Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EX-FORNACE DI LATERIZI DI SANT'ANDREA DI CONZA

Scheda Opera

  • Ingresso alla fornace e al centro abito, prima del 1980
  • Dettaglio della copertura e della ciminiera
  • Percorso espositivo
  • Forno e ciminiera
  • La fornace e la ciminiera, prospetto laterale
  • Il forno e la ciminiera, percorso espositivo
  • Ingresso principale alla fornace, via Monacacchio
  • Planimetria
  • pianta
  • Prospetto principale, via Monacacchio
  • Comune: Sant'Andrea di Conza
  • Denominazione: EX-FORNACE DI LATERIZI DI SANT'ANDREA DI CONZA
  • Indirizzo: Via Monacacchio, N. 28
  • Data: 1987 - 1993
  • Tipologia: Edifici per la promozione culturale
  • Autori principali: Augusto Vitale, Angelo Verderosa
Descrizione

L'intervento di recupero ha interessato la fornace di Sant’Andrea di Conza costruita nel 1920 da un ceramista locale, Rocco Clemente, che fece costruire un grande forno Hoffmann interrato funzionale a garantire un ciclo continuo di lavorazione dei laterizi. Si tratta di un brano di archeologia industriale raro sul piano tipologico che ha motivato un progetto orientato al restauro e al recupero piuttosto che alla demolizione e alla riedificazione.
L'edificio si presentava come aggregazione di diversi corpi di fabbrica, realizzati in fasi successive, con materiali e geometrie diverse. Il terremoto del 1980 aveva aggiunto ulteriore precarietà alle già povere e vetuste strutture preesistenti. Nel 1980 crollò buona parte della ciminiera danneggiando le sottostanti coperture lignee, sostituite, nel 1981-1982, con capriate metalliche e lamiera di acciaio zincato. Le murature perimetrali erano costituite da una tessitura di mattoni forati di diverse fogge, per facilitare i processi di raffreddamento ed essiccazione. I solai di copertura originari erano costituiti da una struttura portante in travi lignee non squadrate con sovrapposto tavolato di castagno e manto di coppi laterizi. All'interno, il fulcro architettonico e lavorativo era costituito dalla "pista" interrata del forno di tipo Hoffmann (unico superstite dell'intero meridione).
Il recupero dei tre corpi dell'ex-fornace è stato attuato attraverso l'uso di tipologie di intervento tra loro diverse. Del corpo principale sono stati conservati i maggiori elementi: i pilastri in pietra e mattoni, il forno interrato, la ciminiera. Le antiche pareti del forno, consumate dal fuoco, sono state integralmente conservate con i disallineamenti originari e il fondo è stato pavimentato con mattonelle di cotto listate con fasce di pietra locale. Il volume che si è venuto a configurare trasmette alla memoria le sensazioni dell'aria e del fuoco e si presta in maniera e confortevole (apprezzabile è anche lo studio illuminotecnica affrontato in sede progettuale) all'allestimento di mostre temporanee. La ciminiera, per ragioni di sicurezza sismica, è stata interamente smontata e ricostruita intorno a un nucleo in cemento armato che si erge a vista fino all'altezza originaria di 23 metri. Nello sviluppo verticale, fino a di 13 metri, il corpo cilindrico è stato rivestito riutilizzando i mattoni arcuati originari. L'ex capannone annesso al corpo del forno, sede della filiera e degli stampi, è stato ricostruito con utilizzando materiali "leggeri". Il bianco degli elementi strutturali in acciaio, pilastri, capriate, lamiera recata di copertura, esalta il giallo cadmio del semicerchio generato dalle gradonate. La sala per eventi è contaminata da presenze tecnologiche e informatiche e una passerella in acciaio di sezione triangolare attraversa le capriate supportando le linee impiantistiche, denunciate a corredo di un’operazione di recupero.

