Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PREVENTORIO ANTITUBERCOLARE REGIONE REGIONALE N. S. DI BONARIA

Scheda Opera

  • Fronte NordOvest
  • Fronte SudEst
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria
  • Pianta quota m 616.50
  • Pianta quota m 620.50
  • Pianta quota m 624.50
  • Fronte Est-SudEst
  • Fronte Nord-NordEst
  • Fronte Sud-SudOvest
  • Planimetria
  • Area destinata al Preventorio
  • Planimetria
  • Planivolumetrico
  • Foto d’archivio. Fronte sud-est.
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_1
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_2
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_3
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_4
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_5
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_6
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_7
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_8
  • Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_9
  • Comune: Tempio Pausania
  • Località: Loc. La Pischinaccia
  • Denominazione: PREVENTORIO ANTITUBERCOLARE REGIONE REGIONALE N. S. DI BONARIA
  • Indirizzo: Loc. La Pischinaccia
  • Data: 1951 - 1956
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Vico Mossa
Descrizione

“Il preventorio antitubercolare di Tempio fa parte del vasto piano di edilizia sanitaria dell’Assessorato all’Igiene e Sanità della Regione Sarda degli anni ’50. “ (V.Mossa, 1957). L'edificio è significativo per la volontà di erigere una costruzione che simboleggiasse una nuova importante parte di città. L'impianto è quello di un'istituzione totale, che contrasta con le nuove residenze realizzate nella stessa epoca e con la chiesa per la scelta di non abbinare materiali e stilemi della tradizione vernacolare a soluzioni formali razionaliste. L'intervento è un complesso molto articolato di corpi a diverse destinazioni. Sia per la localizzazione sia per l’articolazione determinate da regole di igiene e salubrità generale, non è possibile cogliere il Preventorio nel complesso con un semplice sguardo, e anche dopo un’attenta osservazione è difficile coglierne l’articolazione volumetrica. È costituito da alcuni volumi principali: la stecca delle aule e dei dormitori, con il corpo delle abitazioni, rivolta a sud-est, in modo da raccogliere la maggiore luce possibile; il refettorio, la palestra e la la cappella, tutti volumi a doppia altezza. Questi volumi sono uniti da corpi e percorsi in cui si collocano locali di servizio o ambulatori e uffici. “La costruzione è stata articolata in modo da aderire all’andamento altimetrico del banco granitico, per limitare gli sbancamenti, e da soddisfare le complesse esigenze distributive onde avere: aule scolastiche, camerate, infermeria, alloggi del personale esposti ad est e sudest; servizi generali, locali di soggiorno e ricreazione e refettori, in zona baricentrica a sud sudovest, nord nordest; centrale termica, lavanderia, garage e magazzini in seminterrato.” Il criterio che ha dominato la composizione è la variazione continua del panorama, in modo che i ragazzi abbiano la sensazione di essere in un grande collegio con relativo grado di libertà. Alla varietà planimetrica corrisponde una varietà architettonica dei corpi di fabbrica. Per la forza del contesto in cui sorge, il complesso sanitario è realizzato in pietrame granitico locale, e presenta alcune parti di finitura interamente in pietra locale alternata a intonaco bianco. Nonostante ciò poiché doveva essere efficiente e funzionale, l’intervento presenta materiali nuovi e forniture all’avanguardia. Le tecniche costruttive sono quelle legate alle costruzioni tradizionali in muratura e si è utilizzata manodopera locale non specializzata. “L’area su cui sorge l’edificio, della superficie di circa 18.000 mq, è stata donata dal Comune di Tempio. È sita in regione “La Pischinaccia”, circondata per tre lati da una bella, larga strada panoramica, e domina a mezzogiorno la città. A ponente immediatamente al di là della strada – che prosegue immediatamente per la fonte di Rinaggiu – è il parco di San Lorenzo. Dall’altura si gode un panorama tra i più interessanti dell’isola, con vasto orizzonte: dal caratteristico “Resegone” di Aggius al mare di Santa Teresa, abbraccia la parte più bella della Gallura, con successione di verdi quinte ondulate, costellate da luminosi villaggi; a levante e a mezzogiorno, il Limbara e le sue propaggini formano imponenti scenografie.” (V. Mossa, 1957). Il sito in cui è costruito il preventorio era ed è tuttora un luogo notevole della città: un banco granitico in posizione dominante ai margini della città è caratterizzato da una forte naturalità, e quindi da una forte idea di salubrità. L’intervento si inserisce in maniera importante nel sito: un fronte si impone verso il paesaggio a Sud, invece gli altri molto articolati, sembra che cerchino un dialogo con la forte naturalità del bosco/pineta. “L’edificio è stato impostato nella sommità del colle, alla quota di 620 s.m.; l’aria è frizzante; i venti dominanti sono quelli del quarto quadrante, con prevalenza del maestro, smorzati e ulteriormente purificati dalla limitrofa pineta” (V. Mossa, 1957).

