Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PIANO DI RECUPERO AREA EX ORSI MANGELLI

Scheda Opera

  • Vista aerea - 2022
  • Sede Romagna Acque
  • Sede Romagna Acque
  • Vista - residenziale
  • Dettagli - facciata
  • Dettagli - facciata
  • Dettagli - viali interni
  • Dettagli - portico
  • Viali collegamento piazza
  • Piazza - Preesistenza Ciminiera
  • Vista - dettagli Piazza
  • Vista - dettagli volumi
  • Vista - viali interni
  • Comune: Forlì
  • Denominazione: PIANO DI RECUPERO AREA EX ORSI MANGELLI
  • Indirizzo: viale Matteotti, viale Colombo, viale della Libertà, viale Manzoni, viale Vespucci
  • Data: 1996 -
  • Tipologia: Insediamenti
  • Autori principali: Adolfo Natalini
Descrizione

L’area ex Orsi-Mangelli è parte integrante dell’ampio programma di recupero delle aree dismesse di prima industrializzazione che dalla fine degli anni ‘90 caratterizza il territorio del comune di Forlì.
La sua collocazione tra la stazione ferroviaria e il centro storico, la sua importante dimensione (13 ha), le dinamiche della sua ri-progettazione e i problemi affrontati per la sua attuazione ne fanno un caso emblematico dei processi di rigenerazione urbana sviluppati in Italia negli ultimi 15 anni.
Il processo di dismissione dell’insediamento industriale, iniziato nel 1984 e concluso nel 1993, vede da subito l’affiancamento tra soggetto privato (Fortex Sidac Srl) proprietario della maggior parte della superficie e soggetti pubblici che rilevano parte delle aree (Comune, Poste Italiane, Romagna Acque) o sono attuatori di specifici interventi (Iacp Forlì, ora Acer). Nonostante i cambiamenti subiti dal progetto in corso d’opera per le modifiche alle destinazioni d’uso, per l’insorgere dei problemi di bonifica e per i cambiamenti di mercato, questa forte base di soggetti e il mix di funzioni ha consentito al programma di rigenerazione di mantenere una buona coerenza rispetto agli obiettivi iniziali senza modificare in modo significativo l’assetto urbanistico.
Partito dalla necessità di intervenire su un’area industriale nata nel 1926 e densificata per successive addizioni fino a coprire quasi interamente la superficie territoriale, il progetto riduce la superficie edificata al 50% del totale ricavando ampi spazi per un parco urbano (27.000 mq), lo spazio pubblico pedonale (20.000 mq) e i parcheggi. La volontà di creare un “effetto città” è stata perseguita attraverso tre elementi:
- un mix di funzioni articolato: residenze a libero mercato, residenze a gestione pubblica, un centro commerciale, ampi spazi direzionali (sia pubblici che privati), servizi;
- il rifiuto della zonizzazione attraverso l’integrazione di diverse funzioni all’interno dello stesso edificio;
- un impianto urbano unitario che attraverso la successione dei pieni e dei vuoti e un linguaggio architettonico coerente in tutte le sue parti crea un ponte tra l’area della stazione e il centro storico.
L’elemento portante del nuovo quartiere è il grande viale alberato che lo attraversa in direzione est-ovest biforcandosi a “Y” verso il Viale della Libertà (stazione e prima periferia) e a “T” verso Viale Manzoni (centro storico) definendo due snodi fondamentali. In quello a “T”, nel cui centro viene a trovarsi la ciminiera conservata, nasce una grande piazza circolare che, insieme al parco a sud del viale, ordina lo spazio pubblico.
A nord del viale sono collocate le zone per il commercio e l’artigianato integrate con le residenze e servite da un ampio parcheggio alberato collocato verso la ferrovia.
