Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SAN CARLO BORROMEO

Scheda Opera

  • Vista assiale aula
  • Particolare presbiterio
  • Scorcio aula
  • Particolare ingresso
  • Particolare coperture lignee e vetrate
  • Particolare coperture lignee e vetrate
  • Vista abside
  • Scorcio prospetto laterale
  • Scorcio aula
  • Vista prospetto posteriore
  • Vista prospetto posteriore
  • Particolare vetrata sulla cupola
  • Particolare portico
  • Particolare lucernaio all’ingresso
  • Comune: Rende
  • Denominazione: CHIESA DI SAN CARLO BORROMEO
  • Indirizzo: Via Leonardo da Vinci
  • Data: 1996 - 2004
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Studio Mouzas
Descrizione

La chiesa può accogliere fino a 500 fedeli e sorge accanto al Municipio entro un'area a verde piuttosto ampia, adiacente al Villaggio Europa.
La sua realizzazione è il frutto – come molte altre opere – di un processo di crescita urbana e di espansione edilizia che ha interessato la città (dal 2016 comune autonomo con 35 mila abitanti circa) e che è iniziato negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo, a seguito della nascita della Cittadella Universitaria.
L’edificio sacro ha un impianto centrico piuttosto complesso e di rilevanti dimensioni, accentuate dalla grande emicupola, sezionata verticalmente e tutta estradossata (m. 30 di altezza); ad essa si accosta e si contrappone la copertura dello spazio maggiore e centrale (navata), consistente in una volta a botte rampante di pianta trapezoidale.
A differenza di quanto si percepisce dall’esterno, tutto lo spazio interno presenta una fusione e compenetrazione di parti curve e parti rettilinee: sono curve tutte le pareti perimetrali (piccola curva per il presbiterio, curve mediane laterali e grande curva in corrispondenza per la parete d'ingresso principale.
A queste definizioni curvilinee si contrappongono due navate laterali scandite da venti colonne, coperte da solai piani i cui profili a gradoni sono gli appoggi continui di una grande e particolarissima volta a botte a sezione crescente, ovvero sviluppata su base trapezoidale e con altezza che aumenta dal presbiterio verso l'area d'ingresso.
Le coperture sono lignee con arcate che fungono da contrafforti concentrici assieme ad una tessitura minore di travetti longitudinali.
Contrappunti materici (legno, intonaco bianco, inserti in vetri colorati, pietra da rivestimento grigio-verde nelle pareti laterali) si ritrovano negli spazi interni.
La chiesa presenta due ingressi importanti, segnati da accenti architettonici singolari: l'ingresso principale che slitta e si sdoppia intorno ad una cappella circolare con piccolo lucernario ed è preceduto da una pensilina dall'accentuato profilo ondulato sostenuta da due setti sottili e leggeri; l'altro ingresso (secondario) è opposto, introduce nella parte retrostante il presbiterio, che si amplia – assumendo una forma trapezoidale in alzato – per comprendere ambienti di servizio annessi.
Come gli spazi interni, anche i volumi riflettono la complessità dell'impianto: all’emicupola, la cui sezione è chiusa/o da vetrate e rappresenta la parte maggiormente sviluppata, seguono una serie di volumi decrescenti ma ben precisati e sottoposti a gerarchia: la copertura della navata, il volume del presbiterio che si amplia con elementi aggiuntivi ma su un'unica matrice curva, etc.
Particolare è anche il sistema di illuminazione degli interni, che si configurano come squarci: basti l'esempio dell’emicupola che presenta in corrispondenza dell'ingresso un taglio verticale dai profili seghettati (richiuso da vetri) che ne percorre tutta la curvatura. porticato, i rettangoli delle facciate, il triangolo della cuspide, etc.; così come i volumi semplici si accostano in un gioco armonioso.