Info
  • Progetto: 1951 - 1951
  • Esecuzione: 1951 - 1956
  • Committente: Regione Autonoma della Sardegna
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: preventorio antitubercolare
  • Destinazione attuale: liceo artistico statale; uffici pubblici della Regione Autonoma della Sardegna
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
G. Coda Progetto strutturale Progetto NO
ditta E. Pozzo, Impresa, Sassari Impresa esecutrice Esecuzione NO
Vico Mossa Direzione lavori Esecuzione Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=366800 NO
Vico Mossa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=366800 SI
  • Strutture: muratura; calcestruzzo armato; ferro (nella palestra)
  • Materiale di facciata: muratura in mattoni; intonaco
  • Coperture: tetti a unica falda; a doppia falda; laterizi armati a spinta eliminata; coperti con tegole curve in terracotta. La copertura della palestra è piana così come quelle di alcuni corpi secondari
  • Serramenti: infissi in acciaio ILVA, Altiforni e Acciaierie d’Italia, Stabilimento Meccanico di Vado Ligure, con persiane avvolgibili

													Array
(
    [id_opera] => 3096
    [codice] => SS011
    [denominazione] => PREVENTORIO ANTITUBERCOLARE REGIONE REGIONALE N. S. DI BONARIA
    [regione] => Sardegna
    [provincia] => Olbia Tempio
    [comune] => Tempio Pausania
    [localita] => Loc. La Pischinaccia
    [indirizzo] => Loc. La Pischinaccia
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 53
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1951
    [anno_fine_progetto] => 1951
    [anno_inizio_esecuzione] => 1951
    [anno_fine_esecuzione] => 1956
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 0
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => “Il preventorio antitubercolare di Tempio fa parte del vasto piano di edilizia sanitaria dell’Assessorato all’Igiene e Sanità della Regione Sarda degli anni ’50. “ (V.Mossa, 1957). L'edificio è significativo per la volontà di erigere una costruzione che simboleggiasse una nuova importante parte di città. L'impianto è quello di un'istituzione totale, che contrasta con le nuove residenze realizzate nella stessa epoca e con la chiesa per la scelta di non abbinare materiali e stilemi della tradizione vernacolare a soluzioni formali razionaliste. L'intervento è un complesso molto articolato di corpi a diverse destinazioni. Sia per la localizzazione sia per l’articolazione determinate da regole di igiene e salubrità generale, non è possibile cogliere il Preventorio nel complesso con un semplice sguardo, e anche dopo un’attenta osservazione è difficile coglierne l’articolazione volumetrica. È costituito da alcuni volumi principali: la stecca delle aule e dei dormitori, con il corpo delle abitazioni, rivolta a sud-est, in modo da raccogliere la maggiore luce possibile; il refettorio, la palestra e la la cappella, tutti volumi a doppia altezza. Questi volumi sono uniti da corpi e percorsi in cui si collocano locali di servizio o ambulatori e uffici. “La costruzione è stata articolata in modo da aderire all’andamento altimetrico del banco granitico, per limitare gli sbancamenti, e da soddisfare le complesse esigenze distributive onde avere: aule scolastiche, camerate, infermeria, alloggi del personale esposti ad est e sudest; servizi generali, locali di soggiorno e ricreazione e refettori, in zona baricentrica a sud sudovest, nord nordest; centrale termica, lavanderia, garage e magazzini in seminterrato.” Il criterio che ha dominato la composizione è la variazione continua del panorama, in modo che i ragazzi abbiano la sensazione di essere in un grande collegio con relativo grado di libertà. Alla varietà planimetrica corrisponde una varietà architettonica dei corpi di fabbrica. Per la forza del contesto in cui sorge, il complesso sanitario è realizzato in pietrame granitico locale, e presenta alcune parti di finitura interamente in pietra locale alternata a intonaco bianco. Nonostante ciò poiché doveva essere efficiente e funzionale, l’intervento presenta materiali nuovi e forniture all’avanguardia. Le tecniche costruttive sono quelle legate alle costruzioni tradizionali in muratura e si è utilizzata manodopera locale non specializzata. “L’area su cui sorge l’edificio, della superficie di circa 18.000 mq, è stata donata dal Comune di Tempio. È sita in regione “La Pischinaccia”, circondata per tre lati da una bella, larga strada panoramica, e domina a mezzogiorno la città. A ponente immediatamente al di là della strada – che prosegue immediatamente per la fonte di Rinaggiu – è il parco di San Lorenzo. Dall’altura si gode un panorama tra i più interessanti dell’isola, con vasto orizzonte: dal caratteristico “Resegone” di Aggius al mare di Santa Teresa, abbraccia la parte più bella della Gallura, con successione di verdi quinte ondulate, costellate da luminosi villaggi; a levante e a mezzogiorno, il Limbara e le sue propaggini formano imponenti scenografie.” (V. Mossa, 1957). Il sito in cui è costruito il preventorio era ed è tuttora un luogo notevole della città: un banco granitico in posizione dominante ai margini della città è caratterizzato da una forte naturalità, e quindi da una forte idea di salubrità. L’intervento si inserisce in maniera importante nel sito: un fronte si impone verso il paesaggio a Sud, invece gli altri molto articolati, sembra che cerchino un dialogo con la forte naturalità del bosco/pineta. “L’edificio è stato impostato nella sommità del colle, alla quota di 620 s.m.; l’aria è frizzante; i venti dominanti sono quelli del quarto quadrante, con prevalenza del maestro, smorzati e ulteriormente purificati dalla limitrofa pineta” (V. Mossa, 1957).

