Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

STABILIMENTO OLIVETTI, NUOVO ATTREZZAGGIO - COMPRENSORIO DI SAN BERNARDO

Scheda Opera

  • Dettaglio della struttura
  • Progetto della copertura, dettaglio costruttivo
  • Vista esterna
  • Vista interna
  • La struttura in fase di esecuzione
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista interna
  • Vista esterna
  • Rapporto di volumi e colori fra la O.M.O., sullo sfondo, e il nuovo attrezzaggio, in primo piano; fronti est
  • Il nuovo attrezzaggio, fronte ovest
  • Vista esterna, dettaglio, 2019
  • Vista esterna, 2019
  • Vista esterna, dettaglio, 2019
  • Vista esterna, 2019
  • Vista esterna, dettaglio, 2019
  • Vista esterna, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Ivrea
  • Località: San Bernardo
  • Denominazione: STABILIMENTO OLIVETTI, NUOVO ATTREZZAGGIO - COMPRENSORIO DI SAN BERNARDO
  • Indirizzo: Via Torino N. 603
  • Data: 1960 - 1961
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Eduardo Vittoria
Descrizione

1. Opera originaria

«L’edificio destinato al reparto attrezzaggio della Olivetti a Ivrea conclude, nello spazio e nel tempo, la sistemazione del comprensorio industriale di San Bernardo situato lungo la strada nazionale Torino-Ivrea. La costruzione è adibita alla produzione di attrezzature diverse e di impianti per gli stabilimenti Olivetti ed è collegata direttamente a un precedente edificio: l’officina macchine utensili. L’attrezzaggio è costituito da un unico ambiente di 8000 mq su un solo piano alto circa 6 m. Sul lato est sono stati ricavati gli spogliatoi e i servizi in genere, e nella parte antistante posteggi e depositi per i materiali. L’edificio ha una struttura metallica modulare di 12 metri di lato e il pilastro è costituito di quattro doppi T accoppiati e svasati verso l’alto per consentire l’appoggio dell’elemento di copertura e dei canali di gronda, che confluiscono nei pluviali sistemati all’interno stesso del pilastro. La copertura, che è illuminate, è realizzata con una serie di travi a V capovolta e di parti piane; una delle due facce della V, quella rivolta a nord, è trasparente. Tutto l’elemento modulare è stato realizzato a terra e montato a struttura ultimata. Sul perimetro esterno le chiusure perimetrali sono in vetro e pannelli pieni, su una maglia di 6 metri, divisa nel senso altimetrico in quattro parti: una fascia di zoccolatura, una fascia di infissi parzialmente apribili, la parte pennellata su struttura di profilati leggeri a omega, una fascia terminale di vetro: la protezione dal sole è assicurata con tende in tela avorio». (Eduardo Vittoria, Nuovo attrezzaggio I.C.O. a Ivrea, in «Edilizia Moderna» n. 82-83, 1964, p. 159)

«Un ambiente di 8.100 metri quadrati destinato alla costruzione di macchine speciali, impianti e attrezzature per tutti gli stabilimenti Olivetti. I settori di lavoro (600 operai) sono divisi in quattro reparti: misure di precisione, trattamenti chimici, verniciatura, affilatura utensili; la loro dimensione può variare, secondo le esigenze data la continuità dello spazio coperto e l’assenza di qualsiasi struttura stabile di divisione. Illuminazione dall’alto e dai fianchi; lungo il perimetro sbalzo continuo di m. 2,10. Struttura achitettonica: forma regolare di m. 84x96 realizzata con 56 oggetti modello di m. 12 di lato». (Eduardo Vittoria, Modelli, quantità e struttura architettonica del paesaggio. Appunti su una ricerca di architettura, in «Zodiac» n. 16, luglio 1966, p. 191)