A sud del viale le residenze affacciano sul parco che, insieme al grande parcheggio interrato costituisce la cerniera tra l’area e il centro storico. La scelta di privilegiare i percorsi pedonali e ciclabili, senza trascurare l’attenzione alla mobilità veicolare (prevalentemente perimetrale all’area), consente al progetto di riconnettere la maglia dei percorsi alla città esistente.
I cambiamenti avvenuti in corso d’opera ha comportato la necessità di correggere alcune destinazioni d’uso attraverso la Variante del 2010 che, senza comportare aumento volumetrico o un cambiamento nella strategia complessiva del progetto, ha aumentato la flessibilità delle funzioni insediabili per favorire il completamento dell’intervento e per accompagnare l’area verso una sempre crescente integrazione reale con la città consolidata.
Architettura: La coerenza del linguaggio architettonico adottato in tutta l’area ha consentito di creare uno spazio urbano unitario. L’impianto tipologico accentua questa caratteristica adottando elementi tipici della città consolidata italiana, pur in una interpretazione contemporanea.
Gli isolati hanno piccole dimensioni e gli edifici hanno altezze contenute con un massimo di quattro/cinque piani fuori terra.
Spazi pubblici: La dimensione, la complessità e l’attenzione progettuale dedicata allo spazio pubblico rappresentano uno dei punti salienti della rigenerazione dell’area. Gli elementi principali sono costituiti dal grande parco (3 ha) e dalla grande piazza circolare intorno alla ciminiera collocata nello snodo del viale centrale. Il parco è progettato con un andamento leggermente ondulato, il cui impianto si integra con i giardini privati delle residenze, evitando la frammentazione dei verdi di risulta.
Inoltre, costituiscono parte sostanziale dello spazio pubblico i percorsi ciclo pedonali e il sistema dei parcheggi scoperti, tutti caratterizzati dalla presenza di alberature. La rete dei percorsi suddivide l’area in porzioni misurate (isolati), analoghe a quelle della città storica, riportando la grande estensione dell’area industriale ad una dimensione urbana.
Per quanto riguarda i temi del risparmio energetico, poco presenti alla scala edilizia, va rilevato che la concezione dell’intervento risale ad anni nei quali tutti gli aspetti dei costi di gestione, della razionalizzazione dei consumi e della produzione di energie alternative non erano sviluppati. Gli unici edifici nei quali sono riscontrabili tecnologie e soluzioni architettoniche volte al contenimento dei consumi energetici, tra quelli fin qui realizzati, sono quelli costruiti dall’Acer che per primo ha colto i vantaggi di un rinnovamento del prodotto edilizio in termini di riduzione dei consumi.
Rapporto con la preesistenza: Il progetto sceglie di cancellare completamente la maglia del tessuto industriale esistente e si rapporta alla storia della città di Forlì e dell’area attraverso la conservazione di alcuni puntuali elementi architettonici, come la ciminiera, parte del muro di cinta e del fabbricato della centrale termica.
La ciminiera, unico vero elemento di archeologia industriale rimasto, costituisce il fulcro della nuova organizzazione dell’area, divenendo elemento in grado di riportare nell’insieme il rapporto visivo fra l’area e il suo intorno.
(Marina Dragotto - Coordinatrice AUDIS - Associazione Aree Urbane Dismesse)

