Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

POWERBARN CENTRALE

Scheda Opera

  • Vista - Prospetto
  • Vista esterni - volumi
  • Vista - Fronte strada
  • Vista esterni - volumi
  • Vista  - dettagli volumi
  • Vista - Prospetto
  • Dettagli - rivestimento
  • Dettagli - Interni
  • Comune: Russi
  • Denominazione: POWERBARN CENTRALE
  • Indirizzo: Vicolo Carrarone, N.5
  • Data: 2008 - 2019
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Giovanni Vaccarini
Descrizione

Delimitata a nord-ovest dall’ultimo tratto del fiume Lamone, attraversata dalla ferrovia che da Faenza conduce a Ravenna, lambita a sud-est dalla strada del Carrarone sulla quale si apre il suo ingresso, l’area industriale appartenuta a Eridania - industria agroalimentare rappresentativa della storia dell’imprenditoria italiana - si pone a margine di un ampio territorio agricolo.
Esso è tuttora dedicato alla storica coltura della barbabietola da zucchero e di alberi da frutta, e copre un’area di 47 ettari adiacente alla città di Russi, in provincia di Ravenna. Questo grande comparto ha oggi dismesso la produzione di zucchero e mantiene le sole funzioni di inscatolamento e di magazzino che trovano ancora spazio su una superficie di circa 46.000 metri quadrati.
Il progetto del nuovo polo per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di Russi si inserisce all’interno di questo scenario.
Il masterplan del Polo definisce un dispositivo ambientale a bassa tecnologia originato dal disegno di un terrapieno che funge da punto di interfaccia tra l’area rurale e quella industriale.
La pianura all’interno del quale l’impianto a biomasse si colloca, infatti, ha una connotazione prevalentemente agricola, fortemente leggibile nel disegno dei campi e nel dislocarsi geometrico delle colture.
“Tutto il progetto parte dal disegno del margine”, racconta Giovanni Vaccarini per spiegare come attraverso la presenza e il progetto naturalistico delle “dune”, tipiche del paesaggio adriatico e qui realizzate su tutto il confine dell’area, si sia proceduto a una generale opera di schermatura e mitigazione ambientale del polo.
I bordi dell’area sono stati pensati come dei terrapieni dall’altezza variabile tra tre e dieci metri, sormontati da alberi e percorsi da piste ciclabili e pedonali, che definiscono il margine dell’intervento e l’interfaccia tra i due ambiti: quello agricolo e quello dedicato alla produzione energetica. (G. Vaccarini).
L’intervento, infatti, è leggibile come una sorta di bastione contemporaneo che termina su via Carrarone, con la grande collina/ingresso da cui si staglia il corpo principale dell’edificio caldaia.
L'edificio del forno e l'adiacente camino sono le architetture più caratterizzanti del progetto, sia in termini di dimensioni che per il loro design. Posizionati lungo la strada Carrarone, i loro volumi appaiono imponenti ma mitigati sia dalla presenza delle dune, che minimizzano la percezione della altezza, sia da un sofisticato mimetismo delle loro superfici esterne, sfaccettate in una sorta di caleidoscopio di forme triangolari.
L'edificio principale (cioè la fornace e la linea del fumo) ha dimensioni notevoli: misura circa cento metri di lunghezza e oltre trenta metri di altezza. La ciminiera, che si trova accanto alla fornace, raggiunge un'altezza di 50 metri. Dietro questi edifici si trovano le sale macchine, il grande condensatore e l'ampia tettoia sotto la quale il cippato viene immagazzinato ed essiccato prima di essere condotto alla fornace attraverso un nastro trasportatore. Più in là, seguendo il disegno di Vaccarini di grandi rettangoli che possono ricordare la forma degli isolati urbani, si trovano vaste aree dove il cippato viene movimentato e immagazzinato.
Le aree di compostaggio e l'impianto di produzione di biogas si trovano sul lato opposto del sito.
Il masterplan include anche un edificio per gli uffici, una sottostazione elettrica e un'area per la raccolta delle acque reflue. Le grandi superfici triangolari che coprono i volumi della caldaia e del camino sovvertendone le geometrie sono realizzate con strutture in acciaio sulle quali è posata una tessitura lignea a elementi paralleli.
La scomposizione percettiva di questa massa, attuata attraverso la tecnica artistica del camuffamento Dazzle - consiste in una serie di righe e disegni che si interrompono ed incastrano definendo un motivo che confonde l’osservatore – permette di dissimulare le effettive caratteristiche geometriche della struttura, rendendo difficile stimare distanza e grandezza dell’oggetto. Inoltre, la trama delle scandole di legno che non segue un modello uniforme risulta un chiaro omaggio all'arte della tessitura e all'architettura nomade.
In conclusione, dalle scelte progettuali dell’architetto emerge chiaramente la volontà di creare un elemento strettamente legato alle funzioni ecologiche di un ambiente, che si inserisce nel sito non come una barriera, ma come un elemento permeabile, accessibile e vivo.

