Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA SPERIMENTALE DETTA “CASA ALBERO”

Scheda Opera

  • Schizzo progettuale
  • Prospetto
  • Vita cantiere
  • Vista esterna dal giardino
  • Particolare facciata con infissi ad angolo
  • Vista esterna dall'ingresso
  • Particolare facciata
  • Pianta
  • Prospetti
  • Comune: Fiumicino
  • Località: Fregene
  • Denominazione: CASA SPERIMENTALE DETTA “CASA ALBERO”
  • Indirizzo: Via Marina di Campo, via Porto Azzurro
  • Data: 1968 - 1971
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Giuseppe Perugini, Uga de Plaisant
Descrizione

La casa sorge ai margini della pineta, nel centro balneare di Fregene: una cittadina che negli anni Sessanta diviene meta di vacanze per numerosi personaggi del mondo del cinema e per intellettuali e scrittori che qui realizzarono le loro ville. Nota anche come ‘casa albero’, per i richiami indiretti all'architettura organica (l’autore fu uno dei fondatori dell’Associazione per l’Architettura Organica), la casa è progettata, caso assolutamente singolare, dai tre componenti della famiglia Perugini che gioca anche il fortunato duplice ruolo di committente e progettista. I due coniugi sono entrambi architetti (il figlio Raynaldo lo diventerà successivamente) e il progetto, seguito dall'ideazione fino alla realizzazione, rappresenta una eccezionale occasione per sperimentare operativamente i temi della loro ricerca teorica.
Originalissima e trasgressiva è l’idea di organizzare gli spazi della casa come una sequenza di scatole sospese, apparentemente in modo casuale, a una struttura a telaio fatta di snelli pilastri e alte travi. La composizione suggerisce l’idea di una struttura che può crescere (da qui il nome di casa albero) grazie alla combinazione di ambienti concatenati. Si distinguono dalle scatole piccoli ambienti a forma di ellissoidi che contengono i bagni e che appaiono agganciati, quasi avvitati, alle scatole.
Ma più che all'idea di creare un’architettura organica all'ambiente naturale circostante, la casa si riferisce ai temi della composizione modulare e della prefabbricazione, come dimostrano anche le sigle impresse sui pannelli. Come in un processo di prefabbricazione, la casa è scomposta nei suoi ambienti/funzioni, poi ricomposti secondo uno schema variabile.
Sperimentale è la costruzione che vede l’impiego di calcestruzzo a faccia vista, vetro e acciaio verniciato di rosso. Le unità scatolari sono composte da elementi modulari prefabbricati: le piastre dei solai e i pannelli delle pareti, che comprendono anche una serie di arredi fissi. Le piastre sono collocate a quote diverse e lasciano asole di vetro nei distacchi, così come avviene nei giunti tra i pannelli di parete. Articolatissimo è il sistema dei serramenti che corrono nella parte superiore delle pareti separando queste dalla piastra di copertura con continue rientranze e sporgenze su uno schema modulare.
I pilastri sono liberi mentre le scatole sono incastrate tra le travi dei telai mediante elementi di acciaio cruciformi. In acciaio verniciato di rosso sono realizzati i serramenti, la stretta scala di accesso a rampa unica e parapetto pieno, i gradini di collegamento tra le scatole sia all'interno che sulla terrazza di copertura, raggiungibile tramite una scala a chiocciola appesa all’esterno. Pur riferendosi ai temi dell’edilizia industrializzata, la casa è un prodotto artigianale: i problemi costruttivi non vengono risolti in sede di progetto, ma passo passo, nel cantiere, grazie alle ‘invenzioni’ di Perugini e all'abilità delle maestranze.
Il suolo sotto la casa è occupato da un basso bacino d’acqua in cui la costruzione si riflette, rafforzando l’idea della possibile moltiplicazione degli elementi. Nel giardino, dove si trova anche una dépendance per gli ospiti, è collocato, quasi appoggiato come fosse un oggetto che si può spostare, un piccolo padiglione di calcestruzzo a forma di sfera, del diametro di cinque metri, la cui costruzione è assimilata a quella di un grande vaso. La sfera è formata da due semicalotte collegate da una cerchiatura in acciaio che realizza anche un’asola vetrata. Il getto della semicalotta è praticato su una cassaforma in gesso ottenuta dalla rotazione completa di una centina metallica all'interno di una buca praticata nella sabbia. Il movimento rotatorio della centina ha consentito poi di calibrare il getto di calcestruzzo.
La piccola deépendance è invece costruita per unità modulari disposte in serie. Singolare è l’ingresso che si apre su un minuscolo ballatoio semicircolare su cui ruota la porta semicilindrica di accesso di ogni unità. La recinzione è una lastra curva di calcestruzzo da cui fuoriescono piatti di acciaio; spettacolare è infine il cancello, costituito da un tratto della recinzione stessa che può, grazie a un complicato meccanismo, scorrere e ruotare.
Dopo anni senza azioni manutentive, la casa versa in condizioni di forte degrado, in attesa di un intervento di restauro.

