BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE VITTORIO EMANUELE II
Scheda Opera
- Comune: Roma
- Località: Castro Pretorio
- Denominazione: BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE VITTORIO EMANUELE II
- Indirizzo: Viale Castro Pretorio N. 105
- Data: 1959 - 1970
- Tipologia: Biblioteche e Archivi
- Autori principali: Massimo Castellazzi, Tullio Dall'Anese, Annibale Vitellozzi
Descrizione
La Biblioteca nazionale centrale di Roma, intitolata a Vittorio Emanuele II, dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo e viene fondata nel 1876 per dotare la capitale del Regno d'Italia di un grande archivio del libro, espressione del fulcro della cultura del Paese, e per documentare la cultura italiana attraverso i tempi, divulgando la cultura contemporanea nelle sue espressioni più diverse. Solitamente esiste una sola biblioteca nazionale, ma in Italia ce ne sono due per le vicende storiche della nostra penisola. Nell'Italia preunitaria ogni stato aveva biblioteche di questo tipo: con l’unità d’Italia viene lasciata la denominazione di “nazionale” a nove biblioteche e definita Nazionale Centrale insieme a quella di Firenze.
Come prima sede viene scelta un’ala del Collegio romano, situato nella zona di Campo Marzio, dove è già presente la Bibliotheca Major dei Gesuiti, che ne costituisce il nucleo originario. Tale nucleo viene successivamente arricchito con i fondi, manoscritti e a stampa, provenienti dalle biblioteche conventuali delle sessantanove congregazioni religiose devolute al Regno d'Italia dopo la soppressione delle corporazioni religiose esteso anche a Roma nel 1873. Purtroppo le sale adibite nel Collegio Romano si rivelano presto inadeguate a supportare i servizi della Biblioteca e insufficientemente grandi per poter ricevere i volumi che arrivano in maniera sempre più numerosa con il deposito legale. Solamente cento anni dopo la Biblioteca viene trasferita nella nuova sede, all'interno della zona archeologica del Castro Pretorio, in posizione strategica tra la Città universitaria e la Stazione Termini, una zona che nei secoli ha ospitato le caserme dei Pretoriani - la guardia permanente dell’imperatore Tiberio -, vigne nel Medioevo, la sede della villa del Noviziato dei Gesuiti nel XVIII secolo e la caserma Macao dal 1862-65, poi passata allo Stato italiano.
Nel maggio del 1959 il Ministero dei Lavori Pubblici bandisce quindi il concorso per la nuova sede, prevista su di una zona di circa 2 ettari compresa nell’area cinta dalle Mura Aureliane, in ottemperanza alle indicazioni della commissione interministeriale che, riproponendo un’indicazione contenuta nel Piano regolatore del 1931, suggerisce di destinare l’intera zona (poco più di 13 ettari) alla costruzione di attrezzature culturali di rilevante interesse. Anche l’esatta localizzazione della biblioteca deve quindi essere definita dai concorrenti, dato che il bando si limita a suggerire di prevederla nelle aree libere da costruzioni. Il concorso, a cui parteciparono i più importanti architetti dell'epoca, riguarda non solo il progetto dell’edificio, che comprende anche soluzioni ai problemi posti dalle nuove teorie biblioteconomiche, ma anche la sistemazione urbanistica di tutta l’area del Castro Pretorio. Indipendentemente dai risultati, il concorso, che raccoglie le proposte di trentadue gruppi di lavoro, rappresenta un momento di sintesi di alcune tendenze del dibattito architettonico del secondo dopoguerra, coniuga insieme arte ed architettura ed è contenitore di uno “spaccato“ delle correnti artistiche più rappresentative degli anni '60 e '70, anche perché è stata l’occasione in cui vengono esplicitamente alla luce ed iniziano a confrontarsi linee di ricerca sostanzialmente differenti. Da una parte vi è l’architettura accademica che riprende vigore per le particolari caratteristiche del tema ma esce sconfitta dalla competizione, dall’altra una serie molto articolata di posizioni: la rinnovata fiducia nel temi del funzionalismo, seppur interpretato secondo ottiche diverse, la ricerca di una nuova capacità espressiva della forma, il recupero della storia, il rifugio nell’International Style.
