Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE

Scheda Opera

  • Vista aerea con il cimitero storico (a destra) e l’ampliamento
  • Il muro di recinzione in cemento armato faccia vista verso la S.P. 69
  • Il percorso esterno sul lato verso il cimitero storico
  • Le sedute in cemento armato nello spazio compreso tra il cimitero storico e l’ampliamento
  • Dettaglio di un locale tecnico lungo il perimetro
  • Interno del cimitero con l’alternanza tra “vuoti” verdi e alberati e “pieni” con le sepolture
  • Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, le sepolture a parete. Si nota il disegno della pavimentazione
  • Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, la parete laterale del volume con le sepolture
  • Il percorso coperto con le sepolture a parete
  • Dettaglio di un “vuoto” con un Gingko Biloba, sullo sfondo una tomba di famiglia
  • Un “vuoto” alberato. A sinistra le sepolture a parete; a destra una tomba di famiglia
  • Un “vuoto” alberato: in primo piano la seduta continua in cemento armato
  • Un “vuoto” alberato
  • Vista del percorso coperto: in primo piano una tomba di famiglia
  • Un “vuoto”
  • Dettaglio di un modulo “vuoto” delimitato dalle murature in cemento armato faccia vista dei “pieni”. Si notano i doccioni in rame della copertura
  • Dettaglio di un “vuoto”, sullo sfondo una tomba di famiglia
  • Il percorso coperto con le sepolture a parete: in primo piano la seduta su un “vuoto”
  • Vista diagonale verso tre “vuoti”
  • Dettaglio di una tomba di famiglia
  • Vista diagonale verso tre “vuoti” alberati in sequenza
  • Dettaglio di un “vuoto”
  • Il muro di recinzione verso il cimitero storico
  • Il fronte principale del nuovo cimitero: in primo piano il giardino verso il cimitero storico con le sedute inclinate e le nuove alberature
  • Dettaglio delle sedute e del fronte del cimitero: si nota il rapporto tra pieni e vuoti e tra strutture in cemento armato, alberature e vegetazione
  • Dettaglio dei setti in cemento armato faccia vista del fronte principale
  • Vista dalla copertura verso il cimitero storico
  • Vista di insieme del nuovo cimitero dalla copertura: si nota l’alternanza tra “pieni” e “vuoti” e tra coperture piane verdi e in manto bituminoso
  • Il percorso coperto, i “vuoti” verdi, le sepolture a parete e le tombe di famiglia
  • Il percorso coperto con l’alternanza tra “pieni” e “vuoti”
  • Dettaglio delle sepolture a parete
  • Vista diagonale dei “vuoti” in sequenza
  • Vista di insieme dell’interno del nuovo cimitero
  • Comune: Poggio Rusco
  • Denominazione: AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE
  • Indirizzo: Viale Rimembranze N. 1
  • Data: 1974 - 1997
  • Tipologia: Cimiteri
  • Autori principali: Cesare Leonardi, Franca Stagi
Descrizione

L'ampliamento del Cimitero di Poggio Rusco si sviluppa con un impianto quadrato di 75 metri di lato, che riprende la giacitura e gli allineamenti del preesistente cimitero monumentale, posto immediatamente a nord. Alla sagoma del Cimitero storico, connotato da un portico di ingresso e da un'ampia esedra di gusto eclettico, i progettisti affiancano, mantenendo una distanza di 18 metri nel punto più stretto, un nuovo recinto cimiteriale, delimitato da un muro in calcestruzzo armato lasciato 'grezzo', il cosiddetto 'beton brut' di ispirazione lecorbusieriana. L'area compresa tra le due parti del cimitero è disegnata da un cortile baricentrico, in asse con l'esedra, affiancato sui lati da zone verdi con alberature e sedute continue in cemento armato, collocate con diverse inclinazioni rispetto ai percorsi a formare una linea continua lungo il prato. Il fronte principale si distingue dal resto del perimetro per una serie di setti perpendicolari, che inglobano alcune alberature preesistenti insieme a nuove essenze.