Info
  • Progetto: 1996 - 2003
  • Esecuzione: 1999 -
  • Tipologia Specifica: Programma di Recupero Urbano
  • Committente: Comune di Forlì, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, ACER Forlì-Cesena, Società Fortex Sidac;
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Quartiere industriale -produzione di seta artificiale
  • Destinazione attuale: Quartiere polifunzionale (residenza, commercio, direzionale, servizi, parco)
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Renato Casadei Progetto urbano Progetto NO
Paolo Gueltrini Progetto paesaggistico Progetto NO
Alberto Masolo Progetto architettonico Progetto NO
Marco Moretti Progetto illuminotecnico Progetto NO
Adolfo Natalini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.nataliniarchitetti.com/studio.html SI
Fabrizio Natalini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.nataliniarchitetti.com/studio.html NO
Adolfo Natalini Progetto urbano Progetto Visualizza Profilo http://www.nataliniarchitetti.com/studio.html NO
Willi Ramstein Progetto architettonico Progetto NO
Fabio Sirotti Progetto urbano Progetto NO
Antonio Stignani Progetto paesaggistico Progetto NO
  • Strutture: Miste - cemento armato
  • Materiale di facciata: Mattone faccia a vista
  • Coperture: Falde inclinate
  • Serramenti: Legno - Alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 4827
    [codice] => FC008
    [denominazione] => PIANO DI RECUPERO AREA EX ORSI MANGELLI
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Forlì-Cesena
    [comune] => Forlì
    [localita] => 
    [indirizzo] => viale Matteotti, viale Colombo, viale della Libertà, viale Manzoni, viale Vespucci
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 18
    [tipologia_specifica] => Programma di Recupero Urbano
    [anno_inizio_progetto] => 1996
    [anno_fine_progetto] => 2003
    [anno_inizio_esecuzione] => 1999
    [anno_fine_esecuzione] => 
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 0
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L’area ex Orsi-Mangelli è parte integrante dell’ampio programma di recupero delle aree dismesse di prima industrializzazione che dalla fine degli anni ‘90 caratterizza il territorio del comune di Forlì. 
La sua collocazione tra la stazione ferroviaria e il centro storico, la sua importante dimensione (13 ha), le dinamiche della sua ri-progettazione e i problemi affrontati per la sua attuazione ne fanno un caso emblematico dei processi di rigenerazione urbana sviluppati in Italia negli ultimi 15 anni. 
Il processo di dismissione dell’insediamento industriale, iniziato nel 1984 e concluso nel 1993, vede da subito l’affiancamento tra soggetto privato (Fortex Sidac Srl) proprietario della maggior parte della superficie e soggetti pubblici che rilevano parte delle aree (Comune, Poste Italiane, Romagna Acque) o sono attuatori di specifici interventi (Iacp Forlì, ora Acer). Nonostante i cambiamenti subiti dal progetto in corso d’opera per le modifiche alle destinazioni d’uso, per l’insorgere dei problemi di bonifica e per i cambiamenti di mercato, questa forte base di soggetti e il mix di funzioni ha consentito al programma di rigenerazione di mantenere una buona coerenza rispetto agli obiettivi iniziali senza modificare in modo significativo l’assetto urbanistico.
Partito dalla necessità di intervenire su un’area industriale nata nel 1926 e densificata per successive addizioni fino a coprire quasi interamente la superficie territoriale, il progetto riduce la superficie edificata al 50% del totale ricavando ampi spazi per un parco urbano (27.000 mq), lo spazio pubblico pedonale (20.000 mq) e i parcheggi. La volontà di creare un “effetto città” è stata perseguita attraverso tre elementi: 
- un mix di funzioni articolato: residenze a libero mercato, residenze a gestione pubblica, un centro commerciale, ampi spazi direzionali (sia pubblici che privati), servizi;
- il rifiuto della zonizzazione attraverso l’integrazione di diverse funzioni all’interno dello stesso edificio;
- un impianto urbano unitario che attraverso la successione dei pieni e dei vuoti e un linguaggio architettonico coerente in tutte le sue parti crea un ponte tra l’area della stazione e il centro storico.
L’elemento portante del nuovo quartiere è il grande viale alberato che lo attraversa in direzione est-ovest biforcandosi a “Y” verso il Viale della Libertà (stazione e prima periferia) e a “T” verso Viale Manzoni (centro storico) definendo due snodi fondamentali. In quello a “T”, nel cui centro viene a trovarsi la ciminiera conservata, nasce una grande piazza circolare che, insieme al parco a sud del viale, ordina lo spazio pubblico. 
A nord del viale sono collocate le zone per il commercio e l’artigianato integrate con le residenze e servite da un ampio parcheggio alberato collocato verso la ferrovia. 
