Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PUNTA DELLA DOGANA: FRANCOIS PINAULT FOUNDATION

Scheda Opera

  • pianta attacco a terra e primo livello
  • una delle sale
  • vista del cubo in calcestruzzo
  • interno
  • infisso
  • Comune: Venezia
  • Località: Dorsoduro
  • Denominazione: PUNTA DELLA DOGANA: FRANCOIS PINAULT FOUNDATION
  • Indirizzo: Dorsoduro, 2
  • Data: 2007 - 2009
  • Tipologia: Musei e Aree archeologiche
  • Autori principali: Tadao Ando
Descrizione

L'architetto giapponese Tadao Ando interviene sulla Dogana da Mar, una preesistenza seicentesca che si affaccia sul bacino di San Marco. Il progetto intende da un lato preservare e dall'altro enfatizzare la forma triangolare dell'edificio originale dettata dalla medesima geometria della punta dell'isola di Dorsoduro su cui è collocata. Nel progetto di restauro Ando mantiene invariato l'assetto planimetrico originario in cui le stanze, a pianta trapezoidale, sono delimitate da setti murari tra loro paralleli, mentre interviene con la demolizione di tutte le partizioni interne aggiunte nel corso delle ristrutturazioni successive alla costruzione dell'edificio. Egli intende dunque ripristinare l'assetto seicentesco, valorizzando la vecchia muratura in mattoni e le capriate lignee della copertura.
L'unico gesto che si concede è la realizzazione di un recinto in calcestruzzo armato lisciato e lucido a base quadrata, in posizione baricentrica rispetto alla struttura triangolare, nella sala centrale dell'edificio. La stessa sala ha infatti subito modifiche strutturali nel periodo ottocentesco, poichè parte della muratura è stata proprio in quel periodo demolita e sostituita da 2 pilastri a sezione quadrata, permettendo una maggiore libertà di movimento e di fruizione degli spazi.
Il recinto si presenta come un volume cubico a doppia altezza, un ambiente intimo in cui le aperture sono previste lungo i due lati verso i canali. All'interno antichi masegni sono stati posati in opera a livello del calpestio, mentre una scelta diametralmente opposta è utilizzata nelle sale dove Ando opta per un pavimento in cemento levigato. Il dimensionamento del recinto si basa su un modulo rettangolare di 90x180cm, grandezza dettata dalle dimensioni dei pannelli assemblati per i casseri per la posa in opera del calcestruzzo.
L'architetto nipponico sostituisce poi tutti gli infissi progettando nuovi telai, chiaro omaggio a Carlo Scarpa.
Lo studio dei percorsi occupa una posizione prioritaria nella fase di stesura del progetto: l'intenzione è quella di ripristinare la distribuzione a pettine seicentesca, modificata nel corso degli anni. L'accesso al museo avviene esclusivamente da Campo della Salute, sul lato ovest dell'edificio; a questo punto il fruitore è invitato a seguire un percorso che si snoda lungo l'asse est-ovest dell'edificio e che lo indirizzerà verso torre della Fortuna, costeggiando la parete sul Canal Grande e, al tempo stesso, ammirando gli ampi spazi dei magazzini. A metà del tragitto obbligatorio, attraversando i magazzini, il visitatore incontra un cubo di calcestruzzo che rappresenta il fulcro e il punto nodale del progetto del giapponese Ando.

Info
  • Progetto: 2007 - 2008
  • Esecuzione: 2008 - 2009
  • Tipologia Specifica: Museo d'arte Contemporanea
  • Committente: Comune di Venezia - Palazzo Grassi, Francois Pinault
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: magazzini
  • Destinazione attuale: museo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Tadao Ando Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/tadao-ando/ SI
Luigi Cocco Progetto strutturale Progetto NO
Giandomenico Cocco Progetto strutturale Progetto NO
A. De Spirt Progetto di restauro Esecuzione NO
Marc Deportes Collaboratore Progetto NO
Dottor Group s.p.a. Impresa esecutrice Esecuzione NO
Verdiana Durand de la Penne Collaboratore Esecuzione NO
Ferrara-Palladino s.r.l. Progetto illuminotecnico Esecuzione NO
Fiel s.r.l. Progetto Impianti Esecuzione NO
Fiorin s.r.l. Progetto Impianti Esecuzione NO
F. Frezza Progetto strutturale Esecuzione NO
Venezia Ingegneria Consulente Esecuzione NO
Adriano Lagrecacolonna Progetto Impianti Progetto NO
Adriano Lagrecacolonna Direzione lavori Progetto NO
A. Mazzuccato Consulente Esecuzione NO
Antoine Muller Moriya Collaboratore Progetto NO
Vincenzo Muzzi Progetto Impianti Progetto NO
Kazuyo Okano Collaboratore Progetto NO
Sergio Rigato Progetto Impianti Progetto NO
Fabio Rocchesso Progetto Impianti Progetto NO
Eugenio Tranquilli Collaboratore Esecuzione NO
  • Strutture: cemento armato lisciato e lucido
  • Materiale di facciata: Mattone e intonaco
  • Coperture: a falde inclinate
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