L'interno del nuovo recinto cimiteriale è articolato 'a scacchiera', sulla base di moduli quadrati di 6 metri di lato, che alternano spazi vuoti, riservati alla piantumazione del verde, e spazi coperti destinati alle sepolture a parete in loculi. Un sistema continuo, di altezza contenuta, nel quale gli alberi hanno un ruolo centrale come elemento che, nelle intenzioni dei progettisti, sporge oltre la linea della copertura piana per coprire con le chiome l'intera costruzione. Una composizione fortemente 'orizzontale', che sembra quasi dissolversi nel paesaggio della pianura circostante, grazie anche all'uso di coperture verdi sopra i volumi delle sepolture.
L’esperienza spaziale che ne risulta è suggestiva: una fitta trama di percorsi attraversa in sequenza gli spazi aperti, offrendo sorprendenti scorci diagonali che inquadrano gli alberi. Un luogo a 'misura d’uomo' che interpreta il tema ineluttabile della morte attraverso un'architettura vitale, scandita dalla presenza della natura, dal ritmo tra pieni e vuoti, dall'alternanza tra luce e ombra. Anche i muretti che delimitano gli spazi verdi sono dimensionati con una precisa idea, quella di offrire alle persone una comoda seduta su cui sostare, in un disegno che rivela grande attenzione al dettaglio, come si nota nella scansione della pavimentazione in cemento armato, con giunti di granulometria diversa rispetto alle campiture. Il sistema si adatta a ospitare sia le sepolture singole a parete, in moduli da 24 loculi, sia le tombe di famiglia.
Questo progetto è emblematico della ricerca di Cesare Leonardi e Franca Stagi volta a concepire le infrastrutture pubbliche a partire dalla presenza degli alberi. Un lavoro che ha avuto come esito la realizzazione di numerosi parchi e la pubblicazione, nel 1982, del volume "L’Architettura degli Alberi", diventato un testo di riferimento per generazioni di architetti, paesaggisti e botanici. La scelta dell'essenza messa a dimora all'interno dei 'vuoti', il Gingko Biloba, trova indizio proprio in questo testo, che evidenzia il carattere “ornamentale” e la “crescita lenta ed eccezionale longevità” di questa specie, insieme al colore delle foglie che “d'autunno, prima della caduta, diventa giallo intenso” (Leonradi e Stagi, 1982): caratteristiche adatte a un cimitero e a introdurre una nota cromatica di contrasto rispetto al 'beton brut'.
In origine la pavimentazione del percorso lungo il lato rivolto verso il cimitero storico aveva tagli per consentire la crescita dell'erba, una soluzione utilizzata dai progettisti, negli stessi anni, per le piscine scoperte del Centro Nuoto di Vignola (MO) e di Mirandola (MO) e poi, a scala più ampia, nel Parco Amendola di Modena (1972-1981).

Info
  • Progetto: 1974 - 1977
  • Esecuzione: 1977 - 1997
  • Committente: Comune di Poggio Rusco
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: Cimitero
  • Destinazione attuale: Cimitero
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cesare Leonardi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=93274 SI
Franca Stagi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=59736 SI
  • Strutture: Setti portanti e travi in calcestruzzo armato; solai prefabbricati in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo armato faccia vista
  • Coperture: Piana non praticabile con parti a tetto verde
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
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L'interno del nuovo recinto cimiteriale è articolato 'a scacchiera', sulla base di moduli quadrati di 6 metri di lato, che alternano spazi vuoti, riservati alla piantumazione del verde, e spazi coperti destinati alle sepolture a parete in loculi. Un sistema continuo, di altezza contenuta, nel quale gli alberi hanno un ruolo centrale come elemento che, nelle intenzioni dei progettisti, sporge oltre la linea della copertura piana per coprire con le chiome l'intera costruzione. Una composizione fortemente 'orizzontale', che sembra quasi dissolversi nel paesaggio della pianura circostante, grazie anche all'uso di coperture verdi sopra i volumi delle sepolture.