Info
  • Progetto: 1996 -
  • Esecuzione: - 2004
  • Committente: Diocesi di Cosenza – Rende
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Edificio di culto
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Studio Mouzas Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Intonaco; laterizio
  • Coperture: legno lamellare; calcestruzzo armato
  • Serramenti: Vetro; metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L’edificio sacro ha un impianto centrico piuttosto complesso e di rilevanti dimensioni, accentuate dalla grande emicupola, sezionata verticalmente e tutta estradossata (m. 30 di altezza); ad essa si accosta e si contrappone la copertura dello spazio maggiore e centrale (navata), consistente in una volta a botte rampante di pianta trapezoidale. 
A differenza di quanto si percepisce dall’esterno, tutto lo spazio interno presenta una fusione e compenetrazione di parti curve e parti rettilinee: sono curve tutte le pareti perimetrali (piccola curva per il presbiterio, curve mediane laterali e grande curva in corrispondenza per la parete d'ingresso principale. 
A queste definizioni curvilinee si contrappongono due navate laterali scandite da venti colonne, coperte da solai piani i cui profili a gradoni sono gli appoggi continui di una grande e particolarissima volta a botte  a sezione crescente, ovvero sviluppata su base trapezoidale e con altezza che aumenta dal presbiterio verso l'area d'ingresso. 
Le coperture sono lignee con arcate che fungono da contrafforti concentrici assieme ad una tessitura minore di travetti longitudinali. 
Contrappunti materici (legno, intonaco bianco, inserti in vetri colorati, pietra da rivestimento grigio-verde nelle pareti laterali) si ritrovano negli spazi interni.
La chiesa presenta due ingressi importanti, segnati da accenti architettonici singolari: l'ingresso principale che slitta e si sdoppia intorno ad una cappella circolare con piccolo lucernario ed è preceduto da una pensilina dall'accentuato profilo ondulato sostenuta da due setti sottili e leggeri; l'altro ingresso (secondario) è opposto, introduce nella parte retrostante il presbiterio, che si amplia – assumendo una forma trapezoidale in alzato – per comprendere ambienti di servizio annessi.
Come gli spazi interni, anche i volumi riflettono la complessità dell'impianto: all’emicupola, la cui sezione è chiusa/o da vetrate e rappresenta la parte maggiormente sviluppata, seguono una serie di volumi decrescenti ma ben precisati e sottoposti a gerarchia: la copertura della navata, il volume del presbiterio che si amplia con elementi aggiuntivi ma su un'unica matrice curva, etc. 
Particolare è anche il sistema di illuminazione degli interni, che si configurano come squarci: basti l'esempio dell’emicupola che presenta in corrispondenza dell'ingresso un taglio verticale dai profili seghettati (richiuso da vetri) che ne percorre tutta la curvatura. porticato, i rettangoli delle facciate, il triangolo della cuspide, etc.; così come i volumi semplici si accostano in un gioco armonioso.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Giraldi Gerardo 2004 Le chiese di Rende: itinerario di arte, memoria, spiritualità Amministrazione comunale di Rende Rende 36-41 Si
Martorano Francesca 2020 L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi Iiriti Reggio Calabria 234-235 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista assiale aula Vista assiale aula F. Marino - 2017
Particolare presbiterio Particolare presbiterio F. Marino - 2017
Scorcio aula Scorcio aula F. Marino - 2017
Particolare ingresso Particolare ingresso F. Marino - 2017
Particolare coperture lignee e vetrate Particolare coperture lignee e vetrate F. Marino - 2017
Particolare coperture lignee e vetrate Particolare coperture lignee e vetrate F. Marino - 2017
Vista abside Vista abside F. Marino - 2017
Scorcio prospetto laterale Scorcio prospetto laterale F. Marino - 2017
Scorcio aula Scorcio aula F. Marino - 2017
Vista prospetto posteriore Vista prospetto posteriore F. Marino - 2017
Vista prospetto posteriore Vista prospetto posteriore F. Marino - 2017
Particolare vetrata sulla cupola Particolare vetrata sulla cupola F. Marino - 2017
Particolare portico Particolare portico F. Marino - 2017
Particolare lucernaio all’ingresso Particolare lucernaio all’ingresso F. Marino - 2017

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la Calabria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano


Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Battaglia Laura 2022