Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VATICAN CHAPEL N.2

Scheda Opera

  • Viste dell'aula verso l'altare
  • Vista della zona dell'altare con il taglio nella copertura
  • Vista dell'aula dall'altare
  • Dettaglio della soglia di accesso
  • Vista della cappella
  • Veduta dal varco d'accesso
  • Comune: Venezia
  • Località: San Marco
  • Denominazione: VATICAN CHAPEL N.2
  • Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore
  • Data: 2017 - 2018
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Eduardo Souto de Moura
Descrizione

La Santa Sede per la sua prima partecipazione alla Biennale di Architettura (XVI Mostra Internazionale di Architettura, 2018) realizza il proprio ‘padiglione’ all’interno dell’area boschiva sul margine sud dell’Isola di San Giorgio, collocandovi dieci cappelle progettate dai dieci architetti convocati dai curatori, Francesco Dal Co e Micol Forti. Gli architetti hanno avuto il compito di progettare le dieci cappelle (o templi) isolate nell’ambiente naturale, essendo liberi da costrizioni tipologiche e funzionali. L’unica richiesta riguardava l’inserimento dell’ambone e dell’altare come componenti fondamentali per la liturgia.
Il progetto elabora l’idea di recinto come spazio protetto, ma non chiuso verso l’esterno. I muri d’ambito di questo recinto a pianta trapezoidale (alto circa 2,20 m) sono realizzati con 50 blocchi in pietra di Vicenza (cava Cengelle nei Monti Berici di proprietà del Laboratorio Morseletto), ‘legati’ da un dente di giunzione muraria, visibile lungo il perimetro esterno, e aventi diversi livelli di finitura superficiale: levigati sulle facce interne e più scabri all’esterno. All’interno della cappella i blocchi monolitici si configurano sulla parte bassa con una risega che permette la disposizione di una panca continua lapidea (la cui seduta è a circa 0,95 m dal suolo nella zona dell’altare). Soltanto due lastre lapidee (0,40 m ca. di spessore) si dispongono a copertura parziale del recinto, nella zona opposta all’ingresso, dove un blocco in pietra è poggiato in terra, isolato sul fondo della cappella, a individuare l’altare. Le lastre sono poggiate sui muri d’ambito senza intercettare il muro di fondo (che resta a distanza di circa 0,44m) in modo che un fascio di luce naturale entri dall’alto illuminando l’altare.

Info
  • Progetto: 2017 - 2018
  • Esecuzione: 2018 - 2018
  • Committente: Stato della Città del Vaticano; commissario card. Gianfranco Ravasi
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Luigi Cocco Progetto strutturale Progetto NO
Francesco Magnani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.map-studio.it/studio/team/ NO
Deborah Morseletto Progetto architettonico Esecuzione NO
Simão Sandim Collaboratore Progetto NO
Eduardo Souto de Moura Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/souto-de-moura-eduardo/ SI
  • Strutture: getto integrativo in calcestruzzo; pali in legno; muratura lapidea
  • Materiale di facciata: pietra di Vicenza
  • Coperture: pietra di Vicenza
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Il progetto elabora l’idea di recinto come spazio protetto, ma non chiuso verso l’esterno. I muri d’ambito di questo recinto  a pianta trapezoidale (alto circa 2,20 m) sono realizzati con 50 blocchi in pietra di Vicenza (cava Cengelle nei Monti Berici di proprietà del Laboratorio Morseletto), ‘legati’ da un dente di giunzione muraria, visibile lungo il perimetro esterno, e aventi diversi livelli di finitura superficiale: levigati sulle facce interne e più scabri all’esterno. All’interno della cappella i blocchi monolitici si configurano sulla parte bassa con una risega che permette la disposizione di una panca continua lapidea (la cui seduta è a circa 0,95 m dal suolo nella zona dell’altare).  Soltanto due lastre lapidee (0,40 m ca. di spessore) si dispongono a copertura parziale del recinto,  nella zona opposta all’ingresso, dove un blocco in pietra è poggiato in terra, isolato sul fondo della cappella, a individuare l’altare. Le lastre sono poggiate sui muri d’ambito senza intercettare il muro di fondo (che resta a distanza di circa 0,44m) in modo che un fascio di luce naturale entri dall’alto illuminando l’altare. 
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: L. 633/1941
  • Altri Provvedimenti: DDG 15 luglio 2019
  • Foglio Catastale: 20
  • Particella: 30

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Argenti Maria 2018 Vatican Chapels. Al posto di un padiglione «Rassegna di architettura e urbanistica», n. 155 (LIII) 21-30 No
Pane Andrea 2018 The Vatican Chapels. An interview with Francesco Magnani and Trudy Pelzel (MAP studio) «Compasses. The architecture&interior design international magazine/Middle East», n. 28 37-42 Si
England Richard 2018 Cinq Jours. Cinque Giorni. Five Days «l’Arca International», ottobre 70-74 No
Fernández-Galiano Luis 2018 Capilla del Vaticano para La Biennale di Venezia, Venecia (Italia) «AV- Monografias Monographs», n. 208 104 Si
Paglia Alessandro 2018 Vatican Chapels, oasi di preghiera «Arte e Fede», n. 61-62 No
Ricci Giulia 2018 Vatican Architecture. An island and its eleven chapels «Domus», agosto No
Ricci Giulia 2018 Vatican Architecture. An island and its eleven chapels «Domus», agosto No
Battisti Emilio 2018 Vatican Chapels «Chiesa Oggi», n. 109 28-35 No
Zanini Roberto 2018 Vaticano alla Biennale. Dieci chiesine nel bosco «Avvenire», 21 marzo 1, 20 No
Dal Co Francesco 2018 Vatican Chapels Electa Milano 306-337 Si
Dal Co Francesco 2018 Vatican Chapels: il progetto «Casabella: rivista internazionale di architettura e urbanistica», n. 884 102-121 Si
Perry Francesca 2018 Vatican Chapels: Pavilion of the Holy See, San Giorgio Maggiore «Blueprint: architecture and design», n. 359 50-53 No
2018 Vatican Chapels «Modulo: edilizia industrializzata e tecnologie in progresso», n. 413 23 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Viste dell'aula verso l'altare Viste dell'aula verso l'altare Paola Placentino
Vista della zona dell'altare con il taglio nella copertura Vista della zona dell'altare con il taglio nella copertura Paola Placentino
Vista dell'aula dall'altare Vista dell'aula dall'altare Paola Placentino
Dettaglio della soglia di accesso Dettaglio della soglia di accesso Paola Placentino
Vista della cappella Vista della cappella Alessandra Chemollo, tratto da - Dal Co 2018
Veduta dal varco d'accesso Veduta dal varco d'accesso Alessandra Chemollo, tratto da - Dal Co 2018

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia


Scheda redatta da Paola Placentino
creata il 27/11/2021
ultima modifica il 27/02/2025