VILLA LA SARACENA
Scheda Opera
- Comune: Santa Marinella
- Denominazione: VILLA LA SARACENA
- Indirizzo: Lungomare Guglielmo Marconi N. 137
- Data: 1954 - 1957
- Tipologia: Abitazioni unifamiliari
- Autori principali: Luigi Moretti
Descrizione
Progettata da Moretti, maestro indiscusso e riconosciuto dell’architettura italiana del Novecento, in un momento felice del suo itinerario professionale che vede una feconda attività progettuale corrispondere a un’originale riflessione teorica, la villa riscuote da subito un enorme successo di critica, assumendo il ruolo di icona senza tempo. Riflette infatti la sofisticata ricerca dell’autore, restituita sulla rivista Spazio e approfondita nei rapporti con gli artisti astratti e informali di cui colleziona le opere (Capogrossi, Fontana, Burri), in cui viene indagata la complessa relazione tra i concetti di costruzione e forma, spazio e superficie, attraverso l’approfondimento e la rilettura dei classici.
La villa detta ‘La Saracena’ è la prima delle straordinarie ville progettate a Santa Marinella, cui seguiranno, in una singolare vicenda che vede protagonisti il committente e l’architetto, la Califfa (1966-67) e la Moresca (1968-82). La vicenda prende avvio da un incarico affidato a Moretti per il progetto di villini binati dai proprietari di due terreni adiacenti situati tra la via Aurelia Antica e il mare. Delle due ville ne sarà realizzata solo una, la Saracena, che Francesco Malgeri - giornalista del Corriere della sera per il quale Moretti aveva già realizzato una cappella nel cimitero del Verano (1938) – fa costruire per sua figlia, Luciana Pignatelli d’Aragona Cortez.
Sul lotto irregolare e allungato, la casa si dispone in una composizione tesa secondo una concatenazione fluida di ambienti: superato il cortile ovoidale, dall'atrio si può scegliere di uscire nel giardino segreto o intraprendere il percorso che raggiunge, attraverso la galleria vetrata sul giardino, la grande sala di soggiorno-pranzo aperta sulla terrazza che guarda il mare; dalla terrazza si raggiunge la spiaggia. Il percorso è lievemente in discesa ed è articolato in uno spazio, che per Moretti è un elemento plasmabile al pari della materia, delimitato da pareti e soffitti che si svolgono liberamente lasciando filtrare in modo vario, ma attentamente misurato, la luce: nell'atrio la grande pensilina circolare a vassoio, sottolineata all’esterno da un’affiorante modanatura, comprime e mantiene in ombra lo spazio, lungo la galleria che si apre verso il giardino asole o lame di luce separano le pareti dal soffitto, nella grande sala il solaio, sostenuto da mensole, libera la parete che si dissolve in un’ampia, luminosissima vetrata da cui prorompe la vista del mare, infine l’assolata terrazza pergolata. La zona letto, più riservata con affaccio sul giardino, si trova a fianco del grande atrio accanto alla scala. Al colore bianco dominante fanno da contrappunto le finiture: piastrelle in ceramica smaltata nei toni del giallo e del verde, del lilla e del rosa con inserti di piastrelle decorate a motivi floreali dal pittore Marcello Grisotti.
Sofisticati dispositivi strutturali rendono possibile la libera articolazione degli spazi con pilastri e mensole nascosti nell'andamento dei muri che definiscono gli ambienti della zona giorno. Tradizionale la struttura in muro alla romana in blocchi di tufo e ricorsi di mattoni per i nuclei dei servizi e delle camere. Quest’ultimo, a fianco dell’atrio, è trattato come una torre muta: una superficie continua sinuosamente incurvata avvolge gli ambienti per lasciare solo un enigmatico e continuo taglio verticale sul prospetto, un prospetto chiuso verso la strada cui si oppone quello aperto verso il mare. È, nelle parole dell’autore, “una casa gelosa, ‘saracena’, degli affetti, dei pensieri, delle belle persone che la abitano, che ha un sapore tanto mediterraneo da toccare il gusto della casa araba, serrata, odorosa di frescura“.
