Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SPAZIO ESPOSITIVO PIAZZA CAVOUR

Scheda Opera

  • Pianta della Piazza, 1970
  • Pianta con controsoffitto, 1970
  • Sezione longitudinale, 1970
  • Sezione trasversale, 1970
  • Pianta sala gioco, 1970
  • Sezione, proposta per una biblioteca 1973
  • Sezione, proposta per una biblioteca 1973
  • Pianta, proposta per una biblioteca 1973
  • Pianta con controsoffitto, 1969
  • Modello della piazza
  • Pianta del progetto della piazza realizzato
  • Sezione della soluzione non realizzata
  • Progetto del Saloon per giovani, 1968
  • Comune: Padova
  • Denominazione: SPAZIO ESPOSITIVO PIAZZA CAVOUR
  • Indirizzo: Piazza Cavour
  • Data: 1968 - 1980
  • Tipologia: Spazi pubblici
  • Autori principali: Sergio Caramel
Descrizione

La sede dello spazio espositivo in Piazza Cavour a Padova nasce originariamente come «saloon» per giovani con «giochi e luci psichedeliche», un progetto commissionato all'architetto Sergio Palmi Caramel nel 1968 dall'industriale Mario Chinea, produttore di calci balilla e flipper, al fine di partecipare al bando di concessione dell'ex albergo diurno Cobianchi. Chinea aveva ottenuto nel luglio 1969 la concessione per sedici anni dal Comune di Padova dell'ex Cobianchi, sorto nel 1927 e rientrato in mano pubblica dopo 40 anni di gestione nel 1967, in cambio di un canone di locazione annuo di 2.500.000 lire e la copertura dell'intero costo del restauro della piazza per l'ammontare di 42.000.000 di lire. Il capitolato prevedeva il rifacimento della pavimentazione della piazza, la sistemazione opere murarie dello spazio ipogeo, l'istallazione dei nuovi impianti elettrico e idraulico. Il primo progetto del 1968 presentato a bando e funzionale a descrive l'allestimento dell'attività ludico-ricreativa viene poi superato, così come l'ipotesi di inserire una scala mobile, da un progetto integrativo della parte di riassetto urbano della piazza.
Il progetto presentato da Caramel al sindaco Cesare Crescente e alla pubblica amministrazione sul finire del 1969 include il nuovo impianto della piazza, prevede lo spostamento del monumento a Camillo Benso conte di Cavour, la bonifica e ristrutturazione degli spazi ipogei con una nuova scala di accesso.
Sin dall'avvio del cantiere nell'aprile del 1970 questo progetto diviene un tema di divisione e dibattito pubblico, tanto che i lavori subiscono una prima battuta d'arresto nel luglio del 1970 in attesa dei definitivi pareri della commissione edilizia e della Soprintendenza.
Nell'ottobre del 1970 tre varianti del progetto vengono presentate alla Soprintendenza e tutte sono considerate accettabili, con un'indicazione sulla nuova collocazione del monumento rispetto all'asse di simmetria della piazza. Una prima ipotesi prevede due rampe di accesso ad andamento curvilineo lungo il bordi nord-est e sud-ovest della piazza con il monumento al centro; la seconda proposta, effettivamente realizzata, colloca al centro della piazza la scala di accesso allo spazio ipogeo e trasla il monumento sul fondo della piazza a est, ma sempre sull'asse di simmetria; la terza vede l'accesso collocato al centro della piazza, il monumento posto nell'angolo nord-est e un fontana con giochi d'acqua nell'angolo sud-ovest.
Caramel in seguito alla scelta della seconda variante, ipotizza diverse soluzioni realizzative con l'inserimento di alternativi elementi di decoro urbano, vasche d'acqua, panchine, aiuole, per lo spazio della piazza pubblica. Di queste viene realizzata la soluzione n. 3, la più essenziale senza fontane, con il basamento del monumento a piramide gradonata a pianta quadrata, e in funzione di questa il progettista studia una conforme struttura portante che vada a sostituire quella dell'albergo diurno fortemente degradata. In particolare lo smantellamento della fondazione del basamento della statua, collocata al centro della piazza, aveva lasciato senza controventatura la struttura in calcestruzzo armato della zona centrale della piazza motivo per il quale il progettista integra il progetto strutturale. Nel 1971 il committente lamenta i continui ritardi e il mancato collaudo della struttura portante da parte degli uffici competenti, tanto che il contenzioso finiste in una causa legale che stabilisce, nel luglio del 1974, in accordo tra le parti, la cessione dello spazio da parte di Chinea al Comune e del rimborso delle spese sostenute dal privato per un ammontare di 55.000.000 da parte della pubblica amministrazione.