L’esperienza spaziale che ne risulta è suggestiva: una fitta trama di percorsi attraversa in sequenza gli spazi aperti, offrendo sorprendenti scorci diagonali che inquadrano gli alberi. Un luogo a 'misura d’uomo' che interpreta il tema ineluttabile della morte attraverso un'architettura vitale, scandita dalla presenza della natura, dal ritmo tra pieni e vuoti, dall'alternanza tra luce e ombra. Anche i muretti che delimitano gli spazi verdi sono dimensionati con una precisa idea, quella di offrire alle persone una comoda seduta su cui sostare, in un disegno che rivela grande attenzione al dettaglio, come si nota nella scansione della pavimentazione in cemento armato, con giunti di granulometria diversa rispetto alle campiture. Il sistema si adatta a ospitare sia le sepolture singole a parete, in moduli da 24 loculi, sia le tombe di famiglia.
Questo progetto è emblematico della ricerca di Cesare Leonardi e Franca Stagi volta a concepire le infrastrutture pubbliche a partire dalla presenza degli alberi. Un lavoro che ha avuto come esito la realizzazione di numerosi parchi e la pubblicazione, nel 1982, del volume "L’Architettura degli Alberi", diventato un testo di riferimento per generazioni di architetti, paesaggisti e botanici. La scelta dell'essenza messa a dimora all'interno dei 'vuoti', il Gingko Biloba, trova indizio proprio in questo testo, che evidenzia il carattere “ornamentale” e la “crescita lenta ed eccezionale longevità” di questa specie, insieme al colore delle foglie che “d'autunno, prima della caduta, diventa giallo intenso” (Leonradi e Stagi, 1982): caratteristiche adatte a un cimitero e a introdurre una nota cromatica di contrasto rispetto al 'beton brut'.
In origine la pavimentazione del percorso lungo il lato rivolto verso il cimitero storico aveva tagli per consentire la crescita dell'erba, una soluzione utilizzata dai progettisti, negli stessi anni, per le piscine scoperte del Centro Nuoto di Vignola (MO) e di Mirandola (MO) e poi, a scala più ampia, nel Parco Amendola di Modena (1972-1981).
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L'ampliamento del Cimitero di Poggio Rusco, insieme a quello pressoché coevo, seppure di dimensioni leggermente più contenute, realizzato nel vicino comune di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, riveste un grande valore storico e documentale, in quanto costituisce il 'prototipo' di un importante progetto rimasto sulla carta, quello presentato da Cesare Leonardi e Franca Stagi nel concorso per l’ampliamento del Cimitero di Modena (1972) vinto da Aldo Rossi. "In antitesi con il progetto vincitore che propone un complesso 'monumentale' e scenografico, il loro cimitero si sviluppa 'a scacchiera' alternando blocchi destinati ai loculi, a vuoti destinati agli alberi. Una sorta di 'paesaggio prefabbricato' che può estendersi nel tempo attraverso l'aggregazione di nuovi moduli" (Cavani, Orsini, 2017). Un completo ribaltamento del metodo progettuale, che mette gli alberi al centro del disegno, e immagina il cimitero come parte del paesaggio della pianura. Un'idea che trova negli ampliamenti dei Cimiteri di Poggio Rusco e Concordia sulla Secchia una lucida ed esemplare realizzazione. L'esecuzione dell'opera è avvenuta per lotti fino all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Il primo stralcio, documentato da 117 fotografie in bianco e nero scattate da Cesare Leonardi, risulta completato nel 1978. La direzione lavori delle fasi successive è stata seguita dalla sola Franca Stagi.
Cesare Leonardi (Modena, 1935) si laurea alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 1970; Franca Stagi (1937-2008) si laurea al Politecnico di Milano nel 1962. Insieme conducono uno studio professionale a Modena dal 1963 al 1983, che si afferma nella realizzazione di oggetti di design in vetroresina come le poltrone Nastro e Dondolo, pubblicati su riviste e libri di design e parte delle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo: MoMA di New York, Victoria&Albert Museum di Londra, Vitra Design Museum di Weil am Rhein. Tra il 1970 e il 1980 lo studio si occupa di architettura, parchi e strutture collettive (scuole, centri sportivi, cimiteri) pensate in stretto rapporto con gli alberi e il verde.
