Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

OSPEDALE MAURIZIANO

Scheda Opera

  • Inquadramento territoriale del sito
  • Planimetria generale, scala 1:5000
  • Schema planimetrico dei percorsi
  • Schematizzazione sinottica dei percorsi orizzontali e verticali
  • Pianta del piano interrato
  • Pianta del piano rialzato
  • Pianta del primo piano
  • Pianta del secondo piano
  • Pianta del terzo piano
  • Sezioni longitudinale e trasversale
  • Prospetti a sud-ovest e a sud-est
  • Prospetti a nord-est e a nord-ovest
  • Dettaglio del modellino in legno
  • Vista del modellino di progetto in legno
  • Vista zenitale del modellino di progetto in legno
  • Vista del modellino di progetto in legno
  • Scorcio del complesso ospedaliero, da sud, 2019
  • Vista generale del prospetto sud est e contesto ambientale, 2019
  • Il fronte sud est: in primo piano il settore degli ambulatori caratterizzato dai frangisole, 2019
  • Dettaglio del fronte sud est e del risvolto sud ovest, 2019
  • Scorcio del fronte sud est, 2019
  • Il settore d’ingresso principale, marcato dal portico e dai loggiati superiori, sul fronte sud est, 2019
  • Portico d’ingresso e vista del contesto ambientale verso est, 2019
  • Spigolo est, con, in secondo piano, una torre dei collegamenti verticali, 2019
  • Settore nord est del complesso ospedaliero, 2019
  • Il settore nord del complesso, con la corte est, visto da sud est, 2019
  • Dettaglio delle finiture: il rivestimento in klinker beige e i profilati di vetro “u-glass” nella torre dei collegamenti verticali sud est, 2019
  • Il nodo dei collegamenti verticali sud est, visto da est, 2019
  • Scorcio del fronte nord ovest, a destra il settore del pronto soccorso sormontato dal blocco della cappella, 2019
  • Il nodo del pronto soccorso, sullo spigolo ovest del complesso ospedaliero, 2019
  • Scorcio del fronte sud ovest, visto da ovest, 2019
  • Dettaglio del fronte sud ovest, 2019
  • La spazialità dell’atrio al piano rialzato, elemento principale di accoglienza e distribuzione di tutto il complesso ospedaliero, 2019
  • Nodo di distribuzione ai reparti al piano rialzato, 2019
  • Corridoio di reparto, 2019
  • Corridoio di reparto, 2019
  • Spazio distributivo del settore radiologia, 2019
  • Vista interno-esterno, verso la corte ovest, delimitata dagli ambienti seminterrati, dal livello superiore del pronto soccorso e dalla soprastante cappella con falda inclinata, 2019
  • Dettaglio delle finiture sul fronte sud est: rivestimento in klinker e in lastre di serizzo, 2019
  • Dettaglio delle finiture sul fronte nord ovest: i frangisole in lamine metalliche brunite, 2019
  • Il parco cintato, contesto verde del complesso ospedaliero, 2019
  • La recinzione del complesso verso sud, caratterizzata dai grigliati metallici che replicano quelli delle ringhiere del blocco architettonico, 2019
  • Il corpo indipendente della guardiola di accesso, posta a sud ovest del complesso, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Lanzo Torinese
  • Località: Frazione Oviglia, regione Villa Maganza
  • Denominazione: OSPEDALE MAURIZIANO
  • Indirizzo: Via Marchese della Rocca N. 30
  • Data: 1960 - 1981
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Domenico Morelli, Paolo Ceresa
Descrizione

1. L’opera originaria
«Da oltre un decennio l’Ordine Mauriziano pensa al rinnovamento della sua sede ospedaliera in Lanzo. Attraverso le varie Amministrazioni susseguitisi, la determinazione dell’Ente ha preso consistenza con l’acquisto dell’area e con l’affidamento agli Architetti Paolo Ceresa e Domenico Morelli dell’incarico di progettare la nuova costruzione. Il rapido processo evolutivo delle esigenze ospedaliere e la sopravvenuta emanazione della Legge di riforma dell’assistenza ospedaliera hanno determinato nel frattempo la necessità di successive rielaborazioni della fase progettuale ed in conseguenza di queste ultime è emerso il convincimento che preferibilmente da nuovi schemi strutturali sarebbe potuta scaturire una soluzione più idonea per validità ed attualità funzionali.
Per la maggiore evidenza di ricerca su tale orientamento e per la verifica dei confronti con la validità dei precedenti schemi, l’attuale Amministrazione dell’Ente ha dato incarico agli stessi architetti progettisti di riesaminare il progetto di massima, con l’assistenza di una commissione di studio composta da un Consigliere quale Presidente, dal Sovrintendente Sanitario e dal Capo della Divisione Lavori ed Impianti – oltre agli stessi Progettisti – quali membri.
Frutto di tale riesame è la soluzione che si propone, elaborata nel corso di numerose e dibattute riunioni durante le quali sono stati discussi i vari problemi connessi con l’impostazione di un moderno ospedale di zona – perché tale è oggi considerato l’Ospedale Mauriziano di Lanzo – inserito nel quadro della programmazione regionale.
