CAMPUS UNIVERSITARIO
Scheda Opera
- Comune: Forlì
- Denominazione: CAMPUS UNIVERSITARIO
- Indirizzo: Piazzale Sante Solieri, N.1
- Data: 2002 - 2014
- Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
- Autori principali: Lamberto Rossi, Massimo Galletta, Roberto Lazzarini, Marco Tarabella, Paolo Zilli
Descrizione
La riconversione dell’ex-ospedale di Forlì, un complesso a padiglioni d’inizio Novecento in un’area di 9 ettari, ha consentito al Comune di Forlì e all’Università di Bologna di realizzare uno tra i più innovativi campus universitari italiani a zero consumo di suolo. Esso è il frutto di un concorso internazionale vinto, nel 2000, dal gruppo di architetti guidato da Lamberto Rossi e di un Accordo di Programma con l’Università e il Ministero in base al quale il Comune ha messo a disposizione - a uso perpetuo - area e immobili.
Il campus universitario si colloca all’interno di un progetto di più ampio respiro sviluppato per riqualificare e riconvertire l’ex Ospedale di Forlì; infatti, sfruttandone la posizione baricentrica, il campus è concepito come un ponte tra centro storico e città contemporanea, tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro della città.
Una “promenade urbane” lunga 250 metri, di padiglioni restaurati e nuovi edifici immersi in un parco che consente di attraversare questo quadrante di città, da sempre chiuso in sé stesso.
Il progetto si sviluppa intorno a tre obiettivi principali: far in modo che l'Ospedale Morgagni, trasformato in campus universitario, assuma il ruolo di elemento di connessione urbana, sia in senso trasversale, come "ponte" tra nucleo antico e città moderna, sia in senso anulare come elemento di un'ideale corona circolare ancora ricca di valori ambientali e storico architettonici. In questa logica il nuovo apparato infrastrutturale non appartiene esclusivamente al polo universitario ma si costituisce come nuova infrastrutturazione di questo settore urbano.
Il secondo obiettivo riguarda le funzioni pubbliche e semipubbliche del sistema universitario, al fine di agire come condensatori di qualità capaci di rafforzare la struttura morfologica e organizzativa di tale comparto di città, limitando l'originario carattere di segregazione e restituendo alla comunità un sito di rilevanza ambientale.
Il terzo assunto è che le caratteristiche morfologiche dell’intervento derivino da tensioni contrastanti: la valorizzazione dei segni urbani storici - presenti e latenti - quali le mura interrate con i torrioni semicircolari e il fossato; la riscoperta dell'impianto novecentesco a padiglioni del Morgagni, la ricomposizione della cornice naturale esterna – concentrando e limitando al massimo il nuovo edificato.
In questa cornice di valori e obiettivi, il progetto inizia a configurarsi nel 2002 attraverso due fasi fondamentali: il recupero-restauro delle preesistenze e l’inserimento di elementi di nuova realizzazione.
Da un lato, verso la città storica, viene restaurato il complesso a padiglioni eliminando le addizioni improprie e ripristinando la trasparenza tra i corpi di fabbrica e la gerarchia originaria tra le corti.
Dall’altro, una nuova strada che è anche la dorsale di alimentazione impiantistica del sistema, a forma di “trefolo”, serve i nuovi blocchi della didattica e si conclude con l’aula magna: nuovo ingresso al campus dalla città contemporanea. La metafora architettonica del "trefolo" è la rappresentazione delle diverse funzioni universitarie - ricerca, didattica, alta formazione - che intersecandosi creano un luogo dinamico fortemente connotato.
La prima fase del Campus ha interessato due padiglioni: il Morgagni, in cui sono stati realizzati i Laboratori Informatici/LABIC e il Dipartimento di Scienze Politiche, e il Gaddi che ha accolto gli uffici. Quest’ultimo appartiene all’impianto originario del ‘900 mentre il Morgagni è un’addizione coerente, realizzata in epoca fascista. Il progetto parte dal riconoscimento della configurazione originaria dei singoli padiglioni attraverso l’eliminazione delle addizioni improprie. La connessione tra i due padiglioni viene demolita e ridisegnata come elemento trasparente, figurativamente autonomo, che li collega/separa restituendo a ciascuno la propria autonomia volumetrica.
Il secondo tema costituisce il cuore dell’intero progetto ed è la “riconquista” del seminterrato come livello effettivo, illuminato correttamente, eliminandone il carattere claustrofobico e di servizio.
