Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRALE ELETTRICA GIUSEPPE VOLPI - UFFICIO DIREZIONALE

Scheda Opera

  • Vista del prospetto nord con la torre di raffreddamento non più esistente
  • Ufficio direzionale, scalone, dettaglio della balaustra all'ultimo piano
  • Veduta dello scalone principale
  • Vista del prospetto nord
  • Prospetto nord, portale principale di accesso agli uffici direzionali
  • Sala turbine
  • Atrio di accesso, mosaico
  • Prospetto sud nella corte, vetrata della scala monumentale
  • Veduta dell'avancorpo con il fronte principale; Lavori di costruzione dello scalone 1950-'52
  • Fronte ovest nella corte
  • Scalone principale, vista dall'alto
  • Scalone monumentale
  • Scala monumentale, dettaglio della balaustra
  • Comune: Venezia
  • Località: Marghera
  • Denominazione: CENTRALE ELETTRICA GIUSEPPE VOLPI - UFFICIO DIREZIONALE
  • Indirizzo: Via dell’Elettricità, N. 23
  • Data: 1950 - 1952
  • Tipologia: Impianti idrici, elettrici o idroelettrici
  • Autori principali: Giuseppe Mignozzi
Descrizione

Giuseppe Volpi di Misurata in qualità di presidente della Società Porto Industriale di Venezia è promotore delle iniziative atte a trasformare l’area barenale di Marghera in una zona con destinazione portuale, produttiva e residenziale. Nominato nel 1925 ministro del governo Mussolini, diventa una figura chiave per la realizzazione del porto industriale. La Società Adriatica di Elettricità (S.A.D.E.) appartenente al gruppo Volpi è la fornitrice di energia elettrica nell’area e determina con i suoi impianti la dislocazione degli stabilimenti e la modalità delle lavorazioni per le industrie, che nelle fasi produttive eseguivano trasformazioni elettrochimiche o elettrometallurgiche. La costruzione della centrale termoelettrica di Marghera inizia nel 1926, con il progetto elaborato dall’ingegnere Mario Mainardis, per la necessità di poter garantire energia termica nei periodi di carenza produttiva delle altre centrali alimentate ad acqua. La centrale viene presto potenziata (1928) e una seconda fase di ampliamento inizia nel 1940, ma si conclude soltanto dopo la Seconda Guerra.
L’Ufficio direzionale è aggiunto nel 1950 a completamento delle operazioni iniziate nel 1940, cui avevano fatto seguito i necessari lavori di ristrutturazione per i danni bellici subiti. Contestualmente si procede al potenziamento delle strutture produttive, ampliando la sala turbine realizzata nel 1926. Il sistema strutturale replica quello del 1926, ovvero telaio in calcestruzzo armato a travi arcuate con tiranti metallici, e ospita delle turbine a vapore del 1951 ancora funzionanti. Il progetto di ampliamento ingloba la sala macchine, rendendola non riconoscibile dall’esterno, e aggiunge un avancorpo con le funzioni di ingresso di rappresentanza. A occuparsi del progetto è Giuseppe Mignozzi appartenente all’ufficio tecnico della S.A.D.E., che vede operare anche l’ingegnere Mario Mainardis, l’architetto Giuseppe Berti e l’ingegnere idraulico Carlo Semenza. Il progetto si avvale dell’esperienza fatta nella realizzazione della centrale di Soverzene (Belluno) e mira a competere con iniziative di committenza pubblica attraverso la scelta di coinvolgere artisti nella caratterizzazione degli ambienti, esattamente come avveniva in quegli anni nell’applicazione della cosiddetta “Legge del 2%” (n. 717, 1949). L’intento è quello di costituire il volto pubblico dell’impresa rendendo la sede della società un edificio di pregio, sia per la qualità del progetto architettonico, sia per le opere che ne illustrano la missione. Alla scala di accesso razionalista con marmo verde e rosso (completata da una balaustra con ringhiera geometrica), si uniscono i rivestimenti marmorei del pavimento, il disegno delle cornici delle porte, la scansione delle travi sul soffitto; tutti dettagli che costruiscono la monumentalità dell’atrio di accesso. Il mosaico realizzato da Mario De Luigi, come sfondo del busto di Giuseppe Volpi, è realizzato con la tecnica ‘indiretta’ (e assemblato in loco) in una nicchia dell’atrio, a tutta parete su un basamento in marmo rosso veronese.
La centrale elettrica Volpi con l’ufficio direzionale è stata venduta nel novembre 2015, insieme all’area circostante, a tre società già presenti con le loro attività nella zona industriale, che si occupano di logistica portuale, carpenteria metallica e impiantistica: Porto Invest Srl di Carrara - CITI Srl di Dalmine - BF Srl e G&G Srl di Camerana (Cuneo).