Nel progetto proposto vengono avanzate anticipazioni di innovazioni concettualmente acquisite ancorché non ancora previste da norme; pur tuttavia va affermato che esse intendono essere considerate anche come stimolanti indicazioni di contemperamento della ortodossia strutturale alle attuali esigenze organizzative previste dalle vigenti norme riformatrici dell’assistenza ospedaliera la quale, per realizzarsi, deve necessariamente far ricorso all’aggiornamento della normativa che da tempo rende statica ed inattuale la progettazione ospedaliera.
L’organismo edilizio previsto, a prevalente sviluppo orizzontale, risulta costituito da due corpi di degenze collegati da un terzo corpo ortogonale riservato ai servizi interdivisionali ed ai collegamenti verticali, tutti a quattro piani fuori terra, inseriti nella piastra dei servizi di diagnosi, cura, direzionali e generali.
Dotato di una capacità ricettiva che, con il reparto lungodegenti e convalescenti previsto dalle norme del Decreto Ministeriale sugli obiettivi e criteri per la formulazione del Piano nazionale ospedaliero, può raggiungere i 200 posti letto, offre ampie possibilità di elastica organizzazione funzionale e ricettiva, prevedendo altresì l’eventualità di ampliamenti.
L’organizzazione interna, per effetto della scelta delle innovazioni strutturali già accennate consente un efficiente e razionale funzionamento di tutte le attività ed offre la possibilità di una gestione economicamente controllata.
Questa, in sintesi, la soluzione proposta, che ritiene di poter offrire una ponderata indicazione alle scelte dell’Amministrazione ed una soddisfacente risposta ai problemi ospedalieri che la popolazione di Lanzo e delle Valli confluenti hanno da tempo avanzato alla secolare attività assistenziale dell’Ordine Mauriziano» (Angelo Prato, in qualità di Presidente della Commissione di studio, Presentazione, Torino, 12 novembre 1971, Politecnico di Torino, DIST, Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli).

«[…] 2. Caratteristiche dell’area.
2.1 Ubicazione – superficie – accessi
L’area, di proprietà dell’Ordine Mauriziano, si trova in frazione Oviglia, regione Villa Maganza, a levante e a monte della città, su di un altipiano a quota 524 m. s. l. m., a un’altitudine di 50 m superiore a quella del centro cittadino.
La superficie è di mq 36.121.
La zona ha un particolare interesse panoramico su tutto il giro di orizzonte, definito a Nord dalle propaggini del Pian di Rossa, e dalle Valli del Tessolo e del Tesso, a Sud dalla veduta della città, ad Est dalla pianura che si apre verso Torino.
L’ambiente è suggestivo, il paesaggio è riposante.
La località, dolce e ridente, è caratterizzata dal verde dei prati e da una vegetazione ricca di esemplari pregiati e di notevole sviluppo. Tutt’intorno sorgono vecchie ville con ampi parchi.
Il luogo, dove dovrà sorgere il nuovo Ospedale, è raggiungibile con la strada comunale, di recente realizzazione, che partendo dalla provinciale Torino-Lanzo, all’altezza del ponte sul torrente Tesso, si sviluppa lungo il versante meridionale della collina con un percorso di m. 600 circa […].
3. Criteri e dati informatori del progetto
[…] 3.2 Modello tipologico strutturale
L’insieme dei requisiti richiesti, riportati al punto precedente, pone anche solo a livello di ospedale di zona, un problema complesso di interrelazioni, la cui soluzione razionale è riconducibile più ad un sistema di connessioni tra molte attività che ad una loro sequenza lineare.
Analizzando in particolare la struttura organizzativa delle degenze si avverte la difficoltà progettuale derivante dalle differenti caratteristiche dei cinque reparti richiesti. Infatti solo le divisioni di chirurgia, di medicina, e per convalescenti, possono essere considerate tipologicamente uguali, mentre del tutto atipiche sono le sezioni di pediatria e di ostetricia.
Il rilievo ha la sua importanza in quanto proprio i criteri che si adottano nello studio e nella collocazione delle degenze condizionano preliminarmente l’organizzazione spaziale e fisica di tutto il complesso edilizio.
In questo momento progettuale occorre ricercare un sistema distributivo che consenta la più corretta collocazione dei collegamenti orizzontali e verticali per assicurare rapide comunicazioni fra sezioni e reparti affini e fra questi ed i servizi speciali e generali, e la massima centralizzazione dei posti di assistenza e guardia […].
Il progetto di un ospedale pertanto deve tener conto fin dall’inizio di un radicale rinnovamento tecnologico che vada ben oltre i risultati già conseguiti; deve preparare la sua struttura distributiva in modo da poterlo accogliere comunque si manifesti.
Dall’analisi responsabile delle considerazioni di premessa i progettisti hanno ritenuto opportuno indirizzare la scelta della tipologia strutturale da adottare sul modello dell’unità di degenza “a doppio corridoio aperto” […].
4. Caratteristiche tecnico-costruttive del complesso
4.1 Spirito e architettura del progetto
Il criterio base che caratterizza l’architettura dell’opera progettata discende in modo diretto dall’articolazione funzionale che denuncia anche formalmente quell’aspetto di chiarezza compositiva che i progettisti hanno ricercato con particolare impegno.