Per ottenere questa “riemersione” si è modellato il terreno sia verso l’interno del campus, in cui prevale la sistemazione del verde con piani inclinati a giardino, sia verso la città dove la modellazione assume una connotazione più costruita simulando un movimento tettonico con strati di rocce artificiali che “disegnano” un sistema di rampe di ingresso agli edifici.
La seconda fase del Campus si compone di quattro elementi di nuova costruzione: i tre corpi destinati alla didattica e quello noto come “trefolo” – il collegamento pedonale che serve i tre blocchi – il quale contiene le sale studio per gli studenti e rappresenta la nuova spina dorsale del sistema universitario.
Si tratta dell’oggetto più complesso sia per la geometria sia per gli elementi costruttivi che lo costituiscono.
La metafora architettonica del “trefolo” - ovvero un sistema dinamico tridimensionale che trae forza e flessibilità dalla intersezione dei cavi che lo compongono - evoca l’intersecarsi delle funzioni universitarie primarie: didattica, alta-formazione, ricerca. È uno spazio volutamente anti-gerarchico concepito come una strada pedonale aperta alla città che, oltre a essere l’elemento connettivo principale del campus, ospita gli spazi studi di gruppo (7 sale per 232 posti) e individuale (239 posti) per un totale di 471 postazioni.
Tale volume è il risultato dell’intreccio di tre tubi di 6x3,5 m in cemento armato, rivestiti da 4.600 mq di lastre di acciaio riflettente, che partono dalla tre quote dell’impianto storico e, intersecandosi, definiscono in negativo uno spazio mutevole in altezza e in larghezza.
La didattica si articola in tre corpi autonomi per 2.700 studenti in 16 aule. Ciascun blocco di tre piani, è composto dall’incastro di due parallelepipedi a base trapezoidale: il più grande destinato alle aule, il più piccolo ai servizi, alle scale e, in copertura, agli impianti e al fotovoltaico.
Il rivestimento unitario – in contrasto con l’acciaio del “trefolo” – consiste in una “pelle” continua di doghe orizzontali frangisole distanziate secondo l’incidenza dei raggi solari (realizzata con materiale di riciclaggio di legno e plastica); essa oltre a garantire un illuminamento ottimale alle aule, permette di smaterializzare integrandoli nel parco.
La geometria irregolare del lungo Mall pedonale, la forte permeabilità visiva e fisica con il parco, il sistema di illuminazione che si estende agli spazi esterni, il rivestimento dei blocchi aula che entra nello spazio interno, diluiscono il confine tra interno ed esterno, tra spazio collettivo e individuale.
L’intero organismo è immerso nel parco che, rotto il recinto ospedaliero, entra finalmente a far parte del tessuto urbano arricchendosi del rapporto con il nuovo campus universitario.
Info
- Progetto: 2002 - 2008
- Esecuzione: 2003 - 2014
- Tipologia Specifica: Campus Universitario
- Committente: Comune di Forlì, Università degli Studi di Bologna, Ser.In.Ar. Soc. Cons. SpA.
- Proprietà: Proprietà Ente pubblico non territoriale
- Destinazione originaria: Struttura Ospedaliera
- Destinazione attuale: Campus Universitario
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Conscoop | Consorzio | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Claudio | Dolcini | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Massimo | Galletta | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Roberto | Lazzarini | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Angelo | Miretta | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Srl | Proges Engineering | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Lamberto | Rossi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | http://www.lr-a.eu/chi-siamo.html | SI |
Marco | Tarabella | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | http://www.lr-a.eu/chi-siamo.html | SI |
Paolo | Zilli | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.zaha-hadid.com/people/paolo-zilli/ | SI |
- Strutture: Mista – cemento armato, acciaio;
- Materiale di facciata: Mista – pannelli acciaio riflettente, frangisole legno/plastica, vetro;
- Coperture: Piana;
- Serramenti: Continui - vetro;