«La riorganizzazione delle produzioni, avvenuta dopo il completamento delle officine I.C.O. di Ivrea, rese necessaria la realizzazione di un nuovo stabilimento destinato all’attrezzaggio, che trovò naturale localizzazione a San Bernardo, sull’ampio piazzale a nord della O.M.O.
È ancora Eduardo Vittoria che garantisce la continuità compositiva ed architettonica con il fabbricato esistente, ancorché più alto di quasi sei metri.
Come per la O.M.O. viene gettata in opera una piastra continua di fondazione che, vibrata e lisciata, costituisce la pavimentazione dell’unico ambiente produttivo; per la struttura viene scelta un’intelaiatura in ferro a maglia quadrata di dodici metri di lato, coperta con tetto piano segnato da lucernari disposti in direzione est-ovest.
Per i lucernari si utilizzano lastre traslucide termoisolanti ad effetto anticondensa, nonostante l’edificio sia dotato di impianto di condizionamento dell’aria.
I prospetti vengono visivamente collegati a quelli della O.M.O. grazie ad una fascia superiore, costituita da pannelli “sandwich” isolanti in Petralit e Cadorite, suddivisa in moduli quadrati che riprendono la quadrettatura dell’edificio preesistente.
A differenza della O.M.O. dove prevalgono i colori neutri, Vittoria vivacizza i prospetti con una fascia di sottodavanzale color rosso fuoco, contrastata da tendaggi interni giallo ocra, a protezione dei serramenti vetrati in ferro-finestra apribili a vasistas.
Il prospetto originario prevedeva sulla testata nord del fabbricato, il reparto per la lavorazione delle lamiere, quindi l’officina per la lavorazione delle macchine speciali, il reparto per la costruzione degli stampi in pressofusione e per le materie plastiche, infine i settori destinati all’attrezzaggio vero e proprio; sul fronte ovest, il più luminoso, trova posto invece il locale per le misure di precisione.
Per le operazioni di movimentazione delle apparecchiature, tutte di peso elevato, l’edificio è dotato di quattro carri-ponte da cinque tonnellate.
I locali di servizio (spogliatoi, docce, servizi igienici) e le centrali tecnologiche, sono dislocate al piano interrato, che si sviluppa lungo il fronte est ed è collegato alla rete dei cunicoli sotterranei; al piano terreno viene invece realizzato un corpo di collegamento con la O.M.O., di altezza ridotta e rientrato rispetto alle fronti principali.
Ottavio Cascio completerà la costruzione con una nuova sala per le operazioni di tempera e con una tettoia a shed.
Ad oggi l’edificio è stato enucleato dal resto del comprensorio e reso indipendente (a meno dell’energia termica) per consentirne la locazione a terzi». (Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa, Pier Paride Vidari, Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica, Gangemi, Roma 1998, pp. 70-71)

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’edificio, oggi «enucleato dal resto del comprensorio e reso indipendente» (Boltri et al. 1998, p. 71) e adibito a stabilimento di produzione e uffici ha profondamente mutato il suo aspetto originario, i cui elementi costitutivi sono tuttavia ancora riconoscibili. La modifica delle quote dell’area adibita a parcheggio sul lato est ha posto in luce il piano interrato, portando ad aggiungere un parapetto al camminamento lungo il primo piano. Svariati elementi tecnologici e impiantistici, unitamente al cambiamento dei colori rosso fuoco e ocra previsti da Vittoria, oggi bianco, azzurro e grigio, contribuiscono al nuovo volto dell’edificio.

