Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GARAGE DELLE NAZIONI

Scheda Opera

  • Vista generale dell'edificio da via Ludovico da Viadana
  • Vista generale dell'edificio da via Lentasio
  • Scorcio della facciata su via Lentasio
  • Dettaglio della facciata su via Calderon de la Barca
  • Vista dello spazio vuoto centrale
  • Lo spazio centrale con le rampe continue sorrette da esili pilastri binati
  • La scenografica rampa d'accesso che collega il parcheggio all'ingresso
  • Vista delle rampe e della pensilina con la Torre Velasca sullo sfondo
  • Le vetrate continue scandite da pilastri perimetrali che illuminano i parcheggi
  • Il tetto con la leggera pensilina posta a coronamento della struttura a pilastri binati del vano sottostante
  • Planimetria dell’autorimessa nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • La rampa elicoidale. Stampa fotografica b/n
  • Il garage visto dall'alto. Stampa fotografica b/n
  • La copertura. Stampa fotografica b/n
  • I fronti verso via P. Calderon de la Barca e via L. da Viadana. Stampa fotografica b/n
  • Dettaglio del fronte principale. Stampa fotografica b/n
  • L'ingresso dalla rampa ad uno dei piani dell'autorimessa con una Alfa Romeo 1900 Sprint. Stampa fotografica b/n
  • Comune: Milano
  • Denominazione: GARAGE DELLE NAZIONI
  • Indirizzo: Via privata Calderon del la Barca N. 2
  • Data: 1953 - 1956
  • Tipologia: Edifici per i trasporti
  • Autori principali: Antonio Cassi Ramelli
Descrizione

Per le sue qualità estetico-rappresentative e per la riuscita sintesi tra le esigenze formali e quelle funzionali il Garage delle Nazioni, realizzato su progetto di Antonio Cassi Ramelli tra il 1953 e il 1956, rappresenta ancora oggi un'architettura insuperata, in cui il linguaggio essenziale e dichiarato riassume in chiave espressiva il tema dell'edificio per autorimesse. Percorrendo gli spazi del garage si ha la percezione di come gli aspetti tecnici del progetto abbiano contribuito a nobilitare la composizione architettonica dell'insieme: l'esibizione della pura struttura, l'elegante sinuosità delle forme, l'apertura verso il cielo e il rapporto tra il vuoto centrale e l'involucro edilizio sono gli elementi chiave che definiscono l'immagine e il significato dell'edificio. Il cuore del progetto è lo spazio centrale, un vuoto disegnato dal sistema di rampe continue sorrette da esili pilastri binati che costituisce il percorso di salita e discesa delle automobili. Ai lati delle rampe, per ciascuno dei quattro piani del garage, si dispongono i parcheggi, in uno spazio continuo e indiviso, non interrotto da pilastri; questa lettura in sezione dell'edificio (vuoto centrale a giorno-sistema delle rampe-parcheggi) sta alla base dell'idea progettuale di Cassi Ramelli e consente di ottenere un corpo di fabbrica perfettamente simmetrico in pianta e una disposizione razionale e ordinata dei percorsi interni, con maggior spazio per i posteggi delle auto; la pavimentazione in durokret differenzia la salita, di colore blu, dalla discesa, di colore rosso. I sistemi di risalita per i pedoni sono invece situati in corrispondenza dei lati corti dell'invaso centrale e sono formati da un ascensore e una scala con pareti rivestite in tessere di mosaico vetrificato e corrimano continuo in tubolare d'acciaio. Altre due scale di sicurezza sono poste agli angoli ovest e sud dell'edificio. L'ultimo piano di parcheggi, sul tetto, è raggiungibile soltanto attraverso gli ascensori e consente una straordinaria vista sulla Torre Velasca, situata a poche centinaia di metri di distanza oltre il corso di Porta Romana. Una leggera pensilina che segue le forme curvilinee dello spazio centrale protegge le ultime rampe dalle intemperie dirette e costituisce il coronamento della struttura a pilastri binati del vano sottostante. Al piano interrato, inizialmente adibito ai servizi interni (lavaggio, officina-elettrauto), il parcheggio è collegato all'ingresso da un'unica e scenografica rampa posta al centro dello spazio vuoto.
I parcheggi sono illuminati da vetrate continue scandite dai pilastri perimetrali, con serramenti in ferrofinestra che su via Calderon de la Barca, nei primi due livelli, sono inclinati verso l'alto per ricevere maggior luce. Questa particolare disposizione diagonale delle vetrate caratterizza tutto il fronte principale, connotato da forti linee d'ombra ad accentuare – insieme agli esili marcapiani continui – l'orizzontalità del partito architettonico di facciata.
Il grande involucro edilizio è interamente rivestito in mattonelle di litoceramica marrone chiaro; la facciata principale, oltre che dai due ordini di vetrate orizzontali inclinate inserite in una sottile cornice muraria rivestita in ceppo, è contraddistinta dall'ampia pensilina d'ingresso e da una progressiva rastremazione della superficie verso l'alto. I prospetti laterali presentano sobrie e regolari aperture rettangolari, mentre il basamento a pilastri che costituisce l'attacco a terra dell'edificio è rivestito in lastre di ceppo. Il contrasto tra la stereometricità del volume all'esterno e la plasticità dell'interno si configura come un ulteriore elemento distintivo che rimanda a numerosi esempi di architetture degli anni Trenta.
Il garage, che può ospitare 800 automobili, si trova in uno stato di conservazione eccellente e, pur con gli inevitabili adeguamenti normativi, risponde fedelmente nella funzionalità e nell'immagine complessiva al progetto degli anni Cinquanta.

