Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Scheda Opera

  • Prospetto principale
  • Vista sulla parte angolare e posteriore
  • Vista assiale navata
  • Vista paramento murario interno
  • Navata centrale e altare
  • Particolare navata laterale
  • Navata centrale, controcampo
  • Particolare del coro (Foto F. Marino, 2017)
  • Particolare del mosaico absidale (Foto F. Marino, 2017)
  • Particolare del coro
  • Prospettiva prospetto principale
  • Comune: Reggio di Calabria
  • Denominazione: CHIESA DEL SACRO CUORE DI GESÙ
  • Indirizzo: Via Spagnolo Pescatori
  • Data: 1955 - 1962
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Valerio Vigorelli
Descrizione

Il progetto consta di una doppia risoluzione per gli esterni: mentre la pianta è unica, il progettista propone una variante per la risoluzione delle parti alte dei prospetti e, dunque, per le coperture: sul prospetto laterale della chiesa e su quello laterale della cappella (visibile nella facciata principale) sono proposti dapprima elementi/sezioni di copertura arcuati che nel progetto definitivo e poi realizzati, diventano elementi dal profilo triangolare.
La chiesa ha una superficie di circa 900 mq, mentre 540 mq sono le superfici di canonica ed uffici. La chiesa ed i suoi annessi avrebbero dovuto sorgere sulla stessa area dell'antica costruzione ma per concessioni e permute di suoli fra Comune e Ferrovie si è avuta in dono un'area non lontana ma ben più ampia, defilata rispetto all'arteria principale del quartiere (viale Galilei), che ha consentito anche la formazione di una piazza antistante oggi fittamente alberata e luogo di socializzazione.
Oltre che per le dimensioni, l'edificio chiesastico ed i suoi annessi si impongono sull'intorno per i forti giochi volumetrici che intercorrono fra la grande aula, la cappella feriale – posta sul lato Est perpendicolarmente all'aula – ed i volumi degli ambienti minori (cappella battesimale, canonica, uffici, etc.
La costruzione è in strutture in calcestruzzo armato, antisismiche a maglia chiusa secondo una configurazione molto semplice ma di un certo interesse per l'ampia spazialità dell'aula, in contrasto con la bassa navata laterale, della cappella feriale e per il contrasto materico-coloristico fra superfici cementizie e colore rosso dei laterizi.
I laterizi impiegati a faccia vista nella grande parete ovest dell'aula e nella parete esterna della cappella feriale sono di forma speciale (vedi foto), dimensioni cm 26x 26, e sono stati realizzati su progetto di don Vigorelli dalla ditta Muzio di Fagnano Olona (Varese), non senza resistenze da parte della Curia reggina che ne lamentava il notevole costo.
La chiesa è composta prevalentemente da una grande aula, preceduta da un atrio un poco angusto nel quale si aprono gli ingressi alle cappelle laterali (la cappella feriale a destra e a sinistra la cappella battesimale). Una navata laterale sensibilmente più bassa la affianca e ad essa si addossano/affiancano – non comunicanti – i corpi degli ambienti di servizio (aule, sacrestia, uffici, mentre al piano superiore, in corrispondenza si trova la canonica.
La grande navata si conclude nel fondo con l'ampio presbiterio che con la leggera curvatura del muro di fondo allude all'abside delle chiese "storiche"; su tutta la parete si estende il bel mosaico realizzato dagli allievi della Scuola Beato Angelico di Milano su progetto dello stesso progettista, don Valerio Vigorelli, mentre nella parte bassa della stessa parete di fondo si trovano i pregevoli arredi lignei e la sedia vescovile al centro. Con pareti laterali leggermente oblique la grande scarsella (presbiterio) sembra riversare il suo spazio in quello più grande dell'aula.
Le fonti di luce sono poste nella parte alta delle pareti laterali e vetrate istoriate sono anche nella facciata.
La copertura dell'aula consiste in un tetto a spioventi sostenuto da pesanti travi di cemento armato secondo una sorta di sistema reticolare; gli elementi non risultano particolarmente gradevoli alla vista e forse con questa consapevolezza il progettista aveva previsto di nasconderle con una sorta di velario realizzato in gesso traslucido che avrebbe anche riflesso in modo più uniforme la luce proveniente dalle alte finestre laterali. Questi elementi-velario erano a sezione semicircolare e agganciati a due a due a ciascuna trave per tutta la lunghezza; la loro dimensione dominante era perciò quella trasversale.
La cappella sussidiaria (o feriale) è intitolata alla Madonna del Soccorso e viene utilizzata per il culto corrente nei giorni feriali; la sua connessione con l'aula maggiore, attraverso una parete vetrata apribile, consente il suo utilizzo anche nelle grandi celebrazioni; essa ha un ingresso autonomo anche dall'atrio, sul quale, benché un poco angusto, affaccia anche la piccola cappella battesimale.
I tre grandi corpi di fabbrica sono percepiti all'esterno secondo una gerarchia volumetrico-dimensionale: la chiesa più grande, la cappella minore fusa con il porticato e la cappella maggiore, in prosieguo, nella parte destra del prospetto principale; infine i corpi dei servizi dalla volumetria un po' casuale e disordinata. La risoluzione formale del complesso chiesastico risente della limitatezza dei mezzi: il progettista ha affidato alla semplicità ed onestà dei materiali il compito di rendere gradevole l'insieme: all'esterno così come all'interno l'unico materiale di un certo pregio è il mattone rosso dal profilo singolare che forma segmenti di parete piuttosto estesi che giocano su contrasti coloristici e materici.

