Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE «LA FALCHERA»

Scheda Opera

  • Comune: Torino
  • Denominazione: QUARTIERE «LA FALCHERA»
  • Indirizzo: Perimetro formato da via dei Pioppi, degli Olmi, dei Gelsi, dei Tigli, delle Betulle
  • Data: 1950 - 1954
  • Tipologia: Quartieri
  • Autori principali: Giovanni Astengo
Descrizione

Il quartiere Falchera venne costruito alla periferia nord di Torino fra il 1951 e il 1954, diventando presto un caso emblematico di edilizia residenziale pubblica
della ricostruzione italiana. La progettazione fu impostata su un sistema a quattro nuclei principali, posizionati attorno al centro comunitario del complesso. Il groppo predispose alcune norme generali sulla conformazione degli edifici e sul taglio degli alloggi, che furono poi sviluppate in modo da fornire una specie di capitolato generale che, oltre ad integrare le norme di INA-Casa, avrebbe dovuto specificare i punti fermi in comune caratteristici del quartiere, al di là dei quali era lasciata ai progettisti ampia libertà.
L’attuazione dello stesso si concretizzò inizialmente con la costruzione dei blocchi residenziali, ai quali seguì nel 1959 il blocco centrale, dei relativi servizi e della scuola elementare.
Ai grandi spazi comuni, fra i blocchi, si contrappongono gli spazi ristretti delle piazzette del centro sociale, commerciale e religioso, in cui gli abitanti dovrebbero ritrovarsi uniti. La disposizione ad U è formata da tre corpi di fabbrica disposti a linea spezzata, che non creano zone d’ombra permanenti e prospettano su un grande spazio a giardino comune, presentandosi abbastanza flessibile, con varie possibilità di orientamento.
(da: http://www.urbanistica.unipr.it/?option=com_content&task=view&id=485)
I blocchi residenziali, di altezza massima pari a tre piani fuori terra, sono disposti secondo una linea spezzata che genera una serie di corti aperte e che cerca la massima esposizione a sud delle facciate. Il piano definisce anche il tipo di muratura (laterizio a vista) e di copertura (a falde in coppi) degli edifici.
(da: http://www.museotorino.it/view/s/64a4663211544f18874edf5c775e3953)
I blocchi delle corti si aprono a sud verso lo spazio concavo del giardino, offrendo anche un utile riparo verso i venti a nord. Dall’interno dell’alloggio si hanno viste multiple: da un lato il giardino comune, dall’altro la vista sulle strade di accesso; data la grande distanza degli edifici si è realizzato l’isolamento ottico fra gli alloggi. La zona giorno, quindi soggiorno e cucina, è quella che occupa la parte sud, offrendo il maggior isolamento ottico e soleggia mento, affacciandosi sulla corte interna. Le logge sono pensate come fulcro della vita diurna degli abitanti, oltre che un nodo compositivo sul quale si affacciano i diversi ambienti, in modo tale da permettere una maggiore disponibilità verso luce ed aria. I prospetti sull’altro fronte, quello convesso, generalmente verso nord, si presentano al contrario molto più chiusi e modulari, con le aperture della zona notte, quasi come un muro continuo di protezione.
(da:http://www.urbanistica.unipr.it/?option=com_content&task=view&id=485)

Info
  • Progetto: 1950 -
  • Esecuzione: 1951 - 1954
  • Committente: Comune di Torino - Ente INA Casa
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Residenze
  • Destinazione attuale: Residenze
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giovanni Astengo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54791 SI
Gino Becker Progetto architettonico Progetto NO
Franco Fasana Progetto architettonico Progetto NO
Ferruccio Grassi Progetto architettonico Progetto NO
Alessandro Molli Boffa Progetto architettonico Progetto NO
Mario Passanti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.museotorino.it/view/s/daf8e795ce0e4f23bcd7612e45c59832 NO
Paolo Perona Progetto architettonico Progetto NO
Nello Renacco Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.museotorino.it/view/s/4822f635387541059e60e30fa5096c4d NO
Aldo Rizzotti Progetto architettonico Progetto NO
Augusto Romano Progetto architettonico Progetto NO
Ettore Sottsass (junior) Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21200 NO
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: mattoni facciavista
  • Coperture: coppi

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L’attuazione dello stesso si concretizzò inizialmente con la costruzione dei blocchi residenziali, ai quali seguì nel 1959 il blocco centrale, dei relativi servizi e della scuola elementare.
Ai grandi spazi comuni, fra i blocchi, si contrappongono gli spazi ristretti delle piazzette del centro sociale, commerciale e religioso, in cui gli abitanti dovrebbero ritrovarsi uniti. La disposizione ad U è formata da tre corpi di fabbrica disposti a linea spezzata, che non creano zone d’ombra permanenti e prospettano su un grande spazio a giardino comune, presentandosi abbastanza flessibile, con varie possibilità di orientamento.
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I blocchi residenziali, di altezza massima pari a tre piani fuori terra, sono disposti secondo una linea spezzata che genera una serie di corti aperte e che cerca la massima esposizione a sud delle facciate. Il piano definisce anche il tipo di muratura (laterizio a vista) e di copertura (a falde in coppi) degli edifici. 
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I blocchi delle corti si aprono a sud verso lo spazio concavo del giardino, offrendo anche un utile riparo verso i venti a nord. Dall’interno dell’alloggio si hanno viste multiple: da un lato il giardino comune, dall’altro la vista sulle strade di accesso; data la grande distanza degli edifici si è realizzato l’isolamento ottico fra gli alloggi. La zona giorno, quindi soggiorno e cucina, è quella che occupa la parte sud, offrendo il maggior isolamento ottico e soleggia mento, affacciandosi sulla corte interna. Le logge sono pensate come fulcro della vita diurna degli abitanti, oltre che un nodo compositivo sul quale si affacciano i diversi ambienti, in modo tale da permettere una maggiore disponibilità verso luce ed aria. I prospetti sull’altro fronte, quello convesso, generalmente verso nord, si presentano al contrario molto più chiusi e modulari, con le aperture della zona notte, quasi come un muro continuo di protezione. 
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Un grande viale alberato, munito di pista ciclo-pedonale, raccorda il centro stesso dell’unità alla strada provinciale preesistente; dal viale si accede alle diverse abitazioni tramite strade che si ramificano e lambiscono i blocchi lungo il perimetro esterno senza tagliare i giardini.
(da:http://www.urbanistica.unipr.it/?option=com_content&task=view&id=485)