Info
  • Progetto: 1953 -
  • Esecuzione: - 1956
  • Tipologia Specifica: autorimessa
  • Committente: Ambrogio e Aldo Meroni
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Cassi Ramelli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA0063D6/ SI
Impresa Gadola Impresa esecutrice Esecuzione NO
Gino Joriati Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Travi e pilastri in cemento armato a vista; fondazioni continue a travi rovesce in cemento armato
  • Materiale di facciata: Mattonelle di litoceramica color marrone chiaro; tessere di mosaico vetrificato; lastre di ceppo (basamento)
  • Coperture: Piana a parcheggio
  • Serramenti: Ferrofinestra
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 4531
    [codice] => MI252
    [denominazione] => GARAGE DELLE NAZIONI
    [regione] => Lombardia
    [provincia] => Milano
    [comune] => Milano
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via privata Calderon del la Barca N. 2
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 4
    [tipologia_specifica] => autorimessa
    [anno_inizio_progetto] => 1953
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 1956
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 0
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Per le sue qualità estetico-rappresentative e per la riuscita sintesi tra le esigenze formali e quelle funzionali il Garage delle Nazioni, realizzato su progetto di Antonio Cassi Ramelli tra il 1953 e il 1956, rappresenta ancora oggi un'architettura insuperata, in cui il linguaggio essenziale e dichiarato riassume in chiave espressiva il tema dell'edificio per autorimesse. Percorrendo gli spazi del garage si ha la percezione di come gli aspetti tecnici del progetto abbiano contribuito a nobilitare la composizione architettonica dell'insieme: l'esibizione della pura struttura, l'elegante sinuosità delle forme, l'apertura verso il cielo e il rapporto tra il vuoto centrale e l'involucro edilizio sono gli elementi chiave che definiscono l'immagine e il significato dell'edificio. Il cuore del progetto è lo spazio centrale, un vuoto disegnato dal sistema di rampe continue sorrette da esili pilastri binati che costituisce il percorso di salita e discesa delle automobili. Ai lati delle rampe, per ciascuno dei quattro piani del garage, si dispongono i parcheggi, in uno spazio continuo e indiviso, non interrotto da pilastri; questa lettura in sezione dell'edificio (vuoto centrale a giorno-sistema delle rampe-parcheggi) sta alla base dell'idea progettuale di Cassi Ramelli e consente di ottenere un corpo di fabbrica perfettamente simmetrico in pianta e una disposizione razionale e ordinata dei percorsi interni, con maggior spazio per i posteggi delle auto; la pavimentazione in durokret differenzia la salita, di colore blu, dalla discesa, di colore rosso. I sistemi di risalita per i pedoni sono invece situati in corrispondenza dei lati corti dell'invaso centrale e sono formati da un ascensore e una scala con pareti rivestite in tessere di mosaico vetrificato e corrimano continuo in tubolare d'acciaio. Altre due scale di sicurezza sono poste agli angoli ovest e sud dell'edificio. L'ultimo piano di parcheggi, sul tetto, è raggiungibile soltanto attraverso gli ascensori e consente una straordinaria vista sulla Torre Velasca, situata a poche centinaia di metri di distanza oltre il corso di Porta Romana. Una leggera pensilina che segue le forme curvilinee dello spazio centrale protegge le ultime rampe dalle intemperie dirette e costituisce il coronamento della struttura a pilastri binati del vano sottostante. Al piano interrato, inizialmente adibito ai servizi interni (lavaggio, officina-elettrauto), il parcheggio è collegato all'ingresso da un'unica e scenografica rampa posta al centro dello spazio vuoto.
