Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VILLINI A SANTA MARINELLA

Scheda Opera

  • Vista esterna dal mare
  • Particolare facciate
  • Vista esterna dal litorale
  • Dettaglio prospetto su via Aurelia
  • Veduta esterna da via Aurelia
  • Veduta esterna dalla spiaggia
  • Veduta prospettica
  • Prospetti e veduta prospettica
  • Particolare vuoto centrale dalla spiaggia
  • Particolare vuoto centrale da via Aurelia
  • Comune: Santa Marinella
  • Denominazione: VILLINI A SANTA MARINELLA
  • Indirizzo: Via Aurelia N. 322
  • Data: 1952 - 1954
  • Tipologia: Abitazioni bifamiliari
  • Autori principali: Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti
Descrizione

Le due case gemelle di vacanza possono essere considerate come casa di vacanza per sé poiché vedono tra i committenti Monaco e Cestelli Guidi. Rappresentano una sintesi efficace della ricerca che Monaco e Luccichenti, conducono, con esiti molto interessanti, sul tema della palazzina e qui, più in particolare, della casa a ville soprapposte.

Collocate in uno stretto lotto tra la via Aurelia e il mare, su un basamento in tufo che le solleva dalla spiaggia alla quota stradale, comprendono un piano pilotis, otto appartamenti su due piani e un’ampia terrazza di copertura. Secondo una prassi compositiva che distingue i progetti dello studio, la chiara planimetria vede gli ambienti raggruppati per funzione: gli alloggi, due per piano, distribuiti da una scala in posizione centrale, verso il mare sono organizzati con un unico ambiente destinato a soggiorno-pranzo, le camere da letto, con interposto il bagno, sui lati, mentre gli ambienti di servizio sono collocati nella fascia sulla strada.

Lo spazio del soggiorno si estende in un’ampia e ombreggiata terrazza, che quasi ne raddoppia la dimensione, protetta da un leggero parapetto verso il mare e chiusa da parapetti pieni, a ricostituire il volume, sui fianchi; all'opposto gli ambienti di servizio sono distribuiti da un lungo ballatoio protetto da uno schermo continuo fatto di mattoni smaltati di blu montati di sbieco. Lo schema planimetrico è inserito in un altrettanto chiaro sistema strutturale basato sulla sequenza di telai di luce contenuta.

I volumi netti ed elementari, aperti verso il mare e chiusi sulla strada, sono animati da terrazze fortemente aggettanti e da scale a rampa unica, varie per materiali e ruolo, che collegano tutti gli spazi della vita all'aperto: quelle singole e leggere, fatte solo di pedate che salgono, in facciata, dal piano pilotis alle terrazze del primo piano e quelle doppie e a parapetto pieno che dalla terrazza del secondo piano si aggrappano sui lati per arrivare in copertura; si intravedono appena nella penombra le scale aperte che salgono dal piano pilotis agli alloggi.

I volumi, appoggiati sui pilastri sono conclusi da un coronamento: questa funzione è svolta dall'aggetto della terrazza di copertura anche sui fronti laterali ma, in particolare, dal geometrico gioco dei travetti emergenti all'estradosso della soletta; sul fronte stradale, invece, il coronamento è ridotto al marcapiano che definisce i campi di mattoni.

Tutti gli elementi della costruzione sono trattati in modo da accentuare il livello di astrazione dei volumi bianchi sui pilotis in calcestruzzo a vista. Al piano pilotis sono escluse travi emergenti nei telai perimetrali, ma non nella fila centrale, quasi a concentrare qui il meccanismo strutturale: qui le travi sono emergenti, il pilastro in corrispondenza della scala mostra la doppia mensola del pianerottolo di arrivo e, andando verso il mare, sull'ultimo pilastro è impostata, oltre alla trave emergente, anche una robusta mensola, la cui testa, affiorante in prospetto, sostiene l’aggetto della terrazza del primo piano.

