Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

HOTEL JOLLY

Scheda Opera

  • Pianta
  • Vista esterna dalle Mura Aureliane
  • Particolare facciata
  • Vista esterna da corso Italia
  • Comune: Roma
  • Località: Pinciano
  • Denominazione: HOTEL JOLLY
  • Indirizzo: Corso d'Italia N. 1
  • Data: 1968 - 1971
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Vincenzo Monaco
Descrizione

La costruzione di una struttura ricettiva come l’hotel Jolly lungo Corso d’Italia, va collocata nel processo di trasformazione terziaria che negli anni Sessanta investì tutta la zona compresa tra porta Pinciana e porta Pia, e che ne cambiò profondamente la conformazione, grazie all-apertura dei sottovia e alla facile conversione di destinazioni d’uso degli edifici residenziali.

Tanti sono perciò gli edifici di nuova costruzione nati appositamente per ospitare le nuove attività, come negozi, studi professionali, uffici e alberghi.
L’hotel Jolly può essere considerato un esempio di virtuosismo professionale: condizionato dalla volumetria dell’edificio preesistente e dall'area di progetto non felice, vincolato dalla presenza delle Mura Aureliane da una parte e da villa Borghese dall’altra, il progetto riponeva diverse problematiche. L’hotel si compone di 168 camere, disposte su sei livelli fuori terra (il piano terreno, su pilotis, è parzialmente interrato) e raggruppate in volumi di 3, 4 o 5 unità distaccate fra loro da asole, da cui penetra la luce che illumina il corridoio centrale.

Ogni piano ha una configurazione diversa dagli altri (solo il secondo e il terzo sono uguali fra loro) che va progressivamente arretrandosi ai livelli superiori.
Sotto la quota d’ingresso sono ricavati quattro piani interrati: i primi due, illuminati da alcuni pozzi di luce, ospitano gli ambienti comuni dell’albergo; gli altri due livelli sono occupati dai garage che si collegano al piano stradale tramite un sistema di rampe elicoidali.

L’intento di costruire una vera e propria “macchina alberghiera” in grado di funzionare a ritmi serrati con un continuo ricambio di clientela, traspare anche dalla composizione formale dell’edificio, ottenuto attraverso l’assemblaggio di elementi realizzati in officina. L’elemento architettonico più rilevante è la struttura metallica in vista e tutto il sistema delle sue connessioni che sembra alludere, con i ricorrenti “fuori piano” dei singoli elementi, all'insieme delle operazioni di montaggio.

Le travi perpendicolari al fronte sorreggono elementi brise-soleil e una coppia di binari originariamente destinati ad alloggiare delle fioriere. Le tamponature esterne sono in pannelli color grigio rosa, mentre le grandi vetrate sono color bronzo ramato. In seguito alla morte improvvisa di Monaco il completamento dell’edificio fu seguito dal figlio Edoardo che invitò Franco Albini e il suo studio a collaborare all'architettura degli interni.

Info
  • Progetto: 1968 -
  • Esecuzione: 1968 - 1971
  • Committente: Pontificio Seminario Francese - Istituto dello Spirito Santo, Roma (1964-1967), Jolly Hotels S.p.A. (dal 1967)
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Albini Progetto Interni Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19452 NO
Gino Corve Progetto strutturale Progetto NO
M. Ferretti Progetto strutturale Progetto NO
Costruzioni metalliche Finsider Impresa esecutrice Esecuzione NO
Eugenio Grassetto Impresa esecutrice Esecuzione NO
Franca Helg Progetto Interni Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21153 NO
Alessandro Martini Collaboratore Progetto NO
Alessandro Martini Collaboratore Progetto NO
Edoardo Monaco Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=101224 NO
Vincenzo Monaco Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33691 SI
  • Strutture: acciaio
  • Materiale di facciata: pannelli prefabbricati pesanti, pannelli di vetro, profilati in acciaio
  • Coperture: piana
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono

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Tanti sono perciò gli edifici di nuova costruzione nati appositamente per ospitare le nuove attività, come negozi, studi professionali, uffici e alberghi.
L’hotel Jolly può essere considerato un esempio di virtuosismo professionale: condizionato dalla volumetria dell’edificio preesistente e dall'area di progetto non felice, vincolato dalla presenza delle Mura Aureliane da una parte e da villa Borghese dall’altra, il progetto riponeva diverse problematiche. L’hotel si compone di 168 camere, disposte su sei livelli fuori terra (il piano terreno, su pilotis, è parzialmente interrato) e raggruppate in volumi di 3, 4 o 5 unità distaccate fra loro da asole, da cui penetra la luce che illumina il corridoio centrale.

