CONDOMINIO 3FOGHER

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    [informazioni_architettoniche] => Luciano Davanzo, dopo il progetto per la sua casa di vacanza (dal 1961),  coinvolge nuovamente Gellner in un’area adiacente la sua proprietà per progettare edifici residenziali multifamiliari. L’iter progettuale parte nel 1963 e interessa un’area a valle di casa Davanzo, su un terreno che declina verso il torrente Maè, lasciando a Gellner la possibilità di seguire le curve di livello per disporre edifici autonomi. Nel 1973 sulla base del Piano Regolatore del Comune di Zoldo Alto, Gellner è invitato a ristudiare la sua proposta, che si trasforma riducendo le unità edilizie da dieci a tre, ma con edifici di dimensioni maggiori rispetto alla prima proposta.
I tre edifici (5fogher, 2fogher, 3fogher) hanno come riferimento l’architettura spontanea zoldana plurifamiliare, nella quale il grande tetto è l’elemento unificante di progetti complessi con più unità abitative, di diverse dimensioni, ma ciascuna sviluppata intorno al camino (fogher o rotonda). La pianta è esagonale con una struttura a setti murari paralleli (secondo i lati corti dell’esagono) che individuano le cellule abitative. I fogher in calcestruzzo emergono dai muri d’ambito, intonacati di bianco, e caratterizzano tutti i prospetti con le alte canne fumarie, rendendo individuabile dall’esterno l’unità abitata. Come nell’architettura tradizionale i prospetti sono anche caratterizzati da graticci in legno che proteggono ballatoi o scale esterne. 
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    [categoria] => A. Opera di eccellenza
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