La netta e precisa delimitazione degli spazi interni (che rappresenta uno dei più evidenti pregi distributivi) determina una strutturazione di volumi che conferisce all’insieme sempre variati motivi di piani e volumi tra loro armonicamente composti.
Il fatto architettonico d’assieme, che ben si inserisce nella serena tranquillità dell’ambiente naturale, richiama quei motivi di massimo rispetto della individualità del malato e della dignità della persona umana, ricercati per una sempre maggiore umanizzazione dell’impianto ospedaliero.
Predomina di conseguenza nell’architettura la linea orizzontale su livelli e su piani diversi, accentuata dall’andamento allungato dei partiti minori e scolpita dalle forti ombre dei corpi in aggetto.
4.2 Materiali e struttura
Il fatto architettonico è reso compiuto dall’uso dei materiali e dalla scelta del colore, per i quali potranno trovare impiego in facciata, manufatti di mattoni paramano di tinta chiara o coloriti con idropitture sempre chiare, oppure ancora, rivestimenti ceramici a tonalità tenue (ad esempio Klinker) con eventuali elementi in cemento a vista.
Per i serramenti esterni, per le vetrate interne e per i divisori vetrati di delimitazione di ambienti, particolarmente per quelli collocati nella spina centrale della manica quintupla delle degenze, si prevede l’impiego di infissi in alluminio anodizzato.
Per le porte interne e per i divisori interni mobili saranno adottate pannellature con rivestimento di laminato plastico. Circa i pavimenti è generalizzato l’uso di materiali resilienti, quale il PVC, ad eccezione degli ambienti di servizio per i quali si prevede l’uso del grés ceramico.
La chiarezza formale che distingue tutta l’opera determina anche un semplice disegno della maglia strutturale caratterizzata da uno sviluppo longitudinale di travate rettilinee con orizzontamenti a spessori costanti. La struttura è prevista in cemento armato con solai misti. Le strutture di fondazioni sono parimenti in c. a. senza particolarità di rilievo data la buona natura dei terreni di impianto.
Gli elementi di tamponamento saranno realizzati con muratura a doppia parete in laterizi.
Particolare cura dovrà venire posta negli isolamenti termici ed acustici a tutti i piani onde assicurare a tutti gli ambienti il necessario grado di confort […]» (Domenico Morelli, Paolo Ceresa, Relazione tecnica di progetto, 1971, Politecnico di Torino, DIST, Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli).

«Modello all’avanguardia per la metà dell’Ottocento, ma del tutto superato cent’anni dopo, come ne prendeva atto nel 1960 lo stesso Consiglio dell’ordine, riconoscendo che “nonostante gli accorgimenti usati per sistemarvi il maggior numero possibile di letti è ormai insufficiente alle necessità locali, né è suscettibile di ulteriori ampliamenti o adattamenti per cui si impone urgente e improrogabile l’esigenza di costruire un nuovo edificio ospedaliero […]” (deliberazione del 23 aprile 1960 riportata in T. M. Caffaratto, Storia dell’ospedale mauriziano di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, XXXVIII, Lanzo Torinese, 1983, p. 27), non più ampliabile per la sua posizione al centro dell’organizzazione urbana. L’Ordine Mauriziano procedette quindi all’acquisto di un terreno in regione Oviglia, di proprietà di Luigi e Flavio Bergera, affidando la progettazione del nuovo nosocomio agli architetti Paolo Ceresa e Domenico Morelli che presentavano l’anno seguente un progetto completo (organizzato su tre piani per ospitare 180 posti-letto, persino sovrabbondanti per il comprensorio di Lanzo “che a fondo valle è quasi soffocato in un imbuto ospedaliero per le presenze dei nosocomi di Cirié, Venaria Reale, e del Maria Vittoria di Torino […]. L’ospedale è un’ode al gigantismo sanitario”. L. Gigli, M. Ruggiero, Il caso Mauriziano. Come allungare le mani su ospedali, terre e palazzi, con prefazione di Mercedes Bresso, Fratelli Frilli Editori, Genova 2005, p. 41). L’iter di approvazione e finanziamento 109 risultò estremamente laborioso sicché il nuovo ospedale non venne consegnato all’amministrazione dell’Ordine che il 10 febbraio 1981 (T. M. Caffaratto, Storia dell’ospedale mauriziano di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, XXXVIII, Lanzo Torinese, 1983, p. 27). Il vecchio nosocomio venne destinato a casa di riposo per anziani, gestita dal comune per alcuni anni, fino allo stato recente di totale abbandono. Passato di proprietà dall’Ordine Mauriziano al comune in tempi recentissimi (la prima asta per la vendita dei beni dell’Ordine a seguito del commissariamento è del 15 marzo 2005. Ancora L. Gigli, M. Ruggiero, Il caso Mauriziano. Come allungare le mani su ospedali, terre e palazzi, con prefazione di Mercedes Bresso, Fratelli Frilli Editori, Genova 2005, p. 250), dal 15 maggio 2008 sono iniziati i lavori di risanamento e valorizzazione, nella prospettiva di una riconversione in centro di recupero per minori di famiglie disagiate, in accordo con il Ministero di Grazia e Giustizia (dati gentilmente forniti dall’amministrazione comunale), continuità della funzione assistenziale da sempre svolta» (Chiara Devoti, Monica Naretto, Ordine e Sanità Gli ospedali mauriziani tra XVIII e XX secolo: storia e tutela, Celid, Torino 2010, pp. 109-110).

