Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO POLIFUNZIONALE SANTA MARIA DELLO SPLENDORE

Scheda Opera

  • Vista verso la collina del Vomero
  • Pianta
  • Prospetto laterale
  • Interno, ingresso
  • Schizzi di progetto
  • Interno
  • Facciata restaurata
  • Corte interna
  • Prospetto laterale
  • Affaccio Corte interna
  • Prospetto
  • Affaccio interno del complesso
  • Schizzi di studio
  • Schizzo di progetto
  • Il complesso prima dell'intervento
  • Comune: Napoli
  • Denominazione: COMPLESSO POLIFUNZIONALE SANTA MARIA DELLO SPLENDORE
  • Indirizzo: Via Pergolella Morbillo, N.18, 25 e 28; Via Pasquale Scura
  • Data: 1978 - 1988
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Massimo Rosi
Descrizione

Il complesso è posto sulle pendici della collina del Vomero, all’estremità occidentale del prolungamento del decumano inferiore, all’interno di un isolato occupato in gran parte dalla chiesa e dal convento seicentesco di Santa Maria dello Splendore, con un’esedra e un portico di scuola vanvitelliana, e dall’ottocentesca Villa Girardi.
L’opera rientra nel programma degli interventi di recupero e riuso di alcuni edifici di proprietà comunale con delibere del 1/6/1978 e del 17/3/1980, finanziati con la legge 457/1978. L’idea iniziale prevedeva la trasformazione del lotto in un centro polifunzionale, ma la carenza di attrezzature nel quartiere Montecalvario indirizzò il gruppo all’elaborazione di un progetto per una scuola materna per 30 divezzi e 12 lattanti e una scuola media di 18 aule, con una serie di servizi predisposti per essere fruiti dall’esterno anche al di fuori dell’orario scolastico.
Un sistema di terrazze aperte sul golfo supera i sette metri di dislivello tra via Scura e vico Soccorso e collega i diversi volumi, restaurati e di nuova edificazione, che costruiscono il perimetro: la palestra nell’ex convento, «elegante nella sua austera copertura a tralicci di ferro»; il palmeto ricavato dall’abbattimento di alcune strutture preesistenti su via del Formale; il nuovo asilo al posto della villa su vico Soccorso; infine, l’esedra vanvitelliana che funge da fondale del patio della scuola media.
All’esterno, la fitta tessitura di mattoni alleggeriti di colore giallo tufo riconduce all’unità il complesso scolastico. Il compatto manto di rivestimento a faccia vista è interrotto solo dalla diversa posa in opera sulle fasce marcapiano e dai lunghi tagli delle finestre, da cui si intravedono e talvolta affiorano le griglie geometriche degli infissi metallici preverniciati in colore rosso scuro di un razionalistico nitore.
La dimensione, la collocazione e la complessità della realizzazione fanno di quest’intervento all’interno del centro storico di Napoli un’eccezionalità particolarmente interessante ancora oggi per il principio metodologico adottato in coerenza con una dialettica antico-nuovo, riproponendo «in un’attualizzata chiave moderna il tratto saliente di quella plurisecolare tradizione dell’architettura napoletana che ha saputo utilizzare i naturali declivi del sito per produrre lo scenario irripetibile di una città adagiata sull’arco collinare come una sorta di antico teatro greco» .