Info
  • Progetto: 1968 -
  • Esecuzione: - 1971
  • Committente: Giuseppe Perugini, Uga De Plaisant
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Uga de Plaisant Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=41309 SI
Raynaldo Perugini Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Perugini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58147 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato prefabbricato lasciato a vista con appoggi in acciaio verniciato di rosso
  • Materiale di facciata: calcestruzzo faccia a vista, vetro e acciaio verniciato di rosso
  • Coperture: piane in calcestruzzo armato prefabbricato
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Mediocre

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Originalissima e trasgressiva è l’idea di organizzare gli spazi della casa come una sequenza di scatole sospese, apparentemente in modo casuale, a una struttura a telaio fatta di snelli pilastri e alte travi. La composizione suggerisce l’idea di una struttura che può crescere (da qui il nome di casa albero) grazie alla combinazione di ambienti concatenati. Si distinguono dalle scatole piccoli ambienti a forma di ellissoidi che contengono i bagni e che appaiono agganciati, quasi avvitati, alle scatole. 
Ma più che all'idea di creare un’architettura organica all'ambiente naturale circostante, la casa si riferisce ai temi della composizione modulare e della prefabbricazione, come dimostrano anche le sigle impresse sui pannelli. Come in un processo di prefabbricazione, la casa è scomposta nei suoi ambienti/funzioni, poi ricomposti secondo uno schema variabile. 
Sperimentale è la costruzione che vede l’impiego di calcestruzzo a faccia vista, vetro e acciaio verniciato di rosso. Le unità scatolari sono composte da elementi modulari prefabbricati: le piastre dei solai e i pannelli delle pareti, che comprendono anche una serie di arredi fissi. Le piastre sono collocate a quote diverse e lasciano asole di vetro nei distacchi, così come avviene nei giunti tra i pannelli di parete. Articolatissimo è il sistema dei serramenti che corrono nella parte superiore delle pareti separando queste dalla piastra di copertura con continue rientranze e sporgenze su uno schema modulare. 
I pilastri sono liberi mentre le scatole sono incastrate tra le travi dei telai mediante elementi di acciaio cruciformi. In acciaio verniciato di rosso sono realizzati i serramenti, la stretta scala di accesso a rampa unica e parapetto pieno, i gradini di collegamento tra le scatole sia all'interno che sulla terrazza di copertura, raggiungibile tramite una scala a chiocciola appesa all’esterno. Pur riferendosi ai temi dell’edilizia industrializzata, la casa è un prodotto artigianale: i problemi costruttivi non vengono risolti in sede di progetto, ma passo passo, nel cantiere, grazie alle ‘invenzioni’ di Perugini e all'abilità delle maestranze.
Il suolo sotto la casa è occupato da un basso bacino d’acqua in cui la costruzione si riflette, rafforzando l’idea della possibile moltiplicazione degli elementi. Nel giardino, dove si trova anche una dépendance per gli ospiti, è collocato, quasi appoggiato come fosse un oggetto che si può spostare, un piccolo padiglione di calcestruzzo a forma di sfera, del diametro di cinque metri, la cui costruzione è assimilata a quella di un grande vaso. La sfera è formata da due semicalotte collegate da una cerchiatura in acciaio che realizza anche un’asola vetrata. Il getto della semicalotta è praticato su una cassaforma in gesso ottenuta dalla rotazione completa di una centina metallica all'interno di una buca praticata nella sabbia. Il movimento rotatorio della centina ha consentito poi di calibrare il getto di calcestruzzo.
La piccola deépendance è invece costruita per unità modulari disposte in serie. Singolare è l’ingresso che si apre su un minuscolo ballatoio semicircolare su cui ruota la porta semicilindrica di accesso di ogni unità. La recinzione è una lastra curva di calcestruzzo da cui fuoriescono piatti di acciaio; spettacolare è infine il cancello, costituito da un tratto della recinzione stessa che può, grazie a un complicato meccanismo, scorrere e ruotare.  
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Nel 2020 è stato fondato il Comitato Permanente per la Tutela della Casa Albero che promuove, in accordo con la proprietà e il Comune, tutte le possibili azioni per il recupero e la riattivazione della villa. All'interno di questo processo le visite effettuate sotto la guida di Open House Roma e Raynaldo Perugini hanno portato questo piccolo patrimonio architettonico ad essere conosciuto e apprezzato da un sempre più vasto pubblico. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Riferimento Normativo: Legge 29 giugno 1939, n. 1497
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle bellezze naturali (18/05/1954)
  • Foglio Catastale: 700
  • Particella: 799