(Scheda a cura di Marco Ferrari con Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1960 - 1960
  • Esecuzione: 1960 - 1961
  • Tipologia Specifica: Attrezzaggio
  • Committente: Società Olivetti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: attrezzaggio
  • Destinazione attuale: stabilimento di produzione e uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ottavio Cascio Progetto architettonico Progetto NO
Aldo Sepa Direzione lavori Esecuzione NO
Eduardo Vittoria Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.architettiroma.it/50_anni_professione/vittoria-eduardo/ SI
  • Strutture: intelaiatura in ferro a maglia quadrata
  • Materiale di facciata: pannelli “sandwich” isolanti in Petralit e Cadorite, in moduli quadrati; sottodavanzale color rosso fuoco
  • Coperture: lastre ondulate trasparenti di resine poliestere rinforzate con fibre di vetro, pannelli coibenti rivestiti in alluminio anodizzato, lamiera zincata per la gronda fissata ai tralicci piani
  • Serramenti: serramenti vetrati in ferro-finestra apribili a vasistas con tendaggi color ocra
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«L’edificio destinato al reparto attrezzaggio della Olivetti a Ivrea conclude, nello spazio e nel tempo, la sistemazione del comprensorio industriale di San Bernardo situato lungo la strada nazionale Torino-Ivrea. La costruzione è adibita alla produzione di attrezzature diverse e di impianti per gli stabilimenti Olivetti ed è collegata direttamente a un precedente edificio: l’officina macchine utensili. L’attrezzaggio è costituito da un unico ambiente di 8000 mq su un solo piano alto circa 6 m. Sul lato est sono stati ricavati gli spogliatoi e i servizi in genere, e nella parte antistante posteggi e depositi per i materiali. L’edificio ha una struttura metallica modulare di 12 metri di lato e il pilastro è costituito di quattro doppi T accoppiati e svasati verso l’alto per consentire l’appoggio dell’elemento di copertura e dei canali di gronda, che confluiscono nei pluviali sistemati all’interno stesso del pilastro. La copertura, che è illuminate, è realizzata con una serie di travi a V capovolta e di parti piane; una delle due facce della V, quella rivolta a nord, è trasparente. Tutto l’elemento modulare è stato realizzato a terra e montato a struttura ultimata. Sul perimetro esterno le chiusure perimetrali sono in vetro e pannelli pieni, su una maglia di 6 metri, divisa nel senso altimetrico in quattro parti: una fascia di zoccolatura, una fascia di infissi parzialmente apribili, la parte pennellata su struttura di profilati leggeri a omega, una fascia terminale di vetro: la protezione dal sole è assicurata con tende in tela avorio». (Eduardo Vittoria, Nuovo attrezzaggio I.C.O. a Ivrea, in «Edilizia Moderna» n. 82-83, 1964, p. 159)

«Un ambiente di 8.100 metri quadrati destinato alla costruzione di macchine speciali, impianti e attrezzature per tutti gli stabilimenti Olivetti. I settori di lavoro (600 operai) sono divisi in quattro reparti: misure di precisione, trattamenti chimici, verniciatura, affilatura utensili; la loro dimensione può variare, secondo le esigenze data la continuità dello spazio coperto e l’assenza di qualsiasi struttura stabile di divisione. Illuminazione dall’alto e dai fianchi; lungo il perimetro sbalzo continuo di m. 2,10. Struttura achitettonica: forma regolare di m. 84x96 realizzata con 56 oggetti modello di m. 12 di lato». (Eduardo Vittoria, Modelli, quantità e struttura architettonica del paesaggio. Appunti su una ricerca di architettura, in «Zodiac» n. 16, luglio 1966, p. 191)

«La riorganizzazione delle produzioni, avvenuta dopo il completamento delle officine I.C.O. di Ivrea, rese necessaria la realizzazione di un nuovo stabilimento destinato all’attrezzaggio, che trovò naturale localizzazione a San Bernardo, sull’ampio piazzale a nord della O.M.O.
È ancora Eduardo Vittoria che garantisce la continuità compositiva ed architettonica con il fabbricato esistente, ancorché più alto di quasi sei metri.
Come per la O.M.O. viene gettata in opera una piastra continua di fondazione che, vibrata e lisciata, costituisce la pavimentazione dell’unico ambiente produttivo; per la struttura viene scelta un’intelaiatura in ferro a maglia quadrata di dodici metri di lato, coperta con tetto piano segnato da lucernari disposti in direzione est-ovest.
Per i lucernari si utilizzano lastre traslucide termoisolanti ad effetto anticondensa, nonostante l’edificio sia dotato di impianto di condizionamento dell’aria.
I prospetti vengono visivamente collegati a quelli della O.M.O. grazie ad una fascia superiore, costituita da pannelli “sandwich” isolanti in Petralit e Cadorite, suddivisa in moduli quadrati che riprendono la quadrettatura dell’edificio preesistente.
A differenza della O.M.O. dove prevalgono i colori neutri, Vittoria vivacizza i prospetti con una fascia di sottodavanzale color rosso fuoco, contrastata da tendaggi interni giallo ocra, a protezione dei serramenti vetrati in ferro-finestra apribili a vasistas.
Il prospetto originario prevedeva sulla testata nord del fabbricato, il reparto per la lavorazione delle lamiere, quindi l’officina per la lavorazione delle macchine speciali, il reparto per la costruzione degli stampi in pressofusione e per le materie plastiche, infine i settori destinati all’attrezzaggio vero e proprio; sul fronte ovest, il più luminoso, trova posto invece il locale per le misure di precisione.
Per le operazioni di movimentazione delle apparecchiature, tutte di peso elevato, l’edificio è dotato di quattro carri-ponte da cinque tonnellate.
I locali di servizio (spogliatoi, docce, servizi igienici) e le centrali tecnologiche, sono dislocate al piano interrato, che si sviluppa lungo il fronte est ed è collegato alla rete dei cunicoli sotterranei; al piano terreno viene invece realizzato un corpo di collegamento con la O.M.O., di altezza ridotta e rientrato rispetto alle fronti principali.
Ottavio Cascio completerà la costruzione con una nuova sala per le operazioni di tempera e con una tettoia a shed.
Ad oggi l’edificio è stato enucleato dal resto del comprensorio e reso indipendente (a meno dell’energia termica) per consentirne la locazione a terzi». (Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa, Pier Paride Vidari, Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica, Gangemi, Roma 1998, pp. 70-71)