2. Consistenza dell’opera al 2019
Costantemente mantenuta e funzionante come presidio ospedaliero, l’opera conserva integri l’impianto compositivo e spaziale, le finiture, i manufatti accessori e il suggestivo rapporto con il contesto ambientale, inserita com’è nell’area verde, su medie pendici collinari, in prossimità di boschi di latifoglie. Si segnalano come qualificanti e omogeneamente conservati, in esterno, il rivestimento ceramico di mattonelle rettangolari in klinker beige disposte in senso verticale, le lastre di rivestimento basamentale in serizzo grigio, i profilati di vetro tipo “u-glass” satinato dal taglio verticale che segnano le aperture delle torri con le scale e dei collegamenti orizzontali, il sistema di frangisole metallici che si sovrappongono alle ampie finestrature a nastro sui fronti sud est, sud ovest e sul segmento ovest di quello nord ovest. Anche i serramenti in alluminio anodizzato sono per lo più conservati. Sono rilevabili diffusi fenomeni di dilavamento uniti a patine biologiche, rimediabili con semplici caute puliture, alcune ossidazioni sugli elementi metallici (faldali, ringhiere), con conseguenti macchie da percolazione sulle finiture sottostanti, e, solo in situazioni puntuali, il distacco e la lacuna del rivestimento in klinker, che rivela la natura dei supporti murari, in blocchi di laterizio alveolato in corrispondenza delle pareti di tamponamento. Nella visione d’insieme, gli edifici accessori permangono anch’essi a partecipare del progetto globale che sapientemente dialoga col paesaggio. La qualità dell’architettura è tuttora leggibile anche alla scala di dettaglio: i pluviali in acciaio dalla sezione quadrata, le ringhiere metalliche dei balconi a grigliato che si ripetono nelle partiture della recinzione del sito, le copertine e i davanzali lapidei dalle linee pulite, i mancorrenti in profilo scatolare, l’accostamento sapiente delle lastre di zoccolatura, sono elementi conservati che testimoniano della profonda capacità di governo del cantiere e di controllo delle maestranze, come la critica all’opera di Morelli ha ben evidenziato.

(Scheda a cura di Monica Naretto, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1960 - 1961
  • Esecuzione: 1961 - 1981
  • Tipologia Specifica: Ospedale
  • Committente: Ordine Mauriziano
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Ospedale Mauriziano
  • Destinazione attuale: Presidio Ospedaliero
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Paolo Ceresa Progetto architettonico Progetto SI
Domenico Morelli Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Maglia strutturale caratterizzata da uno sviluppo longitudinale di travate rettilinee con orizzontamenti a spessori costanti. La struttura è in cemento armato con solai misti. Le strutture di fondazioni sono parimenti in c. a. senza particolarità di rilie
  • Materiale di facciata: Presenza in facciata di rivestimenti ceramici a tonalità tenue (Klinker) con elementi in calcestruzzo a vista.
  • Coperture: Piane
  • Serramenti: Per i serramenti esterni, per le vetrate interne e per i divisori vetrati di delimitazione di ambienti si impiegano infissi in alluminio anodizzato. Sui fronti sud e ovest sono inseriti frangisole in metallo brunito costituiti da elementi verticali orient
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«Da oltre un decennio l’Ordine Mauriziano pensa al rinnovamento della sua sede ospedaliera in Lanzo. Attraverso le varie Amministrazioni susseguitisi, la determinazione dell’Ente ha preso consistenza con l’acquisto dell’area e con l’affidamento agli Architetti Paolo Ceresa e Domenico Morelli dell’incarico di progettare la nuova costruzione. Il rapido processo evolutivo delle esigenze ospedaliere e la sopravvenuta emanazione della Legge di riforma dell’assistenza ospedaliera hanno determinato nel frattempo la necessità di successive rielaborazioni della fase progettuale ed in conseguenza di queste ultime è emerso il convincimento che preferibilmente da nuovi schemi strutturali sarebbe potuta scaturire una soluzione più idonea per validità ed attualità funzionali. 
Per la maggiore evidenza di ricerca su tale orientamento e per la verifica dei confronti con la validità dei precedenti schemi, l’attuale Amministrazione dell’Ente ha dato incarico agli stessi architetti progettisti di riesaminare il progetto di massima, con l’assistenza di una commissione di studio composta da un Consigliere quale Presidente, dal Sovrintendente Sanitario e dal Capo della Divisione Lavori ed Impianti – oltre agli stessi Progettisti – quali membri. 
Frutto di tale riesame è la soluzione che si propone, elaborata nel corso di numerose e dibattute riunioni durante le quali sono stati discussi i vari problemi connessi con l’impostazione di un moderno ospedale di zona – perché tale è oggi considerato l’Ospedale Mauriziano di Lanzo – inserito nel quadro della programmazione regionale. 
