Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

UFFICI GIUDIZIARI

Scheda Opera

  • piante
  • prospettiva
  • facciata esterna
  • vista d'angolo
  • facciata, dettaglio
  • Comune: Macerata
  • Denominazione: UFFICI GIUDIZIARI
  • Indirizzo: Via Pesaro N. 6
  • Data: 1967 - 1973
  • Tipologia: Palazzi di Giustizia e Tribunali
  • Autori principali: Alfredo Lambertucci
Descrizione

L’edificio sorge a sud del centro storico di Macerata in un terreno irregolare, una sorta di conca; al momento della sua costruzione tutta la zona era non definita dal punto di vista urbano, si trattava infatti di una zona di espansione prevalentemente residenziale priva di collegamenti diretti con il centro cittadino.
L’idea progettuale è quindi quella di realizzare un edificio che cerchi un rapporto con la città almeno visuale, in attesa dei futuri collegamenti fisici (oggi in parte realizzati), e che abbia una sua dinamica urbana interna quasi a ricreare una piccola città. Il terreno irregolare e la relativamente piccola dimensione del lotto hanno spinto alla scelta di un edificio che si sviluppasse in altezza su una base che divenisse una sorta di ponte tra i due versanti del lotto. L’inevitabile importanza volumetrica dell’edificio, sviluppatosi in altezza, crea un rapporto e genera una nuova forma del profilo dell’abitato storico di Macerata.
Senza ricercare quindi inutili imitazioni di architetture storiche, né tantomeno mimetizzazioni impossibili con il paesaggio circostante (tra l’altro destinato a breve a mutare in seguito al previsto sviluppo urbano degli anni ‘70), la scelta progettuale cade su uno stile neo-brutalista che chiaramente denuncia il periodo storico di appartenenza, e permette la migliore gestione dal punto di vista funzionale di tutto l’organismo.
L’edificio intende creare al suo interno una sorta di piccolo spazio urbano con una piazza coperta dedicata alle aule giudiziarie, spazi comuni di incontro e strade interne di collegamento per i vari uffici. Lo stile neo-brutalista evidenzia con chiarezza le varie parti funzionali come i corpi scala, le torri ascensore e passerelle sospese di collegamento. La stessa complessità esterna si ritrova all’interno con affacci e ballatoi che caratterizzano gli spazi comuni.
Lo sviluppo urbano previsto in fase di progetto è poi avvenuto, purtroppo in modo piuttosto anonimo (come spesso accade), cosicchè ad oggi l’edificio di Lambertucci rimane elemento caratterizzante il quartiere e lo skyline della città, denunciando con coerenza la sua funzione pubblica e il suo momento di nascita. Nel 1991 è stato predisposto un progetto di ampliamento, mai realizzato. (FP)

Info
  • Progetto: 1967 - 1967
  • Esecuzione: 1967 - 1973
  • Tipologia Specifica: Uffici giudiziari
  • Committente: Ministero dI Grazia e Giustizia
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Uffici giudiziari
  • Destinazione attuale: Uffici giudiziari
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ditta Asfaltisol Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ditta Cherri Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ditta Franchi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ditta Ragni Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ditta Vumas Impresa esecutrice Esecuzione NO
Impresa Pessina Impresa esecutrice Esecuzione NO
Alfredo Lambertucci Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=131216 SI
Marone Marcelletti Collaboratore Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=42413 NO
Francesco Scuterini Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Pannelli di calcestruzzo rettangolari
  • Coperture: Soletta piana in calcestruzzo con finitura in calcestruzzo e alluminio
  • Serramenti: Metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Discreto
  • Stato Serramenti: Discreto