Nei primi anni settanta, a seguito del costante aumento demografico in città, il quartiere della Falchera venne ampliato nei suoi confini settentrionali, realizzando così un nuovo nucleo urbano noto con il nome di Falchera Nuova.
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  • Altri Provvedimenti:
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  • Particella: -

Note

Un edificio residenziale di maggior altezza era previsto sul fondo, all’estremo nord, come a chiusura del viale, quasi a consentire di misurare una profondità dell’intera unità. In ogni sub-unità erano previsti un asilo-nido ed un gruppo di negozi di prima necessità, mentre il complesso di negozi più importante era previsto raggruppato nel centro, vicino al mercato coperto per gli ambulanti. Un grande viale alberato, munito di pista ciclo-pedonale, raccorda il centro stesso dell’unità alla strada provinciale preesistente; dal viale si accede alle diverse abitazioni tramite strade che si ramificano e lambiscono i blocchi lungo il perimetro esterno senza tagliare i giardini. (da:http://www.urbanistica.unipr.it/?option=com_content&task=view&id=485) Nei primi anni settanta, a seguito del costante aumento demografico in città, il quartiere della Falchera venne ampliato nei suoi confini settentrionali, realizzando così un nuovo nucleo urbano noto con il nome di Falchera Nuova. (da: https://it.wikipedia.org/wiki/Falchera)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
C-O99, 200-201 Si
1951 Metron n. 43 29 Si
1954 Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino n. 8 Si
1954 Metron n. 53-54 1-63 Si
1956 Giovanni Astengo, Due architetti nello sviluppo della cultura torinese: Gino Becker e Augusto Romano L'a, II 100-101 Si
1956 Sulla chiesa, di Renacco L'espresso, 4 novembre Si
1958 L'a, III 653 Si
Samonà, Albini, Astengo 1958 Premiate tre polemiche, in riferimento ai premi nazionali per l'architettura e l'urbanistica istituiti da Olivetti, seconda edizione. L'espresso, 9 febbraio Si
1974 Sindaco un architetto a Torino, Spiraglio dopo il raccapriccio dei guasti. Falchera e Vallette come eccezioni positive rispetto alle operazioni che ha stimolato il piano dell'aprile 1956 L'espresso, 28 aprile Si
1980 Cit. critica in Apao come Partito d'azione. L'impegno organico del dopoguerra L'espresso, 11 maggio Si
Politecnico di Torino. Dipartimento Casa Città 1984 Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, vol. 1 Società degli ingegneri e degli architetti in Torino Torino 554 Si
Olmo Carlo 1992 Urbanistica e società civile Bollati Boringhieri Torino 40-41 Si
1993 Eventi dell'architettura 1945-55 l'a n. 453-454, XXXIX 533-558 Si
Magnaghi, Agostino 1995 Quartiere «La Falchera», in Guida all’architettura moderna di Torino Lindau Torino pp. 174-175 Si
1997 PS97 104; 106 Si
1997 FDalCo97 22-23 Si
Scrivano Paolo 1999 Quartiere «La Falchera», in Guida di Torino. Architettura, a cura di Comoli Mandracci, Vera - Olmo, Carlo Umberto Allemandi Torino 200-201 Si
De Magistris Alessandro 1999 L’urbanistica della grande trasformazione (1945-1980), in Storia di Torino. Gli anni della Repubblica, a cura di Nicola Tranfaglia, vol. IX Einaudi Torino 189-238 Si
2000 Opera significativa 26 Itinerari di architettura a Torino / Architectural walks in Turin Società degli architetti e degli ingegneri in Torino Torino 225-231 Si
Di Biagi Paola (a cura di) 2001 La grande ricostruzione. Il piano Ina-Casa e l'Italia degli anni cinquanta Donzelli Roma Si
Olmo Carlo (a cura di) 2003 Astengo, Giovanni, in Dizionario dell’architettura del XX secolo, vol. I Istituto della Enciclopedia italiana Roma pp. 106-109 Si
Magnaghi Agostino, Monge Mariolina, Re Luciano 2005 Guida all'architettura moderna di Torino Celid Torino 174-176 Si
Mezzalama Giulia 2008 Quartiere Falchera, in Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Umberto Allemandi Torino 284-285 Si
Di Biagi Paola 2008 La città pubblica. Edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino Umberto Allemandi Torino Si
Tafuri Manfredo 2009 Storia dell'architettura italiana 1944-2008 Einaudi Torino 44 Si
Di Robilant Manfredo 2019 Falchera su «Urbanistica» 7, 1951 e «Metron» 53-54, 1954: retoriche ed estetiche di presentazione Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, anno 152, LXXIII, n. 1 Torino 40-49 Si


Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SAN Archivi degli Architetti - Giovanni Astengo Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Torino Dipartimento di Progettazione architettonica
Responsabile scientifico: Carlo Olmo


Scheda redatta da
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 13/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2022