Nel progetto proposto vengono avanzate anticipazioni di innovazioni concettualmente acquisite ancorché non ancora previste da norme; pur tuttavia va affermato che esse intendono essere considerate anche come stimolanti indicazioni di contemperamento della ortodossia strutturale alle attuali esigenze organizzative previste dalle vigenti norme riformatrici dell’assistenza ospedaliera la quale, per realizzarsi, deve necessariamente far ricorso all’aggiornamento della normativa che da tempo rende statica ed inattuale la progettazione ospedaliera.
L’organismo edilizio previsto, a prevalente sviluppo orizzontale, risulta costituito da due corpi di degenze collegati da un terzo corpo ortogonale riservato ai servizi interdivisionali ed ai collegamenti verticali, tutti a quattro piani fuori terra, inseriti nella piastra dei servizi di diagnosi, cura, direzionali e generali. 
Dotato di una capacità ricettiva che, con il reparto lungodegenti e convalescenti previsto dalle norme del Decreto Ministeriale sugli obiettivi e criteri per la formulazione del Piano nazionale ospedaliero, può raggiungere i 200 posti letto, offre ampie possibilità di elastica organizzazione funzionale e ricettiva, prevedendo altresì l’eventualità di ampliamenti. 
L’organizzazione interna, per effetto della scelta delle innovazioni strutturali già accennate consente un efficiente e razionale funzionamento di tutte le attività ed offre la possibilità di una gestione economicamente controllata. 
Questa, in sintesi, la soluzione proposta, che ritiene di poter offrire una ponderata indicazione alle scelte dell’Amministrazione ed una soddisfacente risposta ai problemi ospedalieri che la popolazione di Lanzo e delle Valli confluenti hanno da tempo avanzato alla secolare attività assistenziale dell’Ordine Mauriziano» (Angelo Prato, in qualità di Presidente della Commissione di studio, Presentazione, Torino, 12 novembre 1971, Politecnico di Torino, DIST, Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli).

«[…] 2. Caratteristiche dell’area.
2.1 Ubicazione – superficie – accessi
L’area, di proprietà dell’Ordine Mauriziano, si trova in frazione Oviglia, regione Villa Maganza, a levante e a monte della città, su di un altipiano a quota 524 m. s. l. m., a un’altitudine di 50 m superiore a quella del centro cittadino. 
La superficie è di mq 36.121. 
La zona ha un particolare interesse panoramico su tutto il giro di orizzonte, definito a Nord dalle propaggini del Pian di Rossa, e dalle Valli del Tessolo e del Tesso, a Sud dalla veduta della città, ad Est dalla pianura che si apre verso Torino.
L’ambiente è suggestivo, il paesaggio è riposante.
La località, dolce e ridente, è caratterizzata dal verde dei prati e da una vegetazione ricca di esemplari pregiati e di notevole sviluppo. Tutt’intorno sorgono vecchie ville con ampi parchi. 
Il luogo, dove dovrà sorgere il nuovo Ospedale, è raggiungibile con la strada comunale, di recente realizzazione, che partendo dalla provinciale Torino-Lanzo, all’altezza del ponte sul torrente Tesso, si sviluppa lungo il versante meridionale della collina con un percorso di m. 600 circa […].
3. Criteri e dati informatori del progetto
	[…] 3.2 Modello tipologico strutturale
L’insieme dei requisiti richiesti, riportati al punto precedente, pone anche solo a livello di ospedale di zona, un problema complesso di interrelazioni, la cui soluzione razionale è riconducibile più ad un sistema di connessioni tra molte attività che ad una loro sequenza lineare. 
Analizzando in particolare la struttura organizzativa delle degenze si avverte la difficoltà progettuale derivante dalle differenti caratteristiche dei cinque reparti richiesti. Infatti solo le divisioni di chirurgia, di medicina, e per convalescenti, possono essere considerate tipologicamente uguali, mentre del tutto atipiche sono le sezioni di pediatria e di ostetricia.
Il rilievo ha la sua importanza in quanto proprio i criteri che si adottano nello studio e nella collocazione delle degenze condizionano preliminarmente l’organizzazione spaziale e fisica di tutto il complesso edilizio. 
In questo momento progettuale occorre ricercare un sistema distributivo che consenta la più corretta collocazione dei collegamenti orizzontali e verticali per assicurare rapide comunicazioni fra sezioni e reparti affini e fra questi ed i servizi speciali e generali, e la massima centralizzazione dei posti di assistenza e guardia […]. 
Il progetto di un ospedale pertanto deve tener conto fin dall’inizio di un radicale rinnovamento tecnologico che vada ben oltre i risultati già conseguiti; deve preparare la sua struttura distributiva in modo da poterlo accogliere comunque si manifesti. 
Dall’analisi responsabile delle considerazioni di premessa i progettisti hanno ritenuto opportuno indirizzare la scelta della tipologia strutturale da adottare sul modello dell’unità di degenza “a doppio corridoio aperto” […]. 
4. Caratteristiche tecnico-costruttive del complesso
	4.1 Spirito e architettura del progetto
Il criterio base che caratterizza l’architettura dell’opera progettata discende in modo diretto dall’articolazione funzionale che denuncia anche formalmente quell’aspetto di chiarezza compositiva che i progettisti hanno ricercato con particolare impegno. 
