Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SCUOLE DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO

Scheda Opera

  • L'edificio in costruzione, settembre 1960. Stampa fotografica b/n
  • L'edificio in costruzione, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n
  • L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n
  • Interno, palestra, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Vista d'insieme della facciata sul giardino. Stampa fotografica b/n
  • Pensilina di collegamento esterno e corpi minori. Stampa fotografica b/n
  • Particolare del collegamento. Stampa fotografica b/n
  • Particolare della scala esterna e del collegamento. Stampa fotografica b/n
  • Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n
  • Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n
  • Vista generale dell'affaccio sul giardino
  • Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • La pensilina di collegamento esterno e i corpi minori
  • Vista generale del complesso all'incrocio tra le vie Arzaga e Sally Mayer
  • Scorcio su via Sally Mayer, l'ingresso principale alle scuole
  • Pannello decorativo in cemento su via Sally Mayer
  • Scorcio della facciata su via Sally Mayer
  • Posa della prima pietra, 28 aprile 1960, in primo piano il modello dell'edificio. Stampa fotografica a colori
  • Comune: Milano
  • Denominazione: SCUOLE DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI MILANO
  • Indirizzo: Via Sally Mayer N. 2, 4, 6
  • Data: 1960 - 1964
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Eugenio Gentili Tedeschi
Descrizione

Di sobria ed elegante funzionalità, il complesso delle Nuove Scuole Ebraiche di via Sally Mayer viene realizzato su progetto dell'architetto Eugenio Gentili Tedeschi tra il 1960 e il 1964. Situato alla periferia ovest della città, l'edificio si ispira a principi di derivazione razionalista, esibendo un linguaggio essenziale composto da materiali semplici ed economici. Il programma funzionale – assai articolato – prevede aule per scuole materne, elementari, medie e superiori, uffici, una biblioteca, una mensa, luoghi per il culto, laboratori, spazi collettivi e attrezzature sportive al chiuso e all'aperto. I corpi edilizi che costituiscono il complesso, secondo un'organizzazione tipologica per parti, possiedono profondità e altezza variabili e vengono orientati in fregio alle vie che delimitano l'isolato.
Il compito di conferire una figuratività unitaria al complesso è affidato ai materiali: i prospetti dei fabbricati in linea sono caratterizzati dall'esposizione in facciata del reticolo strutturale in cemento armato che scandisce le superfici in mattoni alternate ad ampie vetrate con serramenti in alluminio a filofacciata, che si allargano in corrispondenza dei vani scala offrendo scenografici giochi di trasparenza. Il corpo d'angolo, che connette i due bracci tra le vie Sally Mayer e Arzaga, è più basso e interamente rivestito in mattoni con finestre dal taglio variabile; gli atrii d'ingresso, principale e secondario, sono illuminati da superfici in vetrocemento. La parte centrale del lotto accoglie il pregevole giardino – riprogettato in tempi recenti – con i campi sportivi. Lo spazio verde è attraversato dalla sorprendente passerella in acciaio e vetro, dal raffinato disegno architettonico, che connette con un percorso diretto l'atrio principale alle aule prospettanti su via Arzaga. Il fronte interno presenta una soluzione formale più articolata, dove la rigida ortogonalità del partito compositivo reticolare viene movimentata grazie al profilo spezzato del tratto di copertura che denuncia la presenza di aule a gradoni all'ultimo piano; un largo elemento a “bowindow“, sporgente sul giardino, conferisce ulteriore variazione volumetrica all'insieme. Di particolare interesse è la soluzione concepita per l'aula magna, che può raddoppiare la propria capienza grazie all'ingegnoso sistema di pareti mobili che la connettono con la palestra.
Il terzo livello su via Sally Mayer, parzialmente arretrato, è caratterizzato dalla lunga fascia di finestrature a nastro e dal rivestimento in intonaco bianco; sulla stessa via, in corrispondenza del corpo d'ingresso agli attuali uffici della Comunità Ebraica, è presente un'opera figurativa informale di ragguardevoli dimensioni ricavata da un calco nel getto di calcestruzzo a vista che sostituisce il paramento in mattoni.

