Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SANATORIO DELLA CROCE ROSSA

Scheda Opera

  • Il complesso monastico dell’Eremo di Lanzo
  • Progetto, pianta piano terreno
  • Progetto, pianta piano primo
  • Progetto, prospetto
  • Progetto, stralcio
  • Progetto, prospetto interno di vetrata con bussola
  • Disegno assonometrico di progetto del Sanatorio con l’ipotesi complessiva
  • Vista esterna d’insieme e contesto paesaggistico, 1965 circa
  • Prospetto principale, 1965 circa
  • Vista esterna, 1965 circa
  • Dettaglio del settore destro del fronte principale, 1965 circa
  • Vista della scala esterna, 1965 circa
  • Dettaglio delle vetrate dall’esterno, 1965 circa
  • Particolare della scala interna nell’atrio, 1965 circa
  • Scala interna, 1965 circa
  • La scala interna nell’atrio, 1965 circa
  • Vista della scala interna dell’atrio dal primo livello, 165 circa
  • Interno di una camerata con letti, 1965 circa
  • Atrio di ingresso, 1965 circa
  • Terrazzo all’ultimo livello, 1965 circa
  • Bagno comune, 1965 circa
  • Vista delle due scale che assolvono ai collegamenti verticali, 1965 circa
  • Vista del settore destro del fronte principale, 2010
  • Dettaglio delle finiture, 2010
  • Scorcio del settore sinistro del fronte principale, 2010
  • Vista del contesto e del fronte principale, 2010
  • Vista del contesto e del fronte principale, 2010
  • Il retro del complesso, 2018
  • Particolare di un corridoio interno, 2018
  • L’atrio e la scala, 2018
  • Comune: Lanzo Torinese
  • Località: Eremo
  • Denominazione: SANATORIO DELLA CROCE ROSSA
  • Indirizzo:
  • Data: 1950 - 1965
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Francesco Dolza
Descrizione

1. L’opera originaria
«L’attività di progettazione iniziale di Francesco Dolza riguarda edifici d’abitazione realizzati a Torino e ubicati quasi tutti nelle zone di espansione della città […]. Accanto a questi primi lavori vanno anche ricordati quelli eseguiti nell’ambito dei servizi. Il primo è il Sanatorio per quattrocento posti, commissionato dalla Croce Rossa Italiana all’eremo di Lanzo (1950 - 1965), le cui restituzioni prospettiche esterne, che prefigurano un volume quasi doppio di quello realizzato, richiamano gli analoghi progetti francesi degli anni ’30 di Abraham, Le Même, e Pingusson […]. Le analogie riguardano la relazione spiccata del linguaggio architettonico con il programma edilizio e i modi della produzione […]. Alla famiglia di queste opere appartiene anche il Sanatorio della Croce Rossa all’eremo di Lanzo (1950 - 1965), edificio improntato tanto negli interni – che ricercano effetti grafici forse ridondanti, ma non privi di interesse – quanto nel trattamento delle facciate e del volume, a un gusto per la geometria e per i materiali del Movimento Moderno» (Luca Gibello, Paolo Mauro Sudano (a cura di), Francesco Dolza: l'architetto e l'impresa, Celid, Torino 2002, pp. 29, 80, 90-91, 129).