I parcheggi sono illuminati da vetrate continue scandite dai pilastri perimetrali, con serramenti in ferrofinestra che su via Calderon de la Barca, nei primi due livelli, sono inclinati verso l'alto per ricevere maggior luce. Questa particolare disposizione diagonale delle vetrate caratterizza tutto il fronte principale, connotato da forti linee d'ombra ad accentuare – insieme agli esili marcapiani continui – l'orizzontalità del partito architettonico di facciata.
Il grande involucro edilizio è interamente rivestito in mattonelle di litoceramica marrone chiaro; la facciata principale, oltre che dai due ordini di vetrate orizzontali inclinate inserite in una sottile cornice muraria rivestita in ceppo, è contraddistinta dall'ampia pensilina d'ingresso e da una progressiva rastremazione della superficie verso l'alto. I prospetti laterali presentano sobrie e regolari aperture rettangolari, mentre il basamento a pilastri che costituisce l'attacco a terra dell'edificio è rivestito in lastre di ceppo. Il contrasto tra la stereometricità del volume all'esterno e la plasticità dell'interno si configura come un ulteriore elemento distintivo che rimanda a numerosi esempi di architetture degli anni Trenta.
Il garage, che può ospitare 800 automobili, si trova in uno stato di conservazione eccellente e, pur con gli inevitabili adeguamenti normativi, risponde fedelmente nella funzionalità e nell'immagine complessiva al progetto degli anni Cinquanta.
    [committente] => Ambrogio e Aldo Meroni
    [foglio_catastale] => 437
    [particella] => 230
    [strutture] => Travi e pilastri in cemento armato a vista; fondazioni continue a travi rovesce in cemento armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => Mattonelle di litoceramica color marrone chiaro; tessere di mosaico vetrificato; lastre di ceppo (basamento)
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => Piana a parcheggio
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => Ferrofinestra
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => 
    [destinazione_attuale] => 
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Notizie storiche
Situato in una piccola via privata parallela al Corso di Porta Romana, il Garage delle Nazioni è, insieme all'autorimessa di via De Amicis (1948-1949) di Tito Bassanesi Varisco e Mario Guerci e alla stazione di servizio Agip di piazzale Accursio – costruita su progetto di Mario Bacciocchi tra il 1951 e il 1953 – uno dei più raffinati esempi di architettura dei servizi per l'automobile.
Uno dei riferimenti principali per la costruzione del garage è senza dubbio la rampa elicoidale sud che porta alla pista sul tetto dello stabilimento del Lingotto di Torino, progettata negli anni Venti da Giacomo Mattè Trucco e divenuta un punto di riferimento per l'eleganza formale delle soluzioni adottate; tramite le due rampe poste alle estremità del lunghissimo corpo di fabbrica, le automobili FIAT, appena prodotte, potevano accedere dal piano terra direttamente alla pista di collaudo, che si sviluppa su due rettilinei di oltre quattrocento metri di lunghezza collegati da due curve sopraelevate. A partire da questo celebre esempio si fa strada negli anni successivi la necessità di esprimere attraverso le forme dell'architettura il dinamismo dell'industria dell'automobile e, nel dopoguerra, della ripresa economica. L'elemento tecnologico in architettura inizia ad assumere un sempre più elevato valore culturale e all'esibizione della struttura è spesso demandato il compito di esplicitare le valenze estetiche dell'architettura stessa, consentendo la realizzazione – come nel caso del Garage delle Nazioni – di edifici oggi irripetibili nei loro tratti formali e nella loro esatta rispondenza alle esigenze funzionali.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.458396
    [longitude] => 9.190938
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2012-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2023-02-02 14:46:31
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Edifici per i trasporti
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Antonio Cassi Ramelli
    [id_regione] => 2
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 437
  • Particella: 230