La netta e precisa delimitazione degli spazi interni (che rappresenta uno dei più evidenti pregi distributivi) determina una strutturazione di volumi che conferisce all’insieme sempre variati motivi di piani e volumi tra loro armonicamente composti.
Il fatto architettonico d’assieme, che ben si inserisce nella serena tranquillità dell’ambiente naturale, richiama quei motivi di massimo rispetto della individualità del malato e della dignità della persona umana, ricercati per una sempre maggiore umanizzazione dell’impianto ospedaliero. 
Predomina di conseguenza nell’architettura la linea orizzontale su livelli e su piani diversi, accentuata dall’andamento allungato dei partiti minori e scolpita dalle forti ombre dei corpi in aggetto. 
	4.2 Materiali e struttura
Il fatto architettonico è reso compiuto dall’uso dei materiali e dalla scelta del colore, per i quali potranno trovare impiego in facciata, manufatti di mattoni paramano di tinta chiara o coloriti con idropitture sempre chiare, oppure ancora, rivestimenti ceramici a tonalità tenue (ad esempio Klinker) con eventuali elementi in cemento a vista. 
Per i serramenti esterni, per le vetrate interne e per i divisori vetrati di delimitazione di ambienti, particolarmente per quelli collocati nella spina centrale della manica quintupla delle degenze, si prevede l’impiego di infissi in alluminio anodizzato. 
Per le porte interne e per i divisori interni mobili saranno adottate pannellature con rivestimento di laminato plastico. Circa i pavimenti è generalizzato l’uso di materiali resilienti, quale il PVC, ad eccezione degli ambienti di servizio per i quali si prevede l’uso del grés ceramico. 
La chiarezza formale che distingue tutta l’opera determina anche un semplice disegno della maglia strutturale caratterizzata da uno sviluppo longitudinale di travate rettilinee con orizzontamenti a spessori costanti. La struttura è prevista in cemento armato con solai misti. Le strutture di fondazioni sono parimenti in c. a. senza particolarità di rilievo data la buona natura dei terreni di impianto. 
Gli elementi di tamponamento saranno realizzati con muratura a doppia parete in laterizi. 
Particolare cura dovrà venire posta negli isolamenti termici ed acustici a tutti i piani onde assicurare a tutti gli ambienti il necessario grado di confort […]» (Domenico Morelli, Paolo Ceresa, Relazione tecnica di progetto, 1971, Politecnico di Torino, DIST, Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli).

«Modello all’avanguardia per la metà dell’Ottocento, ma del tutto superato cent’anni dopo, come ne prendeva atto nel 1960 lo stesso Consiglio dell’ordine, riconoscendo che “nonostante gli accorgimenti usati per sistemarvi il maggior numero possibile di letti è ormai insufficiente alle necessità locali, né è suscettibile di ulteriori ampliamenti o adattamenti per cui si impone urgente e improrogabile l’esigenza di costruire un nuovo edificio ospedaliero […]” (deliberazione del 23 aprile 1960 riportata in T. M. Caffaratto, Storia dell’ospedale mauriziano di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, XXXVIII, Lanzo Torinese, 1983, p. 27), non più ampliabile per la sua posizione al centro dell’organizzazione urbana. L’Ordine Mauriziano procedette quindi all’acquisto di un terreno in regione Oviglia, di proprietà di Luigi e Flavio Bergera, affidando la progettazione del nuovo nosocomio agli architetti Paolo Ceresa e Domenico Morelli che presentavano l’anno seguente un progetto completo (organizzato su tre piani per ospitare 180 posti-letto, persino sovrabbondanti per il comprensorio di Lanzo “che a fondo valle è quasi soffocato in un imbuto ospedaliero per le presenze dei nosocomi di Cirié, Venaria Reale, e del Maria Vittoria di Torino […]. L’ospedale è un’ode al gigantismo sanitario”. L. Gigli, M. Ruggiero, Il caso Mauriziano. Come allungare le mani su ospedali, terre e palazzi, con prefazione di Mercedes Bresso, Fratelli Frilli Editori, Genova 2005, p. 41). L’iter di approvazione e finanziamento 109 risultò estremamente laborioso sicché il nuovo ospedale non venne consegnato all’amministrazione dell’Ordine che il 10 febbraio 1981 (T. M. Caffaratto, Storia dell’ospedale mauriziano di Lanzo, Società Storica delle Valli di Lanzo, XXXVIII, Lanzo Torinese, 1983, p. 27). Il vecchio nosocomio venne destinato a casa di riposo per anziani, gestita dal comune per alcuni anni, fino allo stato recente di totale abbandono. Passato di proprietà dall’Ordine Mauriziano al comune in tempi recentissimi (la prima asta per la vendita dei beni dell’Ordine a seguito del commissariamento è del 15 marzo 2005. Ancora L. Gigli, M. Ruggiero, Il caso Mauriziano. Come allungare le mani su ospedali, terre e palazzi, con prefazione di Mercedes Bresso, Fratelli Frilli Editori, Genova 2005, p. 250), dal 15 maggio 2008 sono iniziati i lavori di risanamento e valorizzazione, nella prospettiva di una riconversione in centro di recupero per minori di famiglie disagiate, in accordo con il Ministero di Grazia e Giustizia (dati gentilmente forniti dall’amministrazione comunale), continuità della funzione assistenziale da sempre svolta» (Chiara Devoti, Monica Naretto, Ordine e Sanità Gli ospedali mauriziani tra XVIII e XX secolo: storia e tutela, Celid, Torino 2010, pp. 109-110).

