Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MATEMATICA, FISICA E SCIENZE NATURALI

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Comune: Genova
  • Denominazione: MATEMATICA, FISICA E SCIENZE NATURALI
  • Indirizzo: Via Dodecaneso N. 31, 33, 35
  • Data: 1974 - 1994
  • Tipologia: Università - Campus
  • Autori principali: Lionello Calza, Tomaso Badano
Descrizione

L’edificio per la nuova sede dei Dipartimenti di Matematica, Fisica e Scienze Naturali dell’Università di Genova sorge nel levante cittadino, in una vasta area verde in cui, oltre al complesso universitario, trovano sede alcuni campi sportivi e un parcheggio pubblico. La scelta di una nuova sede per i dipartimenti di Scienze fisiche, chimiche, matematiche e il biennio di Ingegneria si inseriva in un momento storico, il 1968, in cui tutta la struttura universitaria nazionale e locale era messa in discussione. La scelta condotta a livello cittadino fu quella di delocalizzare alcuni poli universitari, inserendoli in zone urbane fino a quel momento a destinazione monofunzionale. In quegli anni si andò così definendo una distinzione tra il “polo Balbi”, destinato alle facoltà umanistiche, il “polo Sarzano”, sede della nuova facoltà di Architettura, e il “polo San Martino-Albaro”, appunto, che raccoglieva tutte le facoltà scientifico-tecniche (Bona E.D., De Battè B., 1987:124-126). In questo clima di ridefinizione universitaria e urbana, la progettazione del nuovo complesso di Valletta Puggia venne affrontata dai progettisti in collaborazione con i professori delle facoltà coinvolte, soprattutto nella fase di definizione del fabbisogno di spazio che avrebbe avuto il nuovo polo.
L’idea degli autori, come esplicitamente dichiarato, era quella di ideare un complesso universitario che avesse una struttura sufficientemente aperta e flessibile da rispondere sia alle esigenze allora prevedibili, che a quelle future (Badano T., Calza L., 1977, p. 59). Muovendo da questo presupposto, Badano e Calza immaginarono l’edificio diviso in tre fasce orizzontali che potessero ospitare - dall’alto verso il basso - i locali per i docenti, le aule per la didattica e gli spazi per la ricerca. Questa scelta determinò quindi il disegno dell’edificio, che ha una direzione prevalentemente orizzontale in modo da ospitare appunto in un unico piano tutti gli spazi destinati alla medesima funzione. In questa suddivisione orizzontale, i diversi dipartimenti occupano le porzioni verticali dell’edificio, ognuna servita da un blocco scale e ascensore inclinato che interrompe l’orizzontalità del prospetto e che segue la sezione scalettata dei primi cinque piani dell’edificio.
La forma dell’edificio di Calza e Badano, non scaturì però esclusivamente dalle necessità legate alla funzione accolta, ma anche da una condizione al contorno, paesaggistica e architettonica, in cui l’università si inseriva. La scelta cioè di un edificio scalettato che seguisse la pendenza del terreno su cui sorgeva, la presenza al quinto piano di una strada interna, una sorta di passeggiata coperta che offrisse un punto di vista privilegiato sul paesaggio e un’occasione di socialità per gli abitanti dell’università-città, fa riferimento ad una tradizione architettonica locale che era stata inaugurata da Daneri nel suo “Biscione” di Forte Quezzi. Anche la scelta di utilizzare l’edificio come collegamento urbano tra la quota superiore della città e quella inferiore della Valletta Puggia, che il PRG vincolava a parco urbano, trova radici in alcune esperienze cittadine, come la Casa del Soldato a Sturla, sempre di Daneri, o la Chiesa della Sacra Famiglia di Quaroni, altri casi in cui l’edificio assume una funzione non solo alla scala architettonica, ma a quella urbana.