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 181
- Particella: 133
Note
In dettaglio, si riportano i principali soggetti che hanno preso parte al complesso intervento: Raggruppamento vincitore del Concorso Internazionale in 2 fasi (1998-1999): Lamberto Rossi (capogruppo), Massimo Galletta, Roberto Lazzarini, Marco Tarabella, Paolo Zilli; Consulenti: Giancarlo De Carlo (sistemi universitari); Giovanna Longhi con Angela Mosciarelli (paesaggio); Emilio Greppi (rilievo) ATP Incaricata (2000-2007): Lamberto Rossi (capogruppo), Massimo Galletta, Roberto Lazzarini, Marco Tarabella, Paolo Zilli; Consulenti: Giancarlo De Carlo (sistemi universitari); Giovanna Longhi con Angela Mosciarelli (paesaggio); Claudio Dolcini con Angelo Miretta (strutture); Proges Engineering Sas (strutture), Manens Intertecnica Srl (impianti); Studio Tecnico Rivizzigno (impianti e prevenzione incendi); Carlo Carli (sicurezza), Alessandro Placci (acustica); Andrea Bassi e BC Building Consulting Srl (computi e contabilità) ATI Incaricata (dal 2008): Lamberto Rossi (capogruppo), Marco Tarabella, Paolo Zilli (fino al 12.2012), Claudio Dolcini con Angelo Miretta, Proges Engineering Sas (strutture), Cogest Srl (direzione lavori), Carlo Carli/Nier Ingegneria Spa (sicurezza); Consulenti: Manens-Tifs Spa (impianti) Bruno Versari e Claudio Orlati (direzione operativa per Manens-Tifs); Studio Tecnico Rivizzigno (impianti); Massimo Amadio (antincendio); Alessandro Placci (acustica); BC Building Consulting Srl (computi e contabilità) Responsabili Progetto Trefolo e Didattica: Progetto: Marco Tarabella e Paolo Zilli; Esecuzione: Marco Tarabella Collaboratori al progetto architettonico nelle varie fasi: Daniele Arcomano, Vincenzo Barillari, Iacopo Bernini, Paolo Carli Moretti, Claudia Cagneschi, Alberto Cattaneo, Gabriele Corbetta, Alberto Della Salandra, Maddalena Dossi, Maria Rosaria Favoino, Lucas Luzzi, Massimiliano Piccinini, Ilaria Pruneri, Michela Ricciotti, Massimo Sanzani, Maren Schmidt, Michele Stillittano Responsabili Procedimento: Massimo Valdinoci, Gabrio Furani, Gianfranco Argnani (Comune di Forlì); Andrea Braschi (Università di Bologna) Inoltre, il progetto ha riscontrato notevole successo e conseguito numerosi premi: - IBC Regione Emilia Romagna, Selezione Architettura 2010, ottobre 2010, Bologna; - Premio AICAP 2014 “Realizzazioni in calcestruzzo strutturale”/Sezione Edifici (progetto strutturale del “Trefolo”); maggio 2014, Bergamo, 1° Classificato - Nomination agli European Concrete Award 2014, Vienna (progetto strutturale del “Trefolo”) - NCSEA, Excellence in Structural Engineering Award 2014 per New Buildings, categoria 2 (progetto strutturale del “Trefolo”), settembre 2014, New Orleans (USA), Progetto Vincitore
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
2000 | Speciale Dossier: Forlì - Campus Universitario, n. 9 | Maggioli Editore | 9-11 | No | ||
Lamberto Rossi | 2000 | L'utopia del luogo | Clean | Napoli | 54-57 | No |
2001 | L'Industria delle Costruzioni, n. 355 | 64-67 | No | |||
2001 | Polis, n. 21 | 130-137 | No | |||
Lamberto Rossi | 2004 | 1983-2004 Laboratori d’architettura | Clean | Napoli | 58-61 | No |
2004 | Urbanistica Informazioni, n. 198 | 38-40 | No | |||
Gianluigi Vestrucci | 2006 | Il Nuovo Campus Universitario di Forlì. Un’occasione di ri-qualificazione urbana | Il Giornale dell’Architettura, n. 38 | No | ||
2008 | Recuperare l’Edilizia, n. 57 | 26-31 | No | |||
2015 | L’Arca International, n. 122 | 12-25 | No | |||
2015 | L'industria delle costruzioni, n. 441 | 44-53 | No | |||
Lamberto Rossi, Marco Tarabella (a cura di) | 2015 | Il Campus di Forlì | Edizioni IN Magazine | Forlì | 1-240 | No |
Laura Malighetti | 2015 | Il Campus di Forlì | Arketipo, n. 93 | 92-107 | No | |
Comunicare la Trasformazione (a cura di) | 2015 | Dal Riuso alla Rigenerazione Urbana per una Partecipazione Consapevole: Il Campus dell’Università di Bologna nell’ex-ospedale di Forlì | Edifir | Firenze | 97-109 | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
---|---|
Lamberto Rossi Associati | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 19/03/2022
ultima modifica il 13/06/2024