Dopo lo scioglimento dello studio, Cesare Leonardi avvia una sperimentazione autonoma nel campo del design, dell’urbanistica, della fotografia. Progetta i 'Solidi', sistema di arredo modulare e flessibile, e la 'Struttura Reticolare Acentrata', metodo finalizzato alla costruzione dei parchi e all'organizzazione del territorio poi applicato nella realizzazione del parco di Bosco Albergati (1988-1996). Ha usato la fotografia quale strumento per documentare, indagare, progettare. Uno degli esiti principali in questo ambito è il rilevamento fotografico del Duomo di Modena, pubblicato nel 1985.
A partire dal 1983 il lavoro di Franca Stagi si contraddistingue per l'impegno professionale e civile rivolto all'architettura pubblica e alla salvaguardia del patrimonio storico architettonico. A lei si deve il recupero di importanti complessi monumentali a Modena, tra cui i Musei Civici, il Collegio San Carlo, il Teatro Comunale, il Foro Boario, l'ex Convento di San Paolo, la Sinagoga, il Baluardo della Cittadella.
Nel 2010 si è costituita a Modena l'Associazione Archivio Architetto Cesare Leonardi con l'obiettivo di tutelare e divulgare il lavoro di Cesare Leonardi. Tra le molte iniziative realizzate, nel 2017 ha promosso una grande mostra monografica presso la Galleria Civica di Modena. L’Archivio di Franca Stagi è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca Civica d'arte 'Luigi Poletti' di Modena nel 2009. 
La documentazione fotografica del Cimitero di Poggio Rusco è conservata presso l'Archivio Leonardi, mentre disegni, relazioni tecniche e altri materiali si trovano nell'Archivio Stagi presso la 
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 25 N.
  • Particella: 340

Note

Notizie storiche L'ampliamento del Cimitero di Poggio Rusco, insieme a quello pressoché coevo, seppure di dimensioni leggermente più contenute, realizzato nel vicino comune di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, riveste un grande valore storico e documentale, in quanto costituisce il 'prototipo' di un importante progetto rimasto sulla carta, quello presentato da Cesare Leonardi e Franca Stagi nel concorso per l’ampliamento del Cimitero di Modena (1972) vinto da Aldo Rossi. "In antitesi con il progetto vincitore che propone un complesso 'monumentale' e scenografico, il loro cimitero si sviluppa 'a scacchiera' alternando blocchi destinati ai loculi, a vuoti destinati agli alberi. Una sorta di 'paesaggio prefabbricato' che può estendersi nel tempo attraverso l'aggregazione di nuovi moduli" (Cavani, Orsini, 2017). Un completo ribaltamento del metodo progettuale, che mette gli alberi al centro del disegno, e immagina il cimitero come parte del paesaggio della pianura. Un'idea che trova negli ampliamenti dei Cimiteri di Poggio Rusco e Concordia sulla Secchia una lucida ed esemplare realizzazione. L'esecuzione dell'opera è avvenuta per lotti fino all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Il primo stralcio, documentato da 117 fotografie in bianco e nero scattate da Cesare Leonardi, risulta completato nel 1978. La direzione lavori delle fasi successive è stata seguita dalla sola Franca Stagi. Cesare Leonardi (Modena, 1935) si laurea alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 1970; Franca Stagi (1937-2008) si laurea al Politecnico di Milano nel 1962. Insieme conducono uno studio professionale a Modena dal 1963 al 1983, che si afferma nella realizzazione di oggetti di design in vetroresina come le poltrone Nastro e Dondolo, pubblicati su riviste e libri di design e parte delle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo: MoMA di New York, Victoria&Albert Museum di Londra, Vitra Design Museum di Weil am Rhein. Tra il 1970 e il 1980 lo studio si occupa di architettura, parchi e strutture collettive (scuole, centri sportivi, cimiteri) pensate in stretto rapporto con gli alberi e il verde. Dopo lo scioglimento dello studio, Cesare Leonardi avvia una sperimentazione autonoma nel campo del design, dell’urbanistica, della fotografia. Progetta i 'Solidi', sistema di arredo modulare e flessibile, e la 'Struttura Reticolare Acentrata', metodo