NUOVO CIMITERO DI CIVITA CASTELLANA

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    [informazioni_architettoniche] => Il cimitero si sviluppa nella macchia mediterranea, in un sito attraversato dalla ferrovia Roma Viterbo, vicino al vecchio cimitero e a resti archeologici etruschi. Il luogo suggerisce agli architetti l’idea progettuale, ossia un’allegoria del percorso dalla vita alla morte. 
Il percorso di accesso taglia in due parti asimmetriche la struttura principale: un recinto in blocchi di tufo, materiale della tradizione locale, che si sviluppa secondo una ellisse che racchiude i loculi e i servizi, nascondendoli alla vista. Il muro traccia un segno netto, essenziale, mantenendo la stessa quota in copertura e seguendo alla sua base la pendenza del terreno. 
Lungo il percorso si incontrano, uno alla volta, piccoli edifici sospesi su esili palafitte: due spazi di servizio, vicino all'ingresso, che ospitano una sala di attesa e l’ufficio del custode; una piazza coperta lasciata simbolicamente come un edificio in apparente abbandono, i cui locali senza solaio sono visibili dal basso; una chiesa rivestita in lamiera di alluminio dove la luce cala dall’alto, da lucernari posti in copertura; un ossario che ha la forma di un serbatoio d’acqua. Il percorso si conclude con un binario che entra in un tunnel senza uscita, conclusione del percorso.
Il complesso è volutamente antimonumentale, metaforico ed espressivo come molte delle opere dei progettisti realizzate in quegli anni (Palestra di Paliano, 1979-85; Municipio di Cassino, 1980-90). Il cimitero è stato nel tempo alterato con l’aggiunta di elementi impropri (cancelli con lancette, ringhiere e scale).
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    [strutture] => muratura in tufo, calcestruzzo armato; struttura mista in calcestruzzo armato e acciaio
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    [note] => Massimiliano Fuksas ha ricevuto il Premio alla Carriera RomArchitettura dell'IN/ARCH Lazio, 2018
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    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Cimiteri
    [proprieta] => proprietà Ente pubblico territoriale

    [cat_autori] => Massimiliano Fuksas,Anna Maria Sacconi
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