Info
  • Progetto: 1978 - 1983
  • Esecuzione: 1983 - 1988
  • Tipologia Specifica: Edificio Polifunzionale
  • Committente: Comune di Napoli
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Scuola materna - Scuola media
  • Destinazione attuale: Scuola materna - Scuola media
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Adriano Adriani Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Caramanna Progetto strutturale Progetto NO
Marco Ciannella Progetto architettonico Progetto NO
Vincenzo Forino Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.forinoarchitetti.com/bio_file/bio_vin.html NO
Francesco Gagliardi Progetto Impianti Progetto NO
Antonio Manigrasso Progetto architettonico Progetto NO
Anna Maria Di Stefano Progetto architettonico Progetto NO
Fabio Mastellone Progetto Impianti Progetto NO
Luigi Rivieccio Progetto architettonico Progetto NO
Massimo Rosi Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Cemento Armato e muratura
  • Materiale di facciata: Paramento di mattoni e superfici intonacate
  • Coperture: Pavimento
  • Serramenti: Ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L’opera rientra nel programma degli interventi di recupero e riuso di alcuni edifici di proprietà comunale con delibere del 1/6/1978 e del 17/3/1980, finanziati con la legge 457/1978. L’idea iniziale prevedeva la trasformazione del lotto in un centro polifunzionale, ma la carenza di attrezzature nel quartiere Montecalvario indirizzò il gruppo all’elaborazione di un progetto per una scuola materna per 30 divezzi e 12 lattanti e una scuola media di 18 aule, con una serie di servizi predisposti per essere fruiti dall’esterno anche al di fuori dell’orario scolastico.
Un sistema di terrazze aperte sul golfo supera i sette metri di dislivello tra via Scura e vico Soccorso e collega i diversi volumi, restaurati e di nuova edificazione, che costruiscono il perimetro: la palestra nell’ex convento, «elegante nella sua austera copertura a tralicci di ferro»; il palmeto ricavato dall’abbattimento di alcune strutture preesistenti su via del Formale; il nuovo asilo al posto della villa su vico Soccorso; infine, l’esedra vanvitelliana che funge da fondale del patio della scuola media.
All’esterno, la fitta tessitura di mattoni alleggeriti di colore giallo tufo riconduce all’unità il complesso scolastico. Il compatto manto di rivestimento a faccia vista è interrotto solo dalla diversa posa in opera sulle fasce marcapiano e dai lunghi tagli delle finestre, da cui si intravedono e talvolta affiorano le griglie geometriche degli infissi metallici preverniciati in colore rosso scuro di un razionalistico nitore.
La dimensione, la collocazione e la complessità della realizzazione fanno di quest’intervento all’interno del centro storico di Napoli un’eccezionalità particolarmente interessante ancora oggi per il principio metodologico adottato in coerenza con una dialettica antico-nuovo, riproponendo «in un’attualizzata chiave moderna il tratto saliente di quella plurisecolare tradizione dell’architettura napoletana che ha saputo utilizzare i naturali declivi del sito per produrre lo scenario irripetibile di una città adagiata sull’arco collinare come una sorta di antico teatro greco» .



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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Referenze fotografiche archivio prof. arch. Massimo Rosi

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mazziotti Gerardo 1989 Il ruolo dell’Iacp nel centro storico di Napoli, in 1908-1988. 80 anni di attività edilizia per Napoli e provincia Gallo Napoli 80-85 Si
Morelli Maria Dolores 1994 Complesso polifunzionale di S. Maria dello Splendore, in Napoli. Architettura Urbanistica del 900, (a cura di) P. Belfiore, B. Gravagnuolo, Laterza Roma-Bari 283-284 Si
Gravagnuolo Benedetto 1995 La ristrutturazione di un isolato urbano nel centro storico di Napoli «Rassegna Aniai», n. 4 26-27 Si
Castagnaro Alessandro 1998 Architettura del Novecento a Napoli: il noto e l’inedito Edizioni Scientifiche Italiane Napoli 238 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista verso la collina del Vomero Vista verso la collina del Vomero
Pianta Pianta
Prospetto laterale Prospetto laterale
Interno, ingresso Interno, ingresso
Schizzi di progetto Schizzi di progetto
Interno Interno
Facciata restaurata Facciata restaurata
Corte interna Corte interna
Prospetto laterale Prospetto laterale
Affaccio Corte interna Affaccio Corte interna
Prospetto Prospetto
Affaccio interno del complesso Affaccio interno del complesso
Schizzi di studio Schizzi di studio
Schizzo di progetto Schizzo di progetto
Il complesso prima dell'intervento Il complesso prima dell'intervento

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP
Titolare della ricerca: Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli DIC-DEA
Responsabile scientifico: Pasquale Belfiore


Scheda redatta da
creata il 31/12/2017
ultima modifica il 27/03/2024

Revisori:

Martina Massaro