													Array
(
    [id_opera] => 4570
    [codice] => VE036
    [denominazione] => PUNTA DELLA DOGANA: FRANCOIS PINAULT FOUNDATION
    [regione] => Veneto
    [provincia] => Venezia
    [comune] => Venezia
    [localita] => Dorsoduro
    [indirizzo] => Dorsoduro, 2
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 35
    [tipologia_specifica] => Museo d'arte Contemporanea
    [anno_inizio_progetto] => 2007
    [anno_fine_progetto] => 2008
    [anno_inizio_esecuzione] => 2008
    [anno_fine_esecuzione] => 2009
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L'architetto giapponese Tadao Ando interviene sulla Dogana da Mar, una preesistenza seicentesca che si affaccia sul bacino di San Marco. Il progetto intende da un lato preservare e dall'altro enfatizzare la forma triangolare dell'edificio originale dettata dalla medesima geometria della punta dell'isola di Dorsoduro su cui è collocata. Nel progetto di restauro Ando mantiene invariato l'assetto planimetrico originario in cui le stanze, a pianta trapezoidale, sono delimitate da setti murari tra loro paralleli, mentre interviene con la demolizione di tutte le partizioni interne aggiunte nel corso delle ristrutturazioni successive alla costruzione dell'edificio. Egli intende dunque ripristinare l'assetto seicentesco, valorizzando la vecchia muratura in mattoni e le capriate lignee della copertura.
L'unico gesto che si concede è la realizzazione di un recinto in calcestruzzo armato lisciato e lucido a base quadrata, in posizione baricentrica rispetto alla struttura triangolare, nella sala centrale dell'edificio. La stessa sala ha infatti subito modifiche strutturali nel periodo ottocentesco, poichè parte della muratura è stata proprio in quel periodo demolita e sostituita da 2 pilastri a sezione quadrata, permettendo una maggiore libertà di movimento e di fruizione degli spazi.
Il recinto si presenta come un volume cubico a doppia altezza, un ambiente intimo in cui le aperture sono previste lungo i due lati verso i canali. All'interno antichi masegni sono stati posati in opera a livello del calpestio, mentre una scelta diametralmente opposta è utilizzata nelle sale dove Ando opta per un pavimento in cemento levigato. Il dimensionamento del recinto si basa su un modulo rettangolare di 90x180cm, grandezza dettata dalle dimensioni dei pannelli assemblati per i casseri per la posa in opera del calcestruzzo.  
L'architetto nipponico sostituisce poi tutti gli infissi progettando nuovi telai, chiaro omaggio a Carlo Scarpa.
Lo studio dei percorsi occupa una posizione prioritaria nella fase di stesura del progetto: l'intenzione è quella di ripristinare la distribuzione a pettine seicentesca, modificata nel corso degli anni. L'accesso al museo avviene esclusivamente da Campo della Salute, sul lato ovest dell'edificio; a questo punto il fruitore è invitato a seguire un percorso che si snoda lungo l'asse est-ovest dell'edificio e che lo indirizzerà verso torre della Fortuna, costeggiando la parete sul Canal Grande e, al tempo stesso, ammirando gli ampi spazi dei magazzini. A metà del tragitto obbligatorio, attraversando i magazzini, il visitatore incontra un cubo di calcestruzzo che rappresenta il fulcro e il punto nodale del progetto del giapponese Ando.
    [committente] => Comune di Venezia - Palazzo Grassi, Francois Pinault
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => cemento armato lisciato e lucido
    [id_stato_struttura] => 1
    [materiale_facciata] => Mattone e intonaco
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => a falde inclinate
    [id_stato_coperture] => 1
    [serramenti] => metallo
    [id_stato_serramenti] => 1
    [destinazione_originaria] => magazzini
    [destinazione_attuale] => museo
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 8
    [specifiche_proprieta] => Comune di Venezia - Palazzo Grassi, Francois Pinault Foundation
    [id_tipo_provvedimento] => 2
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => Legge 1 giugno 1939, n. 1089
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => CRONOLOGIA:
2005: Il Demanio dello Stato concede all'Amministrazione Comunale di riorganizzare i magazzini di Punta della Dogana.
19.07.2006: L'Amministrazione Comunale bandisce una gara per la trasformazione della fabbrica in Museo d'Arte Contemporanea: al concorso partecipano la Guggenheim Foundation con un progetto di Zaha Adid e la Francois Pinault Foundation con quello di Tadao Ando.
27.04.2007: Tadao Ando vince il concorso.
08.06.2007: il Comune di Venezia e la Francois Pinault Foundation firmano la convenzione per il recupero dell'edificio e la realizzazione del nuovo museo.
21.01.2008: inizio dei lavori.
16.03.2009: conclusione dei lavori.
06.06.2009: inaugurazione del museo.

