Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SOVRAPPASSO PEDONALE DI VIA DEGLI ANNIBALDI

Scheda Opera

  • Pianta
  • Vista da via del Fagutale
  • Vista da via del Fagutale verso il Colosseo
  • Vista da via degli Annibaldi verso il Colosseo
  • Comune: Roma
  • Località:
  • Denominazione: SOVRAPPASSO PEDONALE DI VIA DEGLI ANNIBALDI
  • Indirizzo: Tra via Vittorino da Feltre e via del Fagutale
  • Data: 1998 - 2001
  • Tipologia: Infrastrutture
  • Autori principali: Francesco Cellini, Fabio Brancaleoni
Descrizione

In occasione del Giubileo del 2000 viene previsto a Roma un grande afflusso di pellegrini e turisti. Per facilitarne gli spostamenti, limitati dal traffico incessante della Capitale, viene indetto un concorso pubblico di architettura con lo scopo di realizzare tre passerelle aeree pedonali, inizialmente temporanee, lungo i punti strategici dei percorsi di pellegrinaggio e degli itinerari archeologici.

Tra più di 50 progetti presentati, il vincitore è Francesco Cellini con Fabio Brancaleone. Le location proposte dal concorso erano: piazzale Numa Pompilio, Via di San Gregorio e via degli Annibaldi. Per le limitazioni in corso d’opera della Sovrintendenza archeologica, è stato impossibile realizzare i ponti nei primi due siti prescelti e in tempo per il Giubileo, così ne viene realizzato solo uno su via degli Annibaldi. La realizzazione fu molto contestata perché avrebbe deturpato la visuale del Colosseo, essendo posta ad appena 100 metri di distanza dall'anfiteatro Flavio, tanto da essere anche oggetto di ipotesi di abbattimento.

La passerella ricostituisce l’asse storico di via della Polveriera, interrotto nel 1895 dal taglio di via degli Annibaldi e garantisce un passaggio sicuro e pedonale a tutti coloro che, provenendo da via della Polveriera, vogliano raggiungere la stazione Colosseo della metropolitana tramite Via Vittorio da Feltre. L'obiettivo di ricostituire questo percorso storico è solo apparentemente una mera necessità formale.

L’opportunità di questo progetto poteva ben essere dimostrata anche solo sostando per pochi istanti sul posto per rendersi conto della quantità di persone (turisti, studenti della Facoltà di Ingegneria, residenti), che quotidianamente percorrono via della Polveriera e che erano poi costretti a deviare per via del Fagutale ed attraversare pericolosamente via degli Annibaldi.

Una passerella che collega i due muraglioni è però solo apparentemente di semplice realizzazione. Questo a causa della forte differenza di quota tra i due muraglioni di sostegno, che per tutta la loro lunghezza si aggira intorno al metro. La necessità di mantenere l'intradosso del ponte costantemente di 5 m al di sopra del piano carrabile di via degli Annibaldi determina il raggio di curvatura del piano dell'impalcato di 123 m (originato dalla curvatura della sezione stradale). In questo modo il ponte arriva su largo Agnesi ad una altezza di circa 120 cm dalla quota di arrivo ed è raccordato a questa mediante una scala lapidea, munita di servoscala per garantire un facile attraversamento, che si caratterizza formalmente come un elemento autonomo.

La strada progettuale intrapresa dai progettisti è duplice: da una parte ricercano la massima leggerezza strutturale e visiva per integrarsi nel complesso skyline urbano; dall’altra, nella scelta degli attacchi al terreno, prevedono elementi di salita massicci in linea con i materiali e le finiture del tessuto urbano circostante. Obiettivo primario della soluzione strutturale adottata è mantenere il minimo impatto visivo e facilità di accesso, prevedendo un percorso suddiviso secondo i flussi, per garantire una portata efficiente con una larghezza contenuta.

L’inserimento di una panca centrale continua ed accessibile a tutti, permette la sosta e la vista sui monumenti circostanti. La location a cui i progettisti destinano inizialmente la loro opera è piazzale Numa Pompilio e da ciò derivano le diverse modifiche poi apportate al progetto in fase di realizzazione su via degli Annibaldi: mancano infatti i due corpi scala che raccordano la passerella con gli accessi, e di questi ultimi solo uno (quello su largo Agnesi) è munito di scala e servoscala.