Info
  • Progetto: 1987 - 1990
  • Esecuzione: 1991 - 1993
  • Tipologia Specifica: Ex-opificio industriale
  • Committente: Comune di Sant'Andrea di Conza
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Fornace per la lavorazione e cottura di laterizi
  • Destinazione attuale: Edificio polifunzionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Bruno Barbarito Progetto strutturale Progetto NO
Michele Carluccio Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo NO
Pasquale Carratù e Figli snc. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Angelo Mosca Progetto strutturale Progetto NO
Angelo Verderosa Progetto architettonico Progetto SI
Augusto Vitale Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Muratura; c.a.; capriate in acciaio
  • Materiale di facciata: Mattoni laterizi a vista
  • Coperture: A falda in coppi laterizi
  • Serramenti: Metallici
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L'edificio si presentava come aggregazione di diversi corpi di fabbrica, realizzati in fasi successive, con materiali e geometrie diverse. Il terremoto del 1980 aveva aggiunto ulteriore precarietà alle già povere e vetuste strutture preesistenti. Nel 1980 crollò buona parte della ciminiera danneggiando le sottostanti coperture lignee, sostituite, nel 1981-1982, con capriate metalliche e lamiera di acciaio zincato. Le murature perimetrali erano costituite da una tessitura di mattoni forati di diverse fogge, per facilitare i processi di raffreddamento ed essiccazione. I solai di copertura originari erano costituiti da una struttura portante in travi lignee non squadrate con sovrapposto tavolato di castagno e manto di coppi laterizi. All'interno, il fulcro architettonico e lavorativo era costituito dalla "pista" interrata del forno di tipo Hoffmann (unico superstite dell'intero meridione).
Il recupero dei tre corpi dell'ex-fornace è stato attuato attraverso l'uso di tipologie di intervento tra loro diverse. Del corpo principale sono stati conservati i maggiori elementi: i pilastri in pietra e mattoni, il forno interrato, la ciminiera. Le antiche pareti del forno, consumate dal fuoco, sono state integralmente conservate con i disallineamenti originari e il fondo è stato pavimentato con mattonelle di cotto listate con fasce di pietra locale. Il volume che si è venuto a configurare trasmette alla memoria le sensazioni dell'aria e del fuoco e si presta in maniera e confortevole (apprezzabile è anche lo studio illuminotecnica affrontato in sede progettuale) all'allestimento di mostre temporanee. La ciminiera, per ragioni di sicurezza sismica, è stata interamente smontata e ricostruita intorno a un nucleo in cemento armato che si erge a vista fino all'altezza originaria di 23 metri. Nello sviluppo verticale, fino a di 13 metri, il corpo cilindrico è stato rivestito riutilizzando i mattoni arcuati originari. L'ex capannone annesso al corpo del forno, sede della filiera e degli stampi, è stato ricostruito con utilizzando materiali "leggeri". Il bianco degli elementi strutturali in acciaio, pilastri, capriate, lamiera recata di copertura, esalta il giallo cadmio del semicerchio generato dalle gradonate. La sala per eventi è contaminata da presenze tecnologiche e informatiche e una passerella in acciaio di sezione triangolare attraversa le capriate supportando le linee impiantistiche, denunciate a corredo di un’operazione di recupero.
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1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Vittadini Maria Rosa 1985 Reconstruction (la) en zones sismiques : une chance pour l'aménagement du territoire «Bolletino DAEST», n. 6 113-123 No
Verderosa Angelo (a cura di) 1996 Archeologia industriale a S. Andrea di Conza. Il recupero della ex-Fornace di Laterizi AAA edizioni Calitri (AV) No
1996 «Tracce di Architettura», n. 10, ottobre Si
Losasso Mario 1997 Il recupero della ex-fornace di laterizi a S. Andrea di Conza «Costruire in Laterizio», n. 56 104-109 No
Corvino Vincenzo, Zanchi Flores (a cura di) 2004 Vitale, Carluccio, Verderosa, Ex-fornace a Sant'Andrea di Conza. in 1970.2000 Architetti napoletani «Area», n. 72, supplemento 86-87 Si
Verderosa Angelo 2009 Gli ex opifici e la memoria del lavoro: le sfide del riuso in Italia tra conservazione e trasformazione, in Il Cineporto della Film Commission Torino Piemonte, un’opera di Baietto Battiato Bianco Celid Torino Si
Verderosa Angelo 2010 Codice di pratica professionale : il caso del recupero architettonico in Irpinia «Bioarchitettura», n. 65 54-57 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Ingresso alla fornace e al centro abito, prima del 1980 Ingresso alla fornace e al centro abito, prima del 1980
Dettaglio della copertura e della ciminiera Dettaglio della copertura e della ciminiera
Percorso espositivo Percorso espositivo
Forno e ciminiera Forno e ciminiera
La fornace e la ciminiera, prospetto laterale La fornace e la ciminiera, prospetto laterale
Il forno e la ciminiera, percorso espositivo Il forno e la ciminiera, percorso espositivo
Ingresso principale alla fornace, via Monacacchio Ingresso principale alla fornace, via Monacacchio
Planimetria Planimetria
pianta pianta
Prospetto principale, via Monacacchio Prospetto principale, via Monacacchio

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP
Titolare della ricerca: Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli DIC-DEA
Responsabile scientifico: Pasquale Belfiore


Scheda redatta da
creata il 31/12/2017
ultima modifica il 01/02/2023

Revisori:

Martina Massaro