Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

STABILIMENTO OLIVETTI, CENTRALE TERMICA - COMPRENSORIO DI SAN BERNARDO

Scheda Opera

  • La centrale termica
  • La centrale termica
  • Scorcio panoramico, 2020
  • Scorcio panoramico, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista prospettica, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista esterna, 2020
  • Vista esterna, dettaglio, 2020
  • Scorcio, 2020
  • Scorcio, dettaglio, 2020
  • Vista esterna, dettaglio, 2020
  • Scorcio, 2019
  • Esterno, dettaglio serramenti, 2020
  • Esterno, dettaglio prospetto, 2020
  • Esterno, dettaglio basamento, 2020
  • Scorcio prospetto, 2020
  • Prospetto, dettaglio, 2020
  • Prospetto, dettaglio, 2020
  • Prospetto, dettaglio serramenti, 2020
  • Vista interna, 2020
  • Vista interna, 2020
  • Vista interna, 2020
  • Vista interna, 2020
  • Vista interna, dettaglio reticolari copertura, 2020
  • Comune: Ivrea
  • Località: San Bernardo
  • Denominazione: STABILIMENTO OLIVETTI, CENTRALE TERMICA - COMPRENSORIO DI SAN BERNARDO
  • Indirizzo: Via Torino N. 603
  • Data: 1960 - 1962
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Ottavio Cascio
Descrizione

1. Opera originaria

«Disposta al centro del comprensorio, e collegata ai vari edifici per mezzo di cunicoli interrati, la centrale termica di Eduardo Vittoria rappresenta il fulcro tecnologico dell’intero comprensorio di San Bernardo.
Rispetto alla disposizione attuale, il progetto originario ne prevedeva una diversa localizzazione, immediatamente a sud dell’edificio della falegnameria; anche le dimensioni più raccolte e la forma rettangolare non lasciavano prevedere la pulizia formale e volumetrica della realizzazione definitiva, autorizzata con variante del 2 novembre 1961.
Essa si sviluppa su pianta quadrata di circa 30 metri di lato, circondata da una semplice aiuola a verde; il piano seminterrato emerge dal terreno per poco più di un metro, creando un basamento arretrato rispetto alla soprastante centrale, segnato, lungo l’intero perimetro, da una fitta serie di finestrotti, anch’essi quadrati.
Questi ultimi hanno funzione di ventilazione della sottocentrale, dove sono installate tutte le apparecchiature di supporto alle caldaie, e dalla quale si diparte, sullo schema già visto per la centrale I.C.O., la rete di distribuzione dei fluidi surriscaldati.
La centrale vera e propria sembra “galleggiare” sul basamento prima descritto, aprendosi sui quattro lati con una cortina vetrata a tutta altezza.
I serramenti in ferro-finestra presentano un modulo verticale suddiviso in tre fasce orizzontali: la prima, alla base, chiusa con vetro retinato di sicurezza; quella centrale, anch’essa fissa, in vetro trasparente neutro a specchiatura quadrata; la fascia superiore infine, suddivisa a sua volta in tre ante alte e strette, di cui la centrale fissa e le due estreme apribili a bilico verticale, con rotazione sull’asse mediano.
I vetri della parte superiore sono neutri stampati, senza rete di sicurezza interposta.
La muratura del basamento e le leggere fasce marcapiano sono rivestite con tesserine di ceramica grigio-azzurre; le copertine dei muri perimetrali, appena più alti della copertura piana, sono tuttora in lamiera verniciata in colore grigio chiaro, come le parti metalliche dei serramenti.
In origine, i montanti principali dei serramenti erano scanditi da una verniciatura blu, in contrapposizione al grigio dei profili secondari e dei fermavetri, come si può rilevare dalle fotografie d’epoca.
In corrispondenza delle imponenti caldaie installate all’interno, emerge dalla copertura piana un corpo di fabbrica, rivestito con piastrelle di clinker blu smaltato lucido, dal quale si elevano i quattro fumaioli, a tronco di cono rovesciato, in lamiera nera.
Alla base delle murature del corpo di fabbrica suddetto, corre un nastro di serramenti quadrati in ferro, apribili a vasistas, mentre la copertura di questa porzione è in lastre ondulate di fibrocemento, sorrette da leggeri tralicci metallici.
All’interno, la pavimentazione in grès rosso ed i bianchi pilastri strutturali, arretrati rispetto al filo di facciata, rappresentano il sobrio contorno delle apparecchiature, che producono energia termica, sotto forma di vapore, per l’intero comprensorio, con una potenzialità complessiva di 38 t/h». (Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa, Pier Paride Vidari, Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica, Gangemi, Roma 1998, pp. 74-75)