Note

Notizie storiche Situato in una piccola via privata parallela al Corso di Porta Romana, il Garage delle Nazioni è, insieme all'autorimessa di via De Amicis (1948-1949) di Tito Bassanesi Varisco e Mario Guerci e alla stazione di servizio Agip di piazzale Accursio – costruita su progetto di Mario Bacciocchi tra il 1951 e il 1953 – uno dei più raffinati esempi di architettura dei servizi per l'automobile. Uno dei riferimenti principali per la costruzione del garage è senza dubbio la rampa elicoidale sud che porta alla pista sul tetto dello stabilimento del Lingotto di Torino, progettata negli anni Venti da Giacomo Mattè Trucco e divenuta un punto di riferimento per l'eleganza formale delle soluzioni adottate; tramite le due rampe poste alle estremità del lunghissimo corpo di fabbrica, le automobili FIAT, appena prodotte, potevano accedere dal piano terra direttamente alla pista di collaudo, che si sviluppa su due rettilinei di oltre quattrocento metri di lunghezza collegati da due curve sopraelevate. A partire da questo celebre esempio si fa strada negli anni successivi la necessità di esprimere attraverso le forme dell'architettura il dinamismo dell'industria dell'automobile e, nel dopoguerra, della ripresa economica. L'elemento tecnologico in architettura inizia ad assumere un sempre più elevato valore culturale e all'esibizione della struttura è spesso demandato il compito di esplicitare le valenze estetiche dell'architettura stessa, consentendo la realizzazione – come nel caso del Garage delle Nazioni – di edifici oggi irripetibili nei loro tratti formali e nella loro esatta rispondenza alle esigenze funzionali.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1956 Il Garage della Vostra Automobile. Garage delle Nazioni Milano Si
Ferrari G. 1956 Nuove costruzioni a Milano. L'autorimessa delle Nazioni Il Giornale dei Costruttori n. 30 Milano 1-2 Si
Cassi Ramelli Antonio 1958 Logica e realtà degli edifici. Case di abitazione, case ed edifici per la vita collettiva, edifici per il culto e la pietà, per gli uffici, il commercio e l'industria, lo sport, gli spettacoli, l'assistenza ospedaliera, la cultura, l'istruzione, l'approvvigionamento ecc. Antonio Vallardi Milano 627-639 No
Bassi C., Berlanda F., Boschetti B. 1959 Autorimesse Documenti di Architettura n. 2 Milano 21-22 No
Calderara Giuseppe 1962 Il problema delle autorimesse Grassi & Donati Milano 13; 23 No
Rodella D. 1963 La strada è fatta per la circolazione Città di Milano n. 5 Milano 232-237 No
1973 Impresa Gadola 1878 Milano. Opere pubbliche, civili, industriali Impresa Gadola Milano 36-37; 43; 48; 50; 98 No
Renzi Emilio (a cura di) 1991 Impresa Gadola Impresa Gadola Milano 23 No
Susani Elisabetta (a cura di) 2005 Cassi Ramelli. L'eclettismo della ragione Jaca Book Milano 269-270 Si
Banti Sara (a cura di) 2020 SOS 900 Abitare n. 598 67-88 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Antonio Cassi Ramelli Antonio Cassi Ramelli Associazione Cassi Ramelli, Milano Garage delle Nazioni a Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista generale dell'edificio da via Ludovico da Viadana Vista generale dell'edificio da via Ludovico da Viadana Stefano Suriano - 2016
Vista generale dell'edificio da via Lentasio Vista generale dell'edificio da via Lentasio Stefano Suriano - 2016
Scorcio della facciata su via Lentasio Scorcio della facciata su via Lentasio Stefano Suriano - 2016
Dettaglio della facciata su via Calderon de la Barca Dettaglio della facciata su via Calderon de la Barca Stefano Suriano - 2016
Vista dello spazio vuoto centrale Vista dello spazio vuoto centrale Stefano Suriano - 2016
Lo spazio centrale con le rampe continue sorrette da esili pilastri binati Lo spazio centrale con le rampe continue sorrette da esili pilastri binati Stefano Suriano - 2017
La scenografica rampa d'accesso che collega il parcheggio all'ingresso La scenografica rampa d'accesso che collega il parcheggio all'ingresso Stefano Suriano - 2017
Vista delle rampe e della pensilina con la Torre Velasca sullo sfondo Vista delle rampe e della pensilina con la Torre Velasca sullo sfondo Stefano Suriano - 2017
Le vetrate continue scandite da pilastri perimetrali che illuminano i parcheggi Le vetrate continue scandite da pilastri perimetrali che illuminano i parcheggi Stefano Suriano - 2017
Il tetto con la leggera pensilina posta a coronamento della struttura a pilastri binati del vano sottostante Il tetto con la leggera pensilina posta a coronamento della struttura a pilastri binati del vano sottostante Stefano Suriano - 2017
Planimetria dell’autorimessa nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Planimetria dell’autorimessa nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
La rampa elicoidale. Stampa fotografica b/n La rampa elicoidale. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli
Il garage visto dall'alto. Stampa fotografica b/n Il garage visto dall'alto. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli
La copertura. Stampa fotografica b/n La copertura. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli
I fronti verso via P. Calderon de la Barca e via L. da Viadana. Stampa fotografica b/n I fronti verso via P. Calderon de la Barca e via L. da Viadana. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli
Dettaglio del fronte principale. Stampa fotografica b/n Dettaglio del fronte principale. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli
L'ingresso dalla rampa ad uno dei piani dell'autorimessa con una Alfa Romeo 1900 Sprint. Stampa fotografica b/n L'ingresso dalla rampa ad uno dei piani dell'autorimessa con una Alfa Romeo 1900 Sprint. Stampa fotografica b/n Fondo Antonio Cassi Ramelli, Associazione Cassi Ramelli

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/02/2023

Revisori:

Alberto Coppo 2022