Info
  • Progetto: 1974 -
  • Esecuzione: 1983 - 1994
  • Tipologia Specifica: Università
  • Committente: Università degli Studi di Genova
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Sede universitaria
  • Destinazione attuale: Sede universitaria
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Tomaso Badano Progetto architettonico Progetto SI
Augusto Battaglieri Collaboratore Progetto NO
Lionello Calza Progetto architettonico Progetto SI
Filippo Lagomaggiore Progetto strutturale Progetto NO
Bartolomeo Rosselli Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: travi e pilastri in acciaio
  • Materiale di facciata: pannelli di rivestimento in materiale metallico e plastico
  • Serramenti: in alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
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L’idea degli autori, come esplicitamente dichiarato, era quella di ideare un complesso universitario che avesse una struttura sufficientemente aperta e flessibile da rispondere sia alle esigenze allora prevedibili, che a quelle future (Badano T., Calza L., 1977, p. 59). Muovendo da questo presupposto, Badano e Calza immaginarono l’edificio diviso in tre fasce orizzontali che potessero ospitare - dall’alto verso il basso - i locali per i docenti, le aule per la didattica e gli spazi per la ricerca. Questa scelta determinò quindi il disegno dell’edificio, che ha una direzione prevalentemente orizzontale in modo da ospitare appunto in un unico piano tutti gli spazi destinati alla medesima funzione. In questa suddivisione orizzontale, i diversi dipartimenti occupano le porzioni verticali dell’edificio, ognuna servita da un blocco scale e ascensore inclinato che interrompe l’orizzontalità del prospetto e che segue la sezione scalettata dei primi cinque piani dell’edificio. 
La forma dell’edificio di Calza e Badano, non scaturì però esclusivamente dalle necessità legate alla funzione accolta, ma anche da una condizione al contorno, paesaggistica e architettonica, in cui l’università si inseriva. La scelta cioè di un edificio scalettato che seguisse la pendenza del terreno su cui sorgeva, la presenza al quinto piano di una strada interna, una sorta di passeggiata coperta che offrisse un punto di vista privilegiato sul paesaggio e un’occasione di socialità per gli abitanti dell’università-città, fa riferimento ad una tradizione architettonica locale che era stata inaugurata da Daneri nel suo “Biscione” di Forte Quezzi. Anche la scelta di utilizzare l’edificio come collegamento urbano tra la quota superiore della città e quella inferiore della Valletta Puggia, che il PRG vincolava a parco urbano, trova radici in alcune esperienze cittadine, come la Casa del Soldato a Sturla, sempre di Daneri, o la Chiesa della Sacra Famiglia di Quaroni, altri casi in cui l’edificio assume una funzione non solo alla scala architettonica, ma a quella urbana. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: NCT 7
  • Particella: 533-5

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Badano T., Calza L., 1977 Genova: insediamenti universitari in Valletta Puggia Casabella n. 423, marzo 59 Si
Bona E.D., Donato E.S., Ariccio A. 1984 Insediamento universitario a Valletta Puggia, Genova: architettura come innesco urbano L’architettura. Cronache e storia n. 345 496-507 Si
Bona E.D., De Battè B. 1987 Dossier Genova Spazio e società n. 37 126 No
Razzi M. 1992 L'ulivo sul tetto: cent'anni di edilizia genovese tra storia e ricordo 1982-1992 G. Gallery Genova 202-203 No
Zevi Bruno 1993 Linguaggi dell'architettura contemporanea Etas Milano Scheda n. 57 No
Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. 2004 Genova: guida di architettura moderna Alinea Firenze 201 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 188 No
Moriconi Mauro, Rosadini Francesco 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 82 No
Valenti P- 2014 Complesso di Valletta Puggia, in Magnani L. (a cura di), Città, ateneo, immagine patrimonio storico artistico e sedi dell'Università di Genova De Ferrari Genova 254-257 Si
Franco Giovanna, Musso Stefano Francesco 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 166 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2022