2.	Consistenza dell’opera al 2019
Costantemente mantenuta e funzionante come presidio ospedaliero, l’opera conserva integri l’impianto compositivo e spaziale, le finiture, i manufatti accessori e il suggestivo rapporto con il contesto ambientale, inserita com’è nell’area verde, su medie pendici collinari, in prossimità di boschi di latifoglie. Si segnalano come qualificanti e omogeneamente conservati, in esterno, il rivestimento ceramico di mattonelle rettangolari in klinker beige disposte in senso verticale, le lastre di rivestimento basamentale in serizzo grigio, i profilati di vetro tipo “u-glass” satinato dal taglio verticale che segnano le aperture delle torri con le scale e dei collegamenti orizzontali, il sistema di frangisole metallici che si sovrappongono alle ampie finestrature a nastro sui fronti sud est, sud ovest e sul segmento ovest di quello nord ovest. Anche i serramenti in alluminio anodizzato sono per lo più conservati. Sono rilevabili diffusi fenomeni di dilavamento uniti a patine biologiche, rimediabili con semplici caute puliture, alcune ossidazioni sugli elementi metallici (faldali, ringhiere), con conseguenti macchie da percolazione sulle finiture sottostanti, e, solo in situazioni puntuali, il distacco e la lacuna del rivestimento in klinker, che rivela la natura dei supporti murari, in blocchi di laterizio alveolato in corrispondenza delle pareti di tamponamento. Nella visione d’insieme, gli edifici accessori permangono anch’essi a partecipare del progetto globale che sapientemente dialoga col paesaggio. La qualità dell’architettura è tuttora leggibile anche alla scala di dettaglio: i pluviali in acciaio dalla sezione quadrata, le ringhiere metalliche dei balconi a grigliato che si ripetono nelle partiture della recinzione del sito, le copertine e i davanzali lapidei dalle linee pulite, i mancorrenti in profilo scatolare, l’accostamento sapiente delle lastre di zoccolatura, sono elementi conservati che testimoniano della profonda capacità di governo del cantiere e di controllo delle maestranze, come la critica all’opera di Morelli ha ben evidenziato.

(Scheda a cura di Monica Naretto, DAD - Politecnico di Torino)
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  • Particella: -

Note

Si ringrazia il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Politecnico di Torino - DIST per il supporto nella consultazione del Fondo Morelli.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bagliani Domenico (a cura di) 1993 Domenico Morelli Ingegnere Architetto, Ordine degli Architetti della Provincia di Torino Toso Torino 328, 330-331 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida del Piemonte. Architettura del Novecento Allemandi & C Torino 191 No
Devoti Chiara, Naretto Monica 2010 Ordine e Sanità. Gli ospedali mauriziani tra XVIII e XX secolo: storia e tutela Celid Torino 109-110 No
Cristina Erika, Devoti Chiara, Scalon Cristina 2017 Guida ragionata ai Fondi dell’Archivio Storico dell’Ordine Mauriziano. Documenti, disegni, materiali per la storia dell’istituzione e del suo patrimonio architettonico e territoriale Centro Studi Piemontesi Torino 85-88 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Inquadramento territoriale del sito Inquadramento territoriale del sito Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Planimetria generale, scala 1:5000 Planimetria generale, scala 1:5000 Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Schema planimetrico dei percorsi Schema planimetrico dei percorsi Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Schematizzazione sinottica dei percorsi orizzontali e verticali Schematizzazione sinottica dei percorsi orizzontali e verticali Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Pianta del piano interrato Pianta del piano interrato Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Pianta del piano rialzato Pianta del piano rialzato Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Pianta del primo piano Pianta del primo piano Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Pianta del secondo piano Pianta del secondo piano Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Pianta del terzo piano Pianta del terzo piano Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Sezioni longitudinale e trasversale Sezioni longitudinale e trasversale Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Prospetti a sud-ovest e a sud-est Prospetti a sud-ovest e a sud-est Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Prospetti a nord-est e a nord-ovest Prospetti a nord-est e a nord-ovest Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Dettaglio del modellino in legno Dettaglio del modellino in legno Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Vista del modellino di progetto in legno Vista del modellino di progetto in legno Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Vista zenitale del modellino di progetto in legno Vista zenitale del modellino di progetto in legno Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Vista del modellino di progetto in legno Vista del modellino di progetto in legno Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Morelli
