RESTAURO BAGLIO DI STEFANO

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    [informazioni_architettoniche] => Questa ricostruzione costituisce un caso esemplare di rifacimento degli insediamenti danneggiati dal terremoto. Ubicato alle porte del centro, a doppia corte su un terreno a forte pendenza, il baglio costituisce l’unica preesistenza sul sito destinato alla ricostruzione della città.
Il progetto sottolinea il carattere eminentemente urbano del rudere: città in miniatura della quale riproduce gli elementi connotativi – piazze, cortili, giardini, assi viari – che si aprono al paesaggio naturale della campagna circostante. Il grande edificio della casa padronale, all'interno dell’antico feudo, separa le due corti definendone il carattere: la corte privata, accessibile dal prospetto principale e, a monte, la corte legata all’attività agricola.
La vitalità discreta dell'opera, attraverso la puntuale attenzione verso la qualità dei suoi microspazi e dei particolari costruttivi, è presente in ogni sua parte: dalla distribuzione dei volumi architettonici principali, modulati dalle aperture originarie trasformate in finestre, alla suddivisione del pavimento in ciottoli della corte centrale, dai canali di scolo in travertino, al volume arrotondato del giardino murato, posto a sottolineare l'ingresso al complesso architettonico, lateralmente al blocco delle officine, recentemente completato. Chiaro il riferimento alle architetture di Alvaro Siza, soprattutto nella trattazione degli spazi interni. (Oddo) 

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    [cat_autori] => Marcella Aprile,Roberto Collovà,Teresa La Rocca
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