Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DEL GESU' LAVORATORE DIVINO OPERAIO DI NAZARETH

Scheda Opera

  • Pianta e prospetti con l'inserimento dell'edificio parrocchiale
  • Cartolina dell'inaugurazione della Chiesa, 1 maggio 1954
  • Prospetto principale
  • Particolare di sinistra del mosaico in facciata
  • Particolare centrale del mosaico in facciata
  • Particolare di destra del mosaico in facciata
  • Prospetto principale
  • Prospetto laterale
  • Prospetto laterale
  • Scultura della Madonna di Fatima
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Particolare del ciclo musivo sulla parete dell'abside
  • Comune: Venezia
  • Località: Marghera
  • Denominazione: CHIESA DEL GESU' LAVORATORE DIVINO OPERAIO DI NAZARETH
  • Indirizzo: Via Don Luigi Orione
  • Data: 1930 - 1954
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Angelo Scattolin
Descrizione

La costruzione della chiesa curiaziale di Ca' Emiliani va inserita nel complessivo disegno del quartiere urbano di Porto Marghera. La licenza per costruire con numero di protocollo 34529, porta l'anno 1940 sulla base del progetto dell'architetto Angelo Scattolin che figura anche come impresario costruttore per la ditta omonima di famiglia. Lo scoppio della guerra produce un inevitabile arresto dell'inizio lavori, traslato di un decennio al 1950, tanto che i servizi liturgici venivano celebrati nella chiesetta di Forte Tron e poi nella sala della Scuola Materna "Regina Mundi" sino al compimento dei lavori. Nel 1954 don Armando Berna vede finalmente la realizzazione del progetto coltivato sin dal suo ingresso come curato nella zona di Ca'Emiliani nel 1937. Prima chiesa dedicata in Italia a Gesù Lavoratore, l'edificio riveste una valenza simbolica anche rispetto all'operazione complessiva del quartiere operaio sorto in prossimità del nuovo porto. Il 1° maggio 1954 la chiesa apre al culto con una solenne benedizione del Cardinale Angelo Roncalli, Patriarca di Venezia e futuro Papa Giovanni XXIII, davanti alla gran moltitudine della popolazione.
L'edificio in mattoni faccia vista mostra gli stilemi semplificati affini all'architettura fascista, proponendo in facciata tre arcate slanciate che introducono al pronao d'accesso a tutt'altezza. Le tre arcate inquadrano e ripartiscono l'ampia superficie musiva che decora la parete in secondo piano del pronao, raffigurante il Cristo Risorto in mezzo alle fabbriche, su disegno di Luigi Tito, detto Gigeto, figlio di Ettore.
L'esecuzione, avvenuta tra il 1953 e il 1954, è opera di quattro giovani mosaicisti, che frequentavano l’Istituto d’Arte Veneziano, Zafalon, Orsoni, Casadoro, Trota, guidati da Goffredo Gregorini, della Cooperativa Musaicisti di Venezia.
I prospetti laterali sono caratterizzati dalle absidi semicircolari delle tre cappelle laterali, alternate a finestroni ad arco. La parte presbiteriale è contenuta entro un torrione a pianta quadrata, ritmato da nicchie ad arco che nell'ultimo ordine sono aperte a finestra. L'interno, intonacato, è a navata unica con soffitto piano, sormontato da un tetto a capanna, con pareti scandite da pilastri e da specchiature, alternate alle grandi vetrate; mentre nella parte inferiore si aprono le cappelle laterali. La parete di fondo dell'abside maggiore è decorata con un ciclo musivo composto da nove scene, incastonate dentro altrettante nicchie a volta, che affrontano il tema del lavoro.
Fuori dalla chiesa è stata posta una scultura, opera di Giuseppe Romanelli, voluta da don Armando Berna, raffigurante la Madonna di Fatima, inaugurata in occasione della ricorrenza del 50°anniversario della fondazione di Porto Marghera il 1° maggio 1957.
Nel 1957 Angelo Scattolin è incaricato di costruire tre corpi di fabbrica aggiuntivi, come casa-canonica, destinati alle attività parrocchiali e collocati nell'area retrostante alla chiesa. Le pareti sono in mattoni a vista, contorni in pietra e zoccolatura ad intonaco granigliato. Lo spazio tra l'abside e la canonica è riservato a cortile mentre lateralmente il progetto prevede la destinazione a verde con la piantumazione di alberatura ad alto fusto.