Info
  • Progetto: 1950 -
  • Esecuzione: - 1952
  • Committente: S.A.D.E.
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giuseppe Berti Collaboratore Progetto NO
Mario Mainardis Collaboratore Progetto NO
Giuseppe Mignozzi Progetto architettonico Progetto SI
Carlo Semenza Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: pietra calcarea; trachite; laterizi; cemento; vetro
  • Coperture: piane
  • Serramenti: alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
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L’Ufficio direzionale è aggiunto nel 1950 a completamento delle operazioni iniziate nel 1940, cui avevano fatto seguito i necessari lavori di ristrutturazione per i danni bellici subiti.  Contestualmente si procede al potenziamento delle strutture produttive, ampliando la sala turbine realizzata nel 1926. Il sistema strutturale replica quello del 1926, ovvero telaio in calcestruzzo armato a travi arcuate con tiranti metallici, e ospita delle turbine a vapore del 1951 ancora funzionanti. Il progetto di ampliamento ingloba la sala macchine, rendendola non riconoscibile dall’esterno, e aggiunge un avancorpo con le funzioni di ingresso di rappresentanza. A occuparsi del progetto è Giuseppe Mignozzi appartenente all’ufficio tecnico della S.A.D.E., che vede operare anche l’ingegnere Mario Mainardis, l’architetto Giuseppe Berti e l’ingegnere idraulico Carlo Semenza. Il progetto si avvale dell’esperienza fatta nella realizzazione della centrale di Soverzene (Belluno) e mira a competere con iniziative di committenza pubblica attraverso la scelta di coinvolgere artisti nella caratterizzazione degli ambienti, esattamente come avveniva in quegli anni nell’applicazione della cosiddetta “Legge del 2%” (n. 717, 1949). L’intento è quello di costituire il volto pubblico dell’impresa rendendo la sede della società un edificio di pregio, sia per la qualità del progetto architettonico, sia per le opere che ne illustrano la missione. Alla scala di accesso razionalista con marmo verde e rosso (completata da una balaustra con ringhiera geometrica), si uniscono i rivestimenti marmorei del pavimento, il disegno delle cornici delle porte, la scansione delle travi sul soffitto; tutti dettagli che costruiscono la monumentalità dell’atrio di accesso. Il mosaico realizzato da Mario De Luigi, come sfondo del busto di Giuseppe Volpi, è realizzato con la tecnica ‘indiretta’ (e assemblato in loco) in una nicchia dell’atrio, a tutta parete su un basamento in marmo rosso veronese.
La centrale elettrica Volpi con l’ufficio direzionale è stata venduta nel novembre 2015, insieme all’area circostante, a tre società già presenti con le loro attività nella zona industriale, che si occupano di logistica portuale, carpenteria metallica e impiantistica: Porto Invest Srl di Carrara - CITI Srl di Dalmine - BF Srl e G&G Srl di Camerana (Cuneo).
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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
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  • Riferimento Normativo: D.Lgs. 42/2004, art.10, c.3, lett. d)
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 4
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Mosaico Porto Marghera Mario De Luigi Mosaico Buono


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1955 Centrale Termoelettrica di Marghera Società Adriatica di Elettricità Venezia Si
Scimemi Maddalena 2009 Architettura del Novecento a Venezia: il palazzo Rio Nuovo Fondazione di Venezia: Marsilio Venezia 17-19, 36n. Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Ferruzzi Studio Ferruzzi Università IUAV Venezia http://www.iuav.it/SISTEMA-DE/Laboratori1/lavori/progetti-i/archivio-f/index.htm
Archivio Storico Enel Enel https://archiviostorico.enel.com/it/risultati-ricerca/dettaglio-ricerca.html?type=image&id=ENEL00008787_22938

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del prospetto nord con la torre di raffreddamento non più esistente Vista del prospetto nord con la torre di raffreddamento non più esistente Nuova Venezia web
Ufficio direzionale, scalone, dettaglio della balaustra all'ultimo piano Ufficio direzionale, scalone, dettaglio della balaustra all'ultimo piano Nuova Venezia web
Veduta dello scalone principale Veduta dello scalone principale Alessandra Chemollo, tratto da - Scimemi 2009
Vista del prospetto nord Vista del prospetto nord Paola Placentino
Prospetto nord, portale principale di accesso agli uffici direzionali Prospetto nord, portale principale di accesso agli uffici direzionali Paola Placentino
Sala turbine Sala turbine Paola Placentino
Atrio di accesso, mosaico Atrio di accesso, mosaico Paola Placentino
Prospetto sud nella corte, vetrata della scala monumentale Prospetto sud nella corte, vetrata della scala monumentale Paola Placentino
Veduta dell'avancorpo con il fronte principale; Lavori di costruzione dello scalone 1950-'52 Veduta dell'avancorpo con il fronte principale; Lavori di costruzione dello scalone 1950-'52 AsEnel Porto Marghera, tratto da - Scimemi 2009
Fronte ovest nella corte Fronte ovest nella corte Martina Massaro
Scalone principale, vista dall'alto Scalone principale, vista dall'alto Martina Massaro
Scalone monumentale Scalone monumentale Martina Massaro
Scala monumentale, dettaglio della balaustra Scala monumentale, dettaglio della balaustra Paola Placentino

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia


Scheda redatta da Paola Placentino
creata il 09/11/2021
ultima modifica il 01/09/2022