I lavori di costruzione iniziano con molto ritardo prima per i problemi legati al trasferimento degli uffici del Ministero della difesa che occupavano l’area, poi per la necessità di procedere al rilevamento dei reperti archeologici delle caserme dei Pretoriani. Sulla zona libera del recinto di età romana, dopo aver elaborato i disegni esecutivi nel 1965, viene quindi edificata la nuova sede della Biblioteca, secondo il progetto vincitore pensato dagli architetti Massimo Castellazzi, Tullio d’Anese e Annibale Vitellozzi, aderenti alla corrente del Movimento Moderno, secondo un rigoroso funzionalismo e nel linguaggio dell’International Style. I lavori si concludono nel 1970 ma la biblioteca viene resa agibile per settori nei cinque anni successivi.
La struttura della Biblioteca, caratterizzata da cemento armato, superfici vetrate e montanti in alluminio, è il primo grande edificio in Italia realizzato appositamente con questa funzione ed occupa complessivamente una superficie di oltre 50.000 mq. Si articola in tre corpi di fabbrica comunicanti tra loro distinti in: il magazzino dei libri sviluppato su 10 piani, gli uffici, l’atrio e gli spazi per mostre contenuti nel corpo alto 5 piani, la Sala Conferenze come struttura a sé stante, i servizi per il pubblico e le undici sale di lettura, ospitate in un corpo con un unico piano, attraversato da un'ampia galleria centrale ed organizzato intorno ai patii.
La nuova sede si caratterizza fin dall'inizio, grazie all'indizione nel 1970 di uno specifico bando, come luogo di valorizzazione e fruizione dell'arte contemporanea. Contiene infatti una serie di opere d’arte, realizzate appositamente da importanti artisti dell'epoca per la Biblioteca: per le sculture Osvaldo Calò, Saverio D'Eugenio, Oreste Dequel, Silvio Olivo, Ariosto Trinchera, Luigi Venturini, Raul Vistoli, Franco Cannilla, Carlo Carchietti, Pietro Consagra, Augusto Vanarelli, Aldo Caron; per gli arazzi Afro e Capogrossi; per gli affreschi Anna Romano, che ha realizzato anche il grande soffitto in legno per la Sala conferenze.
Tra il 1999 e il 2003 il complesso è stato ristrutturato secondo le nuove esigenze di una moderna struttura bibliotecaria su progetto dello Studio Passarelli: sono state riorganizzate le sale di lettura, la sala conferenze e gli spazi di servizio; i grandi spazi di distribuzione (atrio e galleria centrale) sono stati rimodulati attraverso l’inserimento di una spina ondulata di colore blu, oggi destinata in parte ai cataloghi a schede ed in parte a spazio espositivo; le barriere architettoniche sono state eliminate completamente. La riqualificazione, che ha privilegiato elementi curvilinei e materiali di ultima generazione, ha moltiplicato i punti di distribuzione dei libri, ampliato e organizzato in aree tematiche le sale di lettura, creato nuove salette per incontri e seminari, una libreria ed una caffetteria, risistemato i giardini interni. Anche lo spazio esterno è stato riorganizzato con la costruzione di un Anfiteatro pensato per ospitare spettacoli all'aperto, spazi per l’incontro e la sosta, nuove pavimentazioni ed una più agevole rampa di accesso illuminata da lampioni.
