
Descrizione
Il 22 dicembre 1955 fu sancito un accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale Tedesca secondo il quale i caduti di guerra tedeschi, in precedenza sepolti in tombe da campo e altre strutture provvisorie, dovessero essere raccolti e inumati in sacrari di guerra definitivi. Il lavoro fu affidato al Servizio di Traslazione (Volksbund Deutsche Kriegsgraeberfuersorge), il quale nel settembre 1964 completò lo spostamento di circa 100.000 militari tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale in otto sacrari. L'architetto del paesaggio Robert Tischler (1885 Frontenhausen; 1959 Monaco di Baviera) fu capo architetto di tale istituzione dal 1926 al 1959, progettando diversi sacrari tedeschi tra cui quelli di Nazareth, di Menen in Belgio, di Lohrer Wald vicino a Bad Kreuznach e di Col Maor a Quero in provincia di Belluno.
Il Cimitero militare germanico di Costermano dà sepoltura a quasi 22.000 caduti le cui tombe sono suddivise in quindici settori. Situato sul dorso di una collina a sud del centro abitato di Costermano, nell'entroterra orientale del lago di Garda, il cimitero digrada verso est in tre diverse terrazze sviluppate lungo il fianco pendio. Qui si estendono i campi sepolcrali, caratterizzati da aiuole d'erica disposte in filari paralleli e concentrici anch'essi seguenti la morfologia del terreno collinare. Esse si alternano con stretti vialetti erbosi, in modo che in autunno e inverno, periodo di fioritura dell'erica, i pendii siano caratterizzati da una netta bicromia viola e verde. In primavera ed estate, quando l'erica non è fiorita, le aiuole sono anch'esse verdi e il loro andamento sul terreno imita quello dei vigneti circostanti.
Lungo i bordi delle aiuole d'erica sono disposte le tombe, contrassegnate da lapidi di pietra Simona, un'arenaria rosso-violacea simile al porfido, in forma di croce distese sul terreno. Sporadicamente, altre croci, sempre di pietra Simona ma poste in verticale, svettano dalle basse siepi di erica in gruppi di tre.
Gli unici edifici del sacrario sono il padiglione d'ingresso e la cappella, entrambi costruiti in mattoni e blocchi di pietra Simona. Come gli edifici, anche i muretti di contenimento dei diversi terrapieni sono di pietra Simona e hanno una leggera scarpatura. A differenza delle aiuole di erica, essi non seguono un andamento curvilineo ma spezzato, il che conferisce ad essi un aspetto simile a quello dei bastioni delle fortificazioni rinascimentali. Tale riferimento è confermato anche dai disegni del primo progetto, nel quale Tischler aveva previsto di conferire alla cappella le forme di "un bastione proteso verso il lago" (Bertolazzi 2014, 20).
L'ingresso attuale, a nord del complesso, è frutto di una modifica in corso d'opera intervenuta nel 1964 a cimitero quasi ultimato. L'ingresso originale era più baricentrico, posizionato sul lato est, nella parte bassa del cimitero, in asse con la cappella in modo che quest'ultima potesse essere raggiungibile con sentiero rettilineo in ascesa. Lo spostamento dell'ingresso verso nord fu dettato dall'esigenza di occultare la vista del parcheggio dal cimitero ma, come conseguenza, comportò il cambiamento dei percorsi preferenziali di attraversamento da quelli est-ovest a quelli nord-sud.
L'ingresso è costituito da una scalinata che conduce a un portale di grandi dimensioni chiuso da un cancello in ferro battuto. Contigue al portale vi sono alcune stanze per uffici e altri locali di ricezione del pubblico, fra i quali un ambiente con un piccolo percorso espositivo che, attraverso pannelli a stampa, fornisce informazioni sul cimitero di Costermano e sugli altri cimiteri militari tedeschi in Italia.
La cappella, parzialmente impostata su di un terrapieno, sorge sopra la cripta della fossa comune e si compone di due ambienti. Un ambiente più grande, coperto da tetto ligneo a capanna e illuminato da due rosoni aperti sulle pareti di testa, serve alla commemorazione dei caduti; vi si trovano lapidi e una statua bronzea di un giovane inginocchiato. Da questo si accede a un secondo ambiente più piccolo, coperto da una volta a botte in porfido, ai lati del quale fino al 2006 erano disposti otto libri in lastre metalliche che riportavano i nomi dei caduti.
Dalla cappella un vialetto conduce al punto più elevato della collina, dove si trova una croce monumentale alta otto metri e un altare quadrato in porfido elevato su tre gradini. Qui, su di un terrapieno affacciato verso ovest, è ricavato un belvedere dal quale si gode della vista del paese di Garda, di punta San Vigilio e di tutto il bacino inferiore del Benaco.
Info
- Progetto: 1955 - 1957
- Esecuzione: 1958 - 1964
- Tipologia Specifica: Cimitero militare
- Committente: Volksbund Deutsche Kriegsgraeberfuersorge (VDK), Monaco di Baviera
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Sacrario militare
- Destinazione attuale: Sacrario militare
Autori
- Strutture: Mattoni di porfido
- Materiale di facciata: Mattoni di porfido
- Coperture: Legno, lamiera
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Codice ICCd | Ubicazione | Tipologia | Soggetto | Autore | Materia Tecnica | Stato di Conservazione | Restauri |
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OA | porte in bronzo e portale in marmo | Cancello | Manfred Bergmeister | Bronzo | Cattivo | ||
OA | Scultura | Croce | Manfred Bergmeister | Bronzo | Cattivo |
Note
Schedatore: Cristiano Guarneri Immagini: Cristiano Guarneri
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Longhi Davide | 2012 | Novecento: architetture e città del Veneto | Il Poligrafo | Padova | 956-957 | No |
Benati Francesca | 2014 | Il paesaggio della quiete | Architetti Verona | Verona | Si | |
Bertolazzi Angelo | 2014 | Architettura paesaggio memoria | Architetti Verona n. 99 | Verona | 19-21 | Si |
Allegati
Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il VenetoTitolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz
Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 01/02/2023
Revisori:
Menzietti Giulia 2021