2. Consistenza dell’opera al 2019

L’edificio, trasformato in RSA nel 1995, è stato dismesso nel 2013 e da allora soffre per mancanza di manutenzione che ingenera fatiscenza e degradi via via più diffusi. Segnato dall’abbandono, è divenuto inoltre bersaglio di diffusi atti vandalici, che hanno causato scassi e danni antropici di ampia entità. La comunità locale, la cronaca e alcuni studiosi hanno cercato in questi ultimi anni di portare all’attenzione collettiva le necessità di patrimonializzazione del sito dell’Eremo. La strada di accesso è attualmente chiusa e impraticabile (https://www.quotidianopiemontese.it/2019/06/03/alla-scoperta-delleremo-di-lanzo-con-urbexteam-olditaly-villeabbandonate/).
Sul fianco dell’edificio risulta inserita, successivamente alla fase di impianto, una scala di sicurezza autoportante in metallo. Sul fronte principale, nel settore destro, i terrazzi a profilo sinuoso risultano tamponati agli ultimi tre livelli da pareti vetrate con serramenti in alluminio, e l’originario snello pilastro circolare che mediava lo sbalzo, sovrascritto da una membratura muraria di forma cilindrica. Non vi è più traccia della scala esterna che collegava il piano terreno con il terrazzo del primo livello. In corrispondenza delle linee delle solette in esterno e dei frontalini dei terrazzi, i copriferri sono generalmente lacunosi, con la messa a nudo e ossidazione delle armature. Nonostante il grave stato in cui versa il complesso, si registra il permanere di una serie di caratteri ed elementi originari, quali in generale i partiti strutturali, il disegno a grigliato delle grandi superfici luminose ottenuto con l’impiego del vetrocemento, le foderature con lastre rettangolari di pietra di Luserna, nel registro basamentale. Il grande atrio di ingresso, con la scala a rampa a settori di elica cilindrica, sempre dettagliata dal disegno del rivestimento in pietra grigia, e in rapporto con le pareti di fondo in vetrocemento, permane come elemento qualificante a testimoniare la ricerca nella definizione compositiva e spaziale di un’architettura che istituiva linguaggi aggiornati nella costituzione di un luogo per la degenza e cura.

(Scheda a cura di Monica Naretto, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1950 -
  • Esecuzione: - 1965
  • Tipologia Specifica: Sanatorio
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Ospedale - Sanatorio
  • Destinazione attuale: Edificio dismesso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Francesco Dolza Progetto architettonico Progetto SI
Grignolino Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Intonaco cementizio dipinto, vetrocemento, lastre in pietra di Luserna
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Cattivo
  • Stato Coperture: Cattivo
  • Stato Serramenti: Cattivo

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2.	Consistenza dell’opera al 2019

L’edificio, trasformato in RSA nel 1995, è stato dismesso nel 2013 e da allora soffre per mancanza di manutenzione che ingenera fatiscenza e degradi via via più diffusi. Segnato dall’abbandono, è divenuto inoltre bersaglio di diffusi atti vandalici, che hanno causato scassi e danni antropici di ampia entità. La comunità locale, la cronaca e alcuni studiosi hanno cercato in questi ultimi anni di portare all’attenzione collettiva le necessità di patrimonializzazione del sito dell’Eremo. La strada di accesso è attualmente chiusa e impraticabile (https://www.quotidianopiemontese.it/2019/06/03/alla-scoperta-delleremo-di-lanzo-con-urbexteam-olditaly-villeabbandonate/).
Sul fianco dell’edificio risulta inserita, successivamente alla fase di impianto, una scala di sicurezza autoportante in metallo. Sul fronte principale, nel settore destro, i terrazzi a profilo sinuoso risultano tamponati agli ultimi tre livelli da pareti vetrate con serramenti in alluminio, e l’originario snello pilastro circolare che mediava lo sbalzo, sovrascritto da una membratura muraria di forma cilindrica. Non vi è più traccia della scala esterna che collegava il piano terreno con il terrazzo del primo livello. In corrispondenza delle linee delle solette in esterno e dei frontalini dei terrazzi, i copriferri sono generalmente lacunosi, con la messa a nudo e ossidazione delle armature. Nonostante il grave stato in cui versa il complesso, si registra il permanere di una serie di caratteri ed elementi originari, quali in generale i partiti strutturali, il disegno a grigliato delle grandi superfici luminose ottenuto con l’impiego del vetrocemento, le foderature con lastre rettangolari di pietra di Luserna, nel registro basamentale. Il grande atrio di ingresso, con la scala a rampa a settori di elica cilindrica, sempre dettagliata dal disegno del rivestimento in pietra grigia, e in rapporto con le pareti di fondo in vetrocemento, permane come elemento qualificante a testimoniare la ricerca nella definizione compositiva e spaziale di un’architettura che istituiva linguaggi aggiornati nella costituzione di un luogo per la degenza e cura. 