A sud del viale le residenze affacciano sul parco che, insieme al grande parcheggio interrato costituisce la cerniera tra l’area e il centro storico. La scelta di privilegiare i percorsi pedonali e ciclabili, senza trascurare l’attenzione alla mobilità veicolare (prevalentemente perimetrale all’area), consente al progetto di riconnettere la maglia dei percorsi alla città esistente.
I cambiamenti avvenuti in corso d’opera ha comportato la necessità di correggere alcune destinazioni d’uso attraverso la Variante del 2010 che, senza comportare aumento volumetrico o un cambiamento nella strategia complessiva del progetto, ha aumentato la flessibilità delle funzioni insediabili per favorire il completamento dell’intervento e per accompagnare l’area verso una sempre crescente integrazione reale con la città consolidata. 
Architettura: La coerenza del linguaggio architettonico adottato in tutta l’area ha consentito di creare uno spazio urbano unitario. L’impianto tipologico accentua questa caratteristica adottando elementi tipici della città consolidata italiana, pur in una interpretazione contemporanea. 
Gli isolati hanno piccole dimensioni e gli edifici hanno altezze contenute con un massimo di quattro/cinque piani fuori terra. 
Spazi pubblici: La dimensione, la complessità e l’attenzione progettuale dedicata allo spazio pubblico rappresentano uno dei punti salienti della rigenerazione dell’area. Gli elementi principali sono costituiti dal grande parco (3 ha) e dalla grande piazza circolare intorno alla ciminiera collocata nello snodo del viale centrale. Il parco è progettato con un andamento leggermente ondulato, il cui impianto si integra con i giardini privati delle residenze, evitando la frammentazione dei verdi di risulta. 
Inoltre, costituiscono parte sostanziale dello spazio pubblico i percorsi ciclo pedonali e il sistema dei parcheggi scoperti, tutti caratterizzati dalla presenza di alberature. La rete dei percorsi suddivide l’area in porzioni misurate (isolati), analoghe a quelle della città storica, riportando la grande estensione dell’area industriale ad una dimensione urbana.
Per quanto riguarda i temi del risparmio energetico, poco presenti alla scala edilizia, va rilevato che la concezione dell’intervento risale ad anni nei quali tutti gli aspetti dei costi di gestione, della razionalizzazione dei consumi e della produzione di energie alternative non erano sviluppati. Gli unici edifici nei quali sono riscontrabili tecnologie e soluzioni architettoniche volte al contenimento dei consumi energetici, tra quelli fin qui realizzati, sono quelli costruiti dall’Acer che per primo ha colto i vantaggi di un rinnovamento del prodotto edilizio in termini di riduzione dei consumi.
Rapporto con la preesistenza: Il progetto sceglie di cancellare completamente la maglia del tessuto industriale esistente e si rapporta alla storia della città di Forlì e dell’area attraverso la conservazione di alcuni puntuali elementi architettonici, come la ciminiera, parte del muro di cinta e del fabbricato della centrale termica. 
La ciminiera, unico vero elemento di archeologia industriale rimasto, costituisce il fulcro della nuova organizzazione dell’area, divenendo elemento in grado di riportare nell’insieme il rapporto visivo fra l’area e il suo intorno. 
(Marina Dragotto - Coordinatrice AUDIS - Associazione Aree Urbane Dismesse)
    [committente] => Comune di Forlì, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, ACER Forlì-Cesena, Società Fortex Sidac;
    [foglio_catastale] => 182
    [particella] => 1012
    [strutture] => Miste - cemento armato 
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => Mattone faccia a vista 
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => Falde inclinate
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => Legno - Alluminio
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Quartiere industriale -produzione di seta artificiale
    [destinazione_attuale] => Quartiere polifunzionale (residenza, commercio, direzionale, servizi, parco)
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 8
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 0
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Strumenti urbanistici adottati: 
- Variante di anticipazione del PRG 1999; 
- Piani generali: PRG 2003; PSC-POC 2009; 
- Accordo di programma ai sensi dell’art. 27 della Legge n. 142/90 e dell’art. 14 della L.R. n. 6/95, per il recupero urbano dell’Area Ex Orsi Mangelli in variante al PRG (1999); 
- Accordo di programma (Comune-Regione) per l’approvazione del PRU n. 2 Ex Orsi Mangelli (2003); 
- Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa pubblica: approvazione e sottoscrizione della convenzione 1999; 
- Varianti al Piano urbanistico attuativo: 2007 per adeguamento della viabilità e recepimento delle richieste della Soprintendenza; 2010 per adeguamento delle destinazioni d’uso senza aumento volumetrico complessivo.