Info
  • Progetto: 1960 -
  • Esecuzione: - 1964
  • Tipologia Specifica: Scuola materna, elementare, media, superiore
  • Committente: Comunità Ebraica di Milano
  • Proprietà: proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Eugenio Gentili Tedeschi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21418 SI
Guffanti Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco bianco, mattoni e vetrocemento
  • Coperture: piana
  • Serramenti: in alluminio con apertura a bilico verticale
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Discreto

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Il compito di conferire una figuratività unitaria al complesso è affidato ai materiali: i prospetti dei fabbricati in linea sono caratterizzati dall'esposizione in facciata del reticolo strutturale in cemento armato che scandisce le superfici in mattoni alternate ad ampie vetrate con serramenti in alluminio a filofacciata, che si allargano in corrispondenza dei vani scala offrendo scenografici giochi di trasparenza. Il corpo d'angolo, che connette i due bracci tra le vie Sally Mayer e Arzaga, è più basso e interamente rivestito in mattoni con finestre dal taglio variabile; gli atrii d'ingresso, principale e secondario, sono illuminati da superfici in vetrocemento. La parte centrale del lotto accoglie il pregevole giardino – riprogettato in tempi recenti – con i campi sportivi. Lo spazio verde è attraversato dalla sorprendente passerella in acciaio e vetro, dal raffinato disegno architettonico, che connette con un percorso diretto l'atrio principale alle aule prospettanti su via Arzaga. Il fronte interno presenta una soluzione formale più articolata, dove la rigida ortogonalità del partito compositivo reticolare viene movimentata grazie al profilo spezzato del tratto di copertura che denuncia la presenza di aule a gradoni all'ultimo piano; un largo elemento a “bowindow“, sporgente sul giardino, conferisce ulteriore variazione volumetrica all'insieme. Di particolare interesse è la soluzione concepita per l'aula magna, che può raddoppiare la propria capienza grazie all'ingegnoso sistema di pareti mobili che la connettono con la palestra.
Il terzo livello su via Sally Mayer, parzialmente arretrato, è caratterizzato dalla lunga fascia di finestrature a nastro e dal rivestimento in intonaco bianco; sulla stessa via, in corrispondenza del corpo d'ingresso agli attuali uffici della Comunità Ebraica, è presente un'opera figurativa informale di ragguardevoli dimensioni ricavata da un calco nel getto di calcestruzzo a vista che sostituisce il paramento in mattoni.
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Il 28 Aprile del 1960 si svolge la cerimonia di inizio lavori per la nuova sede delle scuole ebraiche. La necessità di aprire una moderna struttura dedicata all'educazione e alla formazione dei giovani era sopraggiunta sin dall'immediato dopoguerra: nel 1938, a seguito della pubblicazione del “Manifesto della razza“ (Regio decreto n.1390, 05/09/1938), era stata vietata l'iscrizione alle scuole pubbliche e l'esercizio dell'insegnamento alle persone di religione e origini ebraiche. Per ovviare alla drammatica emergenza, l'ingegner Aldo Jarach aveva donato le sue due villette eclettiche ai civici 6 e 8 di via Eupili, zona Sempione, per consentire a professori e studenti di svolgere ugualmente le attività d'istruzione. La soluzione, nonostante il suo carattere provvisorio, durò per oltre trent'anni. Verso la fine degli anni Cinquanta, visto il crescente numero di iscritti, fu necessario pensare ad una sede funzionalmente più adatta: nel 1959 il Presidente della Comunità Ebraica – l'ingegner Astorre Mayer – acquista un terreno in fregio alla via Bartolomeo d'Alviano con l'intento di edificare le nuove scuole, dopo essersi consultato con l'architetto Gentili Tedeschi per avere un parere sulle caratteristiche dimensionali dell'area. I fondi per la realizzazione del nuovo complesso, oltre ad una serie di donazioni, giunsero dall'accettazione della richiesta di fondi pubblici presso il Ministero della Pubblica Istruzione in base alla legge n. 589 (3 agosto 1949) a sostegno dell'edilizia scolastica. Il Comune di Milano, inoltre, accolse la proposta di dedicare la via prospiciente il nuovo complesso scolastico al medico tedesco di origini ebree Sally Mayer, deceduto nel campo di concentramento di Birkenau in Polonia. Il complesso delle Nuove Scuole Ebraiche avviò la sua attività nel 1962; il cantiere fu interamente completato due anni più tardi.
Per la Comunità Ebraica, nel 1953, Gentili Tedeschi aveva già progettato assieme a Manfredo D'Urbino la ricostruzione della Sinagoga di via Guastalla; per la stessa committenza, progetta e realizza anche il Nuovo Centro Anziani di via Arzaga, sul versante est del medesimo isolato del complesso delle Nuove Scuole Ebraiche.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 426 N
  • Particella: 164
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Facciata su via Sally Mayer Pannello decorativo Astratto Cemento Mediocre