Note

Vincolo paesaggistico (comprensorio di Fregene) – fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/ Provvedimenti di tutela D.M. 18/05/1954 – Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’intero comprensorio di Fregene, sito nell’ambito del Comune di Roma. Nel 2020 è stato fondato il Comitato Permanente per la Tutela della Casa Albero che promuove, in accordo con la proprietà e il Comune, tutte le possibili azioni per il recupero e la riattivazione della villa. All'interno di questo processo le visite effettuate sotto la guida di Open House Roma e Raynaldo Perugini hanno portato questo piccolo patrimonio architettonico ad essere conosciuto e apprezzato da un sempre più vasto pubblico.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1975 Giuseppe Perugini. Progetti e Ricerca Nuova Dimensione Roma Si
Lupinacci Augusta, Mancuso Maria Letiza, Silvani Tiziana (a cura di) 1992 50 anni di professione 1940-1990 Kappa Roma 47-50 No
Neri Maria Luisa 1995 Giuseppe Perugini Decano 1994 Kappa Roma 21 No
Perugini Giuseppe, Perugini Raynaldo 2018 La casa albero. Un esperimento di architettura a Fregene GB EditoriA Roma Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant Giuseppe Perugini, Uga de Plaisant Fondo privato, Roma Casa [sperimentale] Perugini, Fregene

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Schizzo progettuale Schizzo progettuale Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant
Prospetto Prospetto Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant
Vita cantiere Vita cantiere Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant
Vista esterna dal giardino Vista esterna dal giardino Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant
Particolare facciata con infissi ad angolo Particolare facciata con infissi ad angolo Archivio Giuseppe Perugini e Uga De Plaisant
Vista esterna dall'ingresso Vista esterna dall'ingresso Flavio Lenoci - 2017
Particolare facciata Particolare facciata Laura Fiengo - 2017
Pianta Pianta Laboratorio TEC, Università di Tor Vergata - 2013-2014
Prospetti Prospetti Laboratorio TEC, Università di Tor Vergata - 2013-2014

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Tor Vergata
Responsabile scientifico: Rosalia Vittorini


Scheda redatta da Rosalia Vittorini
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022