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  

L’edificio, oggi «enucleato dal resto del comprensorio e reso indipendente» (Boltri et al. 1998, p. 71) e adibito a stabilimento di produzione e uffici ha profondamente mutato il suo aspetto originario, i cui elementi costitutivi sono tuttavia ancora riconoscibili. La modifica delle quote dell’area adibita a parcheggio sul lato est ha posto in luce il piano interrato, portando ad aggiungere un parapetto al camminamento lungo il primo piano. Svariati elementi tecnologici e impiantistici, unitamente al cambiamento dei colori rosso fuoco e ocra previsti da Vittoria, oggi bianco, azzurro e grigio, contribuiscono al nuovo volto dell’edificio.

(Scheda a cura di Marco Ferrari con Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)

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1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1961 Il nuovo attrezzaggio a San Bernardo Notizie di fabbrica n. 5, 9 1 No
1961 L’attrezzaggio del nuovo stabilimento di San Bernardo Notizie di fabbrica n. 10 No
Vittoria Eduardo 1964 Nuovo attrezzaggio I.C.O. a Ivrea Edilizia Moderna n. 82-83 158-159 No
Vittoria Eduardo 1966 Modelli, quantità e struttura architettonica del paesaggio. Appunti su una ricerca di architettura Zodiac n. 16 191-192 No
Shapira Nathan H., Von Klier Hans , King Perry A. (a cura di) 1979 Design Process Olivetti, 1908-1978 Olivetti Milano 49 No
Boltri Daniele, Maggia Giovanni, Papa Enrico, Vidari Pier Paride 1998 Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica Gangemi Roma 70-71 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettaglio della struttura Dettaglio della struttura Tratto da - Vittoria, Edilizia Moderna n. 82-83 1964
Progetto della copertura, dettaglio costruttivo Progetto della copertura, dettaglio costruttivo Tratto da -Vittoria, Edilizia Moderna n. 82-83 1964
Vista esterna Vista esterna Tratto da - Vittoria, Edilizia Moderna n. 82-83 1964
Vista interna Vista interna Tratto da -Vittoria, Edilizia Moderna n. 82-83 1964
La struttura in fase di esecuzione La struttura in fase di esecuzione Tratto da - Vittoria, Zodiac n. 16 1966
Vista esterna Vista esterna Tratto da - Vittoria, Zodiac n. 16 1966
Vista esterna Vista esterna Tratto da -Vittoria, Zodiac n. 16 1966
Vista interna Vista interna Tratto da -Vittoria, Zodiac n. 16 1966
Vista esterna Vista esterna Tratto da - Shapira, Klier Hans, King, Olivetti 1979
Rapporto di volumi e colori fra la O.M.O., sullo sfondo, e il nuovo attrezzaggio, in primo piano; fronti est Rapporto di volumi e colori fra la O.M.O., sullo sfondo, e il nuovo attrezzaggio, in primo piano; fronti est Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Il nuovo attrezzaggio, fronte ovest Il nuovo attrezzaggio, fronte ovest Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Vista esterna, dettaglio, 2019 Vista esterna, dettaglio, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista esterna, 2019 Vista esterna, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista esterna, dettaglio, 2019 Vista esterna, dettaglio, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista esterna, 2019 Vista esterna, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista esterna, dettaglio, 2019 Vista esterna, dettaglio, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista esterna, 2019 Vista esterna, 2019 Tanja Marzi - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Marco Ferrari con Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 17/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2021