Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SISTEMAZIONE AREA ARCHEOLOGICA E CHIOSCHI BAR A SAN GIOVANNI DI SINIS

Scheda Opera

  • Sinis _ chiosco
  • Sinis _ interno del chiosco
  • Sinis _ edifici dell'area archeologica
  • Sinis _ edifici dell'area archeologica
  • Sinis _ edifici dell'area archeologica
  • Sinis _ chiosco
  • Sinis _ schizzi di progetto
  • Sinis _ schizzi di progetto
  • Comune: Cabras
  • Denominazione: SISTEMAZIONE AREA ARCHEOLOGICA E CHIOSCHI BAR A SAN GIOVANNI DI SINIS
  • Indirizzo: Marina di Cabras
  • Data: 1998 - 2000
  • Tipologia: Musei e Aree archeologiche
  • Autori principali: Gian Franco Sanna, Marco Manai, Sebastiano Gaias
Descrizione

La sistemazione dell’area archeologica del Sinis è stata effettuata negli anni 1998-2000 dal gruppo di progettisti composto dagli architetti Gianfranco Sanna e Sebastiano Gaias e dall’ingegnere Marco Manai su commissione del Comune di Cabras. L’obiettivo dell’intervento era elaborare una sorta di museo all’aperto costituito da elementi puntuali distribuiti sul territorio compreso tra il piccolo centro abitato e la chiesa paleocristiana di S. Giovanni di Sinis e il sito archeologico dell’antica città punica di Tharros, che fossero episodi architettonici diversamente caratterizzati a seconda delle qualità paesistiche del contesto, ma che si organizzassero in modo coerente attraverso un percorso pedonale esteso fino all’estremità della penisola del Sinis. Il linguaggio utilizzato dai progettisti è essenziale e costantemente mirato al dialogo sottile con il paesaggio, elemento dominante del luogo. Il punto di partenza è la piazza nell’insediamento urbano di S. Giovanni di Sinis, definita sul lato occidentale dai volumi della biglietteria e del centro direzionale degli scavi, parallelepipedi matericamente caratterizzati dai prospetti principali rivestiti in pietra arenaria e dall’introversione degli affacci posti in stretto raffronto. Il camminamento in pietra inizia dalla piazza e, attraverso i due chioschi in legno e la biglietteria, raggiunge la sosta di accesso all’area archeologica di Tharros. I chioschi sono concepiti come elementi leggeri rialzati dal suolo, provvisti di un doppio involucro di vetrate scorrevoli e pannelli di frangisole orizzontali in legno, in grado di aprirsi e chiudersi liberamente modificando i rapporti visivi con il paesaggio.

"Un jet lag storico sembra essere la necessità dell’architettura d’accoglienza e di stazione (archeologica, appunto) progettata da Sanna, Gaias e Manai a connettere le due entità architettoniche della penisola di Sinis sul Golfo magico di Oristano, dove da sempre si placa anche il Maestrale: il villaggio di S. Giovanni “spaesato” dalla presenza dell’astronave-hangar paleocristiano dell’omonima chiesa, atterrata or ora dal IV secolo, e Tharros porto-porta di mare punico-romana segnata da due colonne intatte, limpido enigma classico che compie metastoricamente e metafisicamente, il monumento funebre dell’architettura necropolitana fenicia. Miniera archeologica su più antica miniera d’oro, architettura e arti del metallo ritrovano qui la loro comune poesia, del sapiente fare umano, il poiein che è fare e poetare insieme poichè la giusta forma degli oggetti non eviene senza la sapienza della formula poetica che ne contiene il segreto.
Lungo la pista che collega attraverso l’istmo di dune eoliche S. Giovanni e Tharros, un leggerissimo posto di ristoro, da aviatori epici abituati a vivere in carlinga, ogni superfluo inconcepibile - “less is more” ça va sans dire- sembra pronto a volare via, aereo, permeabile al vento sulle dune, griglia parametrica del variare incessante e impercettibile dell’orizzonte di sabbia, onde e nuvole.
A mezza pista e in cima, sull’ultimo promontorio, due torri d’avvistamento (e che altro se no?).
Qui (in questo storico non-dove) l’architettura, come il porto ultimo di Tharros, apre le sue porte segnate da colonne sole, accessi allo spazio interno, necessario labirinto, labor-inctus, spazio dentro spazio, volume in volume, in una sontuosa frescura di marmi. Qui i viaggiatori nello spazio e nel tempo, turisti e archeologi, hanno luogo e stanno. Giustamente sulla pista l’accesso all’area archeologica è segnato da una paradossale, letteralmente metafisica biglietteria in mezzo al nulla delle dune, dove lo spazio si contrae a segnare la soglia fra secoli e millenni in pochi metri di deserto, pausa musicale: “a qualcuno manca il biglietto?”, potrebbe cantare il bigliettaio sugli spalti del nulla.
Muri esterni di semplice pietra, intonaci bianchi con alti zoccoli igienici, elegante casual d’aviazione o d’archeologia, schermi perfetti per le ombre nette gettate dalle colonne, come forse all’origine di ogni esprit de geometrie mediterraneo.
Tutto qui, poche cose necessarie fra cielo e terra per déi che non sono stati e non saranno e per normali eroi che già sono: noi, aviatori, un mattino d’estate in Atlantide." (A. Fonti)