Costo dell'intervento non superiore ai 20.000.000 di euro.
Superficie: 3750mq

Dal sito http://vincoliinretegeo.beniculturali.it emerge un vincolo di tipo "Architettonici di interesse culturale dichiarato" applicato al bene denominato DOGANA DA MAR (id_bene 175937).

Le planimetrie sono tratte da F. Dal Co, Tadao Ando per Francois Pinault: dall'Ile Séguin a Punta della Dogana, Electa architettura, Milano 2009. 

Fotografie di E. Trevisan
Scheda a cura di I. Friso
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.430844
    [longitude] => 12.336351
    [score] => 6
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2015-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-06-20 09:27:05
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Musei e Aree archeologiche
    [proprieta] => Proprietà pubblico-privata
    [cat_autori] => Tadao Ando
    [id_regione] => 1
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Legge 1 giugno 1939, n. 1089
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

CRONOLOGIA: 2005: Il Demanio dello Stato concede all'Amministrazione Comunale di riorganizzare i magazzini di Punta della Dogana. 19.07.2006: L'Amministrazione Comunale bandisce una gara per la trasformazione della fabbrica in Museo d'Arte Contemporanea: al concorso partecipano la Guggenheim Foundation con un progetto di Zaha Adid e la Francois Pinault Foundation con quello di Tadao Ando. 27.04.2007: Tadao Ando vince il concorso. 08.06.2007: il Comune di Venezia e la Francois Pinault Foundation firmano la convenzione per il recupero dell'edificio e la realizzazione del nuovo museo. 21.01.2008: inizio dei lavori. 16.03.2009: conclusione dei lavori. 06.06.2009: inaugurazione del museo. Costo dell'intervento non superiore ai 20.000.000 di euro. Superficie: 3750mq Dal sito http://vincoliinretegeo.beniculturali.it emerge un vincolo di tipo "Architettonici di interesse culturale dichiarato" applicato al bene denominato DOGANA DA MAR (id_bene 175937). Le planimetrie sono tratte da F. Dal Co, Tadao Ando per Francois Pinault: dall'Ile Séguin a Punta della Dogana, Electa architettura, Milano 2009. Fotografie di E. Trevisan Scheda a cura di I. Friso

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ando Tadao 2008 Aura-Tadao Ando Architect & Associates Lotus International n. 134 Milano 32-47 Si
Ando Tadao 2009 Punta della Dogana, Venecia (Italia) AV Monografias n. 139 Madrid 56-63 Si
Dal Co Francesco 2009 Tadao Ando per Francois Pinault: dall'Ile Séguin a Punta della Dogana Electa Milano Si
Dal Co Francesco 2009 Tadao Ando e l'eredità del tempo Casabella n. 778 Milano 16-35 Si
Francois Pinault Foundation 2009 Punta della Dogana Beaux Arts Parigi Si
Molinari Luca 2009 Tadao Ando. Musei Skira Milano 148-151 Si
Dal Co Francesco 2010 Tadao Ando, volume 2, 1995-2010 Electa Milano 530-543 Si
Gonchar Joann 2010 Punta della Dogana Architectural record n. 897 Londra 86-90 Si
Jodidio Philip 2010 Tadao Ando, Venice: the Pinault Collection at the Palazzo Grassi and the Punta della Dogana Skira Rizzoli New York 14519 Si
Romanelli Giandomenico 2010 Dogana da Mar: la Punta dell'arte Electa Milano Si
Colombo Carlamaria 2011 Tadao Ando Hachette Milano 48-51 No
Longhi Davide 2012 Novecento. Architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 309 Si
Jodidio Philip 2012 Ando, complete works 1975-2012 Taschen Koln 548-557 No
Codello Renata 2014 Architetture contemporanee a Venezia Marsilio Venezia 60-65 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
pianta attacco a terra e primo livello pianta attacco a terra e primo livello
una delle sale una delle sale
vista del cubo in calcestruzzo vista del cubo in calcestruzzo
interno interno
infisso infisso

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Palazzo Grassi Visualizza
underwatercity Visualizza
Tadao Ando Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova – Dipartimento beni culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 20/06/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2022