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L’idea progettuale è quindi quella di realizzare un edificio che cerchi un rapporto con la città almeno visuale, in attesa dei futuri collegamenti fisici (oggi in parte realizzati), e che abbia una sua dinamica urbana interna quasi a ricreare una piccola città. Il terreno irregolare e la relativamente piccola dimensione del lotto hanno spinto alla scelta di un edificio che si sviluppasse in altezza su una base che divenisse una sorta di ponte tra i due versanti del lotto. L’inevitabile importanza volumetrica dell’edificio, sviluppatosi in altezza, crea un rapporto e genera una nuova forma del profilo dell’abitato storico di Macerata. 
Senza ricercare quindi inutili imitazioni di architetture storiche, né tantomeno mimetizzazioni impossibili con il paesaggio circostante (tra l’altro destinato a breve a mutare in seguito al previsto sviluppo urbano degli anni ‘70), la scelta progettuale cade su uno stile neo-brutalista che chiaramente denuncia il periodo storico di appartenenza, e permette la migliore gestione dal punto di vista funzionale di tutto l’organismo.
L’edificio intende creare al suo interno una sorta di piccolo spazio urbano con una piazza coperta dedicata alle aule giudiziarie, spazi comuni di incontro e strade interne di collegamento per i vari uffici. Lo stile neo-brutalista evidenzia con chiarezza le varie parti funzionali come i corpi scala, le torri ascensore e passerelle sospese di collegamento. La stessa complessità esterna si ritrova all’interno con affacci e ballatoi che caratterizzano gli spazi comuni.
Lo sviluppo urbano previsto in fase di progetto è poi avvenuto, purtroppo in modo piuttosto anonimo (come spesso accade), cosicchè ad oggi l’edificio di Lambertucci rimane elemento caratterizzante il quartiere e lo skyline della città, denunciando con coerenza la sua funzione pubblica e il suo momento di nascita. Nel 1991 è stato predisposto un progetto di ampliamento, mai realizzato. (FP)
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I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Pessina di Roma. L’impianto di riscaldamento si deve alla ditta Cherri di Macerata, l’impianto elettrico è opera della ditta Franchi di Macerata, gli infissi in lega metallica sono della Vumas di Pesaro, gli infissi in legno sono della ditta Ragni di Perugia, la copertura in alluminio è della ditta Delitti di Bolzano, la copertura in calcestruzzo è della ditta Asfaltisol di Ancona.
All’interno i pavimenti in granito sono opera della Montecatini, i pavimenti vinilici sono della ditta Linoleum di Cantù, i gradini in gomma sono opera della ditta Gasparini di Fabriano mentre i vetri sono della ditta Saint Gobain.
Il lavoro ha comportato un costo totale di circa 650 milioni di lire.

I disegni del progetto sono custoditi nell’archivio privato degli eredi Lambertucci a Roma.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Al progetto ha collaborato l’architetto Marone Marcelletti, mentre la parte strutturale si deve all’ingegnere Francesco Scuterini di Macerata. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Pessina di Roma. L’impianto di riscaldamento si deve alla ditta Cherri di Macerata, l’impianto elettrico è opera della ditta Franchi di Macerata, gli infissi in lega metallica sono della Vumas di Pesaro, gli infissi in legno sono della ditta Ragni di Perugia, la copertura in alluminio è della ditta Delitti di Bolzano, la copertura in calcestruzzo è della ditta Asfaltisol di Ancona. All’interno i pavimenti in granito sono opera della Montecatini, i pavimenti vinilici sono della ditta Linoleum di Cantù, i gradini in gomma sono opera della ditta Gasparini di Fabriano mentre i vetri sono della ditta Saint Gobain. Il lavoro ha comportato un costo totale di circa 650 milioni di lire. I disegni del progetto sono custoditi nell’archivio privato degli eredi Lambertucci a Roma.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Franchetti Pardo Vittorio 1973 Nuova sede degli uffici giudiziari di Macerata L’Architettura. Cronache e storia n. 217 Roma 358-374 Si
Rosa Giancarlo (a cura di) 1987 Opere recenti di Alfredo Lambertucci Parametro n. 162 Faenza 15980 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Galofaro Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 300 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 383 No
Dal Co Francesco (a cura di) 1997 Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento Electa Milano 169 No
Ciccarelli Lorenzo 2016 Guida all’architettura nelle Marche 1900-2015 Quodlibet Macerata 264-265 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
piante piante
prospettiva prospettiva
facciata esterna facciata esterna
vista d'angolo vista d'angolo
facciata, dettaglio facciata, dettaglio

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Alfredo Lambertucci Visualizza
Università Sapienza, QUART - Alfredo Lambertucci Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per le Marche
Titolare della ricerca: Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e di Architettura
Responsabile scientifico: Antonello Alici


Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Menzietti Giulia 2022