Info
  • Progetto: 1930 -
  • Esecuzione: 1950 - 1954
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Committente: Curia patriarcale
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Angelo Scattolin Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: muratura; calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: mattoni facciavista
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: metallici

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L'edificio in mattoni faccia vista mostra gli stilemi semplificati affini all'architettura fascista, proponendo in facciata tre arcate slanciate che introducono al pronao d'accesso a tutt'altezza. Le tre arcate inquadrano e ripartiscono l'ampia superficie musiva che decora la parete in secondo piano del pronao, raffigurante il Cristo Risorto in mezzo alle fabbriche, su disegno di Luigi Tito, detto Gigeto, figlio di Ettore. 
L'esecuzione, avvenuta tra il 1953 e il 1954, è opera di quattro giovani mosaicisti, che frequentavano l’Istituto d’Arte Veneziano, Zafalon, Orsoni, Casadoro, Trota, guidati da Goffredo Gregorini, della Cooperativa Musaicisti di Venezia. 
I prospetti laterali sono caratterizzati dalle absidi semicircolari delle tre cappelle laterali, alternate a finestroni ad arco. La parte presbiteriale è contenuta entro un torrione a pianta quadrata, ritmato da nicchie ad arco che nell'ultimo ordine sono aperte a finestra. L'interno, intonacato, è a navata unica con soffitto piano, sormontato da un tetto a capanna, con pareti scandite da pilastri e da specchiature, alternate alle grandi vetrate; mentre nella parte inferiore si aprono le cappelle laterali. La parete di fondo dell'abside maggiore è decorata con un ciclo musivo composto da nove scene, incastonate dentro altrettante nicchie a volta, che affrontano il tema del lavoro.
Fuori dalla chiesa è stata posta una scultura, opera di Giuseppe Romanelli, voluta da don Armando Berna, raffigurante la Madonna di Fatima, inaugurata in occasione della ricorrenza del 50°anniversario della fondazione di Porto Marghera il 1° maggio 1957.
Nel 1957 Angelo Scattolin è incaricato di costruire tre corpi di fabbrica aggiuntivi, come casa-canonica, destinati alle attività parrocchiali  e collocati nell'area retrostante alla chiesa. Le pareti sono in mattoni a vista, contorni in pietra e zoccolatura ad intonaco granigliato. Lo spazio tra l'abside e la canonica è riservato a cortile mentre lateralmente il progetto prevede la destinazione a verde con la piantumazione di alberatura ad alto fusto.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Facciata Mosaico Cristo risorto e sul fondo il paesaggio industriale Luigi Tito Mosaico Buono
Esterno della chiesa Scultura Madonna di Fatima Giuseppe Romanelli Pietra Buono
Abside Mosaico Scene legate ai valori della vita lavorativa Mosaico Buono


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Longhi Davide 2012 Novecento, architetture e città del Veneto Poligrafo Padova 233 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Licenza per Costruire Angelo Scattolin Comune di Venezia AMV-1936/40-X/7/10 a. 1940 prot. 34529 Archivio Storico Comunale di Venezia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta e prospetti con l'inserimento dell'edificio parrocchiale Pianta e prospetti con l'inserimento dell'edificio parrocchiale Archivio Generale Comune di Mestre, fasc. 686/1957
Cartolina dell'inaugurazione della Chiesa, 1 maggio 1954 Cartolina dell'inaugurazione della Chiesa, 1 maggio 1954 https://www.gesulavoratore.it/storia.php
Prospetto principale Prospetto principale https://www.gesulavoratore.it/storia.php
Particolare di sinistra del mosaico in facciata Particolare di sinistra del mosaico in facciata https://www.gesulavoratore.it/storia.php
Particolare centrale del mosaico in facciata Particolare centrale del mosaico in facciata https://www.gesulavoratore.it/storia.php
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Scultura della Madonna di Fatima Scultura della Madonna di Fatima https://www.gesulavoratore.it/storia.php
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Criteri
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Chiesa del Gesù Lavoratore Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia


Scheda redatta da Martina Massaro
creata il 18/01/2022
ultima modifica il 29/08/2022