Nel 2016 è stato bandito un concorso aperto a giovani artisti per la realizzazione e l'acquisizione da parte della Biblioteca di una nuova opera d'arte, in dialogo con quelle degli anni '70. Tra il 2015 ed il 2017 è stata operata una risistemazione degli spazi dell’atrio e della sala conferenze, insieme alla realizzazione di un’area espositiva permanente, denominata Spazi900. Il progetto, nella volontà di promuovere e valorizzare le raccolte degli autori italiani novecenteschi e contemporanei e di renderle accessibili a un pubblico più vasto, nasce dalla consapevolezza di una precisa vocazione verso la cultura contemporanea della Nazionale di Roma, grazie a una mirata politica d’incremento dei suoi fondi che ha avuto inizio nel 1969 con il progetto illuminato di creare un archivio della letteratura italiana contemporanea, e sottolineata del resto anche dallo stile architettonico del suo edificio. Il percorso è suddiviso in varie zone, attraverso alcuni tra i più importanti protagonisti del secolo scorso: una sala didattica con supporto multimediale dove è stato ricostruito lo studio di Elsa Morante con gli arredi originali; una sala dedicata a Pier Paolo Pasolini dove sono esposti i dattiloscritti dei romanzi e di altre opere; la Galleria degli scrittori dove sono contenuti documenti dattiloscritti ed autografi di grandi figure centrali della letteratura della prima e della seconda parte del Novecento; una sala dedicata a mostre temporanee che intendono illustrare e omaggiare le più importanti personalità culturali. Si tratta di un progetto pensato per le scuole con un forte connotato didattico, che consente di percorrere la storia letteraria del Novecento attraverso autori di assoluta rilevanza di cui la Biblioteca possiede i documenti originari. Il percorso degli autori, oltre ad offrire la possibilità di vedere i manoscritti delle opere, anche in versione digitale sfogliabile, è corredato da supporti multimediali, cartacei ed elettronici. Nell'atrio inoltre sono state allestite altri due spazi espositivi, comprendente l’esposizione permanente dedicata alla storia della Biblioteca e delle sue collezioni attraverso un percorso multimediale.
Info
- Progetto: 1959 - 1959
- Esecuzione: 1959 - 1970
- Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Massimo | Castellazzi | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Tullio | Dall'Anese | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Anna | Romano | Artista | Progetto | NO | ||
Annibale | Vitellozzi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=101474 | SI |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: cortina di mattoni, calcestruzzo a faccia vista, pannelli prefabbricati pesanti
- Coperture: piana
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Codice ICCd | Ubicazione | Tipologia | Soggetto | Autore | Materia Tecnica | Stato di Conservazione | Restauri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Scultura | Soggetti vari | Calò Osvaldo, D'Eugenio Saverio, Dequel Oreste, Olivo Silvio, Trinchera Ariosto, Venturini Luigi | |||||
Scultura | Soggetti vari | Vistoli Raul, Cannilla Franco, Carchietti Carlo, Consagra Pietro, Vanarelli Augusto, Caron Aldo | |||||
Affresco | Soggetti vari | Romano Anna |
Note
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è una delle due biblioteche statali italiane, insieme alla sede di Firenze, destinata per statuto a: raccogliere e conservare la produzione libraria e tutte le pubblicazioni italiane, che riceve in virtù della legge sul deposito obbligatorio degli stampati; documentare la principale produzione estera ed in particolare quella dedicata al nostro paese; produrre servizi bibliografici nazionali; diffondere e rendere disponibile il proprio patrimonio. Per ottemperare ai suoi fini istituzionali, la Biblioteca, attraverso l'Ufficio deposito legale e pubblicazioni minori, riceve dagli editori o dai responsabili delle pubblicazioni, una copia di tutto quello che viene pubblicato su tutto il territorio nazionale. L'incremento delle raccolte della Nazionale, assicurato anche dai doni e dagli acquisti, ha privilegiato nel tempo l'indirizzo storico umanistico, senza trascurare l'evoluzione degli studi scientifici. Trattandosi di una biblioteca di ricerca, per la ricchezza e articolazione dei suoi fondi è dotata di strumenti catalografici complessi. Cura inoltre dal 1886 la pubblicazione del Bollettino