Nessun altro elemento strutturale appare sulle facciate ritmate dalle solette delle terrazze e dalle regolari bucature; sul retro i marcapiani e gli esili pilastrini verticali definiscono i campi di mattoni. Perfettamente calibrato è il gioco dei volumi con proporzioni equilibrate (i fronti di 12 m, la profondità di 14, il distacco di 8) e spettacolare è la vista del mare inquadrata dall'ingresso centrato tra le due case con le scale simmetriche. Il progetto, per la chiarezza planimetrica, il preciso dimensionamento di tutti gli elementi e l’impeccabile realizzazione richiama una precedente casa di vacanze realizzata a Fregene, Villa Pettenelli (1949) purtroppo oggi pesantemente modificata.

Le case di Santa Marinella sono testimonianza della perfetta corrispondenza tra indiscussa abilità progettuale e raffinata pratica di cantiere degli autori considerati esponenti di spicco di un professionismo colto e in sintonia con i movimenti artistici, dall’astrattismo all’informale, che in quegli anni caratterizzano la vita culturale della Capitale.

Info
  • Progetto: 1952 - 1952
  • Esecuzione: 1952 - 1954
  • Committente: Carlo e G. Cestelli Guidi, G. Florio, M. Giovannini, G. Giovannini, Vincenzo Monaco, Zamboni
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Cestelli Guidi Progetto strutturale Progetto NO
Julio Garcia Lafuente Collaboratore Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=35398 NO
Amedeo Luccichenti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=32029 SI
Vincenzo Monaco Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33691 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: intonaco e mattoni smaltati
  • Coperture: piane, a terrazza praticabile
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Collocate in uno stretto lotto tra la via Aurelia e il mare, su un basamento in tufo che le solleva dalla spiaggia alla quota stradale, comprendono un piano pilotis, otto appartamenti su due piani e un’ampia terrazza di copertura. Secondo una prassi compositiva che distingue i progetti dello studio, la chiara planimetria vede gli ambienti raggruppati per funzione: gli alloggi, due per piano, distribuiti da una scala in posizione centrale, verso il mare sono organizzati con un unico ambiente destinato a soggiorno-pranzo, le camere da letto, con interposto il bagno, sui lati, mentre gli ambienti di servizio sono collocati nella fascia sulla strada. 

Lo spazio del soggiorno si estende in un’ampia e ombreggiata terrazza, che quasi ne raddoppia la dimensione, protetta da un leggero parapetto verso il mare e chiusa da parapetti pieni, a ricostituire il volume, sui fianchi; all'opposto gli ambienti di servizio sono distribuiti da un lungo ballatoio protetto da uno schermo continuo fatto di mattoni smaltati di blu montati di sbieco. Lo schema planimetrico è inserito in un altrettanto chiaro sistema strutturale basato sulla sequenza di telai di luce contenuta.

I volumi netti ed elementari, aperti verso il mare e chiusi sulla strada, sono animati da terrazze fortemente aggettanti e da scale a rampa unica, varie per materiali e ruolo, che collegano tutti gli spazi della vita all'aperto: quelle singole e leggere, fatte solo di pedate che salgono, in facciata, dal piano pilotis alle terrazze del primo piano e quelle doppie e a parapetto pieno che dalla terrazza del secondo piano si aggrappano sui lati per arrivare in copertura; si intravedono appena nella penombra le scale aperte che salgono dal piano pilotis agli alloggi. 

I volumi, appoggiati sui pilastri sono conclusi da un coronamento: questa funzione è svolta dall'aggetto della terrazza di copertura anche sui fronti laterali ma, in particolare, dal geometrico gioco dei travetti emergenti all'estradosso della soletta; sul fronte stradale, invece, il coronamento è ridotto al marcapiano che definisce i campi di mattoni. 

Tutti gli elementi della costruzione sono trattati in modo da accentuare il livello di astrazione dei volumi bianchi sui pilotis in calcestruzzo a vista. Al piano pilotis sono escluse travi emergenti nei telai perimetrali, ma non nella fila centrale, quasi a concentrare qui il meccanismo strutturale: qui le travi sono emergenti, il pilastro in corrispondenza della scala mostra la doppia mensola del pianerottolo di arrivo e, andando verso il mare, sull'ultimo pilastro è impostata, oltre alla trave emergente, anche una robusta mensola, la cui testa, affiorante in prospetto, sostiene l’aggetto della terrazza del primo piano. 