Info
  • Progetto: 1998 - 1998
  • Esecuzione: 1998 - 2000
  • Tipologia Specifica: sistemazione urbana, servizi per il turismo, chiosco-bar, biglietteria
  • Committente: Amministrazione Comune di Cabras
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: centro visite, centro direzione scavi, biglietteria, chioschi
  • Destinazione attuale: centro visite, centro direzione scavi, biglietteria, chioschi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gianmario Cadoni Collaboratore Progetto NO
Sebastiano Gaias Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.studiogaias.com/sebastiano-gaias/ SI
Marco Manai Progetto strutturale Progetto SI
Maria Rosaria Manca Collaboratore Progetto NO
Stefania Melis Collaboratore Progetto NO
Antonello Piras (Carpenteria metallica), Mogoro Impresa esecutrice Esecuzione NO
srl, Piscinas (CA) S.E.A.F. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Gian Franco Sanna Progetto architettonico Progetto SI
Gian Franco Sanna Direzione lavori Esecuzione NO
Franco Sardu Progetto Impianti Progetto NO
Techno Legno Plus, Vincenzo Casu, Mogoro Impresa esecutrice Esecuzione NO
Claudio Urrai Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: muratura; legno
  • Materiale di facciata: murature intonacate; arenaria; legno; vetro
  • Coperture: solaio piano
  • Serramenti: acciaio; legno

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"Un jet lag storico sembra essere la necessità dell’architettura d’accoglienza e di stazione (archeologica, appunto) progettata da Sanna, Gaias  e Manai a connettere le due entità architettoniche della penisola di Sinis sul Golfo magico di Oristano, dove da sempre  si placa anche il Maestrale: il villaggio di S. Giovanni “spaesato” dalla presenza dell’astronave-hangar paleocristiano dell’omonima chiesa, atterrata or ora dal IV secolo, e Tharros porto-porta di mare punico-romana segnata da due colonne intatte, limpido enigma classico che compie metastoricamente e metafisicamente, il monumento funebre dell’architettura necropolitana fenicia. Miniera archeologica su più antica miniera d’oro, architettura e arti del metallo ritrovano qui la loro comune poesia, del sapiente fare umano, il poiein che è fare e poetare insieme poichè la giusta  forma degli oggetti non eviene senza la sapienza della formula poetica che ne contiene il segreto. 
Lungo la pista che collega attraverso l’istmo di dune eoliche S. Giovanni e Tharros, un leggerissimo posto di ristoro, da aviatori epici abituati a vivere in carlinga, ogni superfluo inconcepibile - “less is more” ça va sans dire- sembra pronto a volare via, aereo, permeabile al vento sulle dune, griglia parametrica del variare incessante e impercettibile dell’orizzonte di sabbia, onde e nuvole.
A mezza pista e in cima, sull’ultimo promontorio, due torri d’avvistamento (e che altro se no?).
Qui (in questo storico non-dove) l’architettura, come il porto ultimo di Tharros, apre le sue porte segnate da colonne sole, accessi allo spazio interno, necessario labirinto, labor-inctus, spazio dentro spazio, volume in volume, in una sontuosa frescura di marmi. Qui i viaggiatori nello spazio e nel tempo, turisti e archeologi, hanno luogo e stanno. Giustamente sulla pista l’accesso all’area archeologica è segnato da una paradossale, letteralmente metafisica biglietteria in mezzo al nulla delle dune, dove lo spazio si contrae a segnare la soglia  fra secoli e millenni in pochi metri di deserto, pausa musicale: “a qualcuno manca il biglietto?”, potrebbe cantare il bigliettaio sugli spalti del nulla. 
Muri esterni di semplice pietra, intonaci bianchi con alti zoccoli igienici, elegante casual d’aviazione o d’archeologia, schermi perfetti per le ombre nette gettate dalle colonne, come forse all’origine di ogni esprit de geometrie mediterraneo.
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1991 Bollettino della biblioteca della Facoltà di architettura dell’Università degli studi di Roma, n. 44-45 Gangemi Roma 168-169 Si
Huber Antonella 1995 Territorio, sito, architettura : linguaggio moderno e struttura ambientale nei progetti e nelle ricerche di Giovanni Maciocco ; un approccio multidisciplinare che accomuna un gruppo di architetti e studiosi di diversi saperi Lybra Immagine Milano 264-267 Si
AA. VV. 1996 I piani e i progetti in rassegna. 1ª Rassegna urbanistica regionale INU Cagliari 149-153 Si
Mulazzani Marco (a cura di) 2000-2001 Gianfranco Sanna, Sebastiano Gaias, Marco Manai, Chiosco bar a San Giovanni di Sinis «Casabella», Almanacco, Giovani architetti italiani 136-139 Si
Mulazzani Marco (a cura di) 2002 Biglietteria, servizi direzionali e logistici. San Giovanni di Sinis, Cabras (Or) «d’Architettura», n. 18 Milano 114-121 Si
Latina Vincenzo 2003 Codici Binati, Vincenzo Latina, Gianfranco Sanna «Parametro. Rivista internazionale di architettura e urbanistica», n.242 gennaio-febbraio 62-67 Si
Mulazzani Marco (a cura di) 2006 Architetti italiani. Le nuove generazioni Electa Milano 482-485 Si
Lucchini Marco 2009 Sistemazione area archeologica e chioschi bar, in L'identità molteplice. Architettura contemporanea in Sardegna dal 1930 al 2008 Aisara Cagliari 376-377 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Sinis _ chiosco Sinis _ chiosco
Sinis _ interno del chiosco Sinis _ interno del chiosco
Sinis _ edifici dell'area archeologica Sinis _ edifici dell'area archeologica
Sinis _ edifici dell'area archeologica Sinis _ edifici dell'area archeologica
Sinis _ edifici dell'area archeologica Sinis _ edifici dell'area archeologica
Sinis _ chiosco Sinis _ chiosco
Sinis _ schizzi di progetto Sinis _ schizzi di progetto
Sinis _ schizzi di progetto Sinis _ schizzi di progetto

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Sardegna
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Cagliari – DICAAR
Responsabile scientifico: Paolo Sanjust


Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 19/04/2024

Revisori:

Martina Massaro