Pur nella sua essenzialità Caramel in fase esecutiva resta fedele al linguaggio progettuale, pulito ed elegante, che tramanda la lezione assorbita dal maestro Carlo Scarpa, durante i tre anni di stretta collaborazione nello studio di Venezia. La cifra compositiva della proposta progettuale è la putrella, che da elemento strutturale lasciato a vista per i pilastri di sostegno dello spazio ipogeo diviene elemento compositivo per la realizzazione dei segmenti la balaustra che delimita al centro della piazza il vano della scala. Qui è ben leggibile la fascinazione per i giardini giapponesi meditata e tradotta in una chiave originale e personalissima negli inserti delle fioriere e del giardino alla base della scala che porta al centro il monogramma a "C" che resta la firma del suo artefice. L'elemento che connota maggiormente il progetto di Caramel, testimoniato da numerosi disegni e da un plastico perfettamente conservato nello studio, oggi diretto dal figlio, Claudio Caramel, è la soluzione proposta per il rifacimento della pavimentazione della piazza. Il plateatico a forma quadrata è una piattaforma leggermente inclinata disposta secondo l'andamento terreno in pendenza e raccordata nei punti di dislivello da gradini in pietra d'Istria come le panchine disposte intorno al perimetro della piazza. La pavimentazione in "masegni" di trachite, posti in opera come vuole la tradizione veneta, e marmo rosa, purtroppo è stata interamente rimossa in occasione degli adeguamenti realizzati nel 2005, sebbene in ottime condizioni conservative, e sostituita con una più anonima lastricatura in tavelle di trachite e pietra d'Istria.
Una volta rientrato nella disponibilità del Comune nel 1974, lo spazio viene destinato galleria civica per esposizioni temporanee tra il 1978 e il '79, una funzione che ancora oggi conserva. L'ufficio Civico dei Lavori Pubblici in seguito ad occasionali aperture al pubblico, dal maggio 1979, sulla base del progetto realizzato nel 1974, approva il preventivo di spesa per la soffittatura (termo e fono assorbente) e la pavimentazione dei locali in «gres ceramico monocottura di prima scelta, rettangolari, colore cuoio», nonché la realizzazione degli impianti.
Nel 1989 il Comune approva i lavori per l'eliminazione di infiltrazioni d'acqua, realizzati nel 1991 dalla ditta Friso s.n.c., mentre nel 2005 affronta il problema del superamento delle barriere architettoniche, dato dall'elemento scala, e approva l'introduzione di un blocco ascensore. Il progetto affidato all'architetto padovano Antonio Zambusi, con la consulenza per la parte strutturale dell'ing. Andrea Ziffer e dell'ing. Davide Riccardi per la parte impiantistica, ha collocato una scatola in vetro, che lascia a vista struttura dell'elevatore, nell'angolo nord est fuori dai margini della piazza. L'intervento si articola principalmente in tre punti: la demolizione di una parte della copertura dell'interrato; la bonifica delle strutture esistenti con la realizzazione di un nuovo pilastro, di un rinforzo di due campate limitrofe e di nuove pareti interne in calcestruzzo armato e muratura; e la creazione di un ascensore per portatori di handicap e di una scala perimetrale, la struttura del vano ascensore è stata realizzata in tubolari a sezione quadrata in acciaio inox AISI304 120x120 con spessore 6 mm.