    [committente] => Regione Autonoma della Sardegna
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => muratura; calcestruzzo armato; ferro (nella palestra)
    [id_stato_struttura] => 0
    [materiale_facciata] => muratura in mattoni; intonaco
    [id_stato_facciata] => 0
    [coperture] => tetti a unica falda; a doppia falda; laterizi armati a spinta eliminata; coperti con tegole curve in terracotta. La copertura della palestra è piana così come quelle di alcuni corpi secondari
    [id_stato_coperture] => 0
    [serramenti] => infissi in acciaio ILVA, Altiforni e Acciaierie d’Italia, Stabilimento Meccanico di Vado Ligure, con persiane avvolgibili
    [id_stato_serramenti] => 0
    [destinazione_originaria] => preventorio antitubercolare
    [destinazione_attuale] => liceo artistico statale; uffici pubblici della Regione Autonoma della Sardegna
    [trasformazioni] => 1958. Vico Mossa, Progetto delle sistemazioni esterne. 1961. Vico Mossa, Progetto della cappella.
    [id_tipo_proprieta] => 3
    [specifiche_proprieta] => Regione Autonoma della Sardegna
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Scheda redatta da Maddalena Mameli, Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (2004).
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 40.896291
    [longitude] => 9.097323
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2016-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-04-30 15:29:19
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Strutture sanitarie
    [proprieta] => proprietà Ente pubblico territoriale