Per quanto riguarda particolari e finiture, va detto che si è cercato di attribuire un carattere di massima confortevolezza al percorso. L’uso dei materiali non è casuale, ma è orientato da due esigenze: da un lato la facile reperibilità sul mercato e la semplicità della messa in opera (elementi fondamentali per la realizzazione del manufatto in tempi brevi); dall'altro la necessità di una struttura semplice, essenziale, elegante e dal minimo impatto visivo: un vero e proprio “ponte invisibile”. I materiali in vista sono quindi esclusivamente acciaio (impalcato) e legno (seduta e calpestio), con linee di illuminazione inserite al bordo della seduta e sulla curva centrale di intradosso.

La panca è rivestita in acciaio inox sabbiato, con elementi in pietra lavica, materiale ripreso nel piano di calpestio; lungo i lati della panca, sono previste insegne pubblicitarie, visibili in una fascia continua sia di notte che di giorno, grazie alle linee di illuminazione, risultando così molto discreta (come richiesto originariamente nel bando di concorso), ma assai ben visibile a chi percorra la passerella.

Ad incrementare il livello di comfort è il fatto che tutto il percorso aereo è accompagnato dalla piacevolezza tattile delle finiture in legno: nel sedile continuo lungo la panca, nel sottile poggiapiedi e nel comodo corrimano, incurvato per facilitare l’appoggio, nel calpestio (che così è ulteriormente insonorizzato). Le rampe e le scale di accesso sono realizzate in muratura e rivestite con materiali uniformi a quelli dell’area circostante.

Per la realizzazione i progettisti sono ricorsi a schemi a travata, in cui l’opportunità funzionale di avere punti di sosta e di vista è stata estesa all'intera lunghezza dell'attraversamento, con l'inserimento di una seduta centrale, soluzione che riduce così lo spessore dell’impalcato e minimizza l’impatto del corpo architettonico rispetto al Colosseo, poi pienamente sfruttata per collocare una trave centrale di spina portante, il cui impatto visivo è molto smorzato dai parapetti e dalle lamiere continue con cui è realizzato l'estradosso.

Info
  • Progetto: 1998 - 1999
  • Esecuzione: 1999 - 2001
  • Tipologia Specifica: Ponte pedonale
  • Committente: Comune di Roma, Ufficio Progetti per la Città Storica
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Fabio Brancaleoni Progetto strutturale Progetto SI
Francesco Cellini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/francesco-cellini SI
Impresa Cerasi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Eugenio Cipollone Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.insulainrete.it/ NO
Srl Geocostruzioni Impresa esecutrice Esecuzione NO
L. C. Leone Collaboratore Progetto NO
E. Sonato Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: acciaio
  • Coperture: legno
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Coperture: Buono

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Tra più di 50 progetti presentati, il vincitore è Francesco Cellini con Fabio Brancaleone. Le location proposte dal concorso erano: piazzale Numa Pompilio, Via di San Gregorio e via degli Annibaldi. Per le limitazioni in corso d’opera della Sovrintendenza archeologica, è stato impossibile realizzare i ponti nei primi due siti prescelti e in tempo per il Giubileo, così ne viene realizzato solo uno su via degli Annibaldi. La realizzazione fu molto contestata perché avrebbe deturpato la visuale del Colosseo, essendo posta ad appena 100 metri di distanza dall'anfiteatro Flavio, tanto da essere anche oggetto di ipotesi di abbattimento.

La passerella ricostituisce l’asse storico di via della Polveriera, interrotto nel 1895 dal taglio di via degli Annibaldi e garantisce un passaggio sicuro e pedonale a tutti coloro che, provenendo da via della Polveriera, vogliano raggiungere la stazione Colosseo della metropolitana tramite Via Vittorio da Feltre. L'obiettivo di ricostituire questo percorso storico è solo apparentemente una mera necessità formale.

L’opportunità di questo progetto poteva ben essere dimostrata anche solo sostando per pochi istanti sul posto per rendersi conto della quantità di persone (turisti, studenti della Facoltà di Ingegneria, residenti), che quotidianamente percorrono via della Polveriera e che erano poi costretti a deviare per via del Fagutale ed attraversare pericolosamente via degli Annibaldi.

Una passerella che collega i due muraglioni è però solo apparentemente di semplice realizzazione. Questo a causa della forte differenza di quota tra i due muraglioni di sostegno, che per tutta la loro lunghezza si aggira intorno al metro. La necessità di mantenere l'intradosso del ponte costantemente di 5 m al di sopra del piano carrabile di via degli Annibaldi determina il raggio di curvatura del piano dell'impalcato di 123 m (originato dalla curvatura della sezione stradale). In questo modo il ponte arriva su largo Agnesi ad una altezza di circa 120 cm dalla quota di arrivo ed è raccordato a questa mediante una scala lapidea, munita di servoscala per garantire un facile attraversamento, che si caratterizza formalmente come un elemento autonomo.

