Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE FIERISTICO

Scheda Opera

  • Vista - Ingresso
  • Dettaglio - vetro e copertura
  • Vista esterni - padiglioni
  • Vista esterni - vasche
  • Dettagli - vetro
  • Vista - dettagli interni
  • Interni - dettaglio copertura
  • Interni - dettaglio copertura
  • Dettagli - facciata padiglioni
  • Dettagli - facciata padiglioni
  • Vista esterni - dettagli ingresso
  • Vista  - dettagli interni
  • Vista notturna - fronte strada
  • Comune: Rimini
  • Denominazione: QUARTIERE FIERISTICO
  • Indirizzo: Via Emilia, N.155
  • Data: 1997 - 2001
  • Tipologia: Fiere
  • Autori principali: Volkwin Marg
Descrizione

La nuova Fiera nasce a nord di Rimini, in un’area ibrida tra campagna e città. L’obiettivo della committenza, nel 1997, è stato guidato dalla volontà di caratterizzare la zona con un’opera architettonica simbolo della vocazione commerciale e turistica di Rimini. Il concetto architettonico riprende molto dalla tradizione dell’Emilia-Romagna, che ha caratterizzato la storia dell’architettura europea, in particolare in epoca rinascimentale.
La geometria essenziale degli edifici, infatti, interpreta in modo moderno l’espressione formale classica, definita con materiali e costruzioni innovative: una corte esterna di fronte al portico di entrata, con quattro colonne luminose, il padiglione centrale con file di colonnati ai lati, i padiglioni espositivi con copertura a botte e travi di legno, la cupola centrale che sovrasta la piazza - fulcro delle attività - ed infine il portico centrale d’ingresso con le fontane coperte.
L’impianto è composto da 16 padiglioni privi di pilastri, al fine di garantire massima libertà di allestimento, che si articolano simmetricamente a doppio pettine intorno ad un corpo centrale d’ingresso formato da un ampio spazio circolare colonnato – accessibile da via Emilia attraverso un sottopasso ferroviario.
I padiglioni si dispongono in maniera simmetrica rispetto al corpo centrale intorno a vasti cortili porticati, tutti percorribili e collegati tra loro, mentre la viabilità esterna è estremamente funzionale e permette facili operazioni di montaggio e smontaggio degli allestimenti fieristici anche nel caso di manifestazioni contemporanee.
I padiglioni di collegamento permettono di integrare la superficie espositiva e garantiscono la continuità del percorso di visita, che trova possibilità d’interruzione e alternanza nelle corti, intorno alle fontane, alle zone verdi aree e nella rotonda dell’area centrale.
Nel corpo centrale, segnalato da alte torri luminose, sono disposte le funzioni generali quali il centro congressi, la ristorazione, gli uffici, ecc. Il linguaggio architettonico fa direttamente riferimento alla tradizione costruttiva italiana, attraverso un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile. Infatti, il legame con la tradizione viene ripreso nei principi di assialità, simmetria, ripetizione e con la creazione di spazi quali i portici, le corti, i colonnati e gli ambienti voltati con le coperture in legno: elemento caratterizzante e ricorrente dell’intero quartiere.
Seppur la materialità del nuovo centro espositivo riflette in parte la tradizione architettonica regionale, i materiali e le costruzioni corrispondono ai moderni sviluppi tecnologici. Colonne, pilastri, pareti e travi sono realizzati in calcestruzzo, con elementi prefabbricati. La volta del tetto e i soffitti del colonnato sono realizzati in legno, i pavimenti rivestiti in gres porcellanato, secondo ornamenti classici.
L’attenzione particolare posta alla scelta dei materiali è tesa alla realizzazione di un ambiente armonico, caratterizzato dai colori naturali, chiaramente leggibile nell’uso del legno per le coperture, elemento cardine del progetto. Il padiglione standard, con una superficie di 96 x 60 m privo di pilastri intermedi, è coperto con una volta in legno lamellare che forma una maglia di rombi di dimensioni regolari – sistema strutturale sviluppato
dall’ingegnere tedesco Zollinger che in questo intervento costituisce una rara sperimentazione con luci di tali dimensioni.
Un altro segno distintivo dell’intero quartiere è la prevalente illuminazione naturale. Nel padiglione viene garantita dalle facciate di testata, dal lucernario centrale e dalle fasce vetrate laterali che garantiscono anche l’effetto visivo di “sospensione” della copertura di legno dalle pareti longitudinali realizzate in pannelli di calcestruzzo.
Ulteriore elemento caratterizzante è il cemento a vista, ampiamente utilizzato nella realizzazione di pilastri sia a base rotonda che quadrata, dove sono ben visibili i segni dei casseri impiegati per realizzarli.
Tutta la struttura è magicamente alleggerita dalla trasparenza del vetro, il terzo elemento protagonista nella sua architettura. Almeno due lati di ogni padiglione a volta e coperture con aperture a vetro poste in maniera longitudinale conferiscono alla struttura armonia, leggerezza e profusione luce naturale.
Le vetrate, infatti, per una superficie totale di 37.000 mq di vetro, caratterizzano l’opera dialogando perfettamente con le coperture in legno lamellare. La volontà degli architetti è stata quella di conferire snellezza alle strutture, attraverso la scelta di montanti di spessore ridotto, in grado di enfatizzare la verticalità delle facciate.
Le scelte progettuali impiantistiche hanno tenuto conto della completa integrazione nel progetto complessivo, limitandone la visibilità/invasività e garantendo una efficiente flessibilità, economicità d'utilizzo, facile manutenzione e gestione. Nel padiglione espositivo la grande copertura in legno è priva di impianti, se non per gli impianti d'illuminazione. La ventilazione e il condizionamento avvengono mediante ugelli motorizzati a lunga gittata ad alta induzione, garantendo un ottimale microclima su tutta l'area.
Ampliata nel 2017, la Fiera di Rimini oggi è uno dei più grandi quartieri fieristici d’Italia, in termini di superficie. In totale, dispone di 189.000 mq di superficie utile, dotata di 24 sale convegni modulabili, una stazione ferroviaria interna di linea, 11.000 posti auto, oltre a sala stampa, business center e vari servizi ricettivi.