Nessun altro elemento strutturale appare sulle facciate ritmate dalle solette delle terrazze e dalle regolari bucature; sul retro i marcapiani e gli esili pilastrini verticali definiscono i campi di mattoni. Perfettamente calibrato è il gioco dei volumi con proporzioni equilibrate (i fronti di 12 m, la profondità di 14, il distacco di 8) e spettacolare è la vista del mare inquadrata dall'ingresso centrato tra le due case con le scale simmetriche. Il progetto, per la chiarezza planimetrica, il preciso dimensionamento di tutti gli elementi e l’impeccabile realizzazione richiama una precedente casa di vacanze realizzata a Fregene, Villa Pettenelli (1949) purtroppo oggi pesantemente modificata. 

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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Riferimento Normativo: Legge 29 giugno 1939, n. 1497; Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (art. 142)
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle bellezze naturali (22/05/1985); Vincolo “ope legis” relativo alle aree di rispetto coste e corpi idrici
  • Foglio Catastale: 18
  • Particella: 296

Note

Vincolo paesaggistico (fascia costiera nei Comuni di Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli e Civitavecchia) – fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/ Provvedimenti di tutela D.M. 22 maggio 1985 a modifica del D.M. 21 settembre 1984 – Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle bellezze naturali Vincolo “ope legis” relativo alle aree di rispetto coste e corpi idrici (D. Lgs. 42/2004 – art. 142) – fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Luccichenti Amedeo, Monaco Vincenzo 1955 Recent work by Luccichenti and Monaco The Architectural Review 386 Si
Luccichenti Amedeo, Monaco Vincenzo 1955 Sull'Aurelia e la Salaria Domus n. 308 9-11 Si
Sartoris Alberto 1957 Enciclopédie de l’architecture nouvelle. Ordre et climat méditerranéenns Hoepli Milano 383-387 No
Quaroni Ludovico, Piñón Helio 1982 Architetture di Julio Lafuente Officina Roma 30-31 Si
Polano Sergio 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 467 No
Muratore Giorgio, Tosi Pamphili Clara (a cura di) 1992 Julio Lafuente. Opere 1952-1992 Officina Roma 30-31 Si
Melis Paolo 2017 Monaco e Luccichenti. Opera completa Electa Milano 216-220 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Monaco e Luccichenti Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Progetto di due Villini, Santa Marinella (RM)
Fondo Julio Lafuente Julio Lafuente Fondo privato Case al mare, Santa Marinella

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna dal mare Vista esterna dal mare Quaroni, Piňon, 1982
Particolare facciate Particolare facciate Tobia Valentini - 2018
Vista esterna dal litorale Vista esterna dal litorale Tobia Valentini - 2018
Dettaglio prospetto su via Aurelia Dettaglio prospetto su via Aurelia Tobia Valentini - 2018
Veduta esterna da via Aurelia Veduta esterna da via Aurelia Tobia Valentini - 2018
Veduta esterna dalla spiaggia Veduta esterna dalla spiaggia Tobia Valentini - 2018
Veduta prospettica Veduta prospettica Fondo Monaco Luccichenti, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Collezione MAXXI Architettura
Prospetti e veduta prospettica Prospetti e veduta prospettica Fondo Monaco Luccichenti, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Collezione MAXXI Architettura
Particolare vuoto centrale dalla spiaggia Particolare vuoto centrale dalla spiaggia Tobia Valentini - 2018
Particolare vuoto centrale da via Aurelia	Particolare vuoto centrale da via Aurelia Tobia Valentini - 2018

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Studio Lafuente - Case al mare a Santa Marinella Visualizza
MAXXI Patrimonio - Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Vincenzo Monaco Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vincenzo Monaco Visualizza
Studio Lafuente - Julio Lafuente Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Julio Lafuente Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Amedeo Luccichenti Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Ugo Luccichenti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Tor Vergata
Responsabile scientifico: Rosalia Vittorini


Scheda redatta da Rosalia Vittorini
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 24/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022