Il trattamento delle superfici avvolgenti, increspate, tagliate, modanate, su cui si condensa per Moretti il rapporto tra forma e spazio, in intonaco bianco a grana grossa, grezzo e scabro, accentua la plasticità dei volumi e l’effetto chiaroscurale. Nel prospetto a mare, la casa appare fondata su un basamento ‘naturale’ fatto di blocchi di pietra accatastati. Su questo fronte si apre anche il grottone protetto dal cancello, opera di Claire Falkenstein. Per la villa l’artista americana, dimostrando una piena sintonia con le ricerche morettiane, realizza un’originale struttura: un groviglio di ferri contorti, generato dalla reiterazione di un unico segno, la lettera U, e frammenti di vetro colorato, filtro alla vista del mare. La stessa tecnica già sperimentata nel parapetto per la galleria Spazio di Moretti e che l’artista riproporrà nei cancelli della casa museo di Peggy Guggenheim a Venezia (1961).
Abitata per una breve stagione dai proprietari che la vendono per trasferirsi nella Califfa; la casa, dopo lunghi anni di abbandono e degrado tipico dell’assenza di manutenzione (fessurazione del calcestruzzo, distacco dell’intonaco, ammaloramento dei serramenti), è sottoposta dal 2016 al 2020 a parziali interventi di restauro coordinati da Paolo Verdeschi. L'opera di Claire Falkenstein è andata perduta ed è stata sostituita con un altro cancello in ferro.
Info
- Progetto: 1954 - 1955
- Esecuzione: 1956 - 1957
- Committente: Francesco Malgeri
- Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Giulio | Belardelli - stucchi | NO | ||||
Silio | Colombini | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Marcello | Grisotti - disegni delle piastrelle | Artista | Progetto | NO | ||
Luigi | Moretti | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=31849 | SI |
Giovanni | Quadarella | Collaboratore | Progetto | NO |
- Strutture: calcestruzzo armato, muratura alla romana
- Materiale di facciata: intonaco a grana grossa
- Coperture: piane
- Serramenti: legno
- Stato Strutture: Discreto
- Stato Materiale di facciata: Discreto
- Stato Coperture: Mediocre
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
- Data Provvedimento: DDR 09/04/2010
- Riferimento Normativo: Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 , art. 10 c. 3 lettera a)
- Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle bellezze naturali (22/05/1985); Vincolo “ope legis” relativo alle aree di rispetto coste e corpi idrici
- Foglio Catastale: 15
- Particella: 166
Codice ICCd | Ubicazione | Tipologia | Soggetto | Autore | Materia Tecnica | Stato di Conservazione | Restauri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Ingresso dalla spiaggia | Cancello | Falkenstein Claire | Ferro |
Note
Vincolo paesaggistico (fascia costiera nei Comuni di Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli e Civitavecchia) – fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/ Provvedimenti di tutela D.M. 22 maggio 1985 a modifica del D.M. 21 settembre 1984 – Dichiarazione di notevole interesse pubblico delle bellezze naturali Vincolo “ope legis” relativo alle aree di rispetto coste e corpi idrici (D. Lgs. 42/2004 – art. 142) – fonte: http://www.sitap.beniculturali.it/ Il lavoro di restauro, in accordo con la nuova proprietà della villa (dal 1988) ha portato, sempre nel 2018, all'iscrizione dell'edificio alla Rete delle dimore storiche del Lazio. Trasformata così in una casa museo, la Saracena è visitabile dal pubblico a partire dal 21 ottobre 2018.
Bibliografia
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---|---|---|---|---|---|---|
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Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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Fondo Luigi Moretti | Luigi Moretti | Archivio Centrale dello Stato, Roma | Villa La Saracena, Santa Marinella | |
Archivio Moretti Magnifico | Luigi Moretti | Fondo privato | Villa La Saracena, Santa Marinella | |
Archivio Ufficio Tecnico | Luigi Moretti | Comune di Santa Marinella |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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SAN Archivi degli Architetti - Luigi Moretti | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Luigi Moretti | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il LazioTitolare della ricerca: Università degli studi di Tor Vergata
Responsabile scientifico: Rosalia Vittorini
Scheda redatta da Rosalia Vittorini
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 30/04/2024
Revisori:
Alberto Coppo 2022