Ogni piano ha una configurazione diversa dagli altri (solo il secondo e il terzo sono uguali fra loro) che va progressivamente arretrandosi ai livelli superiori.
Sotto la quota d’ingresso sono ricavati quattro piani interrati: i primi due, illuminati da alcuni pozzi di luce, ospitano gli ambienti comuni dell’albergo; gli altri due livelli sono occupati dai garage che si collegano al piano stradale tramite un sistema di rampe elicoidali.

L’intento di costruire una vera e propria “macchina alberghiera” in grado di funzionare a ritmi serrati con un continuo ricambio di clientela, traspare anche dalla composizione formale dell’edificio, ottenuto attraverso l’assemblaggio di elementi realizzati in officina. L’elemento architettonico più rilevante è la struttura metallica in vista e tutto il sistema delle sue connessioni che sembra alludere, con i ricorrenti “fuori piano” dei singoli elementi, all'insieme delle operazioni di montaggio.

Le travi perpendicolari al fronte sorreggono elementi brise-soleil e una coppia di binari originariamente destinati ad alloggiare delle fioriere. Le tamponature esterne sono in pannelli color grigio rosa, mentre le grandi vetrate sono color bronzo ramato.  In seguito alla morte improvvisa di Monaco il completamento dell’edificio fu seguito dal figlio Edoardo che invitò Franco Albini e il suo studio a collaborare all'architettura degli interni.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gentilucci P. 1971 Un Jolly tra i pini Finsider n. 4 34-37 Si
Martegnani M. G. 1971 La macchina albergo Moebius n. 4-5 112-119 Si
1972 Albergo Jolly a Roma Acciaio n. 1 572-575 Si
1972 Introduzione all'architettura in acciaio. Evoluzione tecnica e progettuale Quaderno tecnico Italsider Genova 105 No
De Santis M. 1972 Il nuovo Jolly Hotel a Roma L'Industria delle Costruzioni n. 29 11-30 Si
1973 L'Hotel Jolly à Rome L'Architecture d'aujourd'hui n. 168 96 Si
1975 Une structure dacier dans le centre de Rome. Hôtel Jolly à Rome Techniques et architecture n. 305 60-61 Si
De Guttry Irene 1978 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 99 No
Gandolfi Vittorio 1980 L'acciaio nell'architettura CISIA Milano 100; 148 No
Ippolito Achille Maria, Pagnotta Mauro 1982 Roma Costruita. Le vicende, le problematiche e le realizzazioni dell’architettura a Roma dal 1946 al 1981 Palombi Roma 123-124 No
Rossi Piero Ostilio 1984 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1984 (I ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 177 Si
Ciucci Giorgio, De Feo Vittorio 1985 Itinerari de L'Espresso. Roma L'Espresso Milano 501; Scheda n. 6 No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 346; Scheda n. 88 No
Sgarbi Vittorio 1991 Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri Bompiani Milano 172 No
Touring Club Italiano 1993 Guida d'Italia. Roma TCI Milano 721 No
Olezzante Silvano 1999 Appunti di storia dell'edilizia romana. La città da scoprire CEFME Roma 30-31 No
De Guttry Irene 2001 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 100 No
Poretti Sergio 2009 La costruzione dell'architettura. Temi e opere del dopoguerra italiano Gangemi Roma 39-48 No
Barbero Luca Massimo 2011 Roma '50-'60. Guida alla architettura nelle fotografie di Oscar Savio Electa Milano 62-67 No
Melis Paolo 2017 Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti. Opera completa Electa Milano 262-263 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Monaco e Luccichenti Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma Progetto di albergo Italjolly su area tra la Via Pinciana e Corso d'Italia, Roma

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta Pianta
Vista esterna dalle Mura Aureliane Vista esterna dalle Mura Aureliane
Particolare facciata Particolare facciata
Vista esterna da corso Italia Vista esterna da corso Italia

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Vincenzo Monaco Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vincenzo Monaco Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 28/02/2025

Revisori:

Alberto Coppo