    [cat_autori] => Vico Mossa
    [id_regione] => 4
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Scheda redatta da Maddalena Mameli, Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (2004).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mossa Vico Architetture di Sardegna; a cura dell'Ente Provinciale del Turismo di Sassari Si
Mossa Vico 1944 Per l'architettura in Sardegna Tip. L.I.S. Sassari No
Mossa Vico 1946 Novecento, Stile Sardo e così via : Problemi di architettura in Sardegna Ed. Il Rosello Sassari No
Mossa Vico 1948 Considerazioni su l'architettura rustica e l'urbanistica paesana in Sardegna Società Editoriale Italiana Cagliari No
Mossa Vico 1948 Recenti restauri nella Basilica di S. Gavino di Porto Torres Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1948 Singolare accorgimento costruttivo in alcune chiese sassaresi Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1948 Il tappeto e la stuoia: variazioni isolane su l'architettura organica Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1948 Architetture sarde dipinte Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1949 D'un effetto prospettico nella nuova via di accesso alla piazza San Pietro in Roma Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1949 Urbanistica e regione No
Mossa Vico 1950 Sull'origine dei portali monumentali di campagna eretti in alcune località della Sardegna Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1951 Restauri nella cattedrale di Sassari: relazione letta in duomo il 2 febbraio 1951 Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1951 Carattere di Alghero «Ichnusa», anno III, fasc. 8 No
Mossa Vico 1951 Profilo di Oristano «Ichnusa», a. 2., n.6 No
Mossa Vico 1952 Cumbessias o muristenes Società Editoriale Italiana Cagliari No
Mossa Vico 1953 Architettura religiosa minore in Sardegna Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1953 Delineamenti d'un programma urbanistico per la Sardegna Società Editoriale Italiana Cagliari No
Mossa Vico 1953 Considerazioni su l'architettura dei nuraghi Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1953 Esigenze ambientali e premesse urbanistiche per lo sviluppo del turismo in Sardegna Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1953 Per una collaborazione fra urbanisti e geografi: relazione al III Congresso nazionale di Urbanistica «Bollettino tecnico del Circolo culturale ingegneri e architetti sardi», n.3-4, 1952 Si
Mossa Vico 1955 Indagine sulla situazione urbanistica in Sardegna: V congresso nazionale di urbanistica, Genova 1954 Società Editoriale Italiana Cagliari Si
Mossa Vico 1956 Le fontane di Sardegna Tipografia Moderna Sassari No
Mossa Vico 1957 Il Preventorio antitubercolare regionale di Tempio Si
Mossa Vico 1957 Forme dell'artigianato sardo nella casa di ieri e di oggi Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1957 Le decorazioni di Filippo Figari nel Duomo di Cagliari «Il convegno», a. 10, n.8 Cagliari No
Mossa Vico 1957 Architettura domestica in Sardegna: contributo per una storia della casa mediterranea La Zattera Cagliari Si
Mossa Vico 1958 Note sull'architettura del Medio Evo in Sardegna, Estr. da: Nuovo bollettino bibliografico sardo, 3, n.16 Società editoriale italiana Cagliari No
Mossa Vico 1960 Problemi urbanistici ed edilizi in rapporto agli insediamenti umani in Sardegna nel quadro della rinascita dell'isola: tema 3 No
Mossa Vico 1960 Genuina espressione di artigianato: il pane dei sardi, Istituto propaganda internazionale, Milano No
Mossa Vico 1960 Il volto di Cagliari, Estr. da: Il Convegno, n.12, dicembre No
Mossa Vico 1961 Altari lignei dorati nelle chiese di Sassari Tip. Regionale Roma No
Mossa Vico 1961 Dai nuraghi alla rinascita Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1965 Aspetti dell'architettura rurale in Sardegna CEDAM Padova No
Mossa Vico 1965 Architetture sassaresi Gallizzi Sassari No
Mossa Vico 1965 Considerazione sugli insediamenti costieri in Sardegna Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1965 I cavilli La Zattera Cagliari No
1965 «Bollettino mensile del Rotary Club di Sassari», anno V (II serie), n.2, giugno Sassari No
Mossa Vico 1966 L'architettura dell'ottocento nella Sardegna settentrionale Soc. A.B.E.T.E. Roma No
Mossa Vico 1971 Il comprensorio turistico occidentale della Sardegna La Zattera Cagliari No
Mossa Vico 1971 Temi attuali di urbanistica e architettura in Sardegna No
Mossa Vico 1974 Il tessuto urbanistico delle città storiche sarde e le dignitose Sedis Cagliari No
Mossa Vico 1974 Note sulla tutela del paesaggio in Sardegna Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1975 Sardegna imprevista Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1976 La cosidetta Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1979 Natura e civiltà in Sardegna: guida in 100 schede ai beni ambientali e culturali Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1981 Architettura e paesaggio in Sardegna Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1982 Dal Gotico al Barocco in Sardegna Carlo Delfino Editore Sassari No
Cesaraccio Aldo, Mossa Vico (a cura di) 1983 Sassari e il suo volto Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1985 Architettura domestica in Sardegna Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico (a cura di) 1986 Oristano e il suo volto Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1988 Architetture sassaresi Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1988 S. Gavino di Torres: impianto, inserti, restauri Chiarella Sassari No
Mossa Vico 1989 Con maestri d'arte e di muro Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1991 Luna & sole: curiosità edilizie di Sassari Carlo Delfino Editore Sassari No
Mossa Vico 1994 Vicende dell'architettura in Sardegna Carlo Delfino Editore Sassari No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Fronte NordOvest Fronte NordOvest
Fronte SudEst Fronte SudEst
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria
Pianta quota m 616.50 Pianta quota m 616.50
Pianta quota m 620.50 Pianta quota m 620.50
Pianta quota m 624.50 Pianta quota m 624.50
Fronte Est-SudEst Fronte Est-SudEst
Fronte Nord-NordEst Fronte Nord-NordEst
Fronte Sud-SudOvest Fronte Sud-SudOvest
Planimetria Planimetria
Area destinata al Preventorio Area destinata al Preventorio
Planimetria Planimetria
Planivolumetrico Planivolumetrico
Foto d’archivio. Fronte sud-est. Foto d’archivio. Fronte sud-est.
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_1 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_1
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_2 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_2
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_3 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_3
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_4 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_4
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_5 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_5
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_6 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_6
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_7 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_7
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_8 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_8
Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_9 Preventorio Antitubercolare Regionale N. S. di Bonaria_9

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Sardegna
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Cagliari – DICAAR
Responsabile scientifico: Paolo Sanjust


Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 30/04/2024

Revisori:

Martina Massaro