Note

Notizie storiche Il 28 Aprile del 1960 si svolge la cerimonia di inizio lavori per la nuova sede delle scuole ebraiche. La necessità di aprire una moderna struttura dedicata all'educazione e alla formazione dei giovani era sopraggiunta sin dall'immediato dopoguerra: nel 1938, a seguito della pubblicazione del “Manifesto della razza“ (Regio decreto n.1390, 05/09/1938), era stata vietata l'iscrizione alle scuole pubbliche e l'esercizio dell'insegnamento alle persone di religione e origini ebraiche. Per ovviare alla drammatica emergenza, l'ingegner Aldo Jarach aveva donato le sue due villette eclettiche ai civici 6 e 8 di via Eupili, zona Sempione, per consentire a professori e studenti di svolgere ugualmente le attività d'istruzione. La soluzione, nonostante il suo carattere provvisorio, durò per oltre trent'anni. Verso la fine degli anni Cinquanta, visto il crescente numero di iscritti, fu necessario pensare ad una sede funzionalmente più adatta: nel 1959 il Presidente della Comunità Ebraica – l'ingegner Astorre Mayer – acquista un terreno in fregio alla via Bartolomeo d'Alviano con l'intento di edificare le nuove scuole, dopo essersi consultato con l'architetto Gentili Tedeschi per avere un parere sulle caratteristiche dimensionali dell'area. I fondi per la realizzazione del nuovo complesso, oltre ad una serie di donazioni, giunsero dall'accettazione della richiesta di fondi pubblici presso il Ministero della Pubblica Istruzione in base alla legge n. 589 (3 agosto 1949) a sostegno dell'edilizia scolastica. Il Comune di Milano, inoltre, accolse la proposta di dedicare la via prospiciente il nuovo complesso scolastico al medico tedesco di origini ebree Sally Mayer, deceduto nel campo di concentramento di Birkenau in Polonia. Il complesso delle Nuove Scuole Ebraiche avviò la sua attività nel 1962; il cantiere fu interamente completato due anni più tardi. Per la Comunità Ebraica, nel 1953, Gentili Tedeschi aveva già progettato assieme a Manfredo D'Urbino la ricostruzione della Sinagoga di via Guastalla; per la stessa committenza, progetta e realizza anche il Nuovo Centro Anziani di via Arzaga, sul versante est del medesimo isolato del complesso delle Nuove Scuole Ebraiche.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 11 No
Helg Franca 1965 La nuova sede dell'Istituto Alessandro da Fano in Milano L'Architettura. Cronache e Storia n. 119 Roma 300-309 Si
Santini Pier Carlo, Marini Giuseppe Luigi (a cura di) 1966 Catalogo Bolaffi dell'architettura italiana 1963-1966 Bolaffi Torino No
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 151; Scheda n. 86 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 146-147 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 354 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Comunità Ebraica di Milano Comunità Ebraica di Milano Fondo pubblico, Milano
Fondo Eugenio Gentili Tedeschi Eugenio Gentili Tedeschi Archivio di Stato, Milano Scuole della Comunità Ebraica di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
L'edificio in costruzione, settembre 1960. Stampa fotografica b/n L'edificio in costruzione, settembre 1960. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
L'edificio in costruzione, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n L'edificio in costruzione, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n L'edificio in costruzione, ottobre 1961. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
Interno, palestra, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno, palestra, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio Comunità Ebraica di Milano
Vista d'insieme della facciata sul giardino. Stampa fotografica b/n Vista d'insieme della facciata sul giardino. Stampa fotografica b/n Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Pensilina di collegamento esterno e corpi minori. Stampa fotografica b/n Pensilina di collegamento esterno e corpi minori. Stampa fotografica b/n Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Particolare del collegamento. Stampa fotografica b/n Particolare del collegamento. Stampa fotografica b/n Carla De Benedetti. Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Particolare della scala esterna e del collegamento. Stampa fotografica b/n Particolare della scala esterna e del collegamento. Stampa fotografica b/n Carla De Benedetti. Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n Particolare del complesso. Stampa fotografica b/n Fondo Eugenio Gentili Tedeschi, Archivio di Stato di Milano
Vista generale dell'affaccio sul giardino Vista generale dell'affaccio sul giardino Alessandro Sartori - 2017
Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
La pensilina di collegamento esterno e i corpi minori La pensilina di collegamento esterno e i corpi minori Alessandro Sartori - 2017
Vista generale del complesso all'incrocio tra le vie Arzaga e Sally Mayer Vista generale del complesso all'incrocio tra le vie Arzaga e Sally Mayer Alessandro Sartori - 2017
Scorcio su via Sally Mayer, l'ingresso principale alle scuole Scorcio su via Sally Mayer, l'ingresso principale alle scuole Alessandro Sartori - 2017
Pannello decorativo in cemento su via Sally Mayer Pannello decorativo in cemento su via Sally Mayer Alessandro Sartori - 2017
Scorcio della facciata su via Sally Mayer Scorcio della facciata su via Sally Mayer Alessandro Sartori - 2017
Posa della prima pietra, 28 aprile 1960, in primo piano il modello dell'edificio. Stampa fotografica a colori Posa della prima pietra, 28 aprile 1960, in primo piano il modello dell'edificio. Stampa fotografica a colori Archivio Comunità Ebraica di Milano

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 19/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022