COMPLESSO EX MAGAZZINI GENERALI ORTOFRUTTICOLI
Scheda Opera
- Comune: Verona
- Località: Verona
- Denominazione: COMPLESSO EX MAGAZZINI GENERALI ORTOFRUTTICOLI
- Indirizzo: Via Santa Teresa, N. 16
- Data: 1952 - 1955
- Tipologia: Edifici per attività produttive
- Autori principali: Adolfo Zordani, Pio Beccherle
Descrizione
L’area degli ex-Magazzini Generali è collocata nella zona industriale posta a sud della città, non lontana dalle mura, sull’asse viario che, proseguendo al difuori di Porta Nuova, congiunge il centro città (con Piazza Bra) all’autostrada Milano-Venezia. Il complesso ora dismesso raccoglie opifici, magazzini e aree di commercio progettati per grandi servizi urbani e nella redazione del nuovo Piano Regolatore Generale è stato individuato come destinato ad ospitare anche funzioni pubbliche (attualmente collocate nel centro storico), attività di interesse pubblico e del terziario (una quota non residuale dell’area è destinata alla residenza, collocata prevalentemente nei nuovi interventi).
I Magazzini Generali nascono nel 1924 a seguito della costituzione dell’Ente Autonomo Magazzini Generali (formato da Provincia, Comune e Camera di Commercio), che, con il concorso della Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza, acquista l’area di pertinenza militare, e a ridosso del parco ferroviario di Porta Nuova, per realizzare un complesso di strutture da destinare a raccolta, conservazione e smistamento dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli.
Sotto la direzione dell’ingegnere capo del Comune, Adolfo Zordani, è realizzato il primo nucleo nel 1927 con magazzini, depositi e impianti di refrigerazione; a Zordani si unisce l’ingegnere Pio Beccherle che progetta la Stazione Frigorifera Specializzata a pianta centrale, poi denominata ‘rotonda’, inaugurata nel 1930. La pianta centralizzata raggiunge i 100 metri di diametro e permetteva l’ingresso dei carri ferroviari che, grazie ad una piattaforma girevole (17,94m), potevano essere movimentati e orientati, senza necessitare di operazioni di scarico delle derrate alimentari. La ‘rotonda’ era infatti definita da un anello di celle frigorifere, a loro volta concentriche a un anello più esterno destinato a magazzini, che consentivano l'immagazzinamento diretto delle merci. La grande copertura voltata in calcestruzzo armato nervato, priva di sostegni intermedi, dava affaccio ai locali collocati al piano superiore, destinati a fabbrica del ghiaccio e magazzini non refrigerati per i cereali (che aiutavano a isolare la parte refrigerata dell'immobile) e uffici su due livelli. Al di là della copertura voltata, la struttura è realizzata con un telaio a travi e pilastri in calcestruzzo, cui si aggiungono porzioni murarie portanti in mattoni, pietra e tufo; i muri di tamponamento sono in pietre e mattoni.
Con la città di Monaco di Baviera, Verona aveva il centro più avanzato nella produzione del freddo industriale, tanto che fino alla Seconda Guerra Mondiale i Magazzini Generali vennero ampliati con nuovi magazzini (a sud dell’area) e due palazzine destinate a uffici progettate da Pio Beccherle nel 1936 a ridosso dell’ingresso. Dopo la guerra l’amministrazione cittadina decide di potenziare le attività industriali complementari all’agricoltura e nel 1949 si costituisce il Consorzio per la Zona Agricola Industriale (Z.A.I.), con l’obiettivo di favorire l’insediamento di attività legate alla trasformazione dei prodotti agricoli. L’area di interesse è individuata sempre a sud e a ridosso del parco ferroviario, non lontano dai Magazzini Generali. Nel 1952 il Mercato Ortofrutticolo è trasferito in un’area di 100.000mq adiacente ai MG e fornito di quattro grandi strutture a paraboloide in calcestruzzo armato.
La costruzione di coperture a volta sostenute da archi ad andamento parabolico - paraboloidi comuni e a copertura continua - di calcestruzzo armato si sperimentano in Italia negli anni Cinquanta proprio nei nuovi impianti di immagazzinamento, poiché permettono il raggiungimento di dimensioni maggiori nello sviluppo dei sistemi di copertura. La funzionalità elevata, data dalla luminosità, dall’aerazione e dalla possibilità di inserire macchinari per la movimentazione delle merci, determina la diffusione rapida della tipologia. A Verona sono visibili soltanto le gallerie mercatali nord, realizzate nel 1952 con una larghezza che supera i 16 metri, con travi in calcestruzzo armato per controventare i parabolidi e copertura a spioventi con coppi (le gallerie sud realizzate nel 1955 non sono più esistenti). Negli anni '70 la Rotonda è ristrutturata per la creazione di nuovi spazi frigoriferi, ne viene modificata la distribuzione ed eliminata la piattaforma girevole.
Attualmente il progetto di restauro e riqualificazione della Rotonda in corso è a cura dell'architetto Mario Botta con S.M. Ingegneria S.r.l per le strutture e Manens-tifs S.p.A. per gli impianti. Una parte di 2500 mq sarà destinata ad usi commerciali legati al cibo, mentre i restanti 10.500mq all'intrattenimento culturale .
Info
- Progetto: 1952 -
- Esecuzione: - 1955
- Committente: Ente Autonomo Magazzini Generali
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Magazzini generali ortofrutticolo
- Destinazione attuale: Edificio per attività commerciali
Autori
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: cemento; intonaco; vetro
- Coperture: voltate; a falde con coppi
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
- Data Provvedimento: 20/03/1999 (vincolo diretto); 17-04-2012 (vincolo indiretto)
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti: paraboloidi: vincoli del 25-01-2005 e 29-05-2006.
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Sesto Salvatore | L'applicazione dei processi di value engineering ai progetti esecutivi di opere. Il caso studio degli Ex Magazzini generali di Verona | ISFOA Edizioni Accademiche Scienfiche Internazionali Digitali | https://issuu.com/golfpeoplecm/docs/tesi_di_laurea_salvatore_sesto | No | ||
Ghirardi Giulia | 2000 | Cenni di storia di una città parallela, in Pavan Vincenzo (a cura di), Subversive Insertions | USAbook; Grafiche Stella | Legnago | 10-23 | No |
Longhi Davide | 2012 | Novecento. Architetture e città del Veneto | Il Poligrafo | Padova | 932-933 | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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ARCOVER | Pio Beccherle | Archivio di Stato di Verona; Comune di Verona | https://www.arcover.it/oggetti/6961-copertina-fascicolo#details |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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ARCOVER Archivi del Costruito del Territorio Veronese | Visualizza |
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il VenetoTitolare della ricerca: Università degli Studi di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia
Scheda redatta da Paola Placentino
creata il 09/11/2021
ultima modifica il 01/09/2022