Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

BIBLIOTECA “BENEDETTO CROCE”

Scheda Opera

  • Pianta piano terreno
  • Assonometria
  • Veduta della struttura durante il cantiere
  • Veduta della biblioteca dalla strada
  • Veduta interna della biblioteca
  • Veduta interna della biblioteca e del soppalco
  • Veduta interna dal soppalco
  • Veduta della biblioteca dalla strada, 2019
  • Particolare del fronte su strada, 2019
  • Veduta interna della biblioteca, 2019
  • Particolare del prospetto, 2019
  • Veduta interna dal soppalco, 2019
  • Veduta interna dal soppalco, 2019
  • Vista del soppalco, 2019
  • Dettaglio costruttivo, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Pollone
  • Denominazione: BIBLIOTECA “BENEDETTO CROCE”
  • Indirizzo: Via Caduti per la Libertà N. 11
  • Data: 1958 - 1969
  • Tipologia: Biblioteche e Archivi
  • Autori principali: Leonardo Mosso
Descrizione

1. Opera originaria

«Nel 1958 Gustavo Colonnetti incarica Leonardo Mosso, appena tornato in Italia dopo un soggiorno di lavoro di tre anni presso lo studio dell’architetto finlandese Alvar Aalto, della costruzione di un “edificio sperimentale” che potesse accogliere i libri della libreria della residenza estiva dei Colonnetti a Pollone, a lato del sito di progetto. I primi schizzi dichiarano l’intento di Mosso di creare un edificio in contrasto con il tessuto edilizio esistente, ma al tempo stesso discreto e misurato. Colpisce l’attento uso di una struttura modulare che troverà proprio negli elementi utilizzati per la costruzione, travi in ferro a scatola di lamiera sottile e vetri con profilo a U, un’ulteriore verifica. Gli interni sono altrettanto controllati e studiati, lo dimostrano l’attenzione rivolta all’illuminazione naturale diffusa e i numerosi schizzi. La copertura condensa e dà soluzione a molte delle questioni che fondano il progetto. Viene risolta da Leonardo Mosso attraverso una lucida interpretazione di una lettera illustrata di Gustavo Colonnetti, in cui l’ingegnere propone un paraboloide iperbolico rigato come struttura di copertura dell’intero volume.
[…] Gustavo Colonnetti, professore al Politecnico di Torino, scienziato, presidente del CNR, legato per rapporti personali e di lavoro a molti tra i più noti architetti italiani del periodo, affida al giovane allievo Leonardo Mosso il progetto di un edificio a cui tiene particolarmente prima ancora di vederlo disegnato, essendo dedicato alla memoria del figlio mancato prematuramente. Si tratta dunque di una scommessa nella missione stessa della biblioteca che deve formare la mente delle giovani generazioni e al tempo stesso una prova di fiducia verso un giovane promettente architetto che, fresco di laurea, era partito per la Finlandia per lavorare presso l’atelier di Alvar Aalto e anche verso Biella, che si appresta ad accogliere una preziosa opera di architettura e che custodisce le origini della famiglia Mosso.
La biblioteca trova il suo spazio nel cortile di casa Colonnetti e arretra sul filo stradale della via centrale del paese, dando al contempo quella necessaria impressione di intimità e umiltà condivise dal committente e dal suo architetto. Il risultato è uno scrigno di vetro che trasmette serenità e accoglie con fiducia i giovani. Questa piccola istituzione è rivolta, come scriveva Colonnetti nel 1926, molti anni prima di pensare a quest’opera, a colui che «nel raccoglimento del suo spirito scoprirà la scintilla viva sotto la cenere, e sentirà in sé risvegliarsi il fuoco che brillava già un giorno nelle sue prime inconsapevoli curiosità infantili».
(Francesca Chiorino, Né periferia, né provincia. L’incontro tra un grande scienziato e un giovane architetto a pochi passi dall’eremo biellese di Benedetto Croce, in Leonardo Mosso, Gustavo Colonnetti, Biblioteca Benedetto Croce, Pollone, 1960, in «Casabella» n. 794, ottobre 2010, pp. 84-97)