«L’edificio è costituito da un unico grade volume parallelepipedo vetrato posato su uno zoccolo in calcestruzzo di limitata altezza rivestito in tesserine di klinker ceramico di colore blu e contenente le basi degli impianti. Il volume sopraelevato che contiene le caldaie che alimentavano l’intero complesso di San Bernardo è chiuso da quattro facciate in parte trasparenti e in parte traslucide realizzate con un serramento a tutta altezza in profili metallici commerciali e vetro che consente la visione degli impianti dall’esterno e che dà all’edificio un’immagine di grande leggerezza. Il coronamento dell’edificio è un parallelepipedo rivestito in klinker smaltato blu che ne nasconde la copertura. Il serramento di facciata è composto da moduli uguali tripartiti in altezza costituiti da due ordini di telai fissi con vetri semitrasparenti e trasparenti in basso e serramenti apribili con vetri opalini in alto. La struttura della base è in calcestruzzo, quella del volume delle caldaie e quella della copertura in acciaio; la copertura leggermente inclinata è realizzata in lastre di fibrocemento su tralicci metallici, smontabile. La qualità del progetto è evidente sia nei dettagli semplici e raffinati della carpenteria sia nella composizione generale che culmina, in alto, con i quattro fumaioli in acciaio brunito evocatori di immagini navali». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli (a cura di), Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, p. 83)

«L’edificio è composto da un unico volume vetrato di forma parallelepipeda, sorretto da un basamento in calcestruzzo rivestito di klinker blu, che contiene gli impianti di supporto alle caldaie. La struttura in acciaio si caratterizza per il corpo rivestito in klinker blu, dal quale svettano quattro ciminiere d’ acciaio brunito a cono rovesciato che emerge dalla copertura, in lastre di fibrocemento su tralicci metallici». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 177)

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’edificio, oggi dismesso, si presenta complessivamente in mediocre stato di conservazione. Sono stati rimossi gli impianti interni e «i quattro fumaioli in acciaio brunito evocatori di immagini navali» (Boltri et al. 1998, p. 83). Diversi serramenti risultano arrugginiti e privi di vetri. La vegetazione cresce libera invadendo l’edificio.

(Scheda a cura di Marco Ferrari con Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1960 - 1960
  • Esecuzione: 1961 - 1962
  • Tipologia Specifica: centrale termica
  • Committente: Società Olivetti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: centrale termica
  • Destinazione attuale: edificio in disuso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ottavio Cascio Progetto architettonico Progetto SI
Ufficio Tecnico Olivetti Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: calcestruzzo e acciaio
  • Materiale di facciata: cortina vetrata a tutt’altezza; la muratura del basamento e le leggere fasce marcapiano sono rivestite con tesserine di ceramica grigio-azzurre
  • Coperture: le copertine dei muri perimetrali, appena più alti della copertura piana, sono tuttora in lamiera verniciata in colore grigio chiaro; emerge dalla copertura piana un corpo di fabbrica, rivestito con piastrelle di clinker blu smaltato lucido, dal quale si
  • Serramenti: serramenti grigio chiaro in ferro-finestra e montanti blu con modulo verticale suddiviso in tre fasce orizzontali: la prima, alla base, chiusa con vetro retinato di sicurezza; quella centrale, anch’essa fissa, in vetro trasparente neutro a specchiatura qu
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Cattivo
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Cattivo