Info
  • Progetto: 1955 - 1955
  • Esecuzione: 1959 - 1962
  • Committente: Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione originaria: Edificio di culto
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Valerio Vigorelli Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco; laterizio
  • Coperture: solaio a falde
  • Serramenti: metallo; vetro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La chiesa ha una superficie di circa 900 mq, mentre 540 mq sono le superfici di canonica ed uffici. La chiesa ed i suoi annessi avrebbero dovuto sorgere sulla stessa area dell'antica costruzione ma per concessioni e permute di suoli fra Comune e Ferrovie si è avuta in dono un'area non lontana ma ben più ampia, defilata rispetto all'arteria principale del quartiere (viale Galilei), che ha consentito anche la formazione di una piazza antistante oggi fittamente alberata e luogo di socializzazione.
Oltre che per le dimensioni, l'edificio chiesastico ed i suoi annessi si impongono sull'intorno per i forti giochi volumetrici che intercorrono fra la grande aula, la cappella feriale – posta sul lato Est perpendicolarmente all'aula – ed i volumi degli ambienti minori (cappella battesimale, canonica, uffici, etc.
La costruzione è in strutture in calcestruzzo armato, antisismiche a maglia chiusa secondo una configurazione molto semplice ma di un certo interesse per l'ampia spazialità dell'aula, in contrasto con la bassa navata laterale, della cappella feriale e per il contrasto materico-coloristico fra superfici cementizie e colore rosso dei laterizi.
I laterizi impiegati a faccia vista nella grande parete ovest dell'aula e nella parete esterna della cappella feriale sono di forma speciale (vedi foto), dimensioni cm 26x 26, e sono stati realizzati su progetto di don Vigorelli dalla ditta Muzio di Fagnano Olona (Varese), non senza resistenze da parte della Curia reggina che ne lamentava il notevole costo.
La chiesa è composta prevalentemente da una grande aula, preceduta da un atrio un poco angusto nel quale si aprono gli ingressi alle cappelle laterali (la cappella feriale a destra e a sinistra la cappella battesimale). Una navata laterale sensibilmente più bassa la affianca e ad essa si addossano/affiancano – non comunicanti – i corpi degli ambienti di servizio (aule, sacrestia, uffici, mentre al piano superiore, in corrispondenza si trova la canonica.
La grande navata si conclude nel fondo con l'ampio presbiterio che con la leggera curvatura del muro di fondo allude all'abside delle chiese "storiche"; su tutta la parete si estende il bel mosaico realizzato dagli allievi della Scuola Beato Angelico di Milano su progetto dello stesso progettista, don Valerio Vigorelli, mentre nella parte bassa della stessa parete di fondo si trovano i pregevoli arredi lignei e la sedia vescovile al centro. Con pareti laterali leggermente oblique la grande scarsella (presbiterio) sembra riversare il suo spazio in quello più grande dell'aula. 
Le fonti di luce sono poste nella parte alta delle pareti laterali e vetrate istoriate sono anche nella facciata.
La copertura dell'aula consiste in un tetto a spioventi sostenuto da pesanti travi di cemento armato secondo una sorta di sistema reticolare; gli elementi non risultano particolarmente gradevoli alla vista e forse con questa consapevolezza il progettista aveva previsto di nasconderle con una sorta di velario realizzato in gesso traslucido che avrebbe anche riflesso in modo più uniforme la luce proveniente dalle alte finestre laterali. Questi elementi-velario erano a sezione semicircolare e agganciati a due a due a ciascuna trave per tutta la lunghezza; la loro dimensione dominante era perciò quella trasversale.
La cappella sussidiaria (o feriale) è intitolata alla Madonna del Soccorso e viene utilizzata per il culto corrente nei giorni feriali; la sua connessione con l'aula maggiore, attraverso una parete vetrata apribile, consente il suo utilizzo anche nelle grandi celebrazioni; essa ha un ingresso autonomo anche dall'atrio, sul quale, benché un poco angusto, affaccia anche la piccola cappella battesimale.
I tre grandi corpi di fabbrica sono percepiti all'esterno secondo una gerarchia volumetrico-dimensionale: la chiesa più grande, la cappella minore fusa con il porticato e la cappella maggiore, in prosieguo, nella parte destra del prospetto principale; infine i corpi dei servizi dalla volumetria un po' casuale e disordinata. La risoluzione formale del complesso chiesastico risente della limitatezza dei mezzi: il progettista ha affidato alla semplicità ed onestà dei materiali il compito di rendere gradevole l'insieme: all'esterno così come all'interno l'unico materiale di un certo pregio è il mattone rosso dal profilo singolare che forma segmenti di parete piuttosto estesi che giocano su contrasti coloristici e materici.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 100
  • Particella: 618