finalizzato alla costruzione dei parchi e all'organizzazione del territorio poi applicato nella realizzazione del parco di Bosco Albergati (1988-1996). Ha usato la fotografia quale strumento per documentare, indagare, progettare. Uno degli esiti principali in questo ambito è il rilevamento fotografico del Duomo di Modena, pubblicato nel 1985. A partire dal 1983 il lavoro di Franca Stagi si contraddistingue per l'impegno professionale e civile rivolto all'architettura pubblica e alla salvaguardia del patrimonio storico architettonico. A lei si deve il recupero di importanti complessi monumentali a Modena, tra cui i Musei Civici, il Collegio San Carlo, il Teatro Comunale, il Foro Boario, l'ex Convento di San Paolo, la Sinagoga, il Baluardo della Cittadella. Nel 2010 si è costituita a Modena l'Associazione Archivio Architetto Cesare Leonardi con l'obiettivo di tutelare e divulgare il lavoro di Cesare Leonardi. Tra le molte iniziative realizzate, nel 2017 ha promosso una grande mostra monografica presso la Galleria Civica di Modena. L’Archivio di Franca Stagi è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca Civica d'arte 'Luigi Poletti' di Modena nel 2009. La documentazione fotografica del Cimitero di Poggio Rusco è conservata presso l'Archivio Leonardi, mentre disegni, relazioni tecniche e altri materiali si trovano nell'Archivio Stagi presso la Biblioteca Civica d'arte 'Luigi Poletti' di Modena.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Servizio di Edilizia Pubblica del Comune di Modena (a cura di) 1972 "Concorso nazionale di idee per il nuovo cimitero. Mostra dei progetti partecipanti. Modena Sala Comunale della Cultura 23-9 7-10-1972" Comune di Modena Modena 7-9, 329 Si
Cavani A., Orsini G. (a cura di) 2017 "Cesare Leonardi. L'architettura della vita" Lazy Dog Press Modena 33, 116, 117, 285, 311 Si
Leonardi C., Stagi F. 2018 (prim "L'Architettura degli Alberi" Lazy Dog Press (prima edizione Mazzotta) Modena 7-9, 329 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista aerea con il cimitero storico (a destra) e l’ampliamento Vista aerea con il cimitero storico (a destra) e l’ampliamento
Il muro di recinzione in cemento armato faccia vista verso la S.P. 69 Il muro di recinzione in cemento armato faccia vista verso la S.P. 69 Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Il percorso esterno sul lato verso il cimitero storico Il percorso esterno sul lato verso il cimitero storico Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Le sedute in cemento armato nello spazio compreso tra il cimitero storico e l’ampliamento Le sedute in cemento armato nello spazio compreso tra il cimitero storico e l’ampliamento Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di un locale tecnico lungo il perimetro Dettaglio di un locale tecnico lungo il perimetro Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Interno del cimitero con l’alternanza tra “vuoti” verdi e alberati e “pieni” con le sepolture Interno del cimitero con l’alternanza tra “vuoti” verdi e alberati e “pieni” con le sepolture Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, le sepolture a parete. Si nota il disegno della pavimentazione Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, le sepolture a parete. Si nota il disegno della pavimentazione Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, la parete laterale del volume con le sepolture Un “vuoto” con la seduta e, sullo sfondo, la parete laterale del volume con le sepolture Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Il percorso coperto con le sepolture a parete Il percorso coperto con le sepolture a parete Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di un “vuoto” con un Gingko Biloba, sullo sfondo una tomba di famiglia Dettaglio di un “vuoto” con un Gingko Biloba, sullo sfondo una tomba di famiglia Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” alberato. A sinistra le sepolture a parete; a destra una tomba di famiglia Un “vuoto” alberato. A sinistra le sepolture a parete; a destra una tomba di famiglia Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” alberato: in