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«Disposta al centro del comprensorio, e collegata ai vari edifici per mezzo di cunicoli interrati, la centrale termica di Eduardo Vittoria rappresenta il fulcro tecnologico dell’intero comprensorio di San Bernardo. 
Rispetto alla disposizione attuale, il progetto originario ne prevedeva una diversa localizzazione, immediatamente a sud dell’edificio della falegnameria; anche le dimensioni più raccolte e la forma rettangolare non lasciavano prevedere la pulizia formale e volumetrica della realizzazione definitiva, autorizzata con variante del 2 novembre 1961.
Essa si sviluppa su pianta quadrata di circa 30 metri di lato, circondata da una semplice aiuola a verde; il piano seminterrato emerge dal terreno per poco più di un metro, creando un basamento arretrato rispetto alla soprastante centrale, segnato, lungo l’intero perimetro, da una fitta serie di finestrotti, anch’essi quadrati.
Questi ultimi hanno funzione di ventilazione della sottocentrale, dove sono installate tutte le apparecchiature di supporto alle caldaie, e dalla quale si diparte, sullo schema già visto per la centrale I.C.O., la rete di distribuzione dei fluidi surriscaldati.
La centrale vera e propria sembra “galleggiare” sul basamento prima descritto, aprendosi sui quattro lati con una cortina vetrata a tutta altezza.
I serramenti in ferro-finestra presentano un modulo verticale suddiviso in tre fasce orizzontali: la prima, alla base, chiusa con vetro retinato di sicurezza; quella centrale, anch’essa fissa, in vetro trasparente neutro a specchiatura quadrata; la fascia superiore infine, suddivisa a sua volta in tre ante alte e strette, di cui la centrale fissa e le due estreme apribili a bilico verticale, con rotazione sull’asse mediano.
I vetri della parte superiore sono neutri stampati, senza rete di sicurezza interposta.
La muratura del basamento e le leggere fasce marcapiano sono rivestite con tesserine di ceramica grigio-azzurre; le copertine dei muri perimetrali, appena più alti della copertura piana, sono tuttora in lamiera verniciata in colore grigio chiaro, come le parti metalliche dei serramenti.
In origine, i montanti principali dei serramenti erano scanditi da una verniciatura blu, in contrapposizione al grigio dei profili secondari e dei fermavetri, come si può rilevare dalle fotografie d’epoca.
In corrispondenza delle imponenti caldaie installate all’interno, emerge dalla copertura piana un corpo di fabbrica, rivestito con piastrelle di clinker blu smaltato lucido, dal quale si elevano i quattro fumaioli, a tronco di cono rovesciato, in lamiera nera.
Alla base delle murature del corpo di fabbrica suddetto, corre un nastro di serramenti quadrati in ferro, apribili a vasistas, mentre la copertura di questa porzione è in lastre ondulate di fibrocemento, sorrette da leggeri tralicci metallici.
All’interno, la pavimentazione in grès rosso ed i bianchi pilastri strutturali, arretrati rispetto al filo di facciata, rappresentano il sobrio contorno delle apparecchiature, che producono energia termica, sotto forma di vapore, per l’intero comprensorio, con una potenzialità complessiva di 38 t/h». (Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa, Pier Paride Vidari, Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica, Gangemi, Roma 1998, pp. 74-75)

«L’edificio è costituito da un unico grade volume parallelepipedo vetrato posato su uno zoccolo in calcestruzzo di limitata altezza rivestito in tesserine di klinker ceramico di colore blu e contenente le basi degli impianti. Il volume sopraelevato che contiene le caldaie che alimentavano l’intero complesso di San Bernardo è chiuso da quattro facciate in parte trasparenti e in parte traslucide realizzate con un serramento a tutta altezza in profili metallici commerciali e vetro che consente la visione degli impianti dall’esterno e che dà all’edificio un’immagine di grande leggerezza. Il coronamento dell’edificio è un parallelepipedo rivestito in klinker smaltato blu che ne nasconde la copertura. Il serramento di facciata è composto da moduli uguali tripartiti in altezza costituiti da due ordini di telai fissi con vetri semitrasparenti e trasparenti in basso e serramenti apribili con vetri opalini in alto. La struttura della base è in calcestruzzo, quella del volume delle caldaie e quella della copertura in acciaio; la copertura leggermente inclinata è realizzata in lastre di fibrocemento su tralicci metallici, smontabile. La qualità del progetto è evidente sia nei dettagli semplici e raffinati della carpenteria sia nella composizione generale che culmina, in alto, con i quattro fumaioli in acciaio brunito evocatori di immagini navali». (Patrizia Bonifazio, Enrico Giacopelli (a cura di), Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell’architettura moderna di Ivrea, Allemandi, Torino 2007, p. 83)