Altri soggetti coinvolti già dalla fase iniziale: 
- Poste Italiane (che successivamente ha ceduto l’edificio di proprietà), Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. (realizzazione nuova sede direzionale); 
- Soggetti coinvolti successivamente: AUSL di Forlì (realizzazione di una palazzina uffici); 
- I.RO S.p.A. (realizzazione di interventi residenziali e terziari); 
- S.CO.E.S. Società Cooperativa Stradale per Azioni con sede in Forlì (realizzazione nuova sede Inail e edifici a destinazione mista);

    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.224443
    [longitude] => 12.048937
    [score] => 3
    [id_user] => 45
    [status] => 1
    [date_add] => 2022-03-15 18:45:00
    [date_upd] => 2024-05-02 09:18:23
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Insediamenti
    [proprieta] => Proprietà pubblico-privata
    [cat_autori] => Adolfo Natalini
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 182
  • Particella: 1012

Note

Strumenti urbanistici adottati: - Variante di anticipazione del PRG 1999; - Piani generali: PRG 2003; PSC-POC 2009; - Accordo di programma ai sensi dell’art. 27 della Legge n. 142/90 e dell’art. 14 della L.R. n. 6/95, per il recupero urbano dell’Area Ex Orsi Mangelli in variante al PRG (1999); - Accordo di programma (Comune-Regione) per l’approvazione del PRU n. 2 Ex Orsi Mangelli (2003); - Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa pubblica: approvazione e sottoscrizione della convenzione 1999; - Varianti al Piano urbanistico attuativo: 2007 per adeguamento della viabilità e recepimento delle richieste della Soprintendenza; 2010 per adeguamento delle destinazioni d’uso senza aumento volumetrico complessivo. Altri soggetti coinvolti già dalla fase iniziale: - Poste Italiane (che successivamente ha ceduto l’edificio di proprietà), Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. (realizzazione nuova sede direzionale); - Soggetti coinvolti successivamente: AUSL di Forlì (realizzazione di una palazzina uffici); - I.RO S.p.A. (realizzazione di interventi residenziali e terziari); - S.CO.E.S. Società Cooperativa Stradale per Azioni con sede in Forlì (realizzazione nuova sede Inail e edifici a destinazione mista);

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gianfranco Franz, Michele Zanelli (a cura di) Dieci anni di riqualificazione urbana in Emilia Romagna Regione Emilia Romagna 114-124 No
Cristina Bacchini, Luca Gullì 2006 Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura, n. 3 204-205 No
Marina Dragotto 2010 Riqualificazione urbana a Forlì L’area ex Orsi-Mangelli Geocentro, n. 12 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista aerea - 2022 Vista aerea - 2022
Sede Romagna Acque Sede Romagna Acque Romagna Acque
Sede Romagna Acque Sede Romagna Acque Romagna Acque
Vista - residenziale Vista - residenziale Adolfo Natalini
Dettagli - facciata Dettagli - facciata Adolfo Natalini
Dettagli - facciata Dettagli - facciata Adolfo Natalini
Dettagli - viali interni Dettagli - viali interni Adolfo Natalini
Dettagli - portico Dettagli - portico Adolfo Natalini
Viali collegamento piazza Viali collegamento piazza
Piazza - Preesistenza Ciminiera Piazza - Preesistenza Ciminiera
Vista - dettagli Piazza Vista - dettagli Piazza
Vista - dettagli volumi Vista - dettagli volumi
Vista - viali interni Vista - viali interni

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Adolfo Natalini Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-Romagna
Titolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 15/03/2022
ultima modifica il 02/05/2024