Note

I lavori, stimati in circa 50 milioni di lire, sono stati finanziati dal Ministero dei LL:PP, che ha erogato un prestito corrispondente. Altro sostegno finanziario è pervenuto dai fedeli. La ditta costruttrice è stata quella del sig. Giovanni Minuto, la posa della prima pietra è stata il 4 luglio 1959.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Marrapodi Antonio 1995 Reggio Calabria e le sue chiese Edizioni Corriere di Reggio Reggio Calabria 165-169 Si
Marra Caterina Maria 2015 Dal passato segni di speranza per il futuro. Memorie e testimonianze storiche della parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Rione ferrovieri Leonida Reggio Calabria 177-226; 233-258 Si
Martorano Francesca 2020 L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi Iiriti Reggio Calabria 54-55 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Prospetto principale Prospetto principale F. Marino - 2017
Vista sulla parte angolare e posteriore Vista sulla parte angolare e posteriore F. Marino - 2017
Vista assiale navata Vista assiale navata F. Marino - 2017
Vista paramento murario interno Vista paramento murario interno F. Marino - 2017
Navata centrale e altare Navata centrale e altare F. Marino - 2017
Particolare navata laterale Particolare navata laterale F. Marino - 2017
Navata centrale, controcampo Navata centrale, controcampo F. Marino - 2017
Particolare del coro (Foto F. Marino, 2017) Particolare del coro (Foto F. Marino, 2017)
Particolare del mosaico absidale (Foto F. Marino, 2017) Particolare del mosaico absidale (Foto F. Marino, 2017)
Particolare del coro Particolare del coro F. Marino - 2017
Prospettiva prospetto principale Prospettiva prospetto principale Tratto da - Marra, Leonida 2015

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la Calabria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano


Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Battaglia Laura 2022