Info
  • Progetto: 1997 - 2001
  • Esecuzione: 1999 - 2001
  • Committente: Ente Autonomo Fiera di Rimini
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione attuale: Complesso fieristico
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Architetti Cfk Coordinatore Progetto NO
F.lli Franchini Progetto Impianti Esecuzione NO
Volkwin Marg Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.gmp.de/en/office/33/team/79/volkwin-marg SI
Ingegneria & Architettura Studio TI Progetto Impianti Esecuzione NO
  • Strutture: Mista - cemento armato, legno
  • Materiale di facciata: Calcestruzzo a vista, vetro;
  • Coperture: Legno lamellare a vista, a rombi regolari, a volta;
  • Serramenti: Vetro - facciata continua;
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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La geometria essenziale degli edifici, infatti, interpreta in modo moderno l’espressione formale classica, definita con materiali e costruzioni innovative: una corte esterna di fronte al portico di entrata, con quattro colonne luminose, il padiglione centrale con file di colonnati ai lati, i padiglioni espositivi con copertura a botte e travi di legno, la cupola centrale che sovrasta la piazza - fulcro delle attività - ed infine il portico centrale d’ingresso con le fontane coperte. 
L’impianto è composto da 16 padiglioni privi di pilastri, al fine di garantire massima libertà di allestimento, che si articolano simmetricamente a doppio pettine intorno ad un corpo centrale d’ingresso formato da un ampio spazio circolare colonnato – accessibile da via Emilia attraverso un sottopasso ferroviario.
I padiglioni si dispongono in maniera simmetrica rispetto al corpo centrale intorno a vasti cortili porticati, tutti percorribili e collegati tra loro, mentre la viabilità esterna è estremamente funzionale e permette facili operazioni di montaggio e smontaggio degli allestimenti fieristici anche nel caso di manifestazioni contemporanee.
I padiglioni di collegamento permettono di integrare la superficie espositiva e garantiscono la continuità del percorso di visita, che trova possibilità d’interruzione e alternanza nelle corti, intorno alle fontane, alle zone verdi aree e nella rotonda dell’area centrale.
Nel corpo centrale, segnalato da alte torri luminose, sono disposte le funzioni generali quali il centro congressi, la ristorazione, gli uffici, ecc. Il linguaggio architettonico fa direttamente riferimento alla tradizione costruttiva italiana, attraverso un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile. Infatti, il legame con la tradizione viene ripreso nei principi di assialità, simmetria, ripetizione e con la creazione di spazi quali i portici, le corti, i colonnati e gli ambienti voltati con le coperture in legno: elemento caratterizzante e ricorrente dell’intero quartiere.
Seppur la materialità del nuovo centro espositivo riflette in parte la tradizione architettonica regionale, i materiali e le costruzioni corrispondono ai moderni sviluppi tecnologici. Colonne, pilastri, pareti e travi sono realizzati in calcestruzzo, con elementi prefabbricati. La volta del tetto e i soffitti del colonnato sono realizzati in legno, i pavimenti rivestiti in gres porcellanato, secondo ornamenti classici. 
L’attenzione particolare posta alla scelta dei materiali è tesa alla realizzazione di un ambiente armonico, caratterizzato dai colori naturali, chiaramente leggibile nell’uso del legno per le coperture, elemento cardine del progetto. Il padiglione standard, con una superficie di 96 x 60 m privo di pilastri intermedi, è coperto con una volta in legno lamellare che forma una maglia di rombi di dimensioni regolari – sistema strutturale sviluppato
dall’ingegnere tedesco Zollinger che in questo intervento costituisce una rara sperimentazione con luci di tali dimensioni. 
Un altro segno distintivo dell’intero quartiere è la prevalente illuminazione naturale. Nel padiglione viene garantita dalle facciate di testata, dal lucernario centrale e dalle fasce vetrate laterali che garantiscono anche l’effetto visivo di “sospensione” della copertura di legno dalle pareti longitudinali realizzate in pannelli di calcestruzzo. 
Ulteriore elemento caratterizzante è il cemento a vista, ampiamente utilizzato nella realizzazione di pilastri sia a base rotonda che quadrata, dove sono ben visibili i segni dei casseri impiegati per realizzarli. 
Tutta la struttura è magicamente alleggerita dalla trasparenza del vetro, il terzo elemento protagonista nella sua architettura. Almeno due lati di ogni padiglione a volta e coperture con aperture a vetro poste in maniera longitudinale conferiscono alla struttura armonia, leggerezza e profusione luce naturale. 
Le vetrate, infatti, per una superficie totale di 37.000 mq di vetro, caratterizzano l’opera dialogando perfettamente con le coperture in legno lamellare. La volontà degli architetti è stata quella di conferire snellezza alle strutture, attraverso la scelta di montanti di spessore ridotto, in grado di enfatizzare la verticalità delle facciate.
Le scelte progettuali impiantistiche hanno tenuto conto della completa integrazione nel progetto complessivo, limitandone la visibilità/invasività e garantendo una efficiente flessibilità, economicità d'utilizzo, facile manutenzione e gestione. Nel padiglione espositivo la grande copertura in legno è priva di impianti, se non per gli impianti d'illuminazione. La ventilazione e il condizionamento avvengono mediante ugelli motorizzati a lunga gittata ad alta induzione, garantendo un ottimale microclima su tutta l'area. 
Ampliata nel 2017, la Fiera di Rimini oggi è uno dei più grandi quartieri fieristici d’Italia, in termini di superficie. In totale, dispone di 189.000 mq di superficie utile, dotata di 24 sale convegni modulabili, una stazione ferroviaria interna di linea, 11.000 posti auto, oltre a sala stampa, business center e vari servizi ricettivi.
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Nel 2016 Rimini Fiera S.p.A. diviene Italian Exhibition Group S.p.A., a seguito del conferimento in Rimini Fiera S.p.A. dell’azienda condotta da Fiera di Vicenza S.p.A.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 55
  • Particella: 22