La strada progettuale intrapresa dai progettisti è duplice: da una parte ricercano la massima leggerezza strutturale e visiva per integrarsi nel complesso skyline urbano; dall’altra, nella scelta degli attacchi al terreno, prevedono elementi di salita massicci in linea con i materiali e le finiture del tessuto urbano circostante. Obiettivo primario della soluzione strutturale adottata è mantenere il minimo impatto visivo e facilità di accesso, prevedendo un percorso suddiviso secondo i flussi, per garantire una portata efficiente con una larghezza contenuta. 

L’inserimento di una panca centrale continua ed accessibile a tutti, permette la sosta e la vista sui monumenti circostanti. La location a cui i progettisti destinano inizialmente la loro opera è piazzale Numa Pompilio e da ciò derivano le diverse modifiche poi apportate al progetto in fase di realizzazione su via degli Annibaldi: mancano infatti i due corpi scala che raccordano la passerella con gli accessi, e di questi ultimi solo uno (quello su largo Agnesi) è munito di scala e servoscala. 

Per quanto riguarda particolari e finiture, va detto che si è cercato di attribuire un carattere di massima confortevolezza al percorso. L’uso dei materiali non è casuale, ma è orientato da due esigenze: da un lato la facile reperibilità sul mercato e la semplicità della messa in opera (elementi fondamentali per la realizzazione del manufatto in tempi brevi); dall'altro la necessità di una struttura semplice, essenziale, elegante e dal minimo impatto visivo: un vero e proprio “ponte invisibile”. I materiali in vista sono quindi esclusivamente acciaio (impalcato) e legno (seduta e calpestio), con linee di illuminazione inserite al bordo della seduta e sulla curva centrale di intradosso. 

La panca è rivestita in acciaio inox sabbiato, con elementi in pietra lavica, materiale ripreso nel piano di calpestio; lungo i lati della panca, sono previste insegne pubblicitarie, visibili in una fascia continua sia di notte che di giorno, grazie alle linee di illuminazione, risultando così molto discreta (come richiesto originariamente nel bando di concorso), ma assai ben visibile a chi percorra la passerella. 

Ad incrementare il livello di comfort è il fatto che tutto il percorso aereo è accompagnato dalla piacevolezza tattile delle finiture in legno: nel sedile continuo lungo la panca, nel sottile poggiapiedi e nel comodo corrimano, incurvato per facilitare l’appoggio, nel calpestio (che così è ulteriormente insonorizzato). Le rampe e le scale di accesso sono realizzate in muratura e rivestite con materiali uniformi a quelli dell’area circostante. 

Per la realizzazione i progettisti sono ricorsi a schemi a travata, in cui l’opportunità funzionale di avere punti di sosta e di vista è stata estesa all'intera lunghezza dell'attraversamento, con l'inserimento di una seduta centrale, soluzione che riduce così lo spessore dell’impalcato e minimizza l’impatto del corpo architettonico rispetto al Colosseo, poi pienamente sfruttata per collocare una trave centrale di spina portante, il cui impatto visivo è molto smorzato dai parapetti e dalle lamiere continue con cui è realizzato l'estradosso. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Il ponte è stato realizzato come manufatto provvisorio in occasione del Giubileo del 2000

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1999 Abitare n. 383 164 Si
1999 L'Industria delle Costruzioni n. 328 62-63 Si
Tonelli Chiara (a cura di) 1999 I ponti del Giubileo Gangemi Roma No
Arnaboldi Mario Antonio 1999 Ponti effimeri. For the Jubilee L'Arca n. 139 4-13 No
2001 Light Lotus Navigator n. 4 24-67 No
De Guttry Irene 2001 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma No
Comune di Roma 2002 In giro per Roma con Gianni Berengo Gardin Palombi Roma 58-59; 139 Si
D'Onofrio Alessandro, Felici Laura (a cura di) 2002 Architettura e arte oggi nel centro storico e nel paesaggio Accademia Nazionale di San Luca Roma 77 No
2004 Itinerario contemporaneo. Roma Area n. 76 188-197; Scheda n. 9 No
Ciucci Giorgio, Ghio Francesco, Rossi Piero Ostilio 2006 Roma. La nuova architettura Electa Milano 68-69 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta Pianta
Vista da via del Fagutale Vista da via del Fagutale
Vista da via del Fagutale verso il Colosseo Vista da via del Fagutale verso il Colosseo
Vista da via degli Annibaldi verso il Colosseo Vista da via degli Annibaldi verso il Colosseo

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2021