Info
  • Progetto: 1968 - 1973
  • Esecuzione: 1970 - 1980
  • Tipologia Specifica: Spazio per esposizioni temporanee
  • Committente: Mario Chinea
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Sergio Caramel Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://claudiocaramel.it/lo-studio/ SI
  • Strutture: calcestruzzo armato; muratura in mattoni pieni (nuovi) con intercapedine perimetrale
  • Materiale di facciata: acciaio; vetro; calcestruzzo
  • Coperture: (ipogea) contro soffittature in lastre armate (tipo sinterlin)
  • Stato Strutture: Buono
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Il progetto presentato da Caramel al sindaco Cesare Crescente e alla pubblica amministrazione sul finire del 1969 include il nuovo impianto della piazza, prevede lo spostamento del monumento a Camillo Benso conte di Cavour, la bonifica e ristrutturazione degli spazi ipogei con una nuova scala di accesso. 
Sin dall'avvio del cantiere nell'aprile del 1970 questo progetto diviene un tema di divisione e dibattito pubblico, tanto che i lavori subiscono una prima battuta d'arresto nel luglio del 1970 in attesa dei definitivi pareri della commissione edilizia e della Soprintendenza.
Nell'ottobre del 1970 tre varianti del progetto vengono presentate alla Soprintendenza e tutte sono considerate accettabili, con un'indicazione sulla nuova collocazione del monumento rispetto all'asse di simmetria della piazza. Una prima ipotesi prevede due rampe di accesso ad andamento curvilineo lungo il bordi nord-est e sud-ovest della piazza con il monumento al centro; la seconda proposta, effettivamente realizzata, colloca al centro della piazza la scala di accesso allo spazio ipogeo e trasla il monumento sul fondo della piazza a est, ma sempre sull'asse di simmetria; la terza vede l'accesso collocato al centro della piazza, il monumento posto nell'angolo nord-est e un fontana con giochi d'acqua nell'angolo sud-ovest.
Caramel in seguito alla scelta della seconda variante, ipotizza diverse soluzioni realizzative con l'inserimento di alternativi elementi di decoro urbano, vasche d'acqua, panchine, aiuole, per lo spazio della piazza pubblica. Di queste viene realizzata la soluzione n. 3, la più essenziale senza fontane, con il basamento del monumento a piramide gradonata a pianta quadrata, e in funzione di questa il progettista studia una conforme struttura portante che vada a sostituire quella dell'albergo diurno fortemente degradata. In particolare lo smantellamento della fondazione del basamento della statua, collocata al centro della piazza, aveva lasciato senza controventatura la struttura in calcestruzzo armato della zona centrale della piazza motivo per il quale il progettista integra il progetto strutturale. Nel 1971 il committente lamenta i continui ritardi e il mancato collaudo della struttura portante da parte degli uffici competenti, tanto che il contenzioso finiste in una causa legale che stabilisce, nel luglio del 1974, in accordo tra le parti, la cessione dello spazio da parte di Chinea al Comune e del rimborso delle spese sostenute dal privato per un ammontare di 55.000.000 da parte della pubblica amministrazione.
Pur nella sua essenzialità Caramel in fase esecutiva resta fedele al linguaggio progettuale, pulito ed elegante, che tramanda la lezione assorbita dal maestro Carlo Scarpa, durante i tre anni di stretta collaborazione nello studio di Venezia. La cifra compositiva della proposta progettuale è la putrella, che da elemento strutturale lasciato a vista per i pilastri di sostegno dello spazio ipogeo diviene elemento compositivo per la realizzazione dei segmenti la balaustra che delimita al centro della piazza il vano della scala. Qui è ben leggibile la fascinazione per i giardini giapponesi meditata e tradotta in una chiave originale e personalissima negli inserti delle fioriere e del giardino alla base della scala che porta al centro il monogramma a "C" che resta la firma del suo artefice. L'elemento che connota maggiormente il progetto di Caramel, testimoniato da numerosi disegni e da un plastico perfettamente conservato nello studio, oggi diretto dal figlio, Claudio Caramel, è la soluzione proposta per il rifacimento della pavimentazione della piazza. Il plateatico a forma quadrata è una piattaforma leggermente inclinata disposta secondo l'andamento terreno in pendenza e raccordata nei punti di dislivello da gradini in pietra d'Istria come le panchine disposte intorno al perimetro della piazza. La pavimentazione in "masegni" di trachite, posti in opera come vuole la tradizione veneta, e marmo rosa, purtroppo è stata interamente rimossa in occasione degli adeguamenti realizzati nel 2005, sebbene in ottime condizioni conservative, e sostituita con una più anonima lastricatura in tavelle di trachite e pietra d'Istria.
Una volta rientrato nella disponibilità del Comune nel 1974, lo spazio viene destinato galleria civica per esposizioni temporanee tra il 1978 e il '79, una funzione che ancora oggi conserva. L'ufficio Civico dei Lavori Pubblici in seguito ad occasionali aperture al pubblico, dal maggio 1979, sulla base del progetto realizzato nel 1974, approva il preventivo di spesa per la soffittatura (termo e fono assorbente) e la pavimentazione dei locali in «gres ceramico monocottura di prima scelta, rettangolari, colore cuoio», nonché la realizzazione degli impianti.
Nel 1989 il Comune approva i lavori per l'eliminazione di infiltrazioni d'acqua, realizzati nel 1991 dalla ditta Friso s.n.c., mentre nel 2005 affronta il problema del superamento delle barriere architettoniche, dato dall'elemento scala, e approva l'introduzione di un blocco ascensore. Il progetto affidato all'architetto padovano Antonio Zambusi, con la consulenza per la parte strutturale dell'ing. Andrea Ziffer e dell'ing. Davide Riccardi per la parte impiantistica, ha collocato una scatola in vetro, che lascia a vista struttura dell'elevatore, nell'angolo nord est fuori dai margini della piazza. L'intervento si articola principalmente in tre punti:  la demolizione di una parte della copertura dell'interrato; la bonifica delle strutture esistenti con la realizzazione di un nuovo pilastro, di un rinforzo di due campate limitrofe e di nuove pareti interne in calcestruzzo armato e muratura; e la creazione di un ascensore per portatori di handicap e di una scala perimetrale, la struttura del vano ascensore è stata realizzata in tubolari a sezione quadrata in acciaio inox AISI304 120x120 con spessore 6 mm.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1961 [Sergio Caramel] «Architettura, Cronache e Storia», a. VII, novembre No
1964 Atti del CIAM «Casabella» No
1965 «Costruire», n. 28 No
Briatore Virginio 1995 Giacomo, Angelo, Sergio, Claudio Caramel. Attraverso il '900 Edizioni L'Archivolto Milano 60-111 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Lavori Pubblici Sergio Palmi Caramel Comune di Padova b. 87, 1970-73 Archivio Generale del Comune di Padova
Edilizia Monumentale Antonio Zambusi Comune di Padova b. 11 (provvisorio)