«Nel 1958 […] Gustavo Colonnetti decide di affidare a Leonardo Mosso il progetto di una biblioteca nel cortile della sua residenza estiva di Pollone, sottolineando la volontà di vedere realizzata un’architettura sperimentale, “di ricerca”, simbolo del valore della cultura per il piccolo paese.
[…] La matrice strutturale della biblioteca di Pollone non può che essere interpretata, oggi, alla luce di quel discorso linguistico e metodologico che ha portato Mosso dalle “prestrutture” degli anni Cinquanta a sistemi di reticolature spaziali tridimensionali, fino alla progettazione sistemica e all’autoprogrammazione.
[…] il giovane architetto traduce in segni punti fermi del[…] nell’estate dl 1958, Gustavo Colonnetti, lasciati per un attimo i panni del committente per quelli più usuali del geniale strutturista, consiglia a Mosso una seducente alternativa per il tetto. […] Si tratterebbe di sostituire alle due falde piane il paraboloide iperbolico definito dal quadrilatero sghembo di contorno che resterebbe naturalmente invariato. […] Mosso intuisce subito le potenzialità della proposta di Colonnetti e avvia prontamente la ricerca della tecnologia specifica per concretizzare il paraboloide. […] dopo aver sondato diverse possibilità, viene finalmente individuato un materiale abbastanza flessibile e in grado di “torcersi” per assecondare la superficie rigata, che a causa della sua geometria richiedeva un discreto margine di libertà in fase esecutiva: il “Biclamp” di dimensioni 15x5, una particolare trave in ferro a scatola di lamiera sottile per montaggi di elementi prefabbricati.
[…] Trovata la tecnologia ottimale per la realizzazione della copertura, si procede verso la definizione dei dettagli costruttivi […] Innanzitutto i vetri “Profilit” con profilo a “U” (U-glass, insomma, una delle prime applicazioni nell’edilizia civile in Italia) accoppiati per creare al loro interno una sorta di camera d’aria isolante e per generare un’atmosfera “acquatica” nella sala di lettura. […] Il vetro, a causa delle dimensioni imposte dall’industria, diviene un metro rispetto al quale modulare tutta la costruzione. […] E poi la pietra di Luserna, tipica del Piemonte, scelta per conferire maggiore solidità al fronte su strada, anch’essa sagomata secondo i dettami del reticolo complessivo, assecondando lo sviluppo discendente della copertura nel prospetto laterale. […] L’interno, nella sua estrema semplicità, registra qualche esigenza funzionale-la rampa di scale che porta al soppalco è sostituita da una scala a chiocciola- ed è così pronto per essere rivestito da pochi materiali:[…] questa opera prima di Leonardo Mosso trasmette ancora il suo messaggio: un edificio democratico, sperimentale, semplicemente complesso».
(Gabriele Neri, Leonardo Mosso e la Biblioteca Benedetto Croce a Pollone, in Leonardo Mosso, Gustavo Colonnetti, Biblioteca Benedetto Croce, Pollone, 1960, in «Casabella» n. 794, ottobre 2010, pp. 87-93).

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale
L’edificio continua ad essere utilizzato come biblioteca. A causa di diversi lavori di adeguamento si rilevano cambiamenti nell’aspetto architettonico complessivo, pur preservando i caratteri originali dell’opera.