primo piano la seduta continua in cemento armato Un “vuoto” alberato: in primo piano la seduta continua in cemento armato Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” alberato Un “vuoto” alberato Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Vista del percorso coperto: in primo piano una tomba di famiglia Vista del percorso coperto: in primo piano una tomba di famiglia Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Un “vuoto” Un “vuoto” Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di un modulo “vuoto” delimitato dalle murature in cemento armato faccia vista dei “pieni”. Si notano i doccioni in rame della copertura Dettaglio di un modulo “vuoto” delimitato dalle murature in cemento armato faccia vista dei “pieni”. Si notano i doccioni in rame della copertura Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di un “vuoto”, sullo sfondo una tomba di famiglia Dettaglio di un “vuoto”, sullo sfondo una tomba di famiglia Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Il percorso coperto con le sepolture a parete: in primo piano la seduta su un “vuoto” Il percorso coperto con le sepolture a parete: in primo piano la seduta su un “vuoto” Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Vista diagonale verso tre “vuoti” Vista diagonale verso tre “vuoti” Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di una tomba di famiglia Dettaglio di una tomba di famiglia Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Vista diagonale verso tre “vuoti” alberati in sequenza Vista diagonale verso tre “vuoti” alberati in sequenza Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Dettaglio di un “vuoto” Dettaglio di un “vuoto” Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Il muro di recinzione verso il cimitero storico Il muro di recinzione verso il cimitero storico Foto Giancarlo Martinelli - 2017
Il fronte principale del nuovo cimitero: in primo piano il giardino verso il cimitero storico con le sedute inclinate e le nuove alberature Il fronte principale del nuovo cimitero: in primo piano il giardino verso il cimitero storico con le sedute inclinate e le nuove alberature Archivio Architetto Cesare Leonardi
Dettaglio delle sedute e del fronte del cimitero: si nota il rapporto tra pieni e vuoti e tra strutture in cemento armato, alberature e vegetazione Dettaglio delle sedute e del fronte del cimitero: si nota il rapporto tra pieni e vuoti e tra strutture in cemento armato, alberature e vegetazione Archivio Architetto Cesare Leonardi
Dettaglio dei setti in cemento armato faccia vista del fronte principale Dettaglio dei setti in cemento armato faccia vista del fronte principale Archivio Architetto Cesare Leonardi
Vista dalla copertura verso il cimitero storico Vista dalla copertura verso il cimitero storico Archivio Architetto Cesare Leonardi
Vista di insieme del nuovo cimitero dalla copertura: si nota l’alternanza tra “pieni” e “vuoti” e tra coperture piane verdi e in manto bituminoso Vista di insieme del nuovo cimitero dalla copertura: si nota l’alternanza tra “pieni” e “vuoti” e tra coperture piane verdi e in manto bituminoso Archivio Architetto Cesare Leonardi
Il percorso coperto, i “vuoti” verdi, le sepolture a parete e le tombe di famiglia Il percorso coperto, i “vuoti” verdi, le sepolture a parete e le tombe di famiglia Archivio Architetto Cesare Leonardi
Il percorso coperto con l’alternanza tra “pieni” e “vuoti” Il percorso coperto con l’alternanza tra “pieni” e “vuoti” Archivio Architetto Cesare Leonardi
Dettaglio delle sepolture a parete Dettaglio delle sepolture a parete Archivio Architetto Cesare Leonardi
Vista diagonale dei “vuoti” in sequenza Vista diagonale dei “vuoti” in sequenza Archivio Architetto Cesare Leonardi
Vista di insieme dell’interno del nuovo cimitero Vista di insieme dell’interno del nuovo cimitero Archivio Architetto Cesare Leonardi

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SAN Archivi degli Architetti - Franca Stagi Visualizza
Archivio Cesare Leonardi Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Cesare Leonardi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 09/04/2024