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta della Piazza, 1970 Pianta della Piazza, 1970 Archivio Caramel
Pianta con controsoffitto, 1970 Pianta con controsoffitto, 1970 Archivio Caramel
Sezione longitudinale, 1970 Sezione longitudinale, 1970 Archivio Caramel
Sezione trasversale, 1970 Sezione trasversale, 1970 Archivio Caramel
Pianta sala gioco, 1970 Pianta sala gioco, 1970 Archivio Caramel
Sezione, proposta per una biblioteca 1973 Sezione, proposta per una biblioteca 1973 Archivio Caramel
Sezione, proposta per una biblioteca 1973 Sezione, proposta per una biblioteca 1973 Archivio Caramel
Pianta, proposta per una biblioteca 1973 Pianta, proposta per una biblioteca 1973 Archivio Caramel
Pianta con controsoffitto, 1969 Pianta con controsoffitto, 1969 Archivio Caramel
Modello della piazza Modello della piazza Archivio Caramel
Pianta del progetto della piazza realizzato Pianta del progetto della piazza realizzato Archivio Generale Comune di Padova
Sezione della soluzione non realizzata Sezione della soluzione non realizzata Archivio Generale Comune di Padova
Progetto del Saloon per giovani, 1968 Progetto del Saloon per giovani, 1968 Archivio Generale Comune di Padova

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia


Scheda redatta da Martina Massaro
creata il 10/11/2021
ultima modifica il 15/04/2024