(Scheda a cura di Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
In 1958 «Gustavo Colonnetti, professor at the Polytechnic of Turin, scientist and president of the CNR, being in touch with many of the best-known Italian architects of that period, commissioned the young student, Leonardo Mosso, to design a building he cared about particularly»: the library which finds its place inside the courtyard of his summer residence in Pollone. It «sets back from the roadway of the central street of the village, while giving the impression of privacy and humility shared by both the client and his architect. The result is a glass box that communicates peacefulness, welcoming the young people confidently» («Casabella» n. 794, ottobre 2010).
Mosso planned the project area (about 92 sq. m) following a modular grid (80x80 cm) “on which he bases the orderly pattern of the double T metal pillars, inside a seamless glass skin. [...] in the summer of 1958, Gustavo Colonnetti, temporarily leaving the role of the client for the more usual one of the brilliant structural engineer, proposed to Mosso an interesting alternative for the roofing.
[…] The two flat slopes of the roof would have been replaced with the hyperbolic paraboloid created by the crooked quadrilateral which would naturally remain unchanged. [...] After several attempts, a material flexible enough was finally found, able to "twist" to accommodate the striped surface, which due to its geometry required a fair flexibility in the execution step: the “Biclamp”, with the dimensions of 15x5, a particular iron beam like a thin sheet metal box for assembly of prefabricated elements. The other materials used are the following: «first of all the “Profilit” glass, with a “U” shape (in Italy one of the first U-glass applications in civil construction) coupled to create a sort of insulating air gap inside them and also to generate an "aquatic" atmosphere in the reading room. [...] As the dimensions of the glass was imposed by the industry, it became the module of the whole construction. [...] And then the Luserna stone, typical of Piedmont, chosen to give greater solidity to the front facing the road, also shaped according to the dictates of the overall grid» («Casabella» n. 794, ottobre 2010).
The interiors, carefully studied as shown by the particular attention given to diffused natural lighting, are extremely simple and coated by few materials: «the clinker for the floor and the wood for the mezzanine and the soffit of the roof, extended also outside the building to recall the projection of the surrounding roofs» («Casabella» n. 794, ottobre 2010).

2. Current state in 2019
The building is still used as a library. The overall architectural image has been partially changed due to a series of works of adjustment, preserving however his original features.

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1958 - 1959
  • Esecuzione: 1959 - 1969
  • Committente: Gustavo Colonnetti
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Biblioteca
  • Destinazione attuale: Biblioteca
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Leonardo Mosso Progetto architettonico Progetto SI
Impresa Tommaso Fiorina Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: struttura metallica, travi in ferro a scatola di lamiera sottile (sistema “Biclamp”) e vetri “Profilit” con profilo a U
  • Materiale di facciata: vetri “Profilit” con profilo a U (una delle prime applicazioni nell’edilizia civile in Italia di U-glass) accoppiati per creare al loro interno una sorta di camera d’aria isolante e per generare un’atmosfera “acquatica” della sala di lettura; pietra di Lu
  • Coperture: paraboloide iperbolico rigato realizzato con struttura metallica, travi in ferro a scatola di lamiera sottile (sistema “Biclamp”)
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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[…] Gustavo Colonnetti, professore al Politecnico di Torino, scienziato, presidente del CNR, legato per rapporti personali e di lavoro a molti tra i più noti architetti italiani del periodo, affida al giovane allievo Leonardo Mosso il progetto di un edificio a cui tiene particolarmente prima ancora di vederlo disegnato, essendo dedicato alla memoria del figlio mancato prematuramente. Si tratta dunque di una scommessa nella missione stessa della biblioteca che deve formare la mente delle giovani generazioni e al tempo stesso una prova di fiducia verso un giovane promettente architetto che, fresco di laurea, era partito per la Finlandia per lavorare presso l’atelier di Alvar Aalto e anche verso Biella, che si appresta ad accogliere una preziosa opera di architettura e che custodisce le origini della famiglia Mosso.
La biblioteca trova il suo spazio nel cortile di casa Colonnetti e arretra sul filo stradale della via centrale del paese, dando al contempo quella necessaria impressione di intimità e umiltà condivise dal committente e dal suo architetto. Il risultato è uno scrigno di vetro che trasmette serenità e accoglie con fiducia i giovani. Questa piccola istituzione è rivolta, come scriveva Colonnetti nel 1926, molti anni prima di pensare a quest’opera, a colui che «nel raccoglimento del suo spirito scoprirà la scintilla viva sotto la cenere, e sentirà in sé risvegliarsi il fuoco che brillava già un giorno nelle sue prime inconsapevoli curiosità infantili».
(Francesca Chiorino, Né periferia, né provincia. L’incontro tra un grande scienziato e un giovane architetto a pochi passi dall’eremo biellese di Benedetto Croce, in Leonardo Mosso, Gustavo Colonnetti, Biblioteca Benedetto Croce, Pollone, 1960, in «Casabella» n. 794, ottobre 2010, pp. 84-97)