Note

L'Ente Autonomo Fiera di Rimini venne trasformato nel 2000 in Rimini Fiera S.p.A. per rivolgersi al mercato interno e a quello internazionale. L'assetto societario di Rimini Fiera S.p.A. vedeva quali soci pubblici Provincia di Rimini, Comune di Rimini e CCIAA. Nel 2016 Rimini Fiera S.p.A. diviene Italian Exhibition Group S.p.A., a seguito del conferimento in Rimini Fiera S.p.A. dell’azienda condotta da Fiera di Vicenza S.p.A.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Chico De Luigi, Marco Zauli (a cura di) 2001 Opera. Il Nuovo Quartiere Fieristico di Rimini Ramberti Linea Verde Rimini 80 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista - Ingresso Vista - Ingresso D. Domenicali courtesy Focchi Group
Dettaglio - vetro e copertura Dettaglio - vetro e copertura D. Domenicali courtesy Focchi Group
Vista esterni - padiglioni Vista esterni - padiglioni Studio TI - Ingegneria e Architettura
Vista esterni - vasche Vista esterni - vasche D. Domenicali courtesy Focchi Group
Dettagli - vetro Dettagli - vetro D. Domenicali courtesy Focchi Group
Vista - dettagli interni Vista - dettagli interni Studio TI - Ingegneria e Architettura
Interni - dettaglio copertura Interni - dettaglio copertura Studio TI - Ingegneria e Architettura
Interni - dettaglio copertura Interni - dettaglio copertura Studio TI - Ingegneria e Architettura
Dettagli - facciata padiglioni Dettagli - facciata padiglioni Studio TI - Ingegneria e Architettura
Dettagli - facciata padiglioni Dettagli - facciata padiglioni Studio TI - Ingegneria e Architettura
Vista esterni - dettagli ingresso Vista esterni - dettagli ingresso Studio TI - Ingegneria e Architettura
Vista  - dettagli interni Vista - dettagli interni Studio TI - Ingegneria e Architettura
Vista notturna - fronte strada Vista notturna - fronte strada Studio TI - Ingegneria e Architettura

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Sito ufficiale della Fiera di Rimini Visualizza
Sito ufficiale del gruppo Italian Exhibition Group Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 11/03/2022
ultima modifica il 24/04/2024