CLINICA PEDIATRICA DELL'UNIVERSITÀ DI PADOVA

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    [informazioni_architettoniche] => L’edificio è costituito da due blocchi tra loro ortogonali, disposti a formare una T: il primo, in direzione est-ovest,  è alto cinque piani  e destinato alle sezioni di degenza rivolte a meridione, mentre il secondo si estende dalla parte settentrionale, ha lunghezza minore, si sviluppa su quattro livelli e ospita i servizi generali e le sezioni scientifiche. I due corpi di fabbrica sono incernierati nel nodo centrale, in cui sono collocati i collegamenti verticali. Un sistema compositivo verticale di stampo razionalista unisce i due corpi di fabbrica per cinque livelli fuori terra, e ogni piano è organizzato in modo tale che ogni servizio sia indipendente. L’articolazione degli spazi permette una completa separazione delle funzioni al suo interno: gli ambulatori, le sezioni diagnostiche e terapeutiche, quelle di degenza, i locali di servizio, i laboratori, le aule per la didattica; essa assicura inoltre l’indipendenza degli ingressi e la distinzione dei vari percorsi assegnati al traffico dei pazienti ambulatoriali, dei degenti, visitatori, studenti. La struttura è in cemento armato, spesso mantenuta a vista. Gli interni prevedono l'uso di materiali economici e funzionali ed un ampio uso del colore, mentre gli esterni sono caratterizzati dall'utilizzo del mattone a vista, da grandi pareti vetrate con serramenti in ferro e pareti in vetrocemento. 
L'atrio ospita un mosaico di Gino Severini. 
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    [trasformazioni] => Adeguamento dei locali interni, espansione dell'edificio originario
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    [note] => Oggi l’assetto complessivo dell’opera risulta in parte cambiato rispetto a quello degli anni Cinquanta a causa dell’annessione di nuovi corpi di fabbrica nel corso degli ultimi decenni. Due interventi messi a punto negli anni Novanta e Duemila, infatti, hanno portato a un’espansione dell’edificio originario verso sud-est, con la costruzione della nuova clinica onco-ematologica e del pronto soccorso pediatrico.

La Clinica pediatrica di Padova ha vinto il  Premio regionale IN/ARCH per il Veneto –Friuli nel 1961.
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    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Strutture sanitarie
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    [cat_autori] => Daniele Calabi
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