Info
  • Progetto: 2008 - 2019
  • Esecuzione: 2016 - 2019
  • Tipologia Specifica: Polo produzione energia elettrica da fonti rinnovabili
  • Committente: Powercrop Russi Srl
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Area industriale-agricola Eridania
  • Destinazione attuale: Polo produzione energia elettrica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonino Caronia Progetto strutturale Progetto NO
Venanzio Garau Progetto esecutivo Progetto NO
Fernando Maltinti Progetto esecutivo Progetto NO
Carlo Manganelli Progetto esecutivo Progetto NO
Franco Meroni Progetto strutturale Progetto NO
Giovanni Pasqui Progetto esecutivo Progetto NO
Santo Riganello Progetto esecutivo Progetto NO
Impresa Salvati SpA Impresa esecutrice Esecuzione NO
Stefano Salvotti Direzione lavori Esecuzione NO
Antonio Stignani Progetto paesaggistico Progetto NO
Giovanni Vaccarini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo SI
Corrado Zampatti Progetto strutturale Progetto NO
  • Strutture: Reticolare acciaio - rivestimento legno
  • Materiale di facciata: Pannelli di legno - lamiera forata
  • Coperture: Pannelli alluminio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
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Esso è tuttora dedicato alla storica coltura della barbabietola da zucchero e di alberi da frutta, e copre un’area di 47 ettari adiacente alla città di Russi, in provincia di Ravenna. Questo grande comparto ha oggi dismesso la produzione di zucchero e mantiene le sole funzioni di inscatolamento e di magazzino che trovano ancora spazio su una superficie di circa 46.000 metri quadrati. 
Il progetto del nuovo polo per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di Russi si inserisce all’interno di questo scenario. 
Il masterplan del Polo definisce un dispositivo ambientale a bassa tecnologia originato dal disegno di un terrapieno che funge da punto di interfaccia tra l’area rurale e quella industriale. 
La pianura all’interno del quale l’impianto a biomasse si colloca, infatti, ha una connotazione prevalentemente agricola, fortemente leggibile nel disegno dei campi e nel dislocarsi geometrico delle colture. 
“Tutto il progetto parte dal disegno del margine”, racconta Giovanni Vaccarini per spiegare come attraverso la presenza e il progetto naturalistico delle “dune”, tipiche del paesaggio adriatico e qui realizzate su tutto il confine dell’area, si sia proceduto a una generale opera di schermatura e mitigazione ambientale del polo. 
I bordi dell’area sono stati pensati come dei terrapieni dall’altezza variabile tra tre e dieci metri, sormontati da alberi e percorsi da piste ciclabili e pedonali, che definiscono il margine dell’intervento e l’interfaccia tra i due ambiti: quello agricolo e quello dedicato alla produzione energetica. (G. Vaccarini).
L’intervento, infatti, è leggibile come una sorta di bastione contemporaneo che termina su via Carrarone, con la grande collina/ingresso da cui si staglia il corpo principale dell’edificio caldaia.
L'edificio del forno e l'adiacente camino sono le architetture più caratterizzanti del progetto, sia in termini di dimensioni che per il loro design. Posizionati lungo la strada Carrarone, i loro volumi appaiono imponenti ma mitigati sia dalla presenza delle dune, che minimizzano la percezione della altezza, sia da un sofisticato mimetismo delle loro superfici esterne, sfaccettate in una sorta di caleidoscopio di forme triangolari.
L'edificio principale (cioè la fornace e la linea del fumo) ha dimensioni notevoli: misura circa cento metri di lunghezza e oltre trenta metri di altezza. La ciminiera, che si trova accanto alla fornace, raggiunge un'altezza di 50 metri. Dietro questi edifici si trovano le sale macchine, il grande condensatore e l'ampia tettoia sotto la quale il cippato viene immagazzinato ed essiccato prima di essere condotto alla fornace attraverso un nastro trasportatore. Più in là, seguendo il disegno di Vaccarini di grandi rettangoli che possono ricordare la forma degli isolati urbani, si trovano vaste aree dove il cippato viene movimentato e immagazzinato. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 8
  • Particella: 25

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
2019 The Plan, n.117 20-28 No
2019 Green Buildings, n. 2 No
2019 Edilizia e Territorio Il Sole 24 Ore No
2019 Designboom, 8 Novembre No
2019 L'industria delle costruzioni, n. 470 No
2019 ArqXP, n. 001 No
2019 PLATFORM, n. 25 No
2020 Frame, issue 132 No
2020 Abitare, 14 Gennaio No
2020 Design Detail, vol.7, issue 71 No
2020 Modulo, n. 424 No
2020 D+A, issue n. 116 No
2020 Arca n. 156 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista - Prospetto Vista - Prospetto Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Vista - Fronte strada Vista - Fronte strada Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Vista esterni - volumi Vista esterni - volumi Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Vista  - dettagli volumi Vista - dettagli volumi Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Vista - Prospetto Vista - Prospetto Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Dettagli - rivestimento Dettagli - rivestimento Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini
Dettagli - Interni Dettagli - Interni Massimo Crivellari courtesy Giovanni Vaccarini

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 12/03/2022
ultima modifica il 27/01/2023