(Scheda a cura di Monica Naretto, DAD - Politecnico di Torino)
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Si ringraziano l’architetto Stefano Borla, che ha fornito prezioso materiale fotografico sul complesso, registrato in occasione degli studi connessi alle sue tesi di laurea, triennale e magistrale, e il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Politecnico di Torino - DIST per il supporto nella consultazione del Fondo Dolza.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gibello Luca, Sudano Paolo Mauro (a cura di) 2002 Francesco Dolza: l'architetto e l'impresa Celid Torino 29, 80, 90-91, 129 No
Gibello Luca, Sudano Paolo Mauro 2008 Francesco Dolza, in Albo d'onore del Novecento, integrazione 2008 Celid Torino No
Borla Stefano 2013 Gli eremi camaldolesi di Lanzo e Cherasco: progetto di conoscenza, restauro e innovazione energetica, Tesi di laurea magistrale in Architettura per la sostenibilità, relatori Monica Naretto, Andrea Longhi, Marco Simonetti, Politecnico di Torino 2013 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Il complesso monastico dell’Eremo di Lanzo Il complesso monastico dell’Eremo di Lanzo Archivio fotografico Croce Rossa Italiana
Progetto, pianta piano terreno Progetto, pianta piano terreno Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza,scat. 56, cart. 3
Progetto, pianta piano primo Progetto, pianta piano primo Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza,scat. 56, cart. 3
Progetto, prospetto Progetto, prospetto Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza,scat. 56, cart. 3
Progetto, stralcio Progetto, stralcio Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza,scat. 56, cart. 3
Progetto, prospetto interno di vetrata con bussola Progetto, prospetto interno di vetrata con bussola Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza,scat. 56, cart. 3
Disegno assonometrico di progetto del Sanatorio con l’ipotesi complessiva Disegno assonometrico di progetto del Sanatorio con l’ipotesi complessiva Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista esterna d’insieme e contesto paesaggistico, 1965 circa Vista esterna d’insieme e contesto paesaggistico, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Prospetto principale, 1965 circa Prospetto principale, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista esterna, 1965 circa Vista esterna, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Dettaglio del settore destro del fronte principale, 1965 circa Dettaglio del settore destro del fronte principale, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista della scala esterna, 1965 circa Vista della scala esterna, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Dettaglio delle vetrate dall’esterno, 1965 circa Dettaglio delle vetrate dall’esterno, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Particolare della scala interna nell’atrio, 1965 circa Particolare della scala interna nell’atrio, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Scala interna, 1965 circa Scala interna, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
La scala interna nell’atrio, 1965 circa La scala interna nell’atrio, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista della scala interna dell’atrio dal primo livello, 165 circa Vista della scala interna dell’atrio dal primo livello, 165 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Interno di una camerata con letti, 1965 circa Interno di una camerata con letti, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Atrio di ingresso, 1965 circa Atrio di ingresso, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Terrazzo all’ultimo livello, 1965 circa Terrazzo all’ultimo livello, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Bagno comune, 1965 circa Bagno comune, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista delle due scale che assolvono ai collegamenti verticali, 1965 circa Vista delle due scale che assolvono ai collegamenti verticali, 1965 circa Tratto da - Laboratorio di Storia e Beni Culturali, Fondo Dolza, Foto Studio Moncalvo
Vista del settore destro del fronte principale, 2010 Vista del settore destro del fronte principale, 2010 Stefano Borla - 2010
Dettaglio delle finiture, 2010  Dettaglio delle finiture, 2010 Stefano Borla - 2010
Scorcio del settore sinistro del fronte principale, 2010 Scorcio del settore sinistro del fronte principale, 2010 Stefano Borla - 2010
Vista del contesto e del fronte principale, 2010  Vista del contesto e del fronte principale, 2010 Stefano Borla - 2010
Vista del contesto e del fronte principale, 2010 Vista del contesto e del fronte principale, 2010 Stefano Borla - 2010
Il retro del complesso, 2018 Il retro del complesso, 2018 Stefano Borla - 2018
Particolare di un corridoio interno, 2018 Particolare di un corridoio interno, 2018 Stefano Borla - 2018
L’atrio e la scala, 2018 L’atrio e la scala, 2018 Stefano Borla - 2018

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Monica Naretto
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 28/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2021