«L’edificio è composto da un unico volume vetrato di forma parallelepipeda, sorretto da un basamento in calcestruzzo rivestito di klinker blu, che contiene gli impianti di supporto alle caldaie. La struttura in acciaio si caratterizza per il corpo rivestito in klinker blu, dal quale svettano quattro ciminiere d’ acciaio brunito a cono rovesciato che emerge dalla copertura, in lastre di fibrocemento su tralicci metallici». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, p. 177)

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  

L’edificio, oggi dismesso, si presenta complessivamente in mediocre stato di conservazione. Sono stati rimossi gli impianti interni e «i quattro fumaioli in acciaio brunito evocatori di immagini navali» (Boltri et al. 1998, p. 83). Diversi serramenti risultano arrugginiti e privi di vetri. La vegetazione cresce libera invadendo l’edificio.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Guiducci Roberto 1962 Presente e futuro dell’architettura industriale in Italia Zodiac n. 9 127-146 No
Shapira Nathan H., Von Klier Hans , King Perry A. (a cura di) 1979 Design Process Olivetti 1908-1978 Olivetti Milano 49 No
Boltri Daniele, Maggia Giovanni, Papa Enrico, Vidari Pier Paride 1998 Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi del lavoro e i servizi socio-assistenziali di fabbrica Gangemi Roma 74-75 No
Bonifazio Patrizia, Giacopelli Enrico (a cura di) 2007 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell'architettura moderna a Ivrea Allemandi Torino 83 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 177 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La centrale termica La centrale termica Tratto da - Shapira, Klier Hans, King, Olivetti 1979
La centrale termica La centrale termica Tratto da - Boltri, Maggia, Papa, Vidari, Gangemi 1998
Scorcio panoramico, 2020 Scorcio panoramico, 2020 Tanja Marzi - 2020
Scorcio panoramico, 2020 Scorcio panoramico, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista prospettica, 2020 Vista prospettica, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, 2020 Vista esterna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, dettaglio, 2020 Vista esterna, dettaglio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Scorcio, 2020 Scorcio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Scorcio, dettaglio, 2020 Scorcio, dettaglio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista esterna, dettaglio, 2020 Vista esterna, dettaglio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Scorcio, 2019 Scorcio, 2019 Tanja Marzi - 2019
Esterno, dettaglio serramenti, 2020	Esterno, dettaglio serramenti, 2020 Tanja Marzi - 2020
Esterno, dettaglio prospetto, 2020 Esterno, dettaglio prospetto, 2020 Tanja Marzi - 2020
Esterno, dettaglio basamento, 2020 Esterno, dettaglio basamento, 2020 Tanja Marzi - 2020
Scorcio prospetto, 2020 Scorcio prospetto, 2020 Tanja Marzi - 2020
Prospetto, dettaglio, 2020 Prospetto, dettaglio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Prospetto, dettaglio, 2020 Prospetto, dettaglio, 2020 Tanja Marzi - 2020
Prospetto, dettaglio serramenti, 2020 Prospetto, dettaglio serramenti, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista interna, 2020 Vista interna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista interna, 2020 Vista interna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista interna, 2020 Vista interna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista interna, 2020 Vista interna, 2020 Tanja Marzi - 2020
Vista interna, dettaglio reticolari copertura, 2020 Vista interna, dettaglio reticolari copertura, 2020 Tanja Marzi - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
mamivrea.it. Museo Virtuale dell'Architettura Moderna Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Marco Ferrari con Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 22/01/2025

Revisori:

 Mezzino Davide 2021