Scorcio del complesso ospedaliero, da sud, 2019 Scorcio del complesso ospedaliero, da sud, 2019 Monica Naretto - 2019
Vista generale del prospetto sud est e contesto ambientale, 2019 Vista generale del prospetto sud est e contesto ambientale, 2019 Monica Naretto - 2019
Il fronte sud est: in primo piano il settore degli ambulatori caratterizzato dai frangisole, 2019 Il fronte sud est: in primo piano il settore degli ambulatori caratterizzato dai frangisole, 2019 Monica Naretto - 2019
Dettaglio del fronte sud est e del risvolto sud ovest, 2019 Dettaglio del fronte sud est e del risvolto sud ovest, 2019 Monica Naretto - 2019
Scorcio del fronte sud est, 2019 Scorcio del fronte sud est, 2019 Monica Naretto - 2019
Il settore d’ingresso principale, marcato dal portico e dai loggiati superiori, sul fronte sud est, 2019 Il settore d’ingresso principale, marcato dal portico e dai loggiati superiori, sul fronte sud est, 2019 Monica Naretto - 2019
Portico d’ingresso e vista del contesto ambientale verso est, 2019 Portico d’ingresso e vista del contesto ambientale verso est, 2019 Monica Naretto - 2019
Spigolo est, con, in secondo piano, una torre dei collegamenti verticali, 2019 Spigolo est, con, in secondo piano, una torre dei collegamenti verticali, 2019 Monica Naretto - 2019
Settore nord est del complesso ospedaliero, 2019 Settore nord est del complesso ospedaliero, 2019 Monica Naretto - 2019
Il settore nord del complesso, con la corte est, visto da sud est, 2019 Il settore nord del complesso, con la corte est, visto da sud est, 2019 Monica Naretto - 2019
Dettaglio delle finiture: il rivestimento in klinker beige e i profilati di vetro “u-glass” nella torre dei collegamenti verticali sud est, 2019 Dettaglio delle finiture: il rivestimento in klinker beige e i profilati di vetro “u-glass” nella torre dei collegamenti verticali sud est, 2019 Monica Naretto - 2019
Il nodo dei collegamenti verticali sud est, visto da est, 2019 Il nodo dei collegamenti verticali sud est, visto da est, 2019 Monica Naretto - 2019
Scorcio del fronte nord ovest, a destra il settore del pronto soccorso sormontato dal blocco della cappella, 2019 Scorcio del fronte nord ovest, a destra il settore del pronto soccorso sormontato dal blocco della cappella, 2019 Monica Naretto - 2019
Il nodo del pronto soccorso, sullo spigolo ovest del complesso ospedaliero, 2019 Il nodo del pronto soccorso, sullo spigolo ovest del complesso ospedaliero, 2019 Monica Naretto - 2019
Scorcio del fronte sud ovest, visto da ovest, 2019 Scorcio del fronte sud ovest, visto da ovest, 2019 Monica Naretto - 2019
Dettaglio del fronte sud ovest, 2019 Dettaglio del fronte sud ovest, 2019 Monica Naretto - 2019
La spazialità dell’atrio al piano rialzato, elemento principale di accoglienza e distribuzione di tutto il complesso ospedaliero, 2019 La spazialità dell’atrio al piano rialzato, elemento principale di accoglienza e distribuzione di tutto il complesso ospedaliero, 2019 Monica Naretto - 2019
Nodo di distribuzione ai reparti al piano rialzato, 2019 Nodo di distribuzione ai reparti al piano rialzato, 2019 Monica Naretto - 2019
Corridoio di reparto, 2019 Corridoio di reparto, 2019 Monica Naretto - 2019
Corridoio di reparto, 2019 Corridoio di reparto, 2019 Monica Naretto - 2019
Spazio distributivo del settore radiologia, 2019 Spazio distributivo del settore radiologia, 2019 Monica Naretto - 2019
Vista interno-esterno, verso la corte ovest, delimitata dagli ambienti seminterrati, dal livello superiore del pronto soccorso e dalla soprastante cappella con falda inclinata, 2019 Vista interno-esterno, verso la corte ovest, delimitata dagli ambienti seminterrati, dal livello superiore del pronto soccorso e dalla soprastante cappella con falda inclinata, 2019 Monica Naretto - 2019
Dettaglio delle finiture sul fronte sud est: rivestimento in klinker e in lastre di serizzo, 2019 Dettaglio delle finiture sul fronte sud est: rivestimento in klinker e in lastre di serizzo, 2019 Monica Naretto - 2019
Dettaglio delle finiture sul fronte nord ovest: i frangisole in lamine metalliche brunite, 2019 Dettaglio delle finiture sul fronte nord ovest: i frangisole in lamine metalliche brunite, 2019 Monica Naretto - 2019
Il parco cintato, contesto verde del complesso ospedaliero, 2019 Il parco cintato, contesto verde del complesso ospedaliero, 2019 Monica Naretto - 2019
La recinzione del complesso verso sud, caratterizzata dai grigliati metallici che replicano quelli delle ringhiere del blocco architettonico, 2019 La recinzione del complesso verso sud, caratterizzata dai grigliati metallici che replicano quelli delle ringhiere del blocco architettonico, 2019 Monica Naretto - 2019
Il corpo indipendente della guardiola di accesso, posta a sud ovest del complesso, 2019 Il corpo indipendente della guardiola di accesso, posta a sud ovest del complesso, 2019 Monica Naretto - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Monica Naretto
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 28/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2021