delle opere moderne straniere, acquistate dalle biblioteche pubbliche governative italiane, ed ha curato la pubblicazione dell'Indice generale degli incunaboli, dal 1943 al 1981. Nel 1989 ha costituito il Centro nazionale per lo studio del manoscritto, che conserva oltre 100.000 microfilm di manoscritti posseduti dalle principali biblioteche italiane, pubbliche e private, ed ospita l'Istituto Centrale del Catalogo Unico delle biblioteche italiane. Grazie a doni, lasciti, acquisti e per via del diritto di stampa per tutto il territorio nazionale, la Biblioteca possiede uno straordinario patrimonio, con alcuni esemplari unici in Italia. Nei suoi depositi, le cui scaffalature si estendono per 112 km lineari, sono ospitati 7 milioni di volumi, 8000 manoscritti, 2000 incunaboli, 25000 edizioni del XVI secolo (cinquecentine), 10000 stampe e disegni, 20000 carte geografiche, 50000 testate di periodici (6000 in corso di pubblicazione e 4000 spenti) ed oltre 1300000 opuscoli. A queste collezioni si aggiunge una sezione di archivi privati, manoscritti e carteggi che rappresentano una documentazione preziosa per ricostruire la storia letteraria del Novecento, mentre è in continuo incremento anche il patrimonio audiovisivo e multimediale.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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1960 | Concorso per la Biblioteca Nazionale in Roma sull'area del Castro Pretorio | L'Architettura. Cronache e Storia n. 53 | 754-761 | No | ||
1960 | Concorso per la Biblioteca Nazionale in Roma sull'area del Castro Pretorio | L'Architettura. Cronache e Storia n. 52 | 678-685 | No | ||
Insolera Italo | 1960 | Il concorso per la Biblioteca Nazionale di Roma | Casabella n. 239 | Milano | 35-51 | No |
Petrignani Marina | 1970 | Gli edifici pubblici: la lunga attesa del compromesso | Controspazio n. 1-2 | 27-33 | No | |
Accasto Gianni, Fraticelli Vanni, Nicolini Renato | 1971 | L'architettura di Roma Capitale. 1870-1970 | Golem | Roma | 579; 588-590 | No |
Esposito Enzo | 1974 | Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II | Longo | Ravenna | Si | |
Conforto Cina, De Giorgi Gabriele, Muntoni Alessandra, Pazzaglini Marcello | 1977 | Il dibattito architettonico in Italia 1945-1975 | Bulzoni | Roma | 330-331 | No |
De Guttry Irene | 1978 | Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi | De Luca | Roma | 100 | No |
Zevi Bruno | 1978 | Tutti hanno «superato» tutto. Biblioteca nazionale a Roma, in Cronache di architettura, vol. 6 | Laterza | Roma-Bari | 486-489; Scheda n. 304 | Si |
Moschini Francesco, Irace Fulvio (a cura di) | 1984 | Domus. Itinerari, itineraries. Roma | Domus n. 654 | Roma | Scheda n. 30 | No |
Rossi Piero Ostilio | 1984 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1984 (I ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 167 | Si |
Ciucci Giorgio, De Feo Vittorio | 1985 | Itinerari de L'Espresso. Roma | L'Espresso | Milano | 501; Scheda n. 11 | No |
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore | 1988 | Italia. Gli ultimi trent'anni | Zanichelli | Bologna | 331; Scheda n. 38 | No |
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Comune di Roma. Assessorato per gli interventi nel Centro Storico | 1991 | La Capitale a Roma. Città e arredo urbano 1945-1990 | Carte Segrete | Roma | 99 | No |
Touring Club Italiano | 1993 | Guida d'Italia. Roma | Touring | Milano | 506 | No |
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Moltedo Aida, La Franca Paolina (a cura di) | 1995 | Disegni di architetture. Schizzi e studi di opere romane dal dopoguerra agli anni Ottanta | Gangemi | Roma | 83 | No |
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De Guttry Irene | 2001 | Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi | De Luca | Roma | 100 | No |
Muratore Giorgio | 2007 | Roma. Guida all'architettura | L'Erma di Bretschneider | Roma | 197 | No |
Rossi Piero Ostilio | 2012 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 161 | Si |
Briganti Anna Paola, Mazza Alessandro (a cura di) | 2013 | Roma. Architetture Biografie 1870-1970 | Prospettive | Roma | 162-163 | No |
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Archivio Storico Fondazione Fiera Milano - Annibale Vitellozzi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il LazioTitolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 28/02/2025
Revisori:
Alberto Coppo 2021