«Nel 1958 […] Gustavo Colonnetti decide di affidare a Leonardo Mosso il progetto di una biblioteca nel cortile della sua residenza estiva di Pollone, sottolineando la volontà di vedere realizzata un’architettura sperimentale, “di ricerca”, simbolo del valore della cultura per il piccolo paese.
[…] La matrice strutturale della biblioteca di Pollone non può che essere interpretata, oggi, alla luce di quel discorso linguistico e metodologico che ha portato Mosso dalle “prestrutture” degli anni Cinquanta a sistemi di reticolature spaziali tridimensionali, fino alla progettazione sistemica e all’autoprogrammazione. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Art. 142, c. 1, lett. c) del D.Lgs. 42/2004

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Perlo Luisa 2008 Leonardo Architetto AfterVille n. 3 3 No
Neri Gabriele 2010 Leonardo Mosso e la Biblioteca Benedetto Croce a Pollone, in Leonardo Mosso, Gustavo Colonnetti, Biblioteca Benedetto Croce, Pollone, 1960 Casabella n. 794 84-86 Si
Chiorino Francesca 2010 Né periferia, né provincia. L’incontro tra un grande scienziato e un giovane architetto a pochi passi dall’eremo biellese di Benedetto Croce, in Leonardo Mosso, Gustavo Colonnetti, Biblioteca Benedetto Croce, Pollone, 1960 Casabella n. 794 87-93 No
Dellapiana Elena, Marzi Tanja, Stella Federica 2017 Architetti e designer: è anche questione di fonti. L’archivio dell’Istituto Alvar Aalto a Pino Torinese A/I/S Design. Storia e ricerche, Associazione italiana degli storici del design n. 10 41640 No
Cavaglià Gianfranco 2019 Opere di Leonardo Mosso Casabella n. 901 30-32 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta piano terreno Pianta piano terreno Archivio Leonardo Mosso, Istituto Alvar Aalto – Museo dell’Architettura Arti Applicate e Design
Assonometria Assonometria Archivio Leonardo Mosso, Istituto Alvar Aalto – Museo dell’Architettura Arti Applicate e Design
Veduta della struttura durante il cantiere Veduta della struttura durante il cantiere Archivio Biblioteca Benedetto Croce
Veduta della biblioteca dalla strada Veduta della biblioteca dalla strada Archivio Biblioteca Benedetto Croce
Veduta interna della biblioteca Veduta interna della biblioteca Archivio Biblioteca Benedetto Croce
Veduta interna della biblioteca e del soppalco Veduta interna della biblioteca e del soppalco Archivio Biblioteca Benedetto Croce
Veduta interna dal soppalco Veduta interna dal soppalco Archivio Biblioteca Benedetto Croce
Veduta della biblioteca dalla strada, 2019 Veduta della biblioteca dalla strada, 2019 Tanja Marzi - 2019
Particolare del fronte su strada, 2019 Particolare del fronte su strada, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta interna della biblioteca, 2019 Veduta interna della biblioteca, 2019 Tanja Marzi - 2019
Particolare del prospetto, 2019 Particolare del prospetto, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta interna dal soppalco, 2019 Veduta interna dal soppalco, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta interna dal soppalco, 2019 Veduta interna dal soppalco, 2019 Tanja Marzi - 2019
Vista del soppalco, 2019 Vista del soppalco, 2019 Tanja Marzi - 2019
Dettaglio costruttivo, 